in questo post mi limito ad integrare quanto gia` detto benissimo in questo video:
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quanti sono i sessi biologici?
fondamentalmente due, e` vero: ma la natura ama la varieta`, aiutata dall’errore vitale, statisticamente ineliminabile; e rifiuta la logica binaria pura.
e quindi, e` vero che in biologia, ci sono due sessi fondamentali – le femmine con due cromosomi sessuali X nella 23esima coppia di cromosomi , e i maschi con un cromosoma X e uno Y (insomma, ogni maschio, per dirla in modo molto grossolano, e` per meta` femmina, biologicamente parlando).
ma ci sono anche diverse variazioni meno comuni, che riguardano per prima cosa proprio il sesso nella sua morfologia fisica e nella sua struttura biologica.
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vediamone alcune, con l’aiuto di varie fonti (e chi non e` interessato passi al paragrafo successivo):
1. ermafroditismo vero e proprio: l’individuo ha sia tessuto testicolare che ovarico in una stessa gonade o ghiandola sessuale. L’apparato sessuale esterno è ambiguo o femminile.
2. sindrome di Turner o di Ullrich-Turner, monosomia X o 45,X: si tratta di individui di sesso femminile, nel quale manca uno dei due cromosomi X.
questa assenza a sua volta puo` essere totale, in tutte le cellule, oppure parziale, e in percentuali diverse (in questo caso si parla di mosaicismo).
in altri casi ancora il cromosoma X puo` essere presente, ma con alterazioni strutturali, del tipo piu` vario, che ne riducono le dimensioni.
in altri casi ancora e` un cromosoma Y, piuttosto, che ha subito consistenti deiezioni di sue parti e in questo caso vi e` un forte rischio di degenerazione maligna delle gonadi.
3. sindrome di Klinefelter, anche questa in diverse varianti: qui l’individuo ha almeno due cromosomi X e almeno un cromosoma Y; lo possiamo considerare un maschio con un cromosoma femminile X in piu`: il caso si verifica ogni 1-2 maschi su 1.000 nati vivi.
questo individuo e` di sesso maschile, ma soffre di ipogonadismo (testicoli piccoli), tende all’obesita` e non e` fertile.
non e` un segreto che Giuliano Ferrara e` un caso di questa struttura cromosomica sessuale.
oltre alla forma piu` diffusa, XXY, esistono altre varianti piu` rare: XXYY, XXXXY .
anche qui puo` sussistere il mosaicismo e a volte il cromoma X sovrannumerario va ad annidarsi non tra i cromosomi sessuali della coppia 23, ma in altri contigui.
4. sindrome di Swyer o disgenesia gonadica pura: sono presenti i cromosomi richiesti per la determinazione del sesso, ma sono stati danneggiati, totalmente o parzialmente (e i modi sono molto vari) in parti essenziali nel loro sviluppo.
riguarda individui di sesso maschile, quindi con cromosomi XY, che soffrono di ipogonadismo e non entrano in puberta`, almeno naturalmente; anche per loro il rischio di degenerazione cancerosa delle gonadi e` elevato e quindi di solito vengono asportai i testicoli; oppure individui di sesso femminile, che pero` non possono essere fecondate.
5. disgenesia gonadica mista: questa e` la forma piu` diffusa: sono bambini che presentano un testicolo normale da un lato ed una gonade disgenetica dall’altro.
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per dare un quadro d’insieme di queste varianti, recentemente si e` cominciato a parlare di individui intersex, cioe` con caratteristiche sessuali intermedie fra i due sessi dominanti.
queste variazioni sono state considerate malformazioni in tutti i casi e si e` diffusa la pratica di operare alla nascita i bambini con caratteristiche non conformi, per assimilarli alle tipologie piu` diffuse, anche quando non sussistevano rischi per la loro salute.
nel 1993 la biologa Anne Fausto-Sterling in un articolo sulla rivista The Sciences spiegava quanto a volte il tentativo di far rientrare per forza tutti i neonati in uno dei due sessi faccia violenza ai dati biologici, e proponeva di aggiungere ai due sessi “tradizionali”, maschio e femmina, altri tre:
lo herm (l’ermafrodita vero, cioè una persona intersessuale che possieda un testicolo e un ovaio),
il merm (lo pseudoermafrodita maschio, una persona intersessuale con i testicoli, con qualche caratteristica sessuale femminile e nessuna ovaia)
la ferm (la pseudoermafrodita femmina, una persona intersessuale con le ovaie, con qualche caratteristica sessuale maschile e nessun testicolo).
questo avrebbe indotto a non intervenire chirurgicamente per adeguare tutti i bambini ai due sessi standard.
ma la sua fu considerata una pura provocazione.
