gli stipendi semi-balcanici dell’Italia – 95.

La Stampa e` oggi il piu` europeo dei quotidiani italiani, visto che nasce a Torino che e` la citta` piu` europeaq d’Italia, come un frammento di civilta` operosa che sopravvive fra noi, e oggi pubblica, in un articolo che e` quasi un trafiletto, i risultati di un nuovo studio sugli stipendi nell’Europa avanzata.

i dati vengono dall’indagine Global 50 Remuneration Planning Report di Willis Towers Watson.

tabella pèasserini-2070-kNNE--680x784@LaStampa.it

sono dati al lordo con particolare riguardo alle aziende medio-grandi.

come si vede, un lavoratore dipendente in Italia costa al suo datore di lavoro un terzo di uno svizzero, la meta` di un danese e, in proporzione, poco di piu` rispetto a un tedesco (57%).

in sostanza le remunerazioni dei lavoratori in Italia sono in una zona di confine fra l’Europa occidentale e quella orientale, cosi` come del resto altri indicatori internazionali, ad esempio quelli sui risultati della formazione scolastica.

sono dati che confermano, sei anni dopo esatti, i risultati che cercavo di mettere in evidenza in questo post del 2010, col titolo che ha un refuso voluto: 5. I SALAMI ITALIANI, I PIÙ BASSI D’EUROPA.

https://bortocal.wordpress.com/2010/01/06/216-i-salami-italiani-i-piu-bassi-deuropa/

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le considerazioni che facevo allora si potrebbero ripetere immutate, ma del resto pare questo serva a poco in un paese nel quale l’opinione pubblica sembra essersi sciolta come neve al sole, e si occupa di tutto salvo che delle proprie condizioni materiali.

assolutamente rassegnata a non contare un cazzo, non ci prova neppure e preferisce gingillarsi con altro.

cosi` giustamente ha quello che si merita per la sua neghittosita`.

e chi neghittoso non e` se ne va all’estero, peggiorando la condizione civile del paese, ma fa bene, perche` nessuno nasce con l’obbligo di fare l’eroe e di restare qui a rodersi il fegato e fare una vita stentata.

. . .

l’unica cosa che e` cambiata in questi anni e` la consapevolezza.

sei anni fa queste notizie sembravano provocazione pura, ora sono diventate senso comune.

ma questa consapevolezza e` la migliore che chi controlla il paese potesse augurarsi: completamente rassegnata ed anzi un poco ostile a chi solleva il problema e prova a smuovere le acque della quieta coscienza.

. . .

ah, ma ci sono ancora i giapponesi nella giungla che non sanno niente: sono i seguaci stolidi delle strampalate teorie para-leghiste di Bagnai, che ha continuato a ripetere in questi anni che il predominio economico tedesco era dovuto all’abbassamento dei salari…

in barba al fatto, evidenziato dalla tabella, che i salari lordi tedeschi fra il 2014 e il 2015 sono passati dal quinto al quarto post in Europa.

beati coloro che credono ancora al dimping salariale tedesco e che hanno cosi` un buon motivo per non protestare in Italia e starsene tranquilli…

ignorare la realta`, a volte, fa bene alla salute…


26 risposte a "gli stipendi semi-balcanici dell’Italia – 95."

  1. @ Buseca

    non faccio fatica a dire che trascuro di leggere con costanza Bagnai, e in particolare dopo la sua ultima piroetta filo-renziana.

    non che io abbia grandi conoscenze economiche, soprattutto di quella che viene spacciata per scienza economica oggi; le mie competenze sono ferme ai miei vecchi studi di tut’altra impostazione: quella che ho ritrovato peraltro nel bellissimo libro di Piketty e che vedono l’economia come una articolazione e una espressione della civilta` umana, e non come una branca distinta guidata da regole astruse e meramente tecniche.

    ma quello che ho letto di Bagnai, a parte l’insopportabile stile espositivo, e` inficiato da errori cosi` clamorosi che francamente non ho molto tempo da perdere dietro alle sue fregnacce: rimane misterioso come un personaggio simile sia arrivato a una cattedra universitaria sia pure periferica (ma sapendo come si fa carriera in universita` in Italia…) e come possa avere tanto ascolto.

    mi limito ad orecchiarlo qua e la`, ogni tanto, soltanto per avere un’idea dei temi propagandistici che in Italia vanno per la maggiore.

