in Italia l’hanno data molto sotto tono, secondo me, la notizia dei primi risultati positivi ottenuti in Germania con la somministrazione di un vaccino contro il cancro.
d’accordo, la sperimentazione l’hanno fatta sinora solo su tre pazienti umani,
ma questi sono in uno stadio avanzato di melanoma, il cancro forse piu` terribile che ci sia,
e già a basse dosi il vaccino ha attivato una risposta immunitaria efficace contro il tumore.
il risultato e` eccezionale.
ed era gia` stato verificato in analoghi esperimenti condotti sui topi.
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io penso a Joerg Schwipper, l’amico blogger morto di melanoma cinque anni fa
(a proposito il suo post del 2006 che ho ripubblicato oggi e` questo:
I LIBRI PIÙ SIGNIFICATIVI DELLA NOSTRA VITA – 17 FEBBRAIO 2006
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i nostri giornali pubblicano volentieri dichiarazioni prudenti dei nostri luminari, che svicolano su altro appena possono:
E` ancora presto per trarre delle conclusioni. Tre pazienti per incominciare sono ancora pochi per avere delle risposte definitive. Anche se sui tre c’è stata una risposta immunitaria.
e un altro luminare:
E` presto per poter parlare di un ‘vaccino universale’, anche se si tratta di una ricerca innovativa i cui risultati, interessanti, sono tuttavia ancora molto preliminari.
Già abbiamo disponibili molecole molto efficaci in vari tipi di tumori, dal melanoma al polmone, e farmaci immunoterapici analoghi per altre forme di cancro sono in via d’approvazione da parte dell’ente statunitense di controllo sui farmaci Fda.
sembrano piu` preoccupati di difendere le loro quote di mercato che entusiasti per le nuove prospettive.
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io non sono affatto un esperto, ma mi sento molto piu` convinto di loro che siamo sulla strada buona.
e lo dico per motivi autobiografici.
leggo come funziona il vaccino e mi scatta un ricordo personale.
Quando il ‘vettore’ testato dall’equipe tedesca incontra le cellule dendritiche viene prodotto interferone e questo attiva il sistema immunitario.
e` interferone la parola che lo scatena.
raccontero` ancora una volta la mia storia, rischiando di apparire un mitomane.
chi l’ha gia` sentita, mi perdoni.
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poco dopo la mia separazione, cioe` dopo i miei quarant’anni, mi fu scoperto un cancro, che doveva essere rapidamente operato.
era ottobre e l’operazione fu fissata per fine dicembre, prima di Natale.
nel frattempo i medici del Centro Tumori di Milano mi fecero iniziare una terapia a base di interferone:
per ridurre il tumore, mi dissero, prima dell’intervento chirurgico.
mi avvisarono che avrei potuto avere effetti collaterali pesanti, ma di insistere lo stesso.
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al contrario, a me l’interferone faceva benissimo: mi sentivo addosso un’energia straordinaria.
quando a dicembre mi ricoverai al Centro per l’intervento, ci rimasi poche ore:
un rapido esame permise di constatare che il cancro era scomparso completamente.
mi sentii un miracolato, e ripresi la mia vita senza piu` occuparmene.
fu un paio di anni fa che sfogliai a caso un libro di Veronesi su una bancarella dell’usato:
diceva che la terapia del cancro con l’interferone aveva dato grandi speranze, ma poi si era visto che il cancro si ripresentava nel giro di vent’anni…
ma di nuovo decisi che la cosa non mi riguardava: i vent’anni per me erano gia` passati…
e del resto anche il nuovo dubbio dei medici tedeschi nel 2008 che avessi un tumore vicino all’aorta fu rapidamente smentito:
e` la mia aorta che sta posizionata a destra: nessuna malattia strana.
(anche se vedersi trasferito al reparto di oncologia non fu comunque piacevole).
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oggi, leggendo, apprendo che in questa nuova terapia del cancro si produce interferone che stimola il sistema immunitario.
e questo riesce a cancellare il cancro.
credo che sia quello che e` successo a me.
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dice il coordinatore della ricerca tedesca dell’università Johannes Gutenberg, zu Mainz, a Magonza:
Abbiamo incominciato i test 9 mesi fa.
In genere per sviluppare una nuova terapia ci vogliono almeno 4-5 anni di ricerche
e per questo abbiamo intenzione di portare avanti la sperimentazione sui pazienti con melanoma.
