la morte del globetrotter e la vittoria dei sedentari – 360

come non ammettere che il viaggiatore e` in crisi?

il sedentario che al massimo va al mare, soprattutto se e` a meno di 30 km da casa, vanta le sue ragioni…

il sedentario non ama conoscere le diversita` del mondo.

preferisce pensare che sia tutto eguale al suo.

degli spostamenti apprezza soltanto la brezza della sera e cerca solo quella.

ma il viaggiatore vede le porte del mondo chiudersi davanti a lui.

aveva una volta il nome di globetrotter,

ma era mezzo secolo fa:

anche l’autostop e` tramontato…

. . .

tornare in Siria, in Egitto, in Libia, in Tunisia?

e` rischio, a volte della vita.

tornare in Turchia?

per masticare amaro e camminare tra persone umiliate dal fanatismo islamista?

qui il boicottaggio e` anche una scelta morale.

lo stesso quanto al viaggiare in Inghilterra.

perche` visitare un popolo in maggioranza ostile?

. . .

con raccapriccio penso di essere stato in Etiopia, in Eritrea.

a tre giorni nel primo caso da un colpo di stato…

l’Indonesia appariva pacifica e cordiale, pure se islamica.

ma per quanto sara` ancora cosi`?

l’Oriente rimane la terra piu` visitabile.

ma in Cina si vive il disagio di un potere ottuso

(come se il potere potesse mai essere illuminato…).

rimangono allora le terre identiche a noi o quasi…

ma allora perche` viaggiare?

. . .

rimane l’India per l’inverno prossimo, per una volta ancora.

ma gia` li` fui sfiorato dieci anni fa da un attentato mancato: piccoli scorrimenti temporali di un’ora soltanto.

vale la pena di rischiare?

e poi, quanto la troverei cambiata?

. . .

la prima cosa che rifiutano i fanatici e` che la gente possa viaggiare.

perfino col corpo, non solo con la mente.

noi preoccupati, incerti:

non si viaggia durante una guerra mondiale.

loro trionfanti nell’assoluto vincente qui e soltanto qui.

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6 risposte a "la morte del globetrotter e la vittoria dei sedentari – 360"

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