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e sinora abbiamo parlato soltanto delle varianti sessuali che in vario modo mescolano, in tutto o in parte, i due sessi fra loro.
ma ci sono anche altre particolarita`, dove invece le caratteristiche di uno dei due sessi sono esasperate.
trisomia X: circa una bambina ogni 1.000, apparentemente normale, presenta una tripla X in un cromosoma 47. Le anomalie fisiche sono rare; a volte si verificano irregolarità mestruali e infertilità o l’intelligenza e` lievemente compromessa.
Anche se rare, esistono femmine 48,XXXX e 49,XXXXX. Il rischio di ritardo mentale e anomalie congenite aumenta marcatamente, quando ci sono piu` di 3 cromosomi X.
sindrome di Jacobs o disomia del cromosoma Y: qui si tratta di maschi che hanno un cromosoma maschile Y in piu`: venivano detti anche super maschi; presentano spesso un’altezza superiore alla media (la loro media e`188 cm) e lieve ritardo mentale; possono avere denti grandi o con radici grandi.
non sono confermate invece in loro ne` una presunta particolare propensione al crimine ne` la tendenziale bisessualita`.
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insomma, la netta dicotomia degli esseri umani in due sessi ben distinti e` un mito, e, come ben si vede, la ricchezza delle variazioni possibili e` perfino sconcertante.
del resto ben lo sapevano anche gli antichi, con la figura mitologica di Ermafrodito, meta` Ermes, maschio, e meta` Afrodite, dea dell’amore.
ma in diverse culture la figura del transessuale, dell’individuo ambiguo, con caratteri del sesso opposto, e` ben presente:
nella cultura indiana tradizionale, ad esempio, il transessuale e` considerato con particolare rispetto, come particolare manifestazione del divino;
ma anche nella cultura polinesiana tradizionale alcuni individui esteriormente maschi erano indirizzati verso ruoli sessuali femminili.
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ma il problema si complica ancora se consideriamo che oltre al sesso biologico esiste quello psicologico, cioe` il sesso al quale si ritiene di appartenere.
questo processo e` psicologico e sociale, e qui si` le societa` umane considerano prevalenti i ruoli sessuali maschile e femminile puri, in accordo con la struttura sessuale fisica prevalente, sacrificando le varianti viste sopra.
e` questo sesso psicologico che viene chiamato gender.
ma questo processo di identificazione a volte non funziona come ci si aspetterebbe.
sarebbe fantastico se, oltre ad esistere due sessi soltanto, fosse anche stabilito per natura che ciascun individuo si identifica psicologicamente nel suo sesso biologico (tralasciando i casi che consideriamo anomali).
non conosciamo bene le modalita` con cui ogni bambino si identifica in un sesso: sta di fatto che, anche senza considerare le particolarita` fisiche di alcuni individui sul piano sessuale viste sopra, ci sono bambini, anatomicamente e biologicamente del tutto classificabili come di sesso maschile, che invece si sentono bambine, in tutto e per tutto, e bambine che, specularmente, crescono sentendosi maschi; gli uni e le altre sentono di vivere in un corpo sbagliato.
e per questo occorre proprio distinguere il sesso fisiologico da quello psicologico: se coincidessero sempre, non ci sarebbe bisogno di parlare di gender, cioe` di sesso mentale.
ed e` per questo che esistono persone transgender, cioe` che sono passate, psicologicamente, al sesso opposto:
nel linguaggio comune parliamo di una trans, per indicare una persona di sesso maschile, biologicamente parlando, che si sente femmina, mentalmente;
e di un trans, cioe` di una persona biologicamente femmina, che si sente pero` maschio.
questi casi esistono nella realta`, per quanto non troppo diffusi: non sono affatto teorie.
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eppure le complicazioni della vita sessuale non sono affatto finite, come e` a tutti ben noto.
dopo avere visto le complicazioni del sesso biologico e di quello psicologico, occorre introdurre ancora un terzo fattore distinto dai primi due, ed e` l’orientamento sessuale.
anche qui qualcuno sogna il mondo perfetto dove gli esseri umani sono tutti biologicamente rigorosamente di uno dei due sessi socialmente riconosciuti, sono tutti perfettamente identificati psicologicamente col loro sesso biologico e conseguentemente desiderano tutti sessualmente soltanto le persone del sesso opposto al loro.
spiace per i cultori del mondo perfetto in bianco e nero, ma le cose non stanno affatto cosi`.
ci sono maschi perfettamente maschili sia biologicamente che psicologicamente, che pero` desiderano altri maschi, oppure sono attratti sia da maschi sia da femmine, oppure anche o magari soltanto da trans, a volte maschili, a volte femminili; e ci sono persone che non desiderano sessualmente neppure nessun essere umano, ma hanno altri desideri ancora;
e insomma e` inutile aprire un catalogo che sarebbe sterminato piu` di quello di don Giovanni: le varianti sessuali del desiderio sono forse infinite o quasi.
