lo ius del round-the-blablacar – 268

Ogni volta che viaggio con blablacar – il sito internet che permette di condividere  un viaggio con compagni occasionali, dividendo la spesa – e` un piccolo viaggio intorno al mondo, solo un poco tolemaico: nel senso che, invece di essere io a dovermi sbattere per girare intorno al mondo, e` il mondo che gira attorno a me ridendo.

Ovviamente cinquant’anni fa la cosa si faceva raccattando autostoppisti col pollice alzato al bordo della strada.

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oggi l’interconnessione globale facilita la cosa, e inoltre l’autostoppista che raccogli cominci a conoscerlo un po’ prima; mezzo secolo fa, viaggiava gratis (ricordo ancora la mitica coppia di ventenni inglesi che andava in Grecia nel 1972, con 10 sterline in tasca a testa), oggi la spesa si divide; ma oggi e` anche diventato davvero difficile trovare giovani cosi` sgarruppati da non potersi permettere 25 euro per andare in Germania con blablacar…: la poverta` e` in crescita, ma a quel che leggo sprattutto fra donne sole ed anziani; e poi dei giovani svegli non si faranno certo fermare dal vil denaro.

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E adesso ditemi se esagero con l’entusiasmo per i miei passeggeri occasionali.

All’inizio ho fatto lo schifiltoso, anche per paura di non riuscire ad essere puntuale nella punto-nevrotica Svizzera e ho rifiutato, nell’ordine:

Ahmed, evidentemente arabo, che voleva farsi prendere a San Felice, vicino a Salo` e portare a Milano: anzi, non l’ho rifiutato, non ho visto proprio la sua richiesta, mi e` sfuggita, chissa` come e la scopro soltanto a viaggio fatto.

Schuchi, che voleva andare da Zurigo a Stoccarda; le ho fatto presente che non pootevo garantirle la puntualità`, e la cosa e` morta li`.

Alessia, che aveva bisogno di due posti, da Milano a Lugano, ma voleva che la andassi a prendere a San Donato, dall’altro lato di Milano (per 8 euro in due!)

Lorenzo, che voleva lo andassi a prendere a Cham, vicino a Zurigo, che peraltro e` lungo l’autostrada e ci ho gia` portato una ragazza che andava dal moroso nel penultimo viaggio blablacar; ma il problema non era questo; era che Lorenzo voleva che partissi prima; e io invece alla fine sono dovuto partire dopo!

Davide, pero` dal viso alquanto arabo, che voleva viaggiare da Milano a Zurigo, ma essere lasciato in un paesino a meta` strada fra l’anello autostradale e il centro di Zurigo, in un posto veramente incasinato da raggiungere.

Ma che si combinava bene col paesino vicino, dove voleva andare Katherina, una ragazza svizzera, ma anche lei scoraggiata al dirle che non potevo essere puntuale, e dunque anche questo abbinamento possibile e` saltato.

Viola, altra ragazza svizzera, che voleva viaggiare da Lugano  a Zurigo ed essere presa non alla stazione di Lugano, facile da raggiungere, ma al municipio, che non so dov’e`, ​ma ha inviato la sua richiesta alle 10:39, quando ero gia` quasi a Como: strano come la gente non si renda conto come non puoi messaggiare con whatsap mentre guidi (anche se io qualche volta ci provo anche, sconsideratamente).

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Dunque la selezione naturale degli aspiranti viaggiatori e` stata feroce, e alla fine con me hanno viaggiato:

Raff, di 26 anni, ma ne mostrava qualcuno di piu` quando si toglieva il cappellino, un simpatico ragazzo del Kashmir, che parla correntemente otto lingue, e anche molto bene, a quanto ho potuto verificare per inglese e tedesco; non un profugo, come ha tenuto a precisare, e probabilmente – direi io – di molto buona famiglia: andato a Londra a studiare, poi ha girato l’Europa ed e` stato un anno anche in Italia; ora lavora nella Germania del Nord: gli ho lasciato telefono e mail: un ragazzo dalla mente molto aperta; mi ha dato qualche informazione di prima mano sul Kashmir, che vorrei visitare al prossimo viaggio in India; l’altro giorno non era riuscito a chiudere la prenotazione blablacar con la carta di credito, su cui il sito ricava quel piccolo margine di guadagno che lo fa sopravvivere, e quindi blablacar ha censurato molti dei nostri messaggi, per impedirci di trovarci, anche quando nei messaggi non si davano affatto indicazioni concrete; comunque ce l’abbiamo fatta lo stesso a riconoscerci nel piazzale della stazione di Sesto San Giovanni, per fortuna non troppo grande; li` lui era di ritorno da una vacanza di 15 giorni passata tra Francia e Calabria, e tornava a casa; gli ho dato un po’ di assistenza, girando in stazione, al’arrivo a Stuttgart, fino a che ha trovato l’autobus low cost per un viaggio notturno fino alla sua citta`.

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Li’ a Sesto nel piazzale sono riuscito a trovare anche Justine, che credo fosse una ragazza americana in vacanza in Europa, che andava a Lugano da Milano, ma e` stata talmente silenziosa durante tutto il viaggio che non so dirvi di piu` di lei.

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E a Lugano, mentre Justine scendeva, sono andato a recuperare T. e suo fratello minorenne, questo senza profilo blablacar ancora (metto solo l’iniziale questa volta, perche` temo che il nome su blablacar sia in realta` un cognome e li renda molto riconoscibili); e T. me l’ha chiesto all’ultimo momento se poteva venire anche il fratellino, creandomi anche qualche grattacapo (ho perfino fantasticato che la loro potessere essere una fuga da casa: 18 e 17 anni); e col fratello maggiore (si fa per dire) c’era stata una lunga conversazione ieri sui documenti necessari per l’espatrio, per via della loro nazionalita`, che neppure ora saprei dirvi chiaramente qual’e`.

Decidete voi: padre tedesco e madre cilena; vissuti alcuni anni in Germania, ma poi a Palermo, cosa facile da riconoscere per via dell’accento, e adesso in Svizzera; il fratello piu` grande stava andando a Stuttgart, perche` si e` iscritto li` all’universita` per studiare euritmia; il fratellino minore, taciturno e timido, lo accompagnava nella sortita, per fare esperienza; bellissimi, i due fratelli, grazie a questo rimescolamento di geni, e in grado di parlare benissimo il tedesco, lo spagnolo, l’italiano e l’inglese.

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Ecco che tiro le conclusioni di questa rassegna, che e` stato un bagno di giovinezza entusiasmante, per dieci ore trascorse al volante da quasi settantenne che si gustava le musiche tambureggianti inserite nel lettore di CD dai due fratellini quasi siciliani, ed uno squarcio illuminante sulla bellezza del mondo globalizzato, almeno per questo aspetto, che riguarda la circolazione delle idee, delle lingue, delle culture, ma anche dei corpi.

E adesso fatemi sorridere sulle lunghe disquisizioni preliminari avute con T. su come dovevamo gestire burocraticamente suo fratello per il fatto che ha 17 anni e quale permesso di soggiorno servisse esattamente per passare dalla Svizzera in Deutschland – ma poi per fortuna a nessuna frontiera ci ha fermato nessuno per controllare i documenti…

Eccoli che li rivedo, appena sbarcati sul piazzale della stazione, che raccolgono i bagagli e se stessi per andare a sistemarsi forse all’ostello…

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Ovviamente adesso sto pensando alla discussione grottesca che si sta svolgendo da noi sullo ius soli, o meglio su una riforma del medesimo, modesta e forse malfatta, che permetta di avere la cittadinanza anche ai ragazzi che hanno frequentato la scuola da noi per 5 anni almeno (ma io direi che questo non basta, vista la dimensione europea in cui si muovono e vivono questi ragazzi moderni e bene attenti alla post-modernita`).

