sopra la banca, la capra campa ancora – 603.

io comunque mi sento una capra, anche se non campo sopra nessuna banca.

comunque provo a riepilogare quel che ho capito sinora dello scandalo bancario in corso e quel che ne penso (per quel che ne ho capito).

. . .

.1. i risparmiatori di Banca Etruria, convinti dalla loro banca a sottoscrivere obbligazioni subordinate, sono stati indubbiamente truffati.

lo dimostrano in maniera inequivocabile le relazioni delle ispezioni della Banca d’Italia.

cito:

Il 28 giugno del 2013, proprio durante una ispezione di Bankitalia, Banca Etruria emette un bond subordinato Lower Tier 2 (ovvero il grado di rischio più elevato), per 60 milioni di euro, a tasso fisso, durata cinque anni, con un rendimento del 3,5%.

La media dei rendimenti dei subordinati emessi dalle migliori tre banche italiane a metà 2013 è dell’8,18%.

Un Btp (Buono del Tesoro Pluriennale, garantito dalla stato) di pari durata rendeva, alla fine di giugno del 2013, il 3,54%.

Per capirsi, è come se prestare soldi a Banca Etruria fosse considerato, non solo molto meno rischioso rispetto al prestarli a Intesa Sanpaolo. Ma anche un filino meno rischioso rispetto al prestarli allo Stato.

Ebbene, il 97,2% di questo titolo è in mano, rileva Bankitalia nel documento datato 11 dicembre, alle famiglie. 

be’ dite che e’ un caso?

Il 3 luglio 2014, un subordinato Tier 2 (meno rischioso del precedente) da’ un rendimento del 7%, quando il Btp rende l’1,61% e i subordinati delle tre migliori banche rendono appena il 2,63%.

Un bel guadagno, al quale corrisponde evidentemente la percezione di un bel rischio.

Percentuale di questo titolo finita ai risparmiatori: 0,0%.

ma questi erano venduti a  non meglio precisati investitori istituzionali.

risparmio di citare i casi analoghi delle altre tre banche fallite.

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.2. ci si chiede allora che cosa controllasse la Banca d’Italia.

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.3. inequivocabile la truffa, ma della truffa non deve rispondere chi la fa?

perche’ mai deve risponderne lo stato?

cioe’, fatemi capire, lo stato difende il truffatore perche’ non risponda del suo?

senza neppure la prospettiva di rivalersi?

senza andare a vedere a chi e perche` sono state elargite le somme che alla fine hanno determinato il disseso di quelle banche?

e basta dire che, comunque, resta il diritto dei singoli di rivolgersi alla magistratura quando si e’ perfino colta l’occasione di un decreto per renderlo piu’ complicato?

eppure, nelle proteste dei truffati contro il governo si deve cogliere il punto essenziale: loro hanno capito benissimo che governo e banche sono una cosa sola, che noi di fatto viviamo in un sistema governato dalla banche, e du nque si rivolgono per la protesta al portavoce delle banche.

peccato che la collettivita’ sia altra cosa dal governo e non sia chiamata a rispondere delle malefatte delle banche.

.

.4. intanto che le quattro banche erano in difficolta’ qualcuno, a livello politico, ha pensato di avvisare i risparmiatori?

nella lettera dell’Unione Europea che ha pubblicato oggi l’Economist, apparentemente battendo sul tempo Renzi, ma forse su suo mandato, si dice chiaramente che i contatti col governo italiano su questa crisi erano iniziati a maggio di quest’anno.

uno di quei mesi in cui Renzi si esibiva nel suo solito repertorio sull’Italia che riparte…, manco serve controllare, tanto la canzone e’ sempre la stessa.

per il resto, la lettera conferma la bugia del governo: l’Unione Europea NON HA affatto IMPOSTO l’azzeramento del valore delle obbligazioni subordinate, ha soltanto ricordato che nella legislazione europea i salvataggi bancari non possono essere fatti a spese della collettivita`, e ha anzi raccomandato al governo di tutelare i risparmiatori privati.

cosa che il governo Renzi si e’ ben guardato dal fare.

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.5. ridotta in noccioline, la posizione dell’Unione Europea e’ che appunto non puo’ toccare allo stato tirare fuori le castagne dal fuoco per conto di amministratori bancari disonesti, che si elargivano liquidazioni di centinaia di migliaia di euro mentre accumulavano debiti bancari per miliardi.

vedo, piu’ tardi, che anche Mario Seminerio e’ d’accordo con questa lettura:

Il bail-in serve per evitare i bail-out, cioè per evitare che i contribuenti di un paese paghino per dissesti bancari.

comoda buttare la colpa addosso all’Europa, sport nazionale piu’ popolare del calcio.

anzi, qui e’ giusto l’Europa che ci sta difendendo, perche’ i nostri politici, Renzi in testa, sarebbero prontissimi a caricare la collettivita’ dei danni che fanno i banchieri.

soprattutto se uno di loro si chiama Boschi.

