caccia all’islamico: in Cisgiordania o nel Myanmar? – 276

circa 15.000-25.000 turisti l’anno visitano Calibro 3 del blocco di insediamenti israeliani di Gush Etzion in Cisgiordania, sotto l’occupazione israeliana.

sono in maggioranza ebrei americani, ma non mancano neppure viaggiatori provenienti dal Brasile, dall’Argentina, dalla Francia, dall’Italia, dalla Russia e dalla Cina.

l’abbinamento perfetto e` con un pellegrinaggio religioso nei cosiddetti luoghi santi, ebraico oppure cristiano.

ma questo e` soltanto uno dei diversi luoghi di addestramento alla lotta armata contro il terrorismo, con varie situazioni simulate, tra cui un’esplosione in un mercato di Gerusalemme, un attacco con coltello, un torneo di cecchini e una dimostrazione dal vivo con i cani da attacco.

il video mostra l’addestramento a sparare contro sagome di palestinesi.

vi e` anche un campo estivo per ragazzi adolescenti, di tre mesi, che include formazione al sionismo e lezioni di abilità e sopravvivenza.

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come si vede dal manifesto, il costo di un corso di una settimana e` di 1.960 dollari.

pero` ce la si puo` cavare anche soltanto con due ore di “gusto dell’esperienza militare israeliana”; in questo caso il costo e` di 115 dollari.

. . .

ma, volendo, si puo` anche trovare di meglio, per chi odia gli islamici.

basta recarsi nella patria del pacifismo buddista, il mite Myanmar, dove finalmente la feroce dittatura militare che arginava molto malamente la teocrazia dei monaci e` stata abbattuta, e al loro posto governa il premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi.

non e` certo il caso di informare l’opinione pubblica italiana che la signora sta lasciando via libera ad un vero e proprio genocidio contro la minoranza islamica del paese, i Rohingya.

qui non si tratta di esercitazioni, ma di uccisioni vere, sistematiche.

la tesi ufficiale e` che i Rohingya sono immigrati illegalmente dal Bangladesh e vanno rispediti nel loro paese.

ma se questo e` avvenuto, risale almeno al periodo della dominazione coloniale inglese, se non prima; gia` parla di loro un viaggiatore in quel paese del 1779.

i Rohingya sono una popolazione indoeuropea, come in prevalenza quelle dell’India, e secondo le Nazioni Unite sono una delle minoranze più perseguitate nel mondo.

70.000 Rohingya sul milione che abitano il Myanmar sono stati costretti ad abbandonare le loro terre e a rifugiarsi nel confinante Bangladesh, paese islamico; qui vivono in campi per sfollati, del tutto simili a quelli palestinesi nel Medio Oriente.

dall’inizio della caccia all’islamico, 5 anni fa, si contano 200 vittime; e da ottobre questa caccia e` diventata ancora piu` sistematica ed ha assunto il carattere di una vera e propria spedizione militare, seguita da distruzioni, saccheggi, progrom.

se ne trova facilmente documentazione in rete e in particolare in You Tube; anche io ho gia` trattato l’argomento in questo blog, reso sensibile dal fatto di avere conosciuto direttamente, in un viaggio di 4 anni fa, la minoranza islamica del Myanmar:

https://bortocal.wordpress.com/2012/06/06/285-un-regalo-dalla-thailandia-e-la-strada-della-felicita/

insomma, non basta quella del Medio Oriente, una seconda Palestina sta nascendo in Asia, grazie all’integralismo religioso, questa volta buddista e non ebraico.

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io non voglio ricavare nessuna morale da queste storie: la lascio a chi leggera`.


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