prescrizione? dimenticare l’Europa – 400

con una stampa desolante come quella italiana, interessata sempre e soltanto alla dimensione degli scontri di potere e mai agli aspetti oggettivi di un problema, formarsi un parere documentato su qualunque questione diventa un’impresa titanica.

ora eccoci alle prese col problema della prescrizione, sul quale ci vengono tenute NASCOSTE alcune informazioni essenziali:

.1. la revisione della nostra prescrizione e` stato giudicato necessario dall’Unione Europea in un documento del 22 febbraio dell’anno scorso (riporto il testo piu` avanti): qui si ricordava che la fine ai termini di prescrizione dopo una condanna di primo grado era suggerita dal Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione).

.2. successivamente, a giugno, una riforma della prescrizione e` stata realizzata dal governo Gentiloni, ma non secondo queste linee suggerite dalla Commissione Europea, bensi` seguendo, con qualche ritocco peggiorativo, le proposte fatte dalla Commissione presieduta dal prof. Fiorella durante il Governo Monti:

questa individuava, quale architrave della riforma, la previsione di due successive cause di sospensione della prescrizione legate, rispettivamente, al deposito della sentenza di condanna di primo e di secondo grado.

ma si tratta di piccoli ritocchi ai tempi, inezie: la solita ammuina per far credere di avere fatto qualcosa e lasciare invece le cose come stanno.

quindi, in buona sostanza, e` stato mantenuto, con piccoli ritocchi, il sistema gia` in vigore e criticato dall’Unione Europea.

naturalmente ci sarebbe anche un altro sistema per intervenire sul sistema penale a proposito di prescrizione, e sarebbe adottare il modello americano o inglese, nel quale la prescrizione esiste, ma l’imputato comunque inizia a scontare la pena se condannato in primo grado.

poi puo` ricorrere ed essere anche assolto, ma questo evita che la pena per un reato venga scontata (forse, e ben che vada) dopo anni ed anni, quando quasi nessuno si ricorda neppure piu` il delitto.

. . .

naturalmente e` vero che l’eliminazione della prescrizione dopo la condanna di primo grado, proposta dall’Unione Europea e dai Cinque Stelle, e` una bomba atomica sul processo italiano, come sostiene la ministra Bongiorno, maestra degli avvocati che vincono le cause non nel merito, ma per l’arte di tirarla per le lunghe, e forte del fatto di averla fatta fare franca ad Andreotti con la prescrizione; ma e` forse proprio quella che ci vuole.

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ma la giusta preoccupazione per una possibile durata infinita dei processi non si affronta forse in modo piu` appropriato introducendo pesanti sanzioni disciplinari per i giudici che non rispettano i termini?

insomma, invece di premiare i colpevoli se i magistrati non arrivano in tempo, non sarebbe piu` logico punire i magistrati se perdono tempo?

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in Francia e Germania la prescrizione si interrompe con qualsiasi atto giudiziario, tipo l’avviso di fine indagini, e in Germania per i reati commessi dai parlamentari la prescrizione viene conteggiata non dal momento in cui è avvenuto il reato, ma da quando inizia il processo, loro sono cioe` svantaggiati rispetto ai comuni cittadini.

non credo che siano paesi giuridicamente barbari: siamo noi, invece, vittime della propaganda dei politici e dell’illegalismo italico, a mio parere.

. . .

conclusioni: che il Partito Democratico faccia fronte comune con la Lega e Berlusconi non solo contro i Cinque Stelle, a anche contro l’Unione Europea, per difendere l’attuale impostazione della prescrizione in Italia e` una cosa che non smette di stupirmi e basterebbe da sola a spiegare il suicidio politico di questo partito.

in questo caso i cosiddetti europeisti dimenticano l’Europa, naturalmente.