.

.6. la posizione europea sembra sensata anche a riflettere che i fondi interbancari sono depositati obbligatoriamente dalle banche italiane (e in questo obbligo l’Unione Europea vede la loro pertinenza finale allo stato) per coprire i depositanti da eventuali dissesti bancari (quindi per altri scopi, in via ordinaria), ma sarebbero sostanzialmente esauriti con questo primo utilizzo.

ma qualcuno puo’ garantire davvero che non ci sara’ nessun altro dissesto?

e con quali fondi verrebbero coperti i dissesti futuri?

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.7. ci sono in effetti dei fondi europei ad hoc, ben piu’ consistenti, gia` utilizzati per Spagna e Portogallo, ad esempio, in casi analoghi di salvataggi bancari GESTITI DALL’EUROPA.

ma la loro concessione e` subordinata al passaggio del pieno controllo sulla politica economica italiana all’Europa, giusto come avvenuto per la Grecia.

Resta appunto il piano di salvataggio come quello attuato dalla Spagna nel 2012. Un salvataggio classico, ma con un prezzo.

Si tratta di attivare un piano di aiuti a tutti gli effetti. Fare delle riforme, sotto la vigilanza stretta delle istituzioni europee (Commissione e Bce) e anche del Fmi. Salvare le banche, ma alle condizioni della troika.

Alla Spagna non è andata male. Anzi. Il piano di salvataggio del 2012 durò meno del previsto e servirono solo 41 miliardi dei 100 messi a disposizione dall’European Stability Mechanism. L’influenza della Commissione nelle scelte di Madrid fu ridotta al minimo.

Per il Paese e per i risparmiatori italiani potrebbe essere una soluzione equa.

Ma l’Italia potrebbe essere chiamata a rinunciare a qualcosa. Ad esempio alle mance della legge di Stabilità.

Un prezzo sopportabile per il Paese, un po’ meno per il governo.

ovviamente Renzi sta cercando di evitare proprio questo, dato che sarebbe la sua fine politica, ed anche un grosso dramma per tutti noi, obiettivamente.

.

.8. chi ha centrato il problema sul conflitto di interessi della Boschi non ha capito nulla.

il problema centrale non sta in qualche provvedimento tutto sommato marginale, di protezione dei vertici bancari, fra cui il padre della Boschi.

il problema centrale sta nel fatto che la Boschi definisce il padre banchiere, che faceva le cose che abbiamo visto sopra, una persona perbene.

mozione degli affetti, che tanto funziona sempre.

al momento.

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.9. Renzi, figlio di un fallito, e Boschi, figlia di un vicepresidente che ha concorso a fare fallire la sua banca: per i figli sono entrambi ottime persone (non ne dubito) e modelli da imitare (e qui ne dubito proprio).

questo e’ il cuore del problema: il giudizio che la Boschi da’ di suo padre e che entrambi ritengano positivo ripercorrere la strada dei loro genitori.

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.10. il fallimento evidente che Renzi sta preparando per l’Italia, a dirla chiara, a me non piace per nulla ed e’ il vero cuore del problema.


4 risposte a "sopra la banca, la capra campa ancora – 603."

  1. Dubito che i primi due testi citati siano documenti della Banca d’Italia. La mia visione della vicenda è diametralmente opposta: i truffati sono capre per nulla innocenti tosate perché avide di guadagno facile e colluse con questi sistemi di potere locale costituiti da riccastri garantiti. Ne ho scritto in ‘ignoranza, vittimismo, aggressività’

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    1. caro Raimondo, i tuoi due commenti erano stati bloccati dalla piattaforma, ma credo che d’ora in poi avrai di nuovo via libera; e questo per il ritardo della mia risposta.

      i primi due documenti non sono quelli ufficiali della banca d’Italia, in effetti, come si vede bene dal linguaggio non paludato, ma sono una sintesi giornalistica.

      io condivido del tutto le tue considerazioni (che ho letto senza commentarle, dato che mi trovavo d’accordo) su alcuni atteggiamenti vittimistici che abbiamo registrato in questa vicenda (con retroscena vari tra il ridicolo e l’imbarazzante: il suicida che aveva anche un tumore, la povera pensionata che aveva perso tutto, proprietaria invece di più di 10 appartamenti, e così via).