Penso ai due brillanti fratelli che, quasi all’inizio della loro adolescenza, stanno girando l’Europa costruendo esperienze ricche e meravigliose, menti aperte e fresche che amano conoscere il mondo.

E penso senza polemica, ma credetemi, con infinita infinita tristezza, alle menti ottuse, provinciali, in una parola ristrette e forse anche grette, che vorrebbero svuotare l’oceano con un cucchiaino oppure fermare le inondazioni con le dita.

Una triste battaglia trista contro l’intelligenza e il mondo nuovo che la alimenta.

Non si offenda nessuno, ma non riesco a vederla altro che cosi`.

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E` la coalizione degli stupidi immobili che sono tanti, contro i pochi mobili e in movimento che ne sanno piu` di loro perche` sono piu` coraggiosi ed aperti.

Io capisco che il coraggio e l’apertura mentale uno non se li puo` dare, se non ci ha gia` pensato la natura…

Ma provarci, almeno? Muovete le chiappe e datevi da fare: almeno voi giovani, per dio.

Saremmo tutti qui ad aiutarvi, se voleste; lo zio brontolone che scrive questo blog e` pronto per scorazzarvi tra Italia, Svizzera, Austria e Germania anche soltanto per il gusto per imparare di nuovo da voi quel che gia` risuona un poco ancora dentro: il gusto giovanile della scoperta e dell’avventura e la vostra musica per lui incomprensibile e tutta uguale che esce a pieno volume dal suo lettore di CD, con la battuta per lui sorprendente di T. senior: ehi, qui ha ricominciato, cambiamo CD.


14 risposte a "lo ius del round-the-blablacar – 268"

  1. Belle storie, però non credo che questi bei ragazzi brillanti e intraprendenti siano minimamente interessati alla cittadinanza italiana(perlomeno non al momento attuale), tant’è vero che se ne vanno a “progettare” e “costruire” (studiare e lavorare) la propria vita futura in Germania.

    Vorrei mette qualche numero sul piatto della dibattito intorno allo IUS SOLI (preferisco ragionare su cose quantificabili, che su principi astratti). Nel 2015 i nuovi cittadini italiani sono stati 178mila (presumo che nel 2016 saranno stati anche di più), mentre c’è stato un deficit (NATI meno MORTI) di -227.390 italiani. In Germania e Gran Bretagna, paesi “più civili” (secondo quanto ci dicono i politici di governo), che hanno lo ius soli temperato da anni, i nuovi cittadini nel 2015 sono stati 110 mila per la Germania, e 118mila per il Regno Unito. Praticamente l’Italia ha naturalizzato circa il 60% in più stranieri rispetto ai cosiddetti “paesi civili”!

    Quindi preso atto che in Italia la cittadinanza viene già concessa senza eccessive restrizioni, probabilmente con più facilità rispetto ad altri Paesi che invece hanno formalmente lo ius soli temperato (ma suppongo che lo applichino con non poche restrizioni), a che serve una nuova legge? a chi serve?

    Supponendo che il tasso di mortalità degli italiani continuasse a crescere(la popolazione invecchia, purtroppo è ragionevole aspettarsi una cosa del genere), e la natalità di italiani “veri” non dovesse aumentare di molto, e dunque proseguisse la tendenza demografica negativa, quanti anni ci vorrebbero per sostituire gli italiani “di sangue”, con gli italiani naturalizzati(e dunque probabilmente legati a radici culturali straniere, i documenti non cancellano la storia familiare di un individuo, non cancellano radici, tradizioni, religioni ecc… gli stranieri non si integrano per via burocratica, tant’è vero che nelle banlieue parigine molti francesi di origine musulmana non si sentono affatto francesi!)?

    è davvero così tanto irragionevole chi teme che il governo voglia imporre lo Ius soli (e dunque incentivare un processo di naturalizzazione che è già da record europeo. siamo i PRIMI in Europa per nuovi cittadini!) per sostituire gli italiani “di sangue” con i “nuovi italiani”?