    in ogni caso su Bagnai ho scritto molto, e ho avuto discussioni feroci da parte dei suoi sostenitori: se inserisci Bagnai nel motore di ricerca del mio vecchio blog, esce l’equivalente di un piccolo libro con analisi dettagliate.

    quanto alle tesi che tu qui proponi, mi scuso in anticipo se saro` lapidario e netto come si deve essere:

    1. Bagnai che riconosce che il dumping salariale è stato solo uno degli ingredienti; idiozia pura. come si puo` usare il verbo riconoscere per una boiata propalata da lui e senza nessuna base? come si puo` parlare di dumping salariale per un paese che nella manifattura mediogrande ha stipendi piu` alti degli altri paesi d’Europa e quasi doppi di quelli italiani?

    vedi potrei fermarmi qui.

    ma siccomi non rinunci al repertorio propagandistico dell’insulsa e puerile destra italiana andiamo avanti:

    2. una Bce che di fatto fa solo gli interessi tedeschi.

    strano, a leggere la FAZ e a seguire il dibattito in Germania non si direbbe proprio: Draghi e` attaccato continuamente sulla stampa degli industriali e degli ambienti finanziari tedeschi per il motivo opposto.

    in particolare il quantitative easing e` stato imposto alla Germania che non lo voleva e non lo vuole tuttora.

    3. sulle polemiche italiote sui salvataggi bancari tedeschi ti rinvio a Phastidio, il documentatissimo blog di Mario Seminerio.

    e guarda che Seminerio e` di destra, ma una destra seria, documentata e che studia.

    in sintesi ti riassumo il suo e il mio punto di vista: il cuore del problema dei salvataggi bancari e` che l’Italia, col debito globale che ha, non e` in grado materialmente di farli, e la Germania con un debito percentuale della meta` e una economia piu` solida invece si`.

    ma e` molto piu` comodo in Italia prendersela con la Merkel, la perfida Albione dei fascisti d’oggi, che guardare in faccia la realta` e farsi un esame di coscienza.

    anche considerando che Renzi ha ripreso la politica economica storica di Craxi, Andreotti e berlusconi: cioe` indebitarsi per racattare consenso elettorale di un paese tenuto dalla propaganda al livello mentale di un bambino.

    4. il resto sono dettagli: l’onesta` intellettuale mia vuole che si riconoscano le forme di mini-job sostenute dall’assistenza pubblica statale in Germania, anche se ripeto che sono marginali dal punto di vista della produzione vera, quella da esportazione.

    e sono comunque salari spesso paragonabili a quelli normali italiani, se non andiamo proprio a guardare nei lavori in nero.

    ripeto? che i salari tedeschi di alcuni piccoli settori, per i quali parliamo di dumping, sono paragonabili ai salari italiani normali…

    ma nessuno dice che l’Italia e` un paese che si regge INTERAMENTE sul dumping salariale, ma che e` messo cosi` male in genere nell’organizzazione industriale che non ce la fa a reggere neppure con salari piu` bassi perfino di quelli della Spagna.

    rimane da capire perche` l’Italia non introduce un modello sociale analogo a quello tedesco, visto che funziona e, ad esempio, con Renzi, spreca 10 miliardi all’anno per dare 80 euro assolutamente inutili economicamente a chi ha gia` un lavoro, anziche` usarli per introdurre forme di reddito di cittadinanza per i disoccupati.

    che rilancerebbero, queste si`, i consumi: ma forse non quelli automobilistici che interessavano tanto a Renzi e al suo patron politico Marchionne.

    ma purtroppo siamo un paese di furbetti, governati da una classe politica conforme.

    5. il punto sul quale siamo assolutamente d’accordo, invece, e` il giudizio sulla pochezza dei nostri governanti, frutto di decenni di lassismo a tutti i livelli, scolastico, morale eccetera.

    e` questo giudizio che mi fa giudicare uomo di destra dai miei amici di sinistra, anche se resto uomo di sinistra per i non amici di destra.

    io desidero pero` oggi allargare questo giudizio dalla classe dirigente al popolo intero: il popolo italiano e` stato oramai irrimediabilmente corrotto da decenni di malgoverno di questotipo e di malaffare e non ha natiura diversa dai suoi politici, anche se gli piace crederlo.

    devo avere sbagliato tutto nella vita… 🙂 🙂 🙂 – a cominciare da quando ho lasciato perdere il tentativo di fare carriera univeristaria, che mi era stato offerto alla laurea, vedendo il clientelismo dei baroni ai quali avrei dovuto fare da servo.

    be’, se fai un post, mi piacerebbe che ospitassi anche la mia replica (lasciando perdere l’ultimo capoverso prima di questo, ovviamente).