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ma coloro che sostengono che il gender, cioe` l’identificazione psicologica in un sesso, e` una teoria, sostengono anche che l’omosessualita` dipenderebbe da questa teoria.
e` una affermazione talmente inconsistente e contrastante con l’esperienza, che si fa fatica persino a prenderla in considerazione:
sarebbe come dire che diffonde l’albinismo chi sostiene che i bambini albini vanno integralmente rispettati e non uccisi per la loro anomalia, cosi` come ancora avviene purtroppo in certe zone dell’Africa.
fate attenzione: ci possono essere individui di sesso biologicamente maschile, che pero` si sentono femmine e sono dunque trans femminili, che desiderano gli uomini.
queste trans sono eterosessuali, anche se il loro sesso biologico e` maschile.
ma altre transessuali femminili come le precedenti, invece, desiderano le donne, perche` come trans sono lesbiche, e tali vanno considerate, anche se il loro corpo anatomicamente e` maschile.
e specularmente lo stesso avviene con i trans maschili, biologicamente femmine: possono essere eterosessuali e desiderare le donne, oppure omosessuali e desiderare gli uomini.
dunque la transessualita` non ha nulla a che vedere con l’omosessualita`, anche se apparentemente le e` contigua.
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ma poi i comportamenti omosessuali, bisessuali, pansessuali o d’altro tipo ancora, devono essere considerati un problema?
chi si inventa la teoria del gender, cioe`gli anti-gender, ha in realta` una paura di fondo che li muove, e cioe` che i loro figli possano diventare omosessuali se la riprovazione sessuale contro i transgender viene meno.
siccome costoro non conoscono neppure bene la distinzione fra il gender, il genere sessuale di appartenenza mentale, e l’orientamento sessuale – in questo caso quello omosessuale -, in realta` pensano che, se i loro figli vengono educati a rispettare le persone transessuali e non a deriderle, questo possa indurli piu` facilmente a comportamenti omosessuali.
questa paura del resto attraversa molte societa` tradizionali, come quella ebraica antica (oggi, invece, per paradosso e voglia di distinguersi dagli arabi confinanti, gli israeliani sono diventati un popolo gay friendly) oppure quella islamica, e sono le societa` che, limitando le liberta` delle donne e riducendole ad un ruolo totalmente sussidiario di fronte al maschio, le rendono in realta` meno attraenti, e sono dunque piu` esposte all’eros omosessuale.
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questa paura dei genitori che il riconoscimento dell’eguaglianza dei e delle trans possa favorire l’omosessualita` nei figli e` in parte giustificata e in parte no.
e` giustificata dove considera l’omosessualita` una scelta possibile, aperta.
se si supera la confusione fra scelta di genere che ci si sente di essere e scelta dell’oggetto del desiderio, allora occorre ammettere che l’omosessualita` non e` rigidamente correlata alla transessualita`, come nelle caricature del pensiero comune.
non occorre affatto sentirsi femmine per desiderare sessualmente un uomo se si e` maschi, o sentirsi maschi per desiderare sessualmente una donna se si e` lesbiche; a volte succede, ma neppure questa e` la norma.
succede anche che maschi perfettamente maschili sia dal punto di vista anatomico sia psicologico abbiano rapporti sessuali con altri maschi; e donne perfettamente femminili con altre donne.
dunque puo` essere effettivamente vero che la perdita o anche soltanto la riduzione della riprovazione sociale per i comportamenti omosessuali ne agevoli la diffusione.
transessuali si diventa irrevocabilmente nel processo di costruzione della propria identita`, ma l’omosessualita` vera e propria, cioe` il desiderio sessuale per una persona del proprio stesso sesso, e` un comportamento, e puo` anche essere variabile nel corso della vita di una persona.
dunque si puo` effettivamente acquisire, non e` affatto innato.
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pero` a chi teme per l’omosessualita` possibile dei figli a seguito dello sdoganamento della transessualita` e la sua accettazione come una delle variabili possibili nel percorso di alcune persone occorre far capire che l’omosessualita` non e` legata alla transessualita`.
se il bambino, maschio o femmina, ha gia` costruito la propria identita` di genere, non la cambiera` soltanto perche` attorno a lui i transessuali sono rispettati.
ritorno all’esempio indiano, dove i transessuali godono quasi di una specie di venerazione, ma l’omosessualita` non risulta particolarmente diffusa.
