il titolo del post e azzeccato, ma non e` mio, e’ di principotta.
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oggi, giorno di pausa forzata negli esami, sono riuscito ad andare a visitare i floating piers, l’ultima opera di Christo a Montisola.
c’e` molto da dire sull’esperienza,
sul ricordo di una conoscenza personale dell’artista e della moglie, oggi purtroppo scomparsa, avuta una quindicina d’anni fa:
lo avevo invitato ad un incontro con gli studenti della mia scuola, rivelatosi entusiasmante,
sulle stroncature becere di Sgarbi, che non potevano mancare.
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ma sono partito da casa alle 5 e 30, ho camminato per piu` di 15 km, da Iseo a Sulzano a Montisola, e ritorno.
sono totalmente annerito dal sole preso,
e ho foto e video a centinaia, che dovro` mettere insieme per i miei soliti videoclip un poco maniacali,
ma per farlo ho bisogno di tempo.
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una sola cosa, oggi, che si puo` dire in fretta:
sul giallo – in senso cromatico! – di questi pontili galleggianti:
per la prima volta nella storia hanno consentito di raggiungere a piedi l’isola principale in mezzo al lago di Iseo
e un isolotto minore.
Christo ha detto che voleva ricordare la sabbia.
e in effetti il colore invogliava a distendercisi su, per riposare, come su una riva sabbiosa.
ma quel giallo io l’ho visto come tipicamente buddista e nel buddismo il giallo e` il colore della purezza monacale.
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quindi, se volete credere in Christo, sappiate che lui un poco vi fara` credere in Buddha,
e questa camminata sulle acque potrebbe assomigliare un poco a una esperienza mistica di recupero di se` nella natura.
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comunque, se potete, non rinunciate ad una passeggiata nella purezza buddista di Christo.
Eccessivo e megalomane. Le sue opere sono di un impatto ambientale non indifferente.
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🙂
vero: eccessivo e megalomane, che e` come dire grande artista geniale…
Michelangelo, Leonardo, Beethoven o Shakespeare non erano eccessivi e magalomani?
e vuoi mettere l’impatto ambientale di san Pietro? 🙂
l’architettura, anche quella moderna, ha quasi sempre un impatto ambientale fortissimo: vedi Nervi, Piano o Gehry, per fare dei nomi a caso,
fa eccezione, in parte, l’architettura giapponese tradizionale, che cerca invece una fusione con la natura.
ma la torre di Tokyo, finita due anni fa, con i suoi 600 metri di altezza?
anzi, semmai proprio questo impatto ambientale e` molto ridotto nel caso di Christo, visto che le sue opere sono tutte provvisorie e vengono smantellate ripristinando la situazione precedente, senza danno…
una architettura happening: che e` una invenzione tutta sua.
ma, a proposito di personalita` eccessive e megalomani, prova a togliere l’h dal suo nome e dimmi che cosa ne pensi… 🙂 🙂 🙂
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Non avevo letto questa risposta..quindi non sapevo che le sue installazioni sono provvisorie.
Comunque sia…è un ottimo modo per farsi pubblicità e così i costi rientrano subitissimo :D:D:D (cattivella io)
Il suo nome poi…la dice lunga sulla sua “modestia” ahahhahah
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ahhaha, guarda che Christo e` soltanto il suo nome di battesimo…
Christo Vladimirov Yavachev (Христо Явашев).
la colpa, quindi, semmai e` soltanto dei suoi genitori.
ma poi mi spieghi perche` un artista dovrebbe essere modesto?
purtroppo la modestia e` proprio il peggiore degli handicap per l’artista…
(anche io sono ostinato nelle mie simpatie e antipatie, lo sai…). 🙂
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