il vero problema e` (ancora) Renzi, non quell’altro – 319

sembra che mi tocchi la parte di don Ferrante, quel personaggio dei Promessi Sposi che diceva che la peste non esisteva, dato che in effetti io non vedo la peste di cui tutti parlano, perfino la copertina del Time, adesso.

mi pare che ci sia un grande impegno mediatico a fare propaganda all’untore: che sarebbe quest’uomo torpido e piuttosto insulso.

lui il nuovo grande leader della destra italiana?  non mi meraviglia: e`  una destra di bocca buona, perche` tiene il portafoglio al posto del cuore e anche del cervello.

se si e` tenuta Berlusconi come leader per un quarto di secolo, ben puo` tenersi quest’altro che, francamente, e` un pochino meglio…

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ma il leader che si sono scelti (piu` che altro in stato di panico, a me pare…) e` il migliore dei leader possibili da un punto di vista di sinistra, cioe` della oramai inesistente opposizione di sistema al regno del profitto.

infatti questo leader e` un cavallo bolso, che ha fatto sparire 49 milioni di finanziamenti truffaldini e parla di rispetto della legge (per gli altri, coe va di moda in Italia), ha la magistratura alle calcagna,  non ha una cultura degna di un uomo di stato e viola la legge senza neppure saperlo, e gia` sta logorando il suo consenso in un governo tetraplegico, ma soprattutto non avra` mai dalla sua parte la maggioranza degli italiani, perche` e` divisivo.

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ma la nostra destra non ha a cuore il paese, non chiede ad un leader di avere progetti o idee sul futuro: gli chiede solo di tenere lontana dal potere la sinistra.

dove sia la sinistra, disciolta da decenni, in verita` non si sa: ma diciamo che per la destra italiana e` sinistra ogni movimento che diminuisce i guadagni immediati.

quindi ben venga anche il peggiore dei leader di destra possibili, serve a tenere lontani i populisti, quelli davvero populisti, perche` la nuova lega non e` affatto populista, che c’entra, e` soltanto reazionaria e retrograda.

non c’e` dubbio infatti che la Lega serve soltanto contro i Cinque Stelle, che sono visti come il diavolo.

quindi meglio un mezzo fascistello con un paio di idee da quinta elementare che lo squinternato populismo alla Di Maio, che rappresenta un rischio per il portafoglio.

ma e` cosi` che muore il paese: da Berlusconi a Renzi e da Renzi alla Lega come fulcro del futuro governo della destra: un declino assicurato senza una visione del futuro, da un quarto di secolo a questa parte.

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ma la cosa che piu` mi meraviglia e` il silenzio tombale che circonda i media sul fatto che questo imbarazzante vice-presidente del consiglio e` l’ultimo regalo avvelenato che ci ha fatto Renzi, con questo suicidando per sempre il Partito Democratico.

e` lui che ha rifiutato di fare il contratto di governo al suo partito con i Cinque Stelle: sarebbe stata dura governare, indubbiamente, ma ci saremmo risparmiati almeno questo imbarbarimento incivile.

da questo ultimo errore il Partito in-Democratico non puo` piu` riprendersi: e` finito nella gattabuia della storia assieme agli altri oggetti inutili, nella collezione dell’album di fotografie di quelli che se li sono tagliati per far dispetto alla moglie.

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e tuttavia tra la destra di Renzi e quest’altra, quest’altra e` meno peggio nei fatti e peggiore soltanto a (male) parole.

e allora scegliamo le peggio parole o i peggio fatti?

io non ho nessun dubbio e nessun rimpianto.

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e pensare che Renzi, dopo quattro mesi, ha perfino smesso di mangiare i popcorn ed e` riapparso a tessere, crede lui, la sua tela di ragno: 

difficile immaginare un politico piu` maldestro, fa brillare perfino quell’altro.

e` arrivato a dargli del cialtrone, lui!

un leader politico che va in tv e poi minaccia di querela un ascoltatore che lo critica e` davvero imbarazzante.

quasi come un politico Dmeokrat che va a fare il presentatore di un suo programma televisivo da Mediaset.

davvero e` Renzi, da ogni punto di vista, il principale segreto del successo di quell’altro.

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oggi Renzi era al funerale di Marchionne, cioe` al suo stesso funerale politico, anche se nessuno ancora glielo ha spiegato.

Repubblica osserva scandalizzata che il governo non c’era: che bella notizia! e lo dico da serio.

evviva il governo che non va al funerale di Marchionne.

un manager che, nel corso degli anni, ha guadagnato 430 milioni di euro, tra stipendi, bonus e stock options.

È il calcolo che fa Bricco, tra l’ altro fellow del centro automotive dell’ università Ca’ Foscari.

mi preoccupa soltanto un governo che non ha il coraggio di togliere di mezzo l’ultima eredita` di Marchionne: il regalo, che si fece fare da Renzi, degli 80 euro alla classe medio-bassa per comperare l’auto a rate.