i floating piers di Christo, 5: all’isola di San Paolo – 386

quando si arrivava alla piccola isola di San Paolo, percorrendo i floating piers di Christo, pareva che la camminata indolente avesse raggiunto un suo primo scopo.

e infatti veniva naturale distendersi sotto il sole sulla tela cangiante che l’acqua, inzuppandola, rendeva rossastra.

. . .

l’isolotto coincide con una villa dei Beretta,

che sono stati protagonisti di questa avventura artistica di Christo, quasi quanto lui:

infatti non solo hanno messo a disposizione la loro isola, ma hanno anche riccamente finanziato l’impresa.

. . .

ma allora l’arte di Christo e` al servizio di qualche iper-plutocrate?

come indubbiamente sono anche i Beretta…

in un certo senso si`.

ma allora non andrebbe criticata?

colgo l’occasione per definire anche a me stesso il mio pensiero a riguardo.

. . .

non considero ingiusta l’ineguaglianza umana in se stessa.

l’ineguaglianza appartiene, in una certa misura, alla natura umana.

e, soprattutto con riferimento all’arte, svolge persino una funzione utile.

se l’ineguaglianza non sottraesse all’umanita` comune una parte delle risorse, che sarebbe dell’arte, della fantasia, delle creazioni che abbelliscono la vita umana?

l’ineguaglianza non e` negativa in assoluto.

lo e` quando si verificano alcune condizioni.

. . .

la prima e` quando e` troppo marcata ed infligge sofferenze umane inaccettabili alla parte piu` sfavorita della popolazione.

ma badate bene: la poverta` non e` negativa in se stessa.

anzi, non e` un paradosso dire che una equilibrata poverta` e` il migliore dei lasciapassare per la felicita`.

ma tutto questo entro limiti ragionevoli, evidentemente.

la poverta` non e` la miseria, evidentemente.

.  . .

la seconda condizione di accettabilita` di una relativa ineguaglianza e` che il surplus accumulato dagli strati favoriti della popolazione sia destinato ad attivita` sociali nella sua parte preponderante.

l’arte, ad esempio, ha bisogno dei suoi mecenati;

ma anche la ricerca scientifica sopravvive solamente se finanziata.

ma se gli iperplutocrati destinano nevroticamente le loro ricchezze prioritariamente alla creazione di altre ricchezze

e ad accentuare la loro condizione di privilegio,

allora l’ineguaglianza diventa totalmente inaccettabile.

se poi serve a progettare addirittura l’oppressione e perfino lo sterminio dei diseredati,

allora l’ineguaglianza diventa un crimine.

la chiamerei IENEguaglianza, in questo caso…

. . .

bene, queste erano, piu` o meno, le riflessioni del vostro blogger

che se stava disteso sul bordo setato d’arancione dell’isola di San Paolo.

fino a che non e` arrivava una guardia dal lago su una barca a motore

a invitarlo ad alzarsi e a interrompere la sua sonnolenza.


Una risposta a "i floating piers di Christo, 5: all’isola di San Paolo – 386"

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