manina e manona, e la manaccia dei sondaggi, mannaggia – 280

ha scoperto una manina che gli ha cambiato il decreto fiscale sotto il naso il vice-premier a 5Stelle, l’ineffabile Di Maio – uno che quando Grillo lo candido` premier senza consultare nessuno, da autocrate quale e`, io mi stripicciai gli occhi e dissi che evidentemente non volevano governare, ma mi sbagliavo.

la manina avrebbe inserito nel decreto lo scudo fiscale, cioe` la garanzia che, se ti auto-denunci come evasore, lo stato non denuncera` te, e anche una sanatoria per l’evasione fiscale all’estero, cioe`, dice adesso Di Maio, per i capitali mafiosi.

e giura che lui non lo vota un decreto cosi`; e non fa nessuna fatica, tanto un decreto cosi` non esiste: infatti lo stanno ancora scrivendo gli uffici, ci sono brutte copie in giro.

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il Di Maio, miracolato a suo tempo da san Gennaro, e` andato subito da Vespa a denunciare la manina che aveva mandato, secondo lui, un testo taroccato al Quirinale per la firma

manina che forse non c’era o forse si`: l’unica cosa certa e` che dal vecchio volpone televisivo ha subito uno sputtanamento a sangue, con smentita in diretta da parte del presidente della repubblica addirittura, con un comunicato: il decreto non gli era mai arrivato…

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ma, sveglia ragazzi, il casino che Di Maio ha aperto sulla manina, serve a nascondere meglio quello che ha fatto una manona.

quella che ha previsto che il tetto di 100.000 euro di evasione condonata sia non soltanto per ogni diversa imposta, come scrivevo ieri, ma anche per ogni diverso anno fiscale.

per cui, per gli evasori seriali, il tetto puo` superare facilmente il milione di euro.

mentre il Giggino-Giggetto ci aveva intrattenuto per interposti media per settimane sulla ammuina riguardo al tetto: un milione di euro no, mezzo milione no, duecentomila nemmeno: non molleremo, siao forti noi…

fino ad annunciare trionfante: 100.000.

ma moltiplicabili a piacere, vedi che finezza.

e vedi che manona: la sua.

ma intanto la distrazione di massa e` riuscita: tutti a parlare della manina invisibile e non della manona visibilissima.

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colgo l’occasione per togliermi finalmente un sassolino dalla scarpa riguardo all’altra manona che manipola i sondaggi che ci rintronano la testa.

finalmente riusciamo a capire come sono fatti dai dati, per una volta analitici, di un sondaggio Tecne`, commissionato da Berlusconi, a quel che pare.

al sondaggio non ha risposto, rifiutandolo oppure dicendosi indeciso, il 39,2% degi intervistati.

poiche` alle ultime elezioni ha votato il 30%, questo significa che  e` cresciuto del 9% il numero dei potenziali astenuti, perche` scontenti o disorientati.

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del 60,8% che risponde, il 30,4% voterebbe per la Lega – di fatto quindi poco piu` del 18%, meno di un italiano ogni 6.

il 28,7% voterebbe 5Stelle, quindi di fatto un po’ meno del 17,5% degli elettori, meno di un italiano ogni 6.

il consenso reale di cui gode questo governo e` quindi un poco superiore al 35%, un italiano ogni 3 o poco piu`.

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ecco, questo e` il dato reale che corrisponde anche alla mia percezione personale diretta, peraltro in una zona a forte maggioranza leghista: la grande maggioranza sta a guardare…

e aggiungete che molti elettori della Lega approvano l’operato del governo per puro effetto di trascinamento ed attaccamento al marchio, ma non perche` approvino specificamente quello che sta facendo, anzi…


6 risposte a "manina e manona, e la manaccia dei sondaggi, mannaggia – 280"

    1. no, questo e` un decreto legge, noin una legge ordinaria, per la quale vale quel che dici tu; un decreto legge il Presidente lo firma (eventualmente e se non trova elementi di incostituzionalita`) appena gli viene sottoposto dal governo, entra in vigore subito e il parlamento lo discute e lo vota per la conversione in legge (eventualente) entro 60 giorni, ma DOPO la firma del presidente e l’entrata in vigore.

      nel caso il parlamento lo bocci, a quel punto il decreto cade, ma intanto nel periodo intermedio ha piena efficacia.

      non ho capito la prima domanda…

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        1. dai, ha fatto alcune cose, anche se molto poche:

          1. rettifica, per niente coraggiosa, ma positiva nei suoi modestissimi limiti, dell’art. 18

          2. distruzione dell’esame di stato, con riduzione a farsa totale, con cio` esprimendo il fastidio per la eritocrazia, la cultura e l’intelligenza che lo caratterizza: pessima, ma taciuta da tutti i media – e anche io ho preferito non parlarne per esaurimento; del resto le proteste studentesche, indirizzate su altro, diostrano che ai nostri giovani lemmings il provvediento e` gradito

          3. sanatoria di ogni abuso edilizio compiuto nell’isola di Ischia, che – vai a capire perche` o meglio per chi – occupa piu` di meta` del decreto formalmente destinato alla ricostruzione del ponte di Genova (io avrei preso il toro per le corna e lo avrei sostituito piuttoso con un tunnel, ma dev’essere una sciocchezza).

          e poi tutto il resto, se non ho dimenticato altre cose, e` stata in effetti tutta una enorme rumorosa, fastidiosa ammuina…

          e ora che si deve per forza decidere qualcosa, il governo si sfarina…

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