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    1. È sempre un piacere leggerti, anche se abbiamo spesso idee differenti. Neppure io leggo Bagnai con dedizione. Ho solo letto il suo “Il tramonto dell’euro” dove lo stile è necessariamente più pacato che sul blog. Mi ero perso la sua deriva filo renziana che non può far altro che peggiorare l’opinione che ho di lui.
      Grazie per gli spunti di riflessione.

      Io rimango dell’opinione che l’euro è la principale causa della disgregazione dell’Europa. Forse è il caso di unirci su altre cose, istruzione, sanità, sicurezza sul lavoro, assicurazioni malattia, infortuni e solo dopo tra molti anni, quando l’Europa sarà molto più omogenea di quanto sia ora, pensare ad un’unione monetaria. Era l’ultima ed non necessaria cosa da fare per unificare l’Europa ed è stata fatta prima di e al posto di molte altre unificazioni. A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca, forse chi ha voluto l’euro non aveva in mente la prosperità degli europei. Non di tutti almeno, oppure di non tutti i ceti.
      Hai letto il mio “culto suino”? A sentire quell’autore il dumping ci sarebbe anche nell’industria della carne se ricordo bene.
      Sull’uso malizioso di regole e regolamenti ho un esempio di prima mano che vedrò di esporre senza mettere nomi.

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      1. posso dire altrettanto del piacere di leggere i tuoi commenti e le tue argomentazioni qui; sul tuo blog, ti sono sincero, l’ho lasciato un po’ perdere ultimamente, perche` mi faceva incavolare, e mi incavolo non quando leggo idee diverse dalle mie, ma quando leggo cose che mi paiono distorte.

        comunque provero` a ridarci un’occhiata, promesso.

        sul tuo post sulla carne suina in Germania, e` molto lungo ed oramai siamo abituati ad una lettura a zapping se il tema non ci prende proprio.
        solo qualche noticina sparsa:

        1. hai ragione a preoccuparti sull’uso massiccio degli antibiotici negli allevamenti; ho rilanciato l’allarme anche io di recente in un post, e cosi` ho scoperto che l’uso indiscutibilmente piu` massiccio degli antibiotici in questo settore si ha in Italia.
        qui si da` il caso che io sia anche testimone diretto, dato che tanti anni fa, dovendo rilevare una attivita` impianatata da mio padre, morto prematuramente, gestii degli allevamenti industriali di poolli (non meravigliarti, ho anche un piccolo passato di imprendotre alle spalle), e giaa` allora, diciamo trenta quarant’anni fa, l’uso di questi antibiotici era massiccio.
        che senso ha allora improverare in particolare alla Germania quel che e` pratica diffusa anche da noi?
        comunque nel campo della tutela dei consumatori in campo alimentare la Germania non e` particolarmente avanzata, questo e` vero, e avrebbe qualcosa da imparare da noi; non troppi anni fa c’e` stato un gorsso scandalo sulle carni.
        ma torno a dire che la propaganda anti-tedesca e` molto fastidiosa se serve a mascherare le magagne nostre.

        2. sul dumping salariale negli allevamenti tedeschi, mi pare che sia un pochino ridicolo prendere le polemiche dei sindacati tedeschi e stravolgerle mettendole fuori contesto; fra l’altro in Germania esiste una legge sul salario minimo, non proprio basso, e in Italia no.
        ma anche stando ai dati che hai portato tu se 60 operai macellano 600 maiali all’ora guadagnando 600 euro, mi pare che ognuno guadagni 10 euro all’ora: vogliamo considerarlo dumping salariale?
        sarebbero 80 euro al giorno per otto ore di lavoro: quanti operai italiani di questi livello ci farebbero la firma?
        piu` che di dumping mi pare che si tratti di organizzazione efficiente, se un operaio riesce a macellare un maiale ogni sei minuti.
        poi lasciamo pure che i sindacati tedeschi chiedano un aumentoi dlle paghe, ci sta!

        3. la deriva filo-renziana di Bagnai e` un giudizio personale, non una notizia; forse potrei dire anche deriva bagnaista di renzi.
        comunque via via che Renzi diventa piu` anti-euro, mi pare chiaro che Bagnai diventa meno anti-Renzi, no?

