la visita di Sua maesta` Montagna di Zucchero a Berlino – 119

visita di stato definisce, molto opportunamente, Der Spiegel la scampagnata a Berlino di Sua Maesta` Montagna di Zucchero, in tedesco letteralmente Zuckerberg.

vorrei provare a farvi osservare questa visita con gli occhi del futuro.

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Herbert George Wells (lo scrittore di fantascienza, non il regista) , che si fece conoscere come H.G. Wells – e grafologicamente questo dimostra che la sua relazione con sua madre era molto disturbata -, nel 1901 nel romanzo I primi uomini sulla luna descrisse  una societa` avanzata suddivisa in due gruppi fondamentali; ma aveva anticipato quest’idea gia` nel 1895, dove nel futuro anno della Terra 802.701 raggiunto con La macchina del tempo aveva collocato i fragili, infantili e gentili Eloi, allevati per nutrirsene dai sanguigni ed operosi Morlocchi, che vivono nelle viscere del pianeta.

la suddivisione degli esseri umani in corso, e che nel futuro sara` completamente realizzata, si rifa` invece alla tradizione indoeuropea che prevede tre classi sociali, ma sarebbe meglio dire caste, non comunicanti fra loro; ma questa tradizione e` anche egizia e se ne trovano tracce anche in Cina e in Giappone, con leggere varianti.

la prima classe e` quella degli iper-plutocrati, i rappresentanti fisici diretti del potere economico, cioe` i nuovi sacerdoti della religione della finanza, gli unici ad avere accesso diretto al dio denaro nel suo aspetto di potenza sovrannaturale planetaria.

la seconda e` quella dei guerrieri, gli esecutori armati della volonta` del potere, cioe` dirigenti, consulenti, burocrati degli stati vassalli che applicano le volonta` dei primi.

e infine la massa del popolo, artigiani e contadini, una volta, ora anche operai: gli esecutori materiali bruti che forniscono le basi al potere, ma non sono indispensabili ne` individualmente ne` forse collettivamente, e sono quelli che rischiano di sparire, sostituiti da macchine, automi e robot.

dev’essere l’eta` che mi porta a dire che questo progetto non e` contrastabile, perche` e` sostanzialmente gia` realizzato e ne sono in corso solamente le rifiniture.

il massimo che e` consentito, ad alcune menti brucianti, e` di vederlo.

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dunque dobbiamo vedere il viaggio di Zuckerberg a Berlino effettivamente come le immagini che traducono in visione l’essenza del potere di un moderno faraone che degna della sua presenza le province del suo impero, il favoloso reame di Facciadilibro (Facebook).

ecco il servizio fotografico che gli ha dedicato lo Spiegel, col titolo Zuckerberg in Berlin: Staatsbesuch in Bildern, con i miei commenti iconografici eventualmente aggiunti a quelli tradotti dal periodico tedesco, che sono in corsivo.

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Il fondatore e CEO di Facebook Mark Zuckerberg arriva al premio Axel Springer con sua moglie Priscilla Chan a Berlin il 25 febbraio 2016.

Facebook announcia che sta donando server a numerose istituzioni di ricerca in tutta Europa, a cominciare dalla Germania, per accelerare gli sforzi della ricerca verso l’intelligenza artificiale (AI) e le macchine che apprendono.

/ AFP / POOL / Kay Nietfeld

il faraone viene ad annunciare che aumenteranno gli sforzi per fare a meno degli esseri umani e sostituirli con macchine piu` efficienti; gli esseri umani appaludono, guidati da coloro che pensano comunque di sfangarsela e che controllano le (modeste) IA (Intelligenze Altrui).

GERMANY-INTERNET-INNOVATION-TECHNOLOGY-WIRELESS-ZUCKERBERG

Un premio per il fondatore di Facebook: in una cerimonia il 25 febbraio a Berlino Mark Zuckerberg viene insignito col premio Axel-Springer-Preis verliehen.

Per la consegna il miliardario ha abbandonato per una volta il suo tradizionale abbigliamento Jeans-e-T-Shirt.

Come ricompensa sono stati innalzati ovunque omaggi a Facebook.

ecco, infatti, che sullo sfondo del sovrano raggiante, seguito dalla augusta consorte, e` possibile leggere, purtroppo capovolta, la parola INNOVATE, rinnovare, che e` il motto del magico reame di Facciadilibro.

