l’epidemia di polmonite nella Bassa bresciana orientale si avvia a raggiungere i 500 casi e si contano diversi morti.
certamente molti di piu` di quanti ne possa avere fatto in tutta Italia l’epidemia di morbillo dell’anno scorso, che da allora ci fa tempestare di notizie da oltre un anno.
questa epidemia bresciana e` un unicum mondiale, nel senso che non s’e` mai vista altrove una cosa simile.
pero` l’interesse e` scarso, non ci sono lobby di aziende farmaceutiche ad agitare lo spauracchio, e neppure uno scontro politico dove alimentare con fake news le opposte tifoserie che hanno preso il posto del buon senso.
e dunque l’informazione latita.
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eppure e` cosi` istruttivo quel poco che si riesce a carpire alla stampa: forse TROPPO istruttivo!
e certamente quel che emerge non dovrebbe interessare soltanto i bresciani, che sono tenuti all’asciutto o quasi pure loro…
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rimedio io come posso?
primo: intanto sembra proprio accertato che si tratta di una epidemia di legionella.
secondo: l’acquedotto, indicato dalle prime supposizioni come sospetto, non c’entra niente; 58 prelievi su 58 negativi; e quindi non c’entra nulla neppure l’aria condizionata domestica che nebulizza aria dell’acquedotto (correggete entalente anche il io priopost sull’argomento).
terzo: invece altri 9 prelievi su 10 hanno dato esito positivo, e dunque possiamo ritenere di avere effettivamente scoperto la causa dell’epidemia:
la legionella e` diffusa nell’aria dalle torri di raffreddamento di alcune aziende.
qui nell’acqua stagnante dei loro depositi nel mese di agosto, durante le ferie, il batterio si e` moltiplicato ed ora e` annidato nelle torri che lo diffondono nell’aria.
torri che non solamente inquinano, ma che adesso infettano anche.
e adesso i sindaci dei paesi interessati (Montichiari, Carpenedolo e Calvisano) dovranno fare ordinanze urgenti per la sanificazione delle torri.
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non voglio fare il sessantottino irriducibile, ma fatemi dire che lo scenario e` inquietante.
effetto serra: ecco una conseguenza non calcolata, ma incalcolabile.
lo sappiamo soltanto in astratto che l’effetto serra moltiplica le malattie: ora lo sappiamo anche in concreto.
e perdipiu` non esistono vaccini contro la salmonella (per ora!).
e neppure contro l’effetto serra.
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non regge l‘illusione che si possano curare gli effetti negativi che questo modello di sviluppo provoca, intensificando via via il modello di sviluppo stesso.
vale per la salmonella, ma a me pare un insegnamento di carattere generale.