populisti o nazionalisti? piccolo e` bello? – 563

per ora il titolo, per promemoria. appena recupero la connessione fissa, verra` anche lo sviluppo.

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incredibile! appena ho finito di digitare questa frase, mi e` arrivato sul cellulare l’SMS Telecom che mi annuncia che il problema e` stato risolto.

incredibile n. 2: il problema non e` stato risolo affato: dopo 3 minuti di connessione, eccomi disconnesso di nuovo.

incredibile n. 3: richiamo e, in pochi istanti di conversazione con una gentilissima Laura, il problema viene effettivamente risolto,

anche se la linea rimane instabile e il mio numero restera` sotto osservazione per 48 ore.

comunque continuo, per ora, salvando ogni tanto.

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a guardarli a prima vista, i cosiddetti populisti sembrerebbero prima di tutto dei nostalgici della nazione.

la vecchia cara nazione di una volta: quella che era stata sciovinista, retorica, militarista e che purtroppo ci ha regalato guerre per tutta la sua storia, da ultimo guerre mondiali.

la bestia nera del populismo cosiddetto, ai giorni nostri, e` infatti il rifiuto della globalizzazione.

rifiuto che avviene da posizioni che e` facile riconoscere legate alla retorica o al mondo dei valori della destra classica, con venature apertamente razziste quando l’aspetto della globalizzazione considerato sono i fenomeni migratori, oppure nazionaliste appunto, quando i populisti propongono il ritorno alle vecchie forme di sovranita` nazionale.

la prima importante vittoria dei populisti nazionalisti e` stata in fatti la brexit, cioe` l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea in nome del pieno reintegro della sovranita` nazionale.

il secondo, che cambiera` la storia del mondo dei prossimi anni, l’elezione di Trump e la scelta di una politica americana di isolamento imperiale, col rifiuto dei trattati economici di libero commercio.

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piu` o meno a questo punto la connessione e` saltata di nuovo e il post e` rimasto pubblicato monco, anche se era praticamente finito.

ecco la parte mancante.

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quanto al terzo momento che viene visto come uno straordinario successo dei populisti, esso sarebbe la sconfitta del momento della ipotesi di Renzi di portare l’Italia verso forme di gestione autoritaria del potere.

tuttavia e` facile rendersi conto che questo fatto ha natura e caratteristiche ben diverse dagli altri due, e se ci sono dei punti di contatto, non sono ben visibili e andrebbero considerati meglio.

parlare di un populismo che difende la Costituzione democratica e` veramente paradossale.

i leader del populismo italiano solo 10 anni fa avevano tentato di cambiarla in un modo simile, erano stati egualmente sconfitti da un referendum, e nessuno si era sognato di dare del populista al popolo sovrano che non si era lasciato espropriare.

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ma se i populisti fossero semplicemente dei nazionalisti, dove sarebbe la novita` del fenomeno?

e` facile accorgersi di almeno due importanti differenze.

la prima e` che i populisti sono favorevoli allo stato nazione, sia esso lo stato unione come gli USA che ne raccoglie piu di 50, oppure uno dei 27 stati che oggi sono all’interno della fragile Unione Europea, soltanto quando lo esaminano, per cosi` dire, da un livello piu` complesso.

quando si pongono, invece, al livello dello stato nazione, i populisti diventano favorevoli a qualche unita` inferiore, interna.

per esempio, la regione.

insomma i populisti sono favorevoli allo stato, quando si tratta di contestare qualche forma di unione sovrastatale.

ma quando esaminano lo stato, diventano favorevoli a spezzarne a sua volta l’unita` in organismi politici piu` piccoli.

ecco le richieste di autonomie locali, con una spinta alla frantumazione progressiva: dalla regione alla provincia, dalla provincia al comune, al comintato di quartiere, al condominio per finire in bellezza a se stessi.

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ho cercato di dirlo in maniera un poco paradossale e spiritosa, ma qui siamo arrivati al centro del problema.

i veri populisti sono individualisti, direi perfino un poco anarchici individualisti: odiano lo stato in tutte le sue forme, a cominciare dall’aspetto fiscale per finire alle regolamentazioni ambientali o alle forme di controllo dell’economia.

i nazionalisti classici sono invece, al contrario, nemici dei diritti dell’individuo.

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eccoci al punto:

i nazionalisti classici sottomettono l’individuo allo stato.

i populisti moderni vorrebbero sottomettere lo stato all’individuo.

sono dunque due movimenti che muovono, nonostante l’apparenza, da una visione della vita sociale opposta.

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i populisti, come dice il loro nome, non parlano in nome della nazione, ma in nome del popolo.

il popolo di cui parlano e` una somma di individui.

il populismo reclama i diritti di questi individui.

puo` farlo, a volte, con accenti di destra.

ma i populisti veri non sono di destra.

non sono neppure di sinistra, perche` la sinistra ha sempre avuto il culto del popolo inteso come unione di individui che lottano per i loro diritti.

e anche questa visione solidaristica manca nel populismo contemporaneo.

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ma qui mi fermo, tanto il guasto della linea mi ha bloccato di nuovo:

salvo e metto da parte; pubblichero` quando posso…


3 risposte a "populisti o nazionalisti? piccolo e` bello? – 563"

  1. che i populisti…. e poi deve essere di nuovo scomparsa la connessione!
    sempre in meglio: tu in Italia nella stessa situazione di un mio amico egiziano, che scrive a singhiozzo, e a volte ammutolisce per giorni. Ma almeno hai la luce elettrica, là manca pure quella.
    Aspetto il finale…

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