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Germany Axel Springer Award
(Kay Nietfeld/pool photo via AP)

Il capo della Springer Mathias Döpfner (a destra) e Zuckerberg: il premio e` stato riportato in vita appositamente per il fondatore di Facebook.

Döpfner ha detto nella sua presentazione che veramente ci sono gia troppi premi, ma di essere dell’idea che ne serve ancora uno che sia digitale, internazionale e incoraggi lo spirito di impresa.

Rimane da vedere se Zuckerberg ha proprio bisogno di questi incoraggiamenti.

il sorriso di Zuckerberg in questa e altre foto potrebbe far sorgere qualche dubbio sulla sua intelligenza personale, immagino; ma l’intelligenza nell’epoca della globalizzazione e` una caratteristica intrinseca non dell’organismo biologico ma dell’impresa e qualunque azienda che abbia fondi praticamente ineasuribili a disposizione e` in grado di acquistare sul mercato tutta quella che le serve.

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Facebook CEO Zuckerberg and guests use Gear VR virtual reality headsets during the awards ceremony of the newly established Axel Springer Award in Berlin
REUTERS/Kay Nietfeld/Pool TPX IMAGES OF THE DAY

I partecipanti della cerimonia con gli occhiali della realta` virtuale: i distintissimi ospiti della Springer hanno avuto la possibilita` di provare la tecnica in cui Facebook pone grandi speranze.

il re sacerdote del reame di Facciadilibro invita a partecipare alle esperienze mistiche straordinarie che i suoi poteri magici consentono a chi crede in lui.

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GERMANY-INTERNET-INNOVATION-TECHNOLOGY-WIRELESS-ZUCKERBERG
AFP / John MACDOUGALL

Sua Maesta` Montagna di Zucchero ha i suoi buoni motivi per credere nell’IA, l’intelligenza artificiale; la sua augusta consorte]sembra cavarsela un po’ meglio anche con quella naturale.

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Facebook-CEO Mark Zuckerberg in Berlin
Foto: Kay Nietfeld/dpa

Zuckerberg col Presidente del Parlamento dell’Unione Europea Martin Schulz.

Lo sfondo non e` una veduta autentica di Berlino, ma una foto a tutta parete.

Schulz nella premiazione ha trovato piu` tardi parole indiscutibilmente chiare:

“Noi in Europa attribuiamo una grossa importanza alla protezione dei dati personali.

Chi uilizza i dati personali per realizzare guadagni a sette cifre, deve assicurare che i detentori di quei dati concordino espressamente col loro utilizzo”.

il consenso personale all’utilizzo dei dati e` la foglia di fico della finta liberta` di scelta.

e` davvero possibile rinunciare ad internet oggi e a certi suoi servizi?

ma se per farlo occorre dare il consenso all’utilizzo dei dati, parlare di una presunta liberta` di rifiutarli significa parlare della rinuncia completa all’utilizzo della rete.

per questo sia Sua Maesta` Montagna di Zucchero sia Schultz sorridono nella foto, intendendosi benissimo fra loro, che quello che dice Schultz e` soltanto polvere negli occhi.

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Facebook-CEO Mark Zuckerberg in Berlin
Foto: Kay Nietfeld/dpa
Facebook founder and CEO Zuckerberg delivers a speech at the awards ceremony of the newly established Axel Springer Award in Berlin
REUTERS/Kay Nietfeld/Pool

Nel suo discorso Zuckerberg non ha fatto nessun riferimento alle osservazioni di Schultz sulla protezione dei dati.

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Facebook-Chef sportlich unterwegs
Foto: Paul Zinken/dpa +++(c) dpa – Bildfunk+++

Sua Maesta` Montagna di Zucchero fa jogging per le vie di Berlino, assieme a Montagna di Carne, la sua guardia del corpo.

Facebook-Chef sportlich unterwegs
Foto: Paul Zinken/dpa +++(c) dpa – Bildfunk+++

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Facebook-CEO Mark Zuckerberg in Berlin
Foto: Kay Nietfeld/dpa +++(c) dpa – Bildfunk+++
Facebook-CEO Mark Zuckerberg in Berlin
Foto: Kay Nietfeld/dpa +++(c) dpa – Bildfunk+++

Intelligenza Artificiale?