    Inoltre, che italiani saranno i “nuovi italiani”? immigrati da Paesi benestanti e in via di sviluppo?immigrati da Paesi di cultura “compatibile” con la nostra? immigrati in grado di arricchire culturalmente ed economicamente l’Italia? oppure in maggioranza disperati in fuga da Paesi poverissimi e culturalmente incompatibili(musulmani), che vengono in Italia per approfittare del welfare italiano(costruito con decenni di lavoro dagli Italiani “di sangue”), oppure vengono a farsi sfruttare da una classe imprenditoriale criminale(spingendo al ribasso le condizioni di lavoro di tutti gli italiani)?

    Qui linko le statistiche sulle acquisizioni di cittadinanza del 2015: http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Acquisition_of_citizenship_statistics

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    1. Errata corrige.
      Nel 2015 il calo(Nati meno Morti) di cittadini italiani è stato di MENO 162mila unità.
      -227.390 unità è stato il calo di italiani residenti in Italia, al netto dell’emigrazione.

      Per concludere, riconosco che il mio ragionamento possa essere influenzato da svariati pregiudizi negativi nei confronti degli stranieri in Italia. Se qualcuno riuscisse a “demolire” le argomentazioni sopra esposte portando dati, esperienze, e riflessioni circostanziate, sarei disponibile e ben felice di rivedere le mie opinioni “pessimiste”(o realiste?)!

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      1. partirei da un primo punto di contatto: in Italia lo ius soli (temperato) esiste gia`.

        ne consegue che il dibattito attuale e` surreale: ma i partiti politici si preparano alle elezioni cercando di immergerci in un mare di questioni astratte prive di fondamento alcuno.

        ne deriva, per me, una certa nausea e quasi un rifiuto di approfondire il problema: inutile, anche perche` nessuno ufficialmente lo fa.

        la legge allarga la cittadinanza a ragazzi che hanno frequentato la scuola per almeno 5 anni; ottimo, direi, anche come preside in pensione; poi la conferisce, senza altre verifiche, a chi e` nato in Italia, e basta (se non ho capito male): assurdo che non sia richiesta una permanenza continuata; e principio contraddittorio col precedente.

        in Germania, come so per avere fatto la domanda, il conferimento della cittadinanza e` subordinato oltre che ad otto anni di permanenza continuata nel paese, ad un esame sulle competenze linguistiche e sui valori costituzionali; modello ottimo, direi, che pone la base di molte attivita` di integrazione linguistica e culturale.

        siamo dunque di fronte ad una legge indubbiamente carente e propagandistica.

        su tutto il resto, non contesto i numeri che porti, li do per buoni: dicono che siamo contemporaneamente paese di immigrazione dequalificata e di emigrazione, piu` qualificata: bilancio in perdita. ma senza immigrazione la popolazione e` in calo di centinaia di migliaia di abitanti ogni anno.

        e` questo il punto di vista globale che bisogna assumere per valutare la questione.

        non sono sbagliate le tue considerazioni, e` sbagliato il punto di vista; e` come voler capire come e` fatta una stanza guardandola dal buco della serratura soltanto.

        l’immigrazione e` il nostro destino obbligato: si dovrebbe discutere come gestirla, non a vanvera della pretesa di bloccarla.

        l’immigrazione non dipende neppure dai governi piu` di tanto; del resto i Bossi e i Fini sono stati al governo per un pezzo e non mi pare abbiano concluso un granche`.

        ma qui mi fermo per non diventare pesante.

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        1. 《l’immigrazione e` il nostro destino obbligato: si dovrebbe discutere come gestirla, non a vanvera della pretesa di bloccarla》

          Certamente nelle condizioni geografiche e politiche in cui siamo non è possibile (e neanche auspicabile) bloccarla totalmente, ma allo stesso tempo sarebbe ancor meno auspicabile far entrare chiunque, senza nessun limite, come vorrebbero alcuni.
          Entrambi gli estremi ideologici (frontiere sigillate, o nessuna frontiera) sarebbero ingiusti e dannosi, oltre che pressochè impossibili da realizzare!

