piu` di tante parole, occorre guardare questo grafico:
eccoci di fronte ad un governo vile, che non ha avuto il coraggio di toccare nessun privilegio costituito: ne` gli 80 euro, ne` le aliquote iva sui prodotti di lusso, ne` la tassa di successione, ne` la tassazione delle prime case di lusso; in compenso provera` ad attaccare le pensioni alte con interventi di dubbia coswtituzionalita`, penalizzando, a quel che pare, perfino chi e` stato costretto dalla legge vigente nel pubblico impiego ad andare in pensione a 65 anziche` a 67.
e perfino i furbetti che hanno provato a speculare in banca facendsi fregare vengono risarciti a spese dell’erario, cioe` facendo pagare le tasse a noi, invece di lasciarli alla punizione che si sono meritata.
. . .
certo, per realizzare queste prodezze, l’Italia sta violando la sua stessa Costituzione, che prevede il pareggio di bilancio e i trattati europei che ha sottoscritto.
che non sono soltanto nel rispetto del tetto del 3%, ma soprattutto nell’impegno di riportare il debito gradualmente il debito al 60% del PIL, dal 134% attuale; e questa e` la cosa che come europeo mi irrita di piu`; ma e` anche vero che lo sta facendo da anni.
del resto con Renzi non eravamo messi meglio; Renzi ha fatto il 3% nel 2014 (dopo il 2,9% dei due anni precedenti con Monti e Letta), il 2,6% nel 2015 e il 2,5% nel 2016, e tutto questo denaro lo ha sperperato.
e non lo dico per giustificare il governo, ma per svalutare l’opposizione, assolutamente non credibile.
e tutti i governi che sono riusciti a ridurlo, cioe` Prodi, Monti e un pochino Letta, lo hanno pagato subito e sono stati abbattuti.
ricordare che Renzi ha defenestrato Letta proprio per aumnetare il deficit ed e` stato premiato proprio per questo alle elezioni europee del 2014.
e l’aumento del deficit era nei programi elettorali di tutti i partiti, che dunque sono tutti egualmente irresponsabili.
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ora non credo che il 2,4% scatenera` nessuna apocalisse immediata, anche se con Gentiloni eravamo scesi al 2,1% e sarebbe stato bene continuare in un percorso virtuoso.
del resto dall’Argentina al Venezuela e dalla Turchia alla Russia e all’Iran la finanza ha gia` le sue belle gatte da pelare per pensare si affondare anche l’Italia: gioco forse troppo pericoloso, date le dimensioni del paese.
semmai dovremmo dirci chiaramente che i dazi di Trump sono anche per noi un problema ben piu` serio del demagogico deficit giallo-verde, che vedremo se reggera` davvero.
. . .
comunque staremo a vedere gli sviluppi; il dibattito parlamentare e` aperto, e la battaglia e` appena cominciata; certamente i giovani di oggi non ringraziano per la prosecuzione della distruzione del loro futuro.
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le conseguenze di queste scelte a medio termine, invece, non sono totalmente prevedibili, come del resto quasi tutto oggi, ormai.
certamente, con questa scelta l’Italia esce probabilmente definitivamente dalla nuova Europa che si dovrebbe costruire.
ma ci sara` poi questa nuova Europa o torneremo giubilanti servi degli americani, o agari anche dei russi e dei cinesi?
non dimentico nulla: mi sono fatto le piu` matte risate ieri sentendo Forza Italia che urlava dei pericoli del 2,4% dall’alto del 5,7% realizzato da quei due maghi di Berlusconi e Tremonti.
pero`, come vedi, la catastrofe non e` immediata, e l’Europa va calma.
la calma e` la virtu` dei forti, eheh, oppure la necessaria prudenza dei deboli…
vediamo come vanno le elezioni di medio termine USA a novembre, piuttosto: i dazi USA stanno gia` cominciando a pesare sull’economia europea e in particolare tedesca, e questa e` la variabile che potrebbe buttare in ginocchio anche noi.
comunque lo scopo della finanza e` di pelare il creditore a sangue, ma non di ammazzarlo.
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non c’è da preoccuparsi. Si basa tutto su una crescita al 3% come indicato da Savona. Bisogna dormire tranquilli perché quel tipo di crescita la vedono solo le migliori economie.
Considerato il contesto oggi è più difficile per l’Italia proporre i deficit del passato. Bei ricordi, ma ora il debito è a 131% del PIL.
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2.341,7 si`, e con un bell’incremento da maggio in poi…
https://www.soldionline.it/notizie/macroeconomia/debito-pubblico-italiano-2018
Savona ha detto che questo deficit PRODURRA` un incremento del PIL del 3%. peccato solo che di dazi di Trump hanno cominciato a far diminuire il PIL dei paesi europei e che si profila una nuova crisi finanziaria mondiale come quella del 2008, ma molto peggiore.
il pensiero economico ufficiale e` monetarista: questi sedicenti economisti non guardano affatto alla situazione economica nel suo complesso, ma ne ritagliano soltanto l’aspetto monetario, come se fosse la chiave di volta dei problemi.
e` abbastanza ovvio che, se fai girare piu` euro col debito, il PIL tende a crescere, perche` circola piu` denaro.
occorre pero` vedere nel concreto se i consumi aumentano effettivamente (ma poi Grillo non era un sostenitore della decrescita felice?)
e quali? se dai piu` denaro ai ricchi, certamente non sostieni soprattutto la produzione, ma la speculazione finanziaria, quindi ottieni l’effetto opposto.
siamo certamente di fronte a previsioni campate in aria; credo che dovranno essere corrette molto presto.