Il Ministro della Cancelleria Altmaier e Zuckerberg ad una mostra sul tema.

Entrambi hanno parlato anche sul tema dei commenti ispirati all’odio su Facebook.

Altmaier ha detto in conclusione di essere ottimista che si arrivera` ad un buon risultato.

Pero` annunci concreti su questo tema giovedi` non ce ne sono stati.

quanti anni sono passati dalla fondazione di Facebook?

e ancora stiamo a discutere che Montagna di Zucchero censura qualunque cosa, ma non i commenti razzisti.

puah!

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Germany Axel Springer Award
(Kay Nietfeld/pool photo via AP)

Sua Maesta` Montagna di Zucchero ride soddisfatto: ecco che ha trascinato fuori dalla realta` tutti i politici che in teoria dovrebbero controllare il suo reame Facciadilibro.

ma come mai la Merkel invece non c’era?

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strane cose avvenivano in quel mondo che stava precipitando verso la sua rovina.

persino che un ragazzotto poco intelligente che aveva avuto una pensata stupida se la vedesse trasformata in un reame alternativo e si trovasse ad essere diventato il padrone del mondo avendo convinto tutti che il suo universo immaginario, e peraltro rigurgitante d’odio, fosse molto migliore di quello che una volta veniva definito reale.

ma anche la realta` si compera oggi, e se non paghi oppure non spendi, non sei reale.


21 risposte a "la visita di Sua maesta` Montagna di Zucchero a Berlino – 119"

  1. @ mcc43

    certo, chi pensa ad un declino della civilta` pensa anche necessariamente a qualche monastero dove si salvi quel tanto che si puo` della cultura del passato: abbiamo gia` dei modelli, storicamente parlando.

    e dopotutto perche` io ho scelto di venire ad abitare in questo paesino di 17 abitanti comperandomi una specie di potenziale convento? 🙂

    ci sono dei dubbi consistenti tuttavia che lo scenario possa essere questo: il riscaldamento globale ha un andamento progressivo di tipo esponenziale da un certo punto in poi e potrebbe diventare rapidamente catastrofico: dopotutto su Venere l’effetto serra e` gia` successo e le temperature superano i 400 gradi con una atmosfera fatta principalmente di anidride carbonica.

    e perche` tutte le previsini che circolano non si spingono mai oltre la fine del secolo: come mai?

    le temperature non continueranno ad aumentare anche dopo?

    forse perche` questo e` realmente l’orizzonte temporale massimo che l’umanita` ha a disposizione? e dopo non c’e` alcuna speranza di salvezza?

    se si guarda da questo punto di vista l’invocazione ricorrente all’aumento dei consumi, mi pare che si debba dare per scontato che lo scenario reale e` questo: godiamoci allegramente almeno l’ultimo paio di decenni, che tanto dopo non c’e` piu` nulla da fare…

    anche il mio acquisto, come vedi, e` consapevolmente a termine.

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  2. Mi vorrai scusare se continuo il parallelo con Huxley e il suo Mondo Nuovo:
    distribuzione del soma a tutti i cittadini sin dall’infanzia (=Facebook) , una droga del condizionamento cerebrale pre- e post-nascita che elimina sofferenza e immagini sgradevoli (= 3D libero) .
    Puah!!

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    1. figurati se devi scusarti di quel parallelo con Huxley che fa parte della discussione che abbiamo avuto sul post https://corpus15.wordpress.com/2016/02/21/echi-stonati-di-un-simplicissimus-105/comment-page-1/#comment-636 e che e` una delle premesse di questo.

      anzi, colgo l’occasione per riportare qui le sue ultime battute:

      mcc43
      27 FEBBRAIO 2016 ALLE 19:34
      — Sì le tre caste della tradizione, che Huxley ha aggiornato ne Il Mondo Nuovo ( dove con stupefacente preveggenza introduce anche la tecnologia per la produzione extrauterina e in serie degli individui) , suddividendo ulteriormente la terza a scopi funzionali
      – Cito da wiki per comodità
      “La casta alfa consiste degli individui destinati al comando, i beta coprono incarichi amministrativi che richiedono un’istruzione superiore, ma senza le responsabilità del comando. Le tre caste inferiori sono le gamma, delta e epsilon in grado decrescente di intelligenza. Gli epsilon sono creati e addestrati per occuparsi dei lavori più umili e nelle condizioni più dure senza lamentarsene. ”
      In attesa di quel mondo – che Huxley disse di aver posto intorno al 2500 e di meravigliarsi (50 anni fa) di quanto rapidamente si stava avvicinando – si sentono alcune voci, non so quanto sincere, che ammoniscono sulla scomparsa, non solo dello strato bruto della popolazione lavorativa, ma anche di quella intermedia…
      Bill Gates: dentro questo post, il succo del suo discorso e il link al testo in inglese https://mcc43.wordpress.com/2014/04/02/posti-di-lavoro-addio-bill-gates-i-governi-ottusi-e-i-cittadini-disinformati/
      Annamo male, compagno, annamo proprio male 🙂

      corpus15 27 FEBBRAIO 2016 ALLE 20:20
      grazie per la segnalazione del tuo articolo ( che chiamo cosi` non per un lapsus) che e` molto interessante.
      grazie anche per il riferimento ad Huxley, personaggio potente.
      io ho citato Wells, che studio` col nonno di Huxley, il sostenitore del darwinismo.
      dunque le relazioni fra i due personaggi non mancano, aldila` delle storie personali molto diverse, ma mi pare che ci sia tutto un ricco filone di cultura britannica che si muove attorno a tematiche di questo tipo.
      vedo che condividi anche il mio pessimismo.
      temo che sia questa valutazione pessimistica a datarci: per chi e` gia` nato dentro questo processo, forse e` difficile persino vederlo: e` gia’ parte naturale del paesaggio.

      mcc43 27 FEBBRAIO 2016 ALLE 20:50 MODIFICA
      siamo datati sì, e aggiungo anche fortunati per tanti motivi, e prima di tutto noi avevamo la convinzione di poter contare individualmente e di poter migliorare il mondo mettendoci tutti insieme. Ora vedo gran parlare sì, ma non progettare, aspirare, immaginare…

      corpus15 27 FEBBRAIO 2016 ALLE 21:41
      non so se sia stata una grande fortuna avere quella convinzione sbagliata di poter cambiare il mondo: penso alla 12 tesi su Feuerbach di Marx e mi vengono ancora i brividi di fronte a tanta arroganza che ha spalancato le porte alla modernita` e ai suoi esiti catastrofici in prospettiva.

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      1. E io allora ti chiedo per me…. o forse suggerisco un post a beneficio di tutti su questa tua osservazione
        “penso alla 12 tesi su Feuerbach di Marx e mi vengono ancora i brividi di fronte a tanta arroganza che ha spalancato le porte alla modernita` e ai suoi esiti catastrofici in prospettiva.”
        Le ho trovate, le tesi, in rete nella traduzione di Palmiro Togliatti, niente meno…, però non riesco a cogliere che cosa intendi veramente. Metto il link per quei lettori che, come me, non le posseggono in cartaceo…
        https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1845/3/tesi-f.htm

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        1. pensa che ritengo la mia critica a questa posizione di Marx, che e` assolutamente centrale nel suo pensiero, un mio cavallo di battaglia e qui l’ho accennata appena, come cosa quasi scontata, per evitare di ripetermi.

          invece la ricerca con la parola chiave Feuerbach non ha dato risultati, ne` su questo blog neonato di terza generazione ne` su quello di seconda generazione.

          forse bisognerebbe chiedere al blog nonno ;), ma e` stato cancellato, come sai.

          di sicuro, da qualche parte comunque ne ho parlato diffusamente e ora sintetizzo.

          intanto mi riferisco in particolare all’Undicesima tesi su Feuerbach:

          I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi; si tratta però di mutarlo.

          cosi` nella traduzione di Togliatti, che, traducendo, sfuma ed attenua un poco, secondo me.

          il testo originale dice:

          Die Philosophen haben die Welt nur verschieden interpretiert; es kömmt drauf an, sie zu verändern.

          verändern: cambiarlo, modificarlo, sostituirlo, mettere un mondo nuovo al posto del mondo vecchio.

          da notare anche che la parola Welt, mondo, e` femminile in tedesco, e quindi si adombra anche una specie di dialettica dei sessi, dove la forza attiva virile modifica il mondo visto come natura femminile e ne fa nascere un mondo nuovo, una nuova creatura.

          per rendere questa ambiguita` in italiano occorrerebbe tradurre Die Welt con la natura.

