l’ostinazione di genitori a non far morire in pace e dignita` un bambino condannato e i loro sforzi disperati per assicurargli, ben che vada, una esistenza menomata e priva di altro significato che la sofferenza…
verra` mai un momento in cui verra` vista con lo stesso disgusto e riprovazione con la quale si guarda oggi ai genitori che negano ai figli la trasfusione di sangue che semplicemente li salva, per non violare gli ottusi precetti della loro fede religiosa?
verra` mai il momento in cui tutto l’indaffararsi di preti, papa, politici in cerca di popolarita` facile presso menti troppo semplici verra` visto per quello che e`?: un mercato nel cortile del tempio, che meriterebbe le rinnovate frustate di un Cristo furioso.
. . .
la civilta` occidentale ha qualche problema con la morte, non riesce ad accettarla come una delle tante manifestazioni necessarie della vita.
il culto dell’individuo che caratterizza l’Occidente e` cosi` delirante da avere portato ad una religione che garantisce a tutti noi di essere immortali.
e non soltanto nell’anima astratta, ma proprio concretamente fisica, con tanto di resurrezione del corpo dal marciume della tomba o dalla polvere dei secoli.
e` un delirio negazionista della vita, perche` chi nega la morte, chi e` incapace di accettarla, di necessita` nega anche la vita ed e` incapace di accettare anche questa.
follia che si radica bene nel mito della resurrezione: sigillo di una promessa che dovrebbe spegnere la paura.
. . .
eppure non mancano nella nostra storia culturale prospettive diverse.
Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò scappare.
Francesco d’Assisi, Cantico delle creature
oppure Mantegna, in questa morte cruda e visibilmente senza prospettiva di resurrezione.
. . .
e` questa incapacita` mortale (bisogna proprio dirlo) di accettare la vita che spiega l’infelicita` diffusa dell’Occidente, l’assenza del sorriso confidente nei volti dei suoi figli, tutti consapevoli di dover essere immortali, tutti convinti di doverlo essere.
tutti concentrati nel loro DIRITTO di esserlo.
il clamore che si leva attorno ad un bambino che muore e ai genitori che non vogliono che muoia, si tratti pure di mantenere artificalmente in vita una larva corporea e un puro corpicino inerte e pieno di dolore, e` il grido di una societa` impazzita:
noi non vogliamo morire!
il rito penoso e umiliante di solidarieta` pecorile di fronte a genitori semplicemente immaturi ribadisce la paura universale della morte, che e` poi lo strumento principale di potere nella storia umana.
. . .
Libro XVIII:23 – 6.
Giuda il Galileo si pose come guida di una quarta filosofia.
Questa scuola concorda con tutte le opinioni dei Farisei eccetto nel fatto che
costoro hanno un ardentissimo amore per la libertà, convinti come sono che solo
Dio è loro guida e padrone. Ad essi poco importa affrontare forme di morte non
comuni.
Giuseppe Flavio, Antichita` giudaiche
cosi` uno storico contemporaneo descrive quelli che sono, chiaramente, i messianisti vissuti una generazione prima di lui: messianisti, in greco cristiani, un movimento nato ben prima di Jeshu, che ne fu un prodotto, piu` che un fondatore.
Uomini valorosi, avendo noi deciso da lungo tempo di non servire nè ai Romani nè a nessun altro, salvo che a Dio, adesso è giunto il tempo di mettere in pratica il nostro proposito. In questa occasione non dobbiamo disonorarci da noi stessi, noi che nel passato non tollerammo una schiavitù immune da pericolo, e che ora dovremmo accettare insieme con la schiavitù inesorabili vendette, se cadessimo vivi in potere dei romani; poichè, come fra tutti fummo i primi a ribellarci, siamo anche gli ultimi a combattere contro di loro.
Credo, inoltre, che da Dio ci sia stata elargita questa grazia, di poter cioè morire con nobiltà e in libertà: ciò non fu concesso ad altri. Per domani ci attende l’inevitabile cattura, oppure la libera scelta di una morte gloriosa assieme ai nostri cari: noi, infatti, non possiamo ormai vincere i nemici in combattimento e i Romani, che bramano catturarci vivi, non possono che propiziarci questo onorevole destino. (…)
Muoiano dunque immuni dal disonore le nostre donne, senza subire la schiavitù i nostri figli e, dopo la loro fine, scambiamoci l’identico generoso servizio, preservando la libertà come nobile coltre.