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L’accenno alla decrescita felice mi stimola …
Decrescita felice a mio modo di vedere significa principalmente eliminare le modalità di spreco dell’economia di mercato che, eliminati, non peggiorano la vita delle persone, anzi la migliorano migliorando la qualità dell’ambiente, peraltro creando o sostituendo posti di lavoro.
Esempi di civiltà futura in decrescita:
sviluppo delle piccole produzioni energetiche alternative di massa, efficienza energetica, riduzione drastica dei trasporti su strada trasferendoli su rotaia e nave, mobilità individuale pubblica efficiente, ristrutturazione verso la passività energetica degli edifici, riciclo vero e pressoché totale, riconversione civile delle industrie belliche e dismissione di ogni intervento militare all’estero, sviluppo del turismo, sviluppo dell’economia di vicinanza, riqualificazione ambientale, ripristino delle zone inquinate, piste ciclabili ovunque, agricoltura biologica locale per una maggiore autosufficienza alimentare, cooperazione nella manutenzione dei beni pubblici, riduzione degli imballaggi e delle monodosi, aumento programmato della durata dei beni, blocco programmato a rotazione della pesca, campagne culturali educative sui mezzi di informazione, censura stretta della pubblicità, iva altissima per prodotti di lusso, blocco della circolazione dei capitali verso paradisi fiscali e delle delocalizzazioni, galera per evasione oltre una data soglia, limite verso l’ alto obbligatorio alle retribuzioni,… chi più ne ha può liberamente aggiungere.
Meno necessità di spesa, meno lavoro, più tempo e libertà per sé e per gli altri.
Certo .. solo il crollo potrà portare l’umanità all’economia sociale della decrescita ma in ogni caso non sarò mai gestore né mi farò carico dei problemi di queste distruttive follie economiche del mercato capitalista che punta in ogni sua sfaccettatura alla insostenibile crescita, spread o non spread, che lo facciano altri.
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35
UTOPIA
C’è chi riesce a viverne privo
Non è il caso mio.
Sfiducia mi accompagna
Unita a speranza
Mai alla resa
Riesce completa vittoria.
Ogni volta, compare improvvisa
La luce di coraggiose scintille
Che gettano bagliori
Di un possibile altro futuro.
La perenne lotta tra il mio ed il nostro
Ha origini profonde,
In bilico sempre
Tra il prendere ed il dare
Tra uccidere o salvare.
Illuso e deluso sempre confido
Nella vittoria, pur monca,
Di un sensato agire.
Quando utopia mi lascerà
Sarò morto di senso
O di vita.
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ho appena messo il mio like alla tua poesia del commento successivo.
qui hai tracciato le linee portanti di un vero e proprio programa di governo, che condivido quasi completamente (solo due punti di dissenso: 1. non sono per l’utopia di un pacifismo assoluto, e dunque qualche intervento all’estero e` pur sempre necessario farlo, strettamente nel quadro dell’ONU, come da Costituzione, e dunque anche essere ragionevolente preparati a farlo. il pacifismo assoluto e` anticostituzionale; 2. in secondo luogo e` sbagliato, a mio parere, porre un tetto alle retribuzioni: occore invece avere un sistema fiscale forteente progressivo che tolga alle retribuzioni piu` elevate fino al 90% o piu`; a possiamo considerarli dettagli o quasi); pero` al tuo programma mancano moltissimi altri aspetti sui quali non mi dilungo, dato che mi segui con attenzione da tempo, e abbiamo avuto gia` modo di parlarne varie volte.
in ogni caso il tuo programa, purtroppo, non ha quasi niente a che fare col contratto di governo che guida adesso.
pero` la mia obiezione fondamentale e` un’altra, e non prenderla da un punto di vista tecnico, forse diro` cose sbagliate: ma il tuo non e` un programma di DECRESCITA felice, ma di ristrutturazione produttiva felice. aldila` di quanto ci sia di realizzabile, non fa diminuire la produzione di merci, ma le fa solamente produrre in altro modo, certamente piu` intelligente ed ecologico, e dunque forse perfino piu` costoso.
insomma anche con la tua idea di decrescita felice il PIL continua ad aumentare, forse addirittura anche piu` che senza, per tutti gli investimenti necessari ad una riorganizzazione produttiva di questa portata, e dunque potre bbe benissimo essere felicente adottato dalla finanza globale coe nuovo programma per il pianeta su cui prosperare…
io, scioccamente forse, per decrescita felice intendo ben altro: una diminuzione programmata e meno dolorosa possibile dei consumi e dunque anche della produzione…, a partire da forme di controllo dell’esplosione demografica.
non dico che la ia prospettiva sia realistica, anzi credo di no, anche se e` l’unica via di salvezza dell’umanita` dalla catastrofe ecologica planetaria.
ma il resto non e` decrescita, e` riconversione e non cambia sostanzialmente le regole del gioco che stanno portando all’autodistruzione,
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“l’Europa va calma”
Forse va calma perché è un’ottima occasione per spingere lentamente l’Italia fuori dall’euro, senza che Francia e Germania se ne prendano direttamente la responsabilità?
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ci sono circoli tedeschi, anche importanti, che da anni premono per escludere l’Italia quanto meno dalla zona dell’euro; l’euro non e` soltanto la moneta italiana, ma anche quella dei tedeschi, e una crisi del debito in Italia sarebbe anche una crisi dell’euro, cioe` della moneta che usano loro…
ma ci sono molti italiani eccitati che sarebbero felicissimi di riuscire a finire di segare il ramo dell’albero dove stanno seduti…
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dimenti una cosa. Quelli annunciavano 1 e facevano 3. Questi annunciano 2.5 e faranno 7.5?
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