          I filosofi finora hanno variamente interpretato la natura; si tratta invece di cambiarla.

          Marx attribuisce questo compito ai filosofi, sulla scia della tradizione platonica che vuole che siano i filosofi a governare.

          l’arroganza di questa tesi e` senza limiti; ma il programma di Marx e` in corso di realizzazione ad opera degli scienziati e dell’economia.

          sfugge completamente a questa forma di pensiero quasi puerile il tema della quasi infinita complessita` del mondo e della difficolta` di individuare tutte le conseguenze delle proprie azioni, in particolare quando queste si svolgono su scala planetaria.

          sfugge il rischio di rompere equilibri fragili con azioni incontrollate, che e` quello che lo sviluppo della tecnologia ha ampiamente messo in evidenza.

          il programma della radicale trasformazione del mondo e` diventato una roulette russa, l’idea che la scienza sapra` sempre risolvere i problemi che crea senza crearne a sua volta altri ancora meno controllabili e` una forma non dico di fede, perche` nessuno ci crede davvero incondizionatamente, ma una specie di rassegnazione.

          ecco, spero di avere detto l’essenziale, e prima o poi di ritrovare la trattazione un poco piu` completa che mi pare di averne fatto (ma potrebbe essere, di nuovo, soltanto in qualche commento…).

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          1. Notazione: anche in arabo Mondo, quello manifesto terrestre, sensibile = Dunia è femminile, ed è nome dato alle bambine.
            Sì mi ha perfettamente chiarito il tuo pensiero, confermando la mia vaga intuizione che si tratta di un proposito – dici ingenuo ma forse basta dire antiquato – che precedeva la nascita e l’invadenza della tecnologia che da strumento si è fatta battipista. Ci si adegua a quanto essa dimostra di saper fare, e poiché essa non è filosofia e non si occupa delle conseguenze, anche gli uomini hanno smesso di farlo.
            Possiamo forse dire che gli effetti di questa 11a ora prendono a pugni la 3a…

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            1. bene, ecco che anche oggi ho imparato qualcosa.

              considerare femminile il mondo, il lavoro, il numero (come fanno i tedeschi) credo che abbia molto a che fare con una loro visione maschilista, non troppo esplicitata, della realta`, e lo stesso per il mondo arabo.

              si`, credo che Marx pensasse ad una trasformazione rivoluzionaria del mondo, con riferimento all’economia e ai rapporti sociali soprattutto, non direttamente alla tecnica, anche se non escludeva il suo apporto subordinato.

              ma e` stato il profeta incosapevole di trasformazioni ben piu` radicali e avventurose.

              del resto e` molto evidente in lui la sottovalutazzione del rapporto uomo – natura, secondo la tradizione ebraico-cristiana e in disaccordo con l’attenzione dedicata alla natura dalle civilta` dell’Oriente.

              del resto nel pensiero marxista direi che questa 11esima tesi e` quasi l’articolo fondamentale di quella fede.

              la 3a tesi e` piuttosto involuta linguisticamente, anche a leggerla in tedesco e anche se il testo tedesco e` alquanto diverso dalla traduzione di Togliatti:

              Die materialistische Lehre von der Veränderung der Umstände und der Erziehung vergißt, daß die Umstände von den Menschen verändert und der Erzieher selbst erzogen werden muß. Sie muß daher die Gesellschaft in zwei Teile – von denen der eine über ihr erhaben ist – sondieren.

              Das Zusammenfallen des Ändern[s] der Umstände und der menschlichen Tätigkeit oder Selbstveränderung kann nur als revolutionäre Praxis gefaßt und rationell verstanden werden.

              L’insegnamento materialistico del cambiamento dell’ambiente e dell’educazione dimentica che l’ambiente deve essere cambiato dagli uomini e l’educatore stesso deve essere educato. Esso dunque deve scindere la societa` in due parti – di cui una deve sovrastarla.