          Gestire l’immigrazione significa innanzitutto LIMITARLA (se si cerca di rimuovere anche le poche misure limitatorie rimaste, come si potrà mai gestire?), restringere l’afflusso nella maniera più razionale ed efficace possibile. E questo si può fare, l’esempio della Spagna, che fino a pochi anni fa aveva un flusso di immigrati simile a Italia e Grecia, e oggi l’ha ridotto in maniera drastica, ci dimostra che anche dalla posizione geografica più scomoda si può limitare e governare il fenomeno.
          Con buona pace delle “anime belle” che protestano per impedire il rimpatrio dei clandestini e sognano un mondo senza frontiere!
          Ma sarebbe davvero così tanto bello un mondo senza frontiere? oppure affatto?

          Per fare un paragone semplicista e grossolano, secondo me un mondo senza frontiere sarebbe come una festa in cui possono entrare tutti, o come un forum senza moderazione.
          Come vanno a finire le feste in cui entrano tutti senza regole e limiti ben definiti? Cosa succede di solito ai forum senza moderatore? La risposta a entrambe le domande è sempre la stessa, FINISCE TUTTO IN VACCA.
          La festa in cui entrano tutti senza regole, si riempie di cafoni, maleducati, disturbatori, drogati e ubriaconi, molestatori sessuali, e finisce spesso in rissa. Il forum senza moderazione viene preso d’assalto da troll e disturbatori vari, e qualsiasi discussione costruttiva viene sabotata sul nascere.
          Le feste con un numero limitato di invitati e regole ben accette da tutti i presenti (che per fare un parallelismo con l’immigrazione, si può tradurre con CULTURE COMPATIBILI. cioè ad esempio NO musulmani e NO induisti in Europa), invece sono molto più piacevoli e divertenti. Idem i forum ben moderati!

          Tornando in argomento, a chi e a che cosa serve conferire la cittadinanza prima della maggiore età (come hai giustamente evidenziato, a 18 anni i nati in Italia possono già oggi usufruire di uno ius soli)?
          Considerato che prima dei 18 anni non si hanno comunque pieni diritti politici (non si può votare e non ci si può candidare a nessuna carica pubblica), non ci si può arruolare nelle forze armate, e non si ha a che fare con il sistema previdenziale e pensionistico, cosa se ne faranno i bambini della cittadinanza? perchè sarebbe così urgente far diventare cittadini italiani dei minorenni?
          Ovvio che non serve ai bambini stessi, ma da parte ai genitori (che in questo modo attraverso il figlio conserverebbero il permesso di soggiorno, anche qualora dovessero perdere il lavoro e ritrovarsi senza fonti di reddito lecite), e dall’altra parte allo Stato italiano, che ipotizzo con questo sotterfugio vorrebbe aggirare la Convenzione di Dublino, e “scaricare” gli immigrati ad altri Paesi sfruttando Schengen. Il solito scaricabarile all’italiana!
          Ma gli altri non sono tutti fessi, ad annullare Schengen (a scapito anche dei “veri” cittadini italiani) ci vuole poco.

          Per concludere (scusa se mi sono dilungato troppo) a me questo “allargamento” della cittadinanza ai minorenni sembra più una porcata a guadagno di pochi (le associazioni a delinquere che speculano sugli immigrati, sia approfittando dei fondi statali ed europei, sia impiegandoli in nero e con retribuzioni indegne) e a scapito di molti (cittadini italiani onesti e immigrati 100% regolari), e forse anche una furbata per aggirare gli accordi europei sulla distribuzione dei migranti!