        4. penso di condividere il giudizio che forse l’Europa si doveva fare in altro modo, ma di qui a vedere quanto sarebbe realistico e` un altro discorso.
        io sono nato poco dopo la guerra con l’eco degli eserciti e degli uomini d’Europa che fino a poco tempo prima si massacravano fra loro nelle varie contrade.
        per la mia generazione l’Europa sara` sempre un osgno, dato che significa basta con queste guerre.
        e’ invece nata piuttosto l’Europa della finanza e non dei valori, la fretta di organizzare una struttura che ci impedisse di finire colonizzati e` stata forte.
        immettere l’Europa orientale, col suo deficit di democrazia, pensare che non si vedeva problema ad accettare perfino una Turchia che allora ci pareva islamica ma laica…
        ora l’Inghilterra e` probabile che se ne vada, o che chieda nuovi sacrifici inaccettabili per restare, e noi non sappiamo piu` come risolvere mil problema di una Europa che rimane fragile.
        questo mi preoccupa molto.
        d’altra parte occorre anche ricordare che, quando si e` cercato di approvare una Costituzione Europea, francesi e olandesi hanno votato contro e la si e` dovuta accantonare…

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  2. …e tuttavia si ha diritto oltre che a crearsi una vita sicura e economicamente dignitosa anche a realizzare le proprie aspirazioni, mettere a disposizione della società le proprie intuizioni da verificare.
    In un Paese dove nn esiste meritocrazia ma prebende e raccomandazioni restare o andare nn è altro che autolesionismo.
    Vediamo oggi il nuovo che avanza veloce sulle orme del vecchio.
    Ciao! Shera

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    1. ciao shera!

      e` autolesionismo andare?

      io ho avuto la fortuna di poterci andare per sette anni, ed e` stata una bellissima esperienza che mi ha arricchito molto, e non solo materialmente.

      certo, e` autolesionismo perche` psicologicamente costa ed e` pesante; ma forse e` piu` autolesionistico restare…

      poveri i nostri giovani che devono scegliere tra forme di disagio diverso!

      ciao a te!

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        1. ciao! ti sei espressa male tu e il poco accorto sono io! 🙂 🙂 🙂

          ti sento nel meglio della tua femminilita`! 🙂 🙂 🙂

          io ho pensato soltanto che tu avessi voluto essere hegeliana e dialettica!!!! 😉

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  3. Il dumping salariale lo hanno fatto, ma anni fa. Bagnai ne scriveva già ne Il tramonto dell’euro che se non erro è del 2012 o 2013 ed analizza i dati riferiti alle decadi precedenti, occhiocroce dagli anni 80 fino al 2010 circa.
    Quella che descrivi adesso è la fase successiva, quella dove i capitali rifluiscono al centro lasciando le periferie a secco. Almeno, io l’ho capita così

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    1. ciao, ben tornato anche qui.

      mi spiace pero` smentirti in questo commento: secondo Bagnai il dumping salariale sarebbe avvenuto negli ultimi 12 anni circa; e comunque anche la tua ipotesi di un dumping salariale precedente e` senza fondamento, come puo` testimoniare chi conosce la realta` sociale tedesca per esserci vissuto, oppure oggi per tornarci periodicamente, aldila` delle statistiche e delle loro manipolazioni da parte di Bagnai.

      i salari tedeschi sono sempre stati decisamente superiori a quelli italiani.

      siccome non mi piace maramaldeggiare, sottolineo comunque che questa statistica e` riferita ai dipendenti delle aziende medio-grandi e che invece nelle realta` lavorative piu` modeste la Germania utilizza effettivamente il suo forte stato sociale e le forme di assistenza pubblica semplicemente inimmaginabili da noi, per la diffusione di mini-jobs a tempo parziale e pagati poco, che consentono comunque di sopravvivere se integrati con gli assegni sociali.

      si tratta tuttavia di fenomeni marginali che non spiegano il successo produttivo delle imprese tedesche, ma piuttosto consentono di mantenere alta l’occupazione e la domanda ed evitano consistenti probelmi di piccola criminalita`: quindi li vedo piu` come una forma di contrasto alla poverta` che come risorsa produttiva vera e prorpria.

      tuttavia, ad esempio, se applicati nei super-mercati per alcuni lavori marginali (basta andare al supermercato per trovare offerte di lavoro continue di questo tipo affisse all’ingresso), consentono ad esempio di tenere i loro prezzi piu` bassi dei nostri.

