questo e` un articolo di Raimondo Bolletta (piu` che un post) di rara profondita`, e mi sarebbe piaciuto leggerlo su qualche quotidiano, se non avessi smesso con questo rito inutile e demoralizzante.
da` davvero molto da pensare, anche grazie allo spessore storico delle considerazioni, esposte in una forma scorrevole, lucida e chiara (per quel 20% scarso di italiani che sono strutturalmente effettivamente alfabetizzati).
Le celebrazioni dell’anniversario della firma dei trattati di Roma che avviarono la costruzione dell’Europa Unita non sono state una festa lieta ma un evento politico gestito con un certo imbarazzo da protagonisti che sembrano nani rispetto ai padri fondatori. Protagonisti che sanno di poter parlare e decidere sub iudice incalzati dalla precarietà dei loro incarichi derivanti da una investitura democratica pro tempore.
La rappresentazione plastica più chiara della precarietà dei 27 capi di stato e di governo l’ho vista nell’udienza dal papa: in un’aula del trono sontuosa e imponente, gli ospiti erano disposti a ferro di cavallo tutti uguali senza alcun segno di distinzione come invece accade in molte udienze concesse a diplomatici, nobili e chierici. Il papa in alto all’estremità di un lungo rettangolo, seduto sul trono rappresentava un potere millenario mentre nella platea una assemblea di potenti pro tempore governavano una istituzione che potrebbe dissolversi come neve al sole…
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