… questa odiosa Unione Europea che cerca di ostacolare la nostra sovranita` popolare e il nostro diritto di tenerci la corruzione politica che piu` ci piace…

. . .

ed ecco il documento europeo citato sopra:

Bruxelles, 22.2.2017

DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE
Relazione per paese relativa all’Italia 2017
Comprensiva dell’esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici
che accompagna il documento
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA E ALL’EUROGRUPPO
Semestre europeo 2017: valutazione dei progressi in materia di riforme strutturali, prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici e risultati degli esami approfonditi a norma del regolamento (UE) No 1176/2011

4.6.3. LOTTA ALLA CORRUZIONE*
L’istituto della prescrizione ostacola la lotta alla corruzione. Diversi indicatori confermano la persistenza dei problemi dell’Italia in termini di corruzione ad alto livello, conflitti d’interessi, legami con la criminalità organizzata e corruzione nel settore privato (evidenziati nella relazione 2014 dell’UE sulla lotta alla corruzione).
L’Italia si colloca al 26° posto nell’UE per il controllo della corruzione, ha ricevuto da Transparency International uno dei peggiori punteggi nell’UE e si è classificata 120a su 138 paesi per quanto riguarda i favoritismi nelle decisioni dei dipendenti pubblici e 87a per quanto riguarda la distrazione di fondi pubblici (Banca mondiale, 2016b; FEM, 2016).
Il settore degli appalti pubblici è a rischio: nel 2015 il 29% di tutte le procedure si è svolto in base a un’unica offerta mentre per il 9% delle procedure non è stato pubblicato nessun bando di gara (Commissione europea, 2016o).
Sono state adottate riforme per migliorare la repressione della corruzione, ma la tanto attesa revisione dell’istituto della prescrizione è ancora in sospeso.
Il sistema attuale ostacola considerevolmente la repressione della corruzione, non da ultimo perché incentiva tattiche dilatorie da parte degli avvocati (Commissione europea, 2015b)
(Nota 54: In genere, la responsabilità degli operatori della giustizia in termini di contributo alla disciplina procedurale è ampiamente riconosciuta.)
Il rapporto tra il numero di procedimenti penali prescritti e il numero di procedimenti penali conclusi (grafico 4.6.3) indica che le prescrizioni in primo grado sono aumentate dal 2013, salendo al 9,5% nel 2015. Per quanto riguarda le corti d’appello, nel periodo 2006-2015 questo rapporto è aumentato dal 12,3% al 22,6%. I tassi di prescrizione presso la Corte di Cassazione sono più bassi, ma risultano in aumento da qualche anno a questa parte. Nel complesso, un’alta percentuale di cause cade in prescrizione dopo la condanna di primo grado.
Un disegno di legge che introduce una sospensione dei termini di prescrizione per tutti i procedimenti penali e una proroga speciale per i reati di corruzione è all’esame del Parlamento da due anni.
Anche se la proposta non mette fine ai termini di prescrizione dopo una condanna di primo grado (come suggerito dal Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione), si ritiene che questo sia un passo nella giusta direzione.
La proroga dei termini di prescrizione potrebbe aumentare gli incentivi a ricorrere a procedimenti abbreviati (Nota 55: Secondo il Codice di procedura penale, i “procedimenti speciali” mirano ad accelerare l’iter processuale e consentono, tra l’altro, agli imputati di chiedere un patteggiamento allo stadio dell’udienza preliminare) e ridurre gli abusi del processo (GRECO, 2016, paragrafo 126), contribuendo quindi a rafforzare l’efficacia della giustizia penale.
Se la questione non sarà affrontata in linea con le migliori pratiche dell’UE, la fiducia dei cittadini e degli investitori nello Stato di diritto potrebbe diminuire.

. . .

e il silenzio quasi tombale della nostra stampa sul ritornello “ce lo chiede l’Europa” dimostra bene come tutta la nostra classe dirigente sia schierata come un sol uomo nella difesa del suo diritto al malaffare.

. . .

ma ci sarebbe molto altro da leggere in quel rapporto, ad esempio:

4.6.2. SISTEMA GIUDIZIARIO*
Sebbene si osservi qualche miglioramento per quanto riguarda l’efficacia del sistema giudiziario, la durata dei procedimenti costituisce tuttora un serio problema. Nel 2015 l’arretrato dell’Italia e i tempi di esaurimento dei contenziosi civili erano ancora fra i più elevati dell’UE a tutti i livelli (Commissione europea, 2017b)
(Nota 43: Nel 2015 i tempi di esaurimento erano di 8,