credere in Christo – 317

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il titolo del post e azzeccato, ma non e` mio, e’ di principotta.

. . .

oggi, giorno di pausa forzata negli esami, sono riuscito ad andare a visitare i floating piers, l’ultima opera di Christo a Montisola.

c’e` molto da dire sull’esperienza,

sul ricordo di una conoscenza personale dell’artista e della moglie, oggi purtroppo scomparsa, avuta una quindicina d’anni fa:

lo avevo invitato ad un incontro con gli studenti della mia scuola, rivelatosi entusiasmante,

sulle stroncature becere di Sgarbi, che non potevano mancare.

. . .

ma sono partito da casa alle 5 e 30, ho camminato per piu` di 15 km, da Iseo a Sulzano a Montisola, e ritorno.

sono totalmente annerito dal sole preso,

e ho foto e video a centinaia, che dovro` mettere insieme per i miei soliti videoclip un poco maniacali,

ma per farlo ho bisogno di tempo.

. . .

una sola cosa, oggi, che si puo` dire in fretta:

sul giallo – in senso cromatico! – di questi pontili galleggianti:

per la prima volta nella storia hanno consentito di raggiungere a piedi l’isola principale in mezzo al lago di Iseo

e un isolotto minore.

Christo ha detto che voleva ricordare la sabbia.

e in effetti il colore invogliava a distendercisi su, per riposare, come su una riva sabbiosa.

ma quel giallo io l’ho visto come tipicamente buddista e nel buddismo il giallo e` il colore della purezza monacale.

. . .

quindi, se volete credere in Christo, sappiate che lui un poco vi fara` credere in Buddha,

e questa camminata sulle acque potrebbe assomigliare un poco a una esperienza mistica di recupero di se` nella natura.

. . .

comunque, se potete, non rinunciate ad una passeggiata nella purezza buddista di Christo.


5 risposte a "credere in Christo – 317"

    1. 🙂

      vero: eccessivo e megalomane, che e` come dire grande artista geniale…

      Michelangelo, Leonardo, Beethoven o Shakespeare non erano eccessivi e magalomani?

      e vuoi mettere l’impatto ambientale di san Pietro? 🙂

      l’architettura, anche quella moderna, ha quasi sempre un impatto ambientale fortissimo: vedi Nervi, Piano o Gehry, per fare dei nomi a caso,

      fa eccezione, in parte, l’architettura giapponese tradizionale, che cerca invece una fusione con la natura.

      ma la torre di Tokyo, finita due anni fa, con i suoi 600 metri di altezza?

      anzi, semmai proprio questo impatto ambientale e` molto ridotto nel caso di Christo, visto che le sue opere sono tutte provvisorie e vengono smantellate ripristinando la situazione precedente, senza danno…

      una architettura happening: che e` una invenzione tutta sua.

      ma, a proposito di personalita` eccessive e megalomani, prova a togliere l’h dal suo nome e dimmi che cosa ne pensi… 🙂 🙂 🙂

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      1. Non avevo letto questa risposta..quindi non sapevo che le sue installazioni sono provvisorie.
        Comunque sia…è un ottimo modo per farsi pubblicità e così i costi rientrano subitissimo :D:D:D (cattivella io)

        Il suo nome poi…la dice lunga sulla sua “modestia” ahahhahah

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        1. ahhaha, guarda che Christo e` soltanto il suo nome di battesimo…

          Christo Vladimirov Yavachev (Христо Явашев).

          la colpa, quindi, semmai e` soltanto dei suoi genitori.

          ma poi mi spieghi perche` un artista dovrebbe essere modesto?

          purtroppo la modestia e` proprio il peggiore degli handicap per l’artista…

          (anche io sono ostinato nelle mie simpatie e antipatie, lo sai…). 🙂

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