              La coincidenza del cambiamento dell’ambiente e dell’attivita` umana o cambiamento autoprodotto puo` essere concepito e razionalmente compreso soltanto come prassi rivoluzionaria.

              qui Togliatti piu` che tradurre interpreta degli appunti frettolosi e poco chiari.

              ma sostanzialmente interpreta a mio parere nel modo giusto, qui: Marx probabilmente voleva dire: L’insegnamento materialistico del cambiamento – dell’uomo attraverso il cambiamento – dell’ambiente e dell’educazione

              tuttavia a me pare di cogliere una piena consonanza e non un dissenso con la tesi 11esima.

              sembra che Marx polemizzi col materialismo e credo che in effetti stia criticando il materialismo di origine illuministica da un punto di vista hegeliano.

              il cambiamento rivoluzionario della societa` non puo` essere concepito come il semplice prodotto di un cambiamento delle situazioni concrete accompagnato da una trasformazione culturale: esige invece un intervento diretto e consapevole dello spirito che si fa rivoluzione, e la necessaria subordinazione della massa al gruppo illuminato e consapevole che vuole trasformare il mondo e la natura.

              in questo modo, come gia` nella tesi 11esima, il materialista dialettico Marx scopre il suo fondo idealistico hegeliano e torna, come il suo maestro, alle idee politiche di Platone e alla minoranza consapevole che ha il diritto di imporre la sua visione delle cose alla massa.

              (ma temo di essermi fatto prendere la mano e di essere risultato troppo scolastico).

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              1. Sì dal punto di vista, e nel tempo, di Marx vedo la consonanza, intendevo che oggi questo “sono proprio gli uomini che modificano l’ambiente ” non regge più. Non so se sei stato scolastico, ma sei stato chiaro… Abbiamo bisogno di èlite che indichino una strada, il problema è sempre il rapporto da instaurare fra la massa e la minoranza consapevole, questione complicata sia dalle divergenze che si originano in quest’ultima sia dai differenti livelli di disponibilità ad attivarsi in senso , e in spirito, rivoluzionario della maggioranza.

                Non so perché Dunya e Welt abbiano a che fare con il maschilismo e non , come avevi detto prima, semplicemente con la dialettica dei sessi. Volendo, allora si potrebbe dire il contrario: è la Grande Madre primordiale, creduta sconfitta, che persiste come il livello della realtà che conosciamo e sulla quale agiamo.. ma che alla fin fine ci condiziona perché è in essa che abbiamo origine
                Guarda quanto spazio stiamo coprendo partiti da una …montagna di zucchero!!! 🙂

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                1. si`, vedo che nella sostanza siamo d’accordo.

                  Marx critica i materialisti illuministi che pensavano ad un accompagnamento culturale dei cambiamenti ambientali: io oggi mi riconosco pienamente in questo loro punto di vista.

                  a questa visione Marx oppone l’intervento cosciente di una minoranza consapevole che si impone sulla massa, per trasformare il mondo: sono le premesse titanistiche del leninismo.

                  una catastrofe totale, come la storia ha ampiamente dimostrato, e per i motivi gia` enunciati e ribaditi nel borforisma di oggi: la ipercomplessita` della realta` e l’incapacita` organica della mente umana di dominarne tutti gli aspetti.

                  Marx si muove nel quadro concettuale occidentale che divinizza la ragione e il linguaggio pensando che siano l’origine stessa del mondo, e non un povero e vacillante strumento a disposizione di un essere imperfetto per provare a interpretarlo.

                  anche Galilei pensava che la lingua della matematica fosse la stessa lingua di Dio; e questo e` il quadro della cultura occidentale che ha posto le premesse consapevoli della distruzione della natura, presumendo di sapere fare di meglio dal punto di vista degli interessi umani.

                  le elites possono provare a far riflettere la massa e se stesse; ma se invece intendono guidare attivamente il mondo e farsi guide politiche, devono ingannare la massa, per carpirne il consenso, oppure, se non ci riescono, opprimerla.

                  la storia ci fornisce ad abundantiam esempi di rivoluzionari finiti come ottusi dittatori.

                  direi che non funziona: a mio parere e` comunque meglio che la massa sbagli, per pravare a imparare dai propri errori, ma la babele delle lingue oggi e` tale che non vedo speranze di questo tipo: semplicemente lasciare sbagliare la massa riduce la quanita` di violenza politica in giro.

                  siamo abituati noi due alle lunghe discussioni, che sembrano in apparenza divagazioni, ma hanno un solido filo (rosso?) che le unisce.

                  anche qui, vedrai che alla fine scopriremo l’incredibile compattezza profonda di questo scambio di osservazioni libere e vaganti.