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          1. sul piano dei principi astratti vedo che partiamo da un terreno comune: non e` possibile fermare l’immigrazione (nella storia non ci e` mai riuscito nessuno, la migrazione e` una delle forze elementari che ha costruito la storia umana ed e` nella nostra natura profonda come esseri biologici di cacciatori nomadi originari), e del resto, se si ferma una migrazione pacifica, si pongono le premesse per averne di non pacifiche, cioe` avere invasioni ed occupazioni classcihe; ma non e` neppure possibile trasformare questo principio in quello della accettazione indiscriminata, come vorrebbe qualche ideologo; o meglio, se l’accettazione indiscriminata supera certi limiti, la societa` stessa collassa.

            (con tutto questo credo che questi limiti in Italia siamo ben lontani dall’averli raggiunti, per quanto sgangherata sia la nostra struttura statale e cronica la nostra inefficienza, anche nel campo dell’accoglienza.

            a questo punto si deve entrare nel merito, e ribadisco di averlo fatto poco con questa legge, visto che la discussione in corso e` tutta istericamente propagandistica e mi infastidisce a priori.

            faccio ancora una premessa: in Germania la legge stabilisce una cornice, non dei diritti automatici; gli 8 anni di soggiorno nel paese e il superamento dell’esame di lingua e cultura costituzionale ti conferisce il diritto a che la tua richiesta sia esaminata (nei tempi e nei modi resi possibili dall’organizzazione locale), non un diritto AUTOMATICO irrversibile; cosa forse da noi impossibile perche` darebbe l’occasione di pratiche corruttive diffuse.

            su un primo aspetto della legge, la concessione della cittadinanza a chi ha frequentato 5 anni di scuola in Italia non ti esprimi: posso presumere che tu sia d’accordo?

            a me pare positivo, anche per molti aspetti della vita scolastica; forse e` un’ottica parziale, ma anche la psicologia delle persone e soprattutto di adolescenti e bambini vale qualcosa.

            non ci si poteva fermare qui?

            l’altra parte della legge non la capisco, perche` non lega la cittadinanza al soggiorno prolungato (sempre che io non sbagli) e si presta a qualunque abuso: tu ne indichi alcuni.

            l’ultima osservazione, poi, non la capisco proprio: che senso ha escludere dalla cittadinanza alcune RELIGIONI? il fanatismo religioso non e` esclsivo di alcuna religione in particolare, e forse agli anti-abortisti omicidi cristiani degli Stati Uniti la cittadinanza andrebbe persino tolta, se si potesse.

            quanto all’islam, ricadiamo nel campo della propaganda a volerlo escludere.

            non parlo poi dell’induismo, relgione semplicmente adorabile: l’unica alla quale potrei aderire se potessi avere una religione!!!

            lascio furi da questa risposyta molto lunga l’aspetto della gestione della cittadinanza in un contesto europeo; aldila` dell’uso strumentale che ne e` stato fatto da Grillo, il problema che ogni singolo stato europeo puo` conferire una cittadinanza che e` europea e comporta diritti particolari in tutta l’Unione esiste davvero, e non si fa fatica a dire che oggi e` gestito in modo demenziale.

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            1. Si, la cittadinanza a chi ha frequentato almeno 5 anni di scuola italiana mi sembra già una cosa un po’ più sensata (anche se 5 anni forse sono un po’ pochini), rispetto alla cittadinanza per nascita sul suolo italiano.

              《l’ultima osservazione, poi, non la capisco proprio: che senso ha escludere dalla cittadinanza alcune RELIGIONI? il fanatismo religioso non e` esclsivo di alcuna religione in particolare, e forse agli anti-abortisti omicidi cristiani degli Stati Uniti la cittadinanza andrebbe persino tolta, se si potesse.

              quanto all’islam, ricadiamo nel campo della propaganda a volerlo escludere.》

              Non è solo questione di fanatismo religioso, più che altro di “background culturale”. Penso anche chi ha un atteggiamento molto aperto e tollerante verso le altre culture, tradizioni, religioni, usanze, non può negare che assimilare in Italia (e in Europa) un immigrato proveniente dalla Romania, dalla Moldavia, dall’Ucraina, dalla Polonia, dall’America Latina o anche dalle Filippine, sia in linea di massima molto più facile che assimilare un immigrato dal Marocco, dall’Egitto, dal Bangladesh, dal Pakistan o dall’India!