Più avanti, nel 2017, tratteremo altri tipi di tumore.
Pensiamo che questo vaccino possa funzionare su tutti i tipi di cancro,
ma è necessario fare delle ricerche su ogni singola patologia”.
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e` una notizia troppo importante:
crediamoci.
forse non potra` dare speranze a chi e` malato oggi.
ma sarebbe gia` straordinario che potesse darne a chi si ammalera` domani.
la parola d’ordine è sistema immunitario prima ancora che interferone. Le malattie autoimmuni che nel 99% dei casi accompagnano il tumore (in maniera più o meno marcata) potrebbe dopotutto non essere un effetto collaterale del malfunzionamento del sistema immunitario.
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certo.
ma a quanto si capisce l’interferone e` il migliore alleato del sistema immunitario e lo stimola e lo potenzia.
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certo. Però l’interferone è solo un martello fantastico. Bisogna aiutare il sistema immunitario ad agire in modo ordinato. Per esempio molte malattie autoimmuni presentano autoanticorpi anti RNA (oltre anche antinucleo DNA). Cioè il mezzo di trasmissione dell’informazione nelle cellule. Se il sistema immunitario ha una mira discreta è probabile che l’interferone funzioni perfettamente. Altrimenti un suo potenziamento non potrebbe fare danni?
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sinceramente non so risponderti con sicurezza.
l’interferone forse e` come quando dai una botta al pc per farlo funzionare, e a volte funziona, a volte no.
nel caso delle malattie auto-immuni (mia madre ne aveva una) potrebbe perfino essere che l’interferone scassa qualcosa, ma qualcosa che funziona male e fa danno.
anche se non mi risulta nessu uso di interferone per questo tipo di malattie.
e anche per la cura del cancro, come dicevo, era stato tendenzialmente abbandonato.
ora ritorna, ma riuscire a dire quanto possa essere efficace in altri campi e` difficile.
come potenziatore della risposta immunitaria, nel caso di una malattia auto-immune potrebbe essere anzi terribilmente controproducente se potenzia l’aggressione che l’organismo fa a se stesso.
questo pare, parlando alla grossa e a lume di puro buonsenso.
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ad ogni modo pare che il gioco ruoti molto attorno all’RNA. Il sistema immunitario lo attacca nelle malattie autoimmuni e ne viene attivato nello studio tedesco. Sarebbe utile se i pazienti potessero inviare facilmente la propria documentazione a questi ricercatori.
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non so se questo sia possibile, e neppure se sarebbe cosi` utile.
per ora dobbiamo lasciarli lavorare concentrati attorno al loro protocollo di lavoro.
e` crudele per chi sta vivendo il dramma della malattia, lo so, ma non ci sono soluzioni.
purtroppo ci saranno molte altre vittime prima che una cura efficace possa essere introdotta su larga scala.
(un mio zio si uccise, non riuscendo a sopportare gli atroci dolori della tubercolosi ossea, due giorni prima che io nascessi: sei mesi dopo arrivarono in Europa gli antibiotici che gli avrebbero permesso di curarla…)
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magari pure loro sono interessati ad avere più dati a disposizione. Forse sarebbe il caso di realizzare in database mondiale da cui poter trarre spunto durante le ricerche. Infatti la maggior parte dei medici non prende nemmeno in considerazione la possibilità di scoprire qualche novità per caso. Per cui si limita ad applicare un protocollo. Il che è ottimo, ma non siamo macchine… un po’ di creatività serve.
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giuste considerazioni, le condivido…
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casca giusto a proposito:
http://www.theguardian.com/commentisfree/2016/may/04/googles-deepmind-shouldnt-be-sucking-up-our-nhs-records-in-secret
🙂
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E’ vero alcuni pazienti potrebbero non essere d’accordo. Basta che possano decidere, sapendo che custodire gelosamente i segreti non aiuta nessuno. Penso che per la ricerca non serva l’AI. Può servire come dice l’articolo per prevedere malattie… li potrebbe essere un elemento importante.
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È io penso a mio cognato morto a dicembre del 2014…non sai cosa pensare quando ti piomba questa notizia…..
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mi spiace per tuo cognato.
non avevo messo nel conto di potere creare anche reazioni emotive negative di questo tipo.
mi spiace anche per questo.
ciao.
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