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                  1. Ho fatto sì sì a ogni frase e, pur non essendo materialista, faccio mia la tua sintesi “pensavano ad un accompagnamento culturale dei cambiamenti ambientali “. Mi sembra un dovere, una precauzione, una necessità di buona salute , mentale e materiale, per l’individuo e per l’insieme planetario… Un approccio che richiede la lentezza, mentre i tempi attuali sono esaltati dalla rapidità. Ma non è la fine dei tempi, non ancora, e penso a quando i posteri guarderanno con riprovazione a questo secolo ubriaco di hubris . Buona settimana 🙂

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                    1. come sai, sono molto meno ottimista di te sul destino dell’umanita` su questo pianeta.

                      non sono sicuro che ci saranno fra cinquant’anni posteri in grado di guardarci con riprovazione; e` molto piu` probabile che ci sia qualche tribu` dispersa ai bordi del circolo polare in lotta disperata per sopravvivere di giorno in giorno, che conservera` un vago favoloso ricordo di qualche perduta eta` dell’oro (a quel punto verra ricordata cosi`).

                      ci sara` qualche mito, come quello del diluvio, per tramandare una vaga memoria della catastrofe successa.

                      poi puo` darsi che fra qualche migliaio di anni l’atmosfera avra` recuperato un equilibrio meglio compatibile con la vita anche in altri ambienti geografici e gli uomini cominceranno di nuovo a sciamare moltiplicandosi via via: forse i resti delle nostre metropoli saranno almeno in parte sopravvissuti agli incendi e appariranno giganteschi e misteriosi.

                      forse gli uomini non crederanno piu` al progresso e verra` a formarsi qualche cruda religione che vieti con pene durissime qualunque ricerca scientifica…

                      e’ gia` successo, in ambiti piu` limitati, per civilta` sviluppatesi in ambienti ristretti, non c’e` nessun motivo per cui le cose vadano diversamente in una civilta` globalizzata.

                      e scusa il pessimismo forse un poco visionario.

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                    2. ho l’impressione che più che una differenza pessimismo/ottimismo ci sia un pessimismo che io stempero più lentamente nel tempo. Qualche secolo con delle enclave che conservano memoria e discussione potrebbero ancora persister eprima di estinguersi come gli Atlantidei …
                      Penso che gli uomini post disastro reinterpreteranno il significato di progresso, ma crederci dovranno mentre si ingarbugliano le loro 10 mani e cinque piedi… così nasceranno per la somma di radiazioni da siti nucleari fatiscenti…
                      No, non sono ottimista, forse dobbiamo sperare nell’arrivo di entità da altre Galassie a darci una raddrizzata 🙂

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    1. be`, esiste pur sempre anche la possibilita` di sorbirsi le centinaia di videoclip che sto postato io sul mio canale Youtube, o anche altre imprese simili, ma molto piu` sintetizzate. 🙂 🙂 🙂

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      1. quello però non è un modo oggettivo di guardare il mondo. Senza dubbio la realtà virtuale di Zuckerberg lo è di più. Lanciato il guanto di sfida 😀

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        1. 🙂

          si`, diciamo che in una simulazione virtuale il protagonista potrebbe scegliere da solo dove andare e non seguire per forza le scelte che ho fatto io.

          inoltre le mie foto sono tutte in due dimensioni, mentre la realta` virtuale ne ha quattro.

          insomma, il mio e` solamente un ripiego di bassa qualita` per chi non puo` permettersi ne` il primo tipo reale di roundtheworld ne` il secondo virtuale.

          guanto di sfida non raccolto: non mi conviene, ho gia` perso… 😦

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        2. pero`, aspetta, la sfida la posso accettare sul punto che la realta` virtuale di Zuckenberg sia piu` oggettiva.

          che cosa intendi per oggettivo?

          aderente alla realta` primaria, suppongo (sempre ammettendo che almeno questa sia oggettiva).

          ora, se la realta` virtuale fosse l’esatta riproduzione della realta` definita oggettiva, che senso avrebbe riprodurla?

          e` evidente che la realta` virtuale cerchera` di essere, per cosi` dire (cosi` si definira` lei stessa), migliore di quella detta oggettiva, ma con la pretesa di esserlo altrettanto.

          e invece e` evidente che questa diversita` le togliera` ogni oggettivita`, ad esempio proprio per la scelta soggettiva dei criteri con i quali pretendera` di essere migliore.