              Nei Paesi musulmani o in India ci sono tradizioni incompatibili con le nostre, concezione brutalmente iniqua del rapporto uomo-donna, assenza quasi totale del concetto post-illuministico di diritti umani (se non qualche pallido barlume), (in India) sistema castale aberrante (ok, anche da noi si sta regredendo a piccoli passo verso il feudalesimo, ma non è un buon motivo per tollerare il peggio), spose bambine, stupri di gruppo e sfregiamenti con l’acido socialmente accettati, ecc..ecc..

              Forse sbaglio, ma suppongo che anche l’Induismo possa avere un qualche ruolo in alcune usanze indiane che dal punto di viasta di un europeo del 21esimo secolo sono come minimo ABERRANTI!

              Ma a parte il ruolo (discutibile) della religione, piuttosto che di altri fattori, rimane il fatto che chi è abituato alle leggi della Sharia, o al sistema delle Caste, è utopico illudersi che possa rinnegare i principi con cui è nato e cresciuto, e “sposare” i valori cardine delle società europee, dall’oggi al domani!

              Mentre i rumeni sono già stati assimilati dai tempi dell’imperatore Traiano, una volta superato lo scoglio della lingua (cosa molto più facile per un rumeno, piuttosto che per un immigrato di lingua araba, viste le comuni radici latine della lingue) un rumeno è perfettamente integrato nella cultura italiana. Idem per i popoli latino-americani. Mentre per un cinese o per un indiano l’assimilazione culturale è molto più difficile!
              Per un musulmano può essere addirittura quasi impossibile; vedi musulmani di seconda o terza generazione che si sentono completamente estranei ai “valori europei”, e nei casi più estremi diventano anche terroristi!

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              1. sui 5 anni di scuola, vediamo: corrispondono a tre anni di scuola media e ai primi due anni di superiori per chi si ferma all’obbligo; e ai 5 anni delle superiori per chi conclude questo ciclo di studi: direi che va bene cosi`. altre cifre sarebbero cervellotiche e non avrebbero corrispondenza nell’ordinamento degli studi.

                sul resto, perdonami, ma non ci siamo proprio: sull’India hai sciorinato una serie di pregiudizi assurdi diffusi peraltro a piene mani dai nostri media, con funzione chiaramente politica di svalutare questo paese meraviglioso, che tra poco sara` oltretutto il piu` popoloso del mondo: operazione chiaramente legata alla vicenda dei maro` dove il nostro paese, nel giubilo quasi universale, ha giocato una partita sporchissima e dequalificante internazionalmente.

                proprio quella vicenda dovrebbe insegnarci qualcosa sul rigore della giustizia indiana, ma c’e` in Italia qualcuno disposto a studiare davvero un poco le questioni?

                l’India e` un paese che ha una tradizione democratica di durata simile alla nostra, visto che la democrazia indiana e` nata con l’indipendenza del 1947, e da una straordinaria azione non violenta, ma MOLTO piu` solida della nostra, visto che il suo modello era inglese, mentre noi siamo usciti malamente dal fascismo, peraltro senza superarlo mai del tutto in alcuni campi.

                si puo` essere preoccupati per la recente prevalenza in quel paese di forze nazionalistiche a impronta di induismo fanatico, ma senza dimenticare che e` la struttura stessa della cultura indiana a costituire un argine obiettivo ad ogni integralismo: un paese dove un quarto della popolazione e` comunque islamico e dove esistono decine di religioni diverse; nel Kerala poi prevalente e` il cristianesimo.

