[37] “Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
[38]Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».
Vangelo secondo Giovanni, 18
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da duemila anni almeno sembra che sia molto difficile dire che cosa sia la verita`,
almeno da un punto di vista laico, cioe` argomentando;
dato che chi crede sa bene che la verita` e` appunto quello in cui crede,
e non ha neppure bisogno di argomenti.
. . .
per uno strano paradosso sembra molto piu` facile definire e scoprire che cosa e` falso, piuttosto che cio` che pretende di essere vero.
forse la verita` e` soltanto un concetto limite.
. . .
sembra che anche Manzoni la pensasse cosi`, nel suo celebre raccontino:
un giudice ascolta una delle parti e dice che ha ragione,
poi ascolta l’altra e da` ragione anche a lei,
e infine a chi protesta per la contraddizione replica semplicemente:
hai ragione anche tu.
. . .
del resto sotto l’unica parola vero si raccoglie una vera e propria costellazione si significati diversi.
in questo la verita` e` simile all’amore:
il suo significato rimane nel vago e non puo` essere definito in maniera troppo rigorosa.
Sì in tutto è più facile individuare i lineamenti di ciò che non è.
Il Tao … se dici ciò che è , non è più il Tao.
E mi è tornata in mente una frase che non so al momento da dove mi viene… ( la memoria carsica…):
“Non questo, Non quello” Chissà, forse l’Ermetismo… no no deve essere Zen .
🙂
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quel che trovo, di molto simile:
“Il Dao che può essere detto non è l’eterno Dao,
il nome che può essere nominato non è l’eterno nome…”
.
le scritture dicono, “non questo, non quello, ( Neti, Neti )”.
principio fondamentale dell’induismo vedanta, pare.
quando si parla del Brahman si allude al Nirguna Brahman altrimenti noto come Parabrahman, Sat-Cit-Ananda, Uno senza secondo, Zero senza attributi, etc.
Il venticinquesimo verso dell’Avadhuta Gita dice:
Da tale sentenza “ciò che tu sei”, il nostro Sé si afferma. Di ciò che è falso e composto di cinque elementi – le Sruti, le scritture dicono, “non questo, non quello, ( Neti, Neti )”.
ce ne ha di storia alle spalle questo borforisma inconsapevole… 🙂
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Le idee esistono, talvolta trovano il canale per manifestarsi, ancora e ancora e ancora. Fossimo capaci di acciuffarle e tenerle strette per sempre. Invece sempre dobbiamo ri-scoprirle 🙂
E’ pur bello essere un canale …
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in Occidente anche Gorgia fu molto vicino all’antica sapienza che rivendica il valore positivo del nulla.
ma le idee scorrono continuamente, come l’acqua vitale.
a volte capita di riscoprire perfino le proprie, come avviene a me ripubblicando sull’altro blog i post di dieci anni fa.
l’oblio sembra necessario alla vita come la memoria.
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