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          1. Avrebbe senso riprodurla se vuoi passare qualche minuto alle Hawaii sulla spiaggia a guardare il tramonto e le onde del mare. Pochi se lo permettono, quindi può darsi che l’imitazione ad un certo punto possa andare bene. Se gli occhialini si integrassero perfettamente con i video a 360° che Testa di Zucca ha messo su facebook potrebbe essere una mossa vincente. Certo bisogna aprire una dibattito in stile Matrix ad un certo punto…

            Quindi la realtà virtuale è un compromesso, fin dove questo compromesso possa essere accettato resta da vedere. Quello che la rende comunque più oggettiva delle tue foto è la possibilità di scegliere il punto di vista. La foto 2D limita il campo visivo alla scelta del fotografo.

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            1. mi pare che siamo d’accordo che degli occhiali 3D quanto a riproduzione della realta` sono piu` efficaci di foto a due dimensioni postate oltretutto tramite Youtube.

              restera` sempre la mancanza degli odori e del vento, ma forse co, tempo si trovera` il modo di riprodurre anche quelli.

              del resto i cinema per la proiezione di filmati a 3D e 360 gradi esistono gia` in diverse metropoli del mondo.

              poi forse siamo anche d’accordo che sara` il mercato a decidere che cosa farti vedere, esattamente come in quei cinema li`.

              e alla fine potresti anche scoprire che c’e` una realta` non dico piu` oggettiva, ma piu` autentica, in qualche filmato scalcagnato che gira in semi-incognito la rete (non necessariamente i miei) che in qualche levigatissimo iper-realistico filmato di Facebook.

              ma non credo che dissentiamo su questo.

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              1. Non sapevo ci fossero dei cinema per video a 360°. Cioè non riesco a capire come sia possibile dare a più persone la possibilità di girare la testa e guardare in direzioni diverse. Mi riferisco comunque ai video ad esempio presenti sulla pagina Facebook 360 che non sono 3D ma solo 360°.

                Chissà magari tra poco ci saranno in vendita pure le videocamere a 360° e dovrai farti un nuovo giro del mondo… ovviamente con un caschetto su cui monterai la videocamera 😀

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                1. la prima foto di questo mio video You Tube mostra l’edificio di Sidney che contiene il cinema a 360 gradi; un altro ce n’e` a Parigi, che ho visto, alla Villette, la citta` della scienza.

                  sullo stesso principio e` costruito anche il planetario di Stuttgart che a volte proietta filmati a 360 gradi, ma non in 3D.

                  la sala ha ovviamente la forma di una cupola e la proiezione avviene sulla cupola, credo da qualche punto del pavimento o comunque con sistemi di lenti che permettono allo spettatore di voltarsi in ogni direzione almeno per quel che riguarda la visuale sopra la linea dell’orizzonte e gli danno l’impressione di una visione naturale completa anche con la coda dell’occhio.

                  se alla proiezione a 360 gradi si aggiunge la tecnologia 3D i risultati sono particolarmente impressionanti, con figure che danno l’apparenza di scavalcarti e finire alle tue spalle, ovviamente grazie a virtuosismi vari che sollecitano lo spettatore per stupirlo e anche spaventarlo: mica e` bello ad esempio trovarsi aggrediti in 3D da torme di pipistrelli inferociti.

                  credo che le telecamere a 360 gradi esistano gia` da tempo; o meglio esistono da decenni delle lenti speciali da applicare alla fotocamera che producono riprese ambientali a 360 gradi.

                  ma senza un adeguato sistema di proiezione non sono particolarmente interessanti perche` se le vedi in un contesto normale producono l’effetto che puoi vedere qui accennato al minuto 0:52.

                  qui l’effetto e` stato ottenuto parzialmente soltanto fotografando uno specchio concavo, pero`, senza lenti speciali; con queste diventa ancora piu` accentuato.

                  programmi speciali, ma lo saprai benissimo anche tu, di solito di dotazione di una fotocamera di medio livello, permettono di produrre con una normale macchina fotografica foto a 180 gradi.

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