Ma, prima, distruggiamo col fuoco ogni nostro avere e la fortezza; così i Romani – ne sono sicuro – resteranno delusi di non impossessarsi delle nostre persone e insieme di fallire nel guadagno. Lasciamo soltanto i viveri: essi testimonieranno, per noi morti, che non fummo vinti dall’indigenza, ma che preferimmo volontariamente la morte alla schiavitù.
Oh! fossimo morti tutti, prima di vedere la città santa distrutta dai nemici, il sacro tempio empiamente profanato. Ed ora anche la speranza di poter un giorno farne giusta vendetta è ormai definitivamente svanita: senza speranza di fronte alla dura realtà, affrettiamoci almeno a morire con onore! Noi, fieri del nostro coraggio, gà ci ribellammo ai Romani e anche ultimamente quando ci offrirono scampo, non prestammo ascolto.
Chi poi non prevede il loro sicuro furore se ci prenderanno vivi?
Sventurati i giovani il cui vigore permetterà più prolungati supplizi; sventurati quelli la cui tarda età renderà insopportabili quelle sofferenze! Uno vedrà la moglie trascinata via con violenza; il padre, con le mani legate, udrà invano l’implorante voce del figlio!
Ma finchè queste sono libere e possono impugnare una spada ci rendano un servizio di tragica nobiltà: moriamo quando ancora i nemici non ci hanno ridotto in schiavitù.
Diamo da liberi l’addio alla vita con le mogli e i figli, lasciando ai Romani lo stupore per la nostra morte e l’ammirazione per il nostro coraggio.
(Flavio Giuseppe – Guerra Giudaica: discorso di Eleazar per il suicidio di massa degli ultimi ribelli zeloti nella fortezza di masada,alla fine della gerra giudaica.
e` il Lazzaro amico di Jeshu nei Vangeli e il suo innominato discepolo prediletto.
e il discorso e` una bella testimonianza, pur se retoricamente immaginata e costruita, di come i primi cristiani non avevano certo paura della morte.
Paura della morte è istinto vitale di conservazione finalizzato alla riproduzione della vita stessa…la sua accettazione è superiore buon senso razionale oltre che ….consunzione del corpo negli anziani ( o è meglio dire nei vecchi ?).
638
RESURREZIONE
Resurrezione nell’alto dei cieli
Dei corpi, con ogni singolo pelo,
Con tutte l’unghie e cellule possedute.
Problema
(e quelle già cambiate?).
Problema,
Con quale aspetto ?
Bambino, giovane, adulto
O decrepito anziano?
Problema
Nudi ? Certo che no,
Le pudenda in primo piano,
Sono molto, molto sconvenienti.
Problema,
E dunque con quali indumenti
Tra i tanti
In vita posseduti ?
Problemi a parte,
Interessante no?
Basta aspettare.
Già !
Le gemelle vita e morte
Sono già incessante resurrezione
Di atomi molecole e corpi
Senza ausilio di misteriosi cieli,
Di anime e
Dei mille dei.
"Mi piace""Mi piace"
la paura della morte ha certamente una base biologica e corrisponde ad un istinto primario (che pero` convive con l’istinto opposto e meno visibile, che invece la desidera).
forse sono stato fortunato nell’averla sfiorata varie volte e quasi provata in un semi-annegamento da bambino. forse mi ha aiutato l’essere arrivato quasi a settant’anni con un avviso dei medici che potevo morire in ogni momento di un blocco cardiaco, e dall’averci anche provato non una volta sola; forse mi ha aiutato l’essere nato dichiarato clinicamente morto, ma insomma fra i vari istinti di cui la natura ci ha dotato, questo in fondo a me pare il piu` facile da controllare culturalmente.
certo, se poi la cultura in cui vivi alimenta invece questa paura in tutti i modi, per renderti piu` aggressivo e nello stesso tempo piu` controllabile, anziche` smorzarla col mito della reincarnazione universale…
"Mi piace""Mi piace"
A differenza di chi, difendendo a tutti i costi la vita, coltiva una speranza che è solo sua, però… non del bambino.
E tutti ‘sti medici che vogliono sperimentare? Ne vogliamo parlare?
io non ho molto da dire, il problema è grande… ma la tua riflessione è anche la mia.
"Mi piace""Mi piace"
la cosa impressionante e` come in Italia stia dominando oramai un pensiero unico trasversale che raccoglie senza distinzione tutte e dico proprio TUTTE le forze politiche, una cappa di conformismo soffocante come non ho mai visto.
una fascismo mediatico senza precedenti che esibisce come prova di forza la capacita` di teleguidare le masse a “pensare” qualunque sciocchezza.
"Mi piace""Mi piace"