                scusa se adesso mi cito con due filmati miei su due comunita` cristiane in India

                https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=8fJmDxqqDyY

                https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=7wXmW-67Xes

                l’India e` il paese dove, quando i portoghesi ci arrivarono nel Quattrocento trovarono con loro sorpresa gia` delle comunita` cristiane che risalivano direttamente alla predicazione tra la comunita` ebraica immigrata gia da secoli, di Giuda il Gemello, il fratello gemello di Jeshu, censuratissimo da noi e di cui si ignora l’;esistenza (ma non in India!).

                e sulla costa occidentale dell’India trovi tuttora anche delle antiche sinagoghe; qui soltanto un esempio, per non tediarti troppo:

                https://www.youtube.com/edit?o=U&video_id=eUJ64Ho_a5Q

                dell’India non parlo per sentito dire: ci sono stato sette volte e ne ho girato circa la meta`.

                quanto alle caste, sono negate dalla bellissima Costituzione indiana, ma sopravvivono nella mentalita` e nel costume: scherzando, dico che l’unico modo di capire il caotico traffico indiano e` che la precedenza spetta a chi e` di una casta superiore, e bisogna saperlo riconoscere al volo: aiuta la pelle chiara, comunque…

                a quanto posso testimoniare, sono molto piu` vicini alla nostra tradizione democratica e, nonostante la diffusa corruzione, forse sono in questo anche piu` avanzati di noi gli indiani, che hanno avuto una ininterrotta sequenza di settant’anni di governi regolarmente eletti, che i popoli dell’Europa orientale che hanno decenni di varie dittature alle spalle, in genere, e che sono arrivati alla democrazia meno di trent’anni fa, assilandola ancora poco e male, e che tuttora non la apprezzano molto: basta guardare Ungheria e Polonia…

                ma basta con l’India: il nucleo del problema e` che io non ritengo che la cittadinanza si possa regalare a casaccio e senza criterio; un esame su lingua e valori costituzionali, sul modello tedesco, come ho gia` detto, mi pare irrinunciabile.

                su questo concordiamo, mi pare.

                ma selezionare gli accessi in base alla provenienza religiosa, suvvia! incompatibile con i nostri valori costituzionali piu` elementari. nessun indiano potrebbe mai accettare una bestialita` simile!

                poi, certo, se rifiuti alcune minoranze, come hanno fatto i francesi, poi non puoi lamentarti se si chiudono orgogliosamente in se stesse: ci vuol tanto a capire che l’islamismo radicale nasce da un radicale complesso di inferiorita`, che ha cause anche molto concrete e banali? (la circoncisione).

                dovrebbe invece essere ben chiaro a chi viene qui, invece, che deve accettare certi nostri valori fondamentali: da tempo sostengo, ad esempio, che la circoncisione di un minore non e` compatibile con i diritti umani della nostra cultura e dovrebbe essere proibita, assieme ovviamente all’infibulazione, comportare l’espulsione immediata dei genitori che la praticano ed essere ammessa per chi la vuole solo al raggiungimento della maggiore eta`: chiarirebbe molto le idee, cosi` come il divieto del burqa in luoghi pubblici.

                ma non per motivi religiosi, tutt’altro!

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    1. vediamo un po’: se non devo andare neppure io da nessuna parte, come te, tutto potrebbe risolversi con un invito qui e qualche passeggiata assieme su queste montagnette fuori mano e senza fama, mentre tu suoni il sassofono.

      per me, affare fatto, direi: fammi solo sapere se ti va e se puoi affrontare i disagi del vivere per qualche giorno in una casa ancora in ristrutturazione, e ci accordiamo per il resto. 😉

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        1. ma anche io ho parlato sul serio!

          la prossima settimana dovrei essere tornato dalla Germania; e la ristrutturazione rimane ferma ancora alla parte di casa che non abito,

          verso fine settimana, poi, posso anche farti conoscere mio figlio, che e` musicista anche lui.

          inutile dire che e` richiesto un certo spirito di adattamento, ma credo che non ti manchi.

          comunque ho trovato la tua mail e continuiamo li` 🙂

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