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      1. Per inciso, hai visto com’è generosa WordPress che ti dà 4 giga per ogni blog? Ma quanti video carichi? E le foto quanto grasse sono? ☺
        Tornando a noi, le tue osservazioni sono corrette. Tuttavia mi pare tu abbia una conoscenza parziale delle tesi di Bagnai che riconosce che il dumping salariale è stato solo uno degli ingredienti, ma non è l’unico e non è IMHO il più importante. Tra gli altri c’è una Bce che di fatto fa solo gli interessi tedeschi tedeschi : perché le Sparkasse che sono messe male non sono sotto il controllo Bce mentre mi sembra che le casse di risparmio italiche lo siano? Inoltre comodo salvare le proprie banche con aiuti di stato mentre l’Italia sceglieva di fare salvataggi statali per poi pretendere il bail in e il fiscal compact. A casa mia questo si chiama cucirsi addosso le regole a proprio ed esclusivo vantaggio.
        Tornando ai mini job cosa sono se non una forma di dumping?
        Ma anche tralasciando i mini job, il reddito medio andrebbe analizzato assieme al reddito mediano o meglio ancora andrebbero confrontati i diagrammi di distribuzione del reddito.
        Da ultimo, ma avrei dovuto scriverlo per primo prova a leggere https://buseca.wordpress.com/2013/11/18/culto-suino/ redatto quasi tre anni fa. La fonte originaria è tedesca e ben illustra la mia opinione che di fatto non è cambiata. Sono solo maggiormente conscio delle molte furbizie tedesche mascherate da rispetto delle regole e dalla pochezza dei nostri governanti, frutto di decenni di lassismo a tutti i livelli, scolastico, morale eccetera.
        Come solito più che un commento il mio è un quasi pezzo: credo riporterò tutto su buseca.wordpress.com
        Cordialità

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        1. 4 giga? e da quando?

          io ho dovuto spostare il mio blog qui (per tirchieria di principio) perche` avevo praticamente finito i 3 giga che wordpress ti regalava all’inizio.

          a saperlo sarei potuto restare ancora un paio d’anni.

          ecco, se vuoi avere un’idea delle dimensioni blog di 3 giga disponibili, dovresti esaminare il mio blog cor-pus: 7 anni di post (credo circa 5.000 in tutto) con molte foto.

          quanto alle foto, occorre distinguere tra quelle che scarichi da internet, che hanno un “peso” molto modesto, da quelle che scarichi dalla tua macchina digitale, che pesano 100 volte tanto.

          per esempio, nel mio blog di viaggio bortoround ho caricato sinora poco piu` che 300 foto mie, una per post, e pesano una media di 3 mega l’uno; sono quindi a circa un terzo dei 3 giga che sapevo di avere; meglio se sono diventati 4: ma prima di chiuderlo dovrei riuscire a farci stare tutto, pensando che non dovrei superare i 1.000 post e le 1.000 foto a resoconto concluso.

          sul resto ti rispondo a parte, per non mescolare troppo papaveri e papere… 🙂

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          1. Il peso delle foto si può tranquillamente ridurre di un fattore anche dieci riprocessandole un po’, senza apparente degrado. Bisogna giocare un po’ col Gimp, coi parametri di salvataggio Jpeg. Anche ridurre la risoluzione aiuta molto, già 5-10 megapixel sono un’ottima risoluzione per quasi tutto. Oppure le carichi su Flickr che da un tera aggratis

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            1. ti ho risposto a parte sui temi economici, ma per errore il commento e` finito in testa; lo trovi all’inizio della coda…

              ha fatto l’italiano, insomma, e ha scavalcato tutti, ahhaha ahha

              . . .

              credo che tu o qualcun altro me lo avesse gia` spiegato altra volta, pero` io sono sostanzialmente un pigro e non vorrei aggiungere altre operazioni comunque complesse: carico le foto come sono: difficilmente superano i 4 mega e quando ho finito lo spazio, come vedi, cambio blog per non pagare neppure la cifra quasi simbolica che ti chiedono per aumentare i giga disponibili….

              ma forse cerco solo un pretesto per migrare e cambiare anche qui…

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                    1. be’, ma anche io che ho piu` o meno trent’anni di piu` son partito da li`, che ti credi?

                      ci siamo svezzati tutti, ma io sono uno di quelli che scrivendo la tesi o montando i film faceva il copia e incolla o il montaggio materialmente, con lo scotch…

                      me m’ha fregato la videoscrittura di Olivetti, che si e` mangiata 15 anni di quel che ho scritto in linguaggio C, oggi non mi pare piu` recuperabile…

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