      pero’ non credo che questo esaurisca del tutto l’analisi della vicenda.

      sui metodi delle banche, ti faccio un esempio: in questi giorni concitati una mia amica, preoccupata per la perdita di valore di fondi comuni di investimento consigliati a lei dalla banca, ha verificato che, quando li ha comperati, ha ben precisato che voleva restare nel profilo di rischio più basso, ma ha scoperto adesso che nelle carte che le avevano fatto sottoscrivere era stata collocata invece un gradino più su.

      vai tu a dimostrare adesso che c’è stato un raggiro.

      ora i profili di rischio e i rendimenti correlati di queste banche fallite erano tali, come dice nella sostanza la relazione della Banca d’Italia, che nessuna persona consapevole al mondo poteva sottoscrivere senza essere raggirata quelle obbligazioni, che rendevano addirittura un po’ meno dei BTP, a fronte di un rischio altissimo, tradottosi nella perdita totale di valore.

      in sostanza, come vedi, Raimondo, i titoli dove c’erano davvero degli interessi appetibili sono andati agli amici, mentre al parco buoi e’ stata riservata la sottoscrizione di titoli in carta igienica a interessi comunque.

      ciò non diminuisce di una virgola il fastidio per vittimismo e richiesta di intervento pubblico, a spese dei contribuenti, per porre rimedio…

      interventi che giustamente l’Unione Europea vieta.

      non so quanto ancora ne faremo parte, e tuttavia per ora restiamo ancora dentro l’area della civiltà giuridica.

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      1. Spero vivamente che l’Europa sopravviva, l’alternativa è agghiacciante. Sono come al solito d’accordo. Due chiose ulteriori: le due emissioni a tassi diversi sono state fatte in momenti diversi. L’ipotesi più probabile è che appena la BI ha suonato il campanello d’allarme la dirigenza ci abbia provato a rimediare cercando di racimolare fondi a poco prezzo nel proprio giro della clientela abituale. Successivamente all’aggravarsi della situazione (aumento delle sofferenze in coincidenza con la stagnazione perdurante) si sono dovuti rivolgere agli investitori istituzionali rispettando i tassi di mercato per quel livello di rischio che ormai era di dominio pubblico. La seconda chiosa riguarda il che fare in questa situazione. Un mio amico svizzero mi diceva che da loro esiste un reato specifico che corrisponde all’induzione a contrarre debiti superiori alla possibilità di restituzione. Ciò vuol dire che se un debito non è restituito, la prima cosa che fa il giudice è di controllare la firma di chi ha concesso il mutuo. Se non sono stati rispettati i parametri d legge per la concessione il mutuante è condannato.
        Ultima osservazione sui fondi. La tua amica forse ha comprato qualche anno fa quando gli obbligazionari corrispondevano a profili prudenti o difensivi. Solo negli ultimi anni anche gli obbligazionari presentano fluttuazione di prezzo molto superiori per cui sono consigliabili per profili dinamici. In realtà questa vicenda mostra che gli algoritmi anche i più sofisticati non proteggono del tutto i singoli e la società, occorre che ciascuno sviluppi competenze sufficienti a salvaguardare il proprio patrimonio con scelte responsabili. E in ogni caso chi non risica non rosica, si dice a Roma.

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        1. a proposito di Europa, sono molto impressionato da un articolo dello Spiegel di ieri che discuteva a mente fredda se non convenga alla Germania liberarsi di questa Europa e fondarne un’altra…

          continuo a pensare che con tutti i suoi limiti, a volte veramente pesanti, l’Europa sia fondamentale e penso dovremmo anche preoccuparci del nazi-islamismo come pericolo reale, se l’Europa crollera’.

          sulle banche fallite, lo scenario che descrivi tu e’ direi quasi certamente quello reale, ma mi pare che cambi di poco la sostanza: il rifilare ai clienti piu’ sprovveduti titoli rischiosissimi a interessi molto bassi per fare cassa rapidamente.

          e qui c’e’, non so se penalmente possiamo chiamarla proprio truffa, ma almeno un raggiro; da cui, certo, chi non e’ avido, puo’ anche difendersi abbastanza agevolmente.

          molto interessante quel che dici della legislazione svizzera; ma magari approfondisco in un prossimo post che dovro’ dedicare alle mie personali traversie bancarie di questi mesi (scenari completamente diversi, dato che io cerco di indebitarmi e non di investire, ma pare che la mentalita’ svizzera si sia diffusa anche qui ultimamente…).

          sulle obbligazioni, si’, si tratta di acquisti di diversi anni fa, addirittura pre-crisi.

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