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se invece si teme che e` l’omosessualita` che puo` diffondersi perche` non piu` stigmatizzata, la storia ci presenta esempi di altre culture come quella greca e romana antica, o quella giapponese dei samurai, dove l’omosessualita` veniva accettata, ma non ha mai comportato alcuna catastrofe sociale, dato che era considerata un comportamento e non un modo di essere.
e i comportamenti possono variare nel tempo.
le societa` dove l’omosessualita` e` piu` diffusa sono proprio quelle che la stigmatizzano come uno status perverso immodificabile e che la perseguitano piu` attivamente.
societa` come quelle che gli anti-gender vorrebbero costruire.
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l’orrore per la cosidetta teoria gender e`, in parole povere, l’orrore per la realta` e per la vita.
ma la vita e` piu` varia delle teorie anti-gender: transessualita` e omosessualita` non sono teorie.
le uniche vere teorie, avulse dalla realta`, sono le teorie anti-gender.
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Condivido quasi totalmente!
C’è da dire che però nelle società fortemente tradizionaliste, come in India e in Thailandia oggi (oppure come erano femminielli nella cultura tradizionale partenopea) le transessuali sono molto tollerate(ma non pienamente accettate come uguali, in fondo c’è sempre uno stigma sociale più o meno esplicito…anche i “tolleranti” buddisti considerano le persone transessuali come “spiriti inferiori” che scontano gli errori delle vite precedenti!), MA solo a patto che si uniformino ai ruoli piuttosto rigidi che la società tradizionale impone loro.
Spesso le trans nelle società più tradizionali sono relegate alla prostituzione e all’intrattenimento per adulti in generale(spettacoli erotici, pornografia, ecc..), oppure a lavori “da donne” come parrucchiere, estetiste e simili…quello che spaventa i fobici del gender, i tradizionalisti nostrani, è che nelle società occidentali negli ultimi decenni le persone transgender hanno iniziato ad accampare la “pretesa” di uno status sociale UGUALE a quello di tutti gli altri uomini e donne “normali”, poter scegliere anche mestieri diversi dalla puttana, poter fare ad esempio l’avvocato o l’insegnante, potersi sposare…per molte persone questa “ribellione” a degli schemi tradizionali consolidati da secoli, è intollerabile!
Se le persone transgender si accontentassero del ruolo di prostitute(per “donare” qualche momento di piacere e trasgressione anche ai tradizionalisti annoiati dalla monotonia del sesso coniugale), senza “pretendere” altro(come avviene in India, in Thailandia, in Brasile e in tanti altri posti…praticamente in mezzo mondo), scommetto che nessuno avrebbe niente da ridire, e non ci sarebbero più polemiche sulla “teoria del gender”
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commento prezioso, come sempre, con integrazioni importanti, e anche io lo condivido quasi completamente!
nei femminielli napoletani vedo una sopravvivenza positiva dell’antica liberta` mentale pagana sulle questioni del sesso, che li` il cristianesimo non e` riuscito a sradicare (e ha dovuto accontentarsi del culto di san Gennaro 🙂 )
non conosco abbastanza bene la cultura indiana (che e` induista in prevalenza, non buddista), ma posso portare qualche testimonianza diretta: a Delhi una grande festa religiosa in cui era tranquillamente accettata una coppia forma da un uomo molto virile e da una trans; due trans, chiaramente uniti da un rapporto stabile, che ho incontrato addirittura in una moschea, dove si mescolavano tranquillamente ai fedeli islamici, sempre in quella citta`.
in treno ho visto una volta che il passaggio di trans che chiedevano l’elemosina (anziche` prostituirsi come da noi) era accolto con grande rispetto e l’elemosina considerata un atto quasi dovuto.
le mie considerazioni sono basate soltanto su questi frammenti di esperienza: non ho MAI visto in India dileggio della transessuale, come purtroppo e` abbastanza comune da noi.
quindi credo che tu abbia ragione nel dire che i trans devono poi uniformarsi al ruolo loro assegnato, cosi` come i bambini piu` deboli che venivano indirizzati all’omosessualita` passiva in Polinesia, se non riuscivano a superare dolorose prove di coraggio.
e tuttavia questi ruoli assegnati loro sono pur sempre piu` rispettosi di quelli previsti dalle civili e democratiche societa` occidentali, che rifiutano di riconoscerli, pretendono di ridurli alla semiclanestinita` e spesso gli lasciano come unica scelta la prostituzione.
e l’ideologia antigender e` soltanto il tentativo di tenere in vita queste antiche discriminazioni fondate su ignoranza e paura.
condivido tutte le altre considerazioni: forse l’accettazione non sara` mai completamente spontanea, rimane un disagio emotivo che si cerca di rimuovere in vari modi.
dopotutto tuttora in Africa si uccidono i bambini albini, a volte, considerandoli diabolici, perche` bastano a suscitare ansia.
ma qui invece, nell’Italia bigotta e ipocrita, i trans li si tiene in vita come sfogatoio dei mariti frustrati: solo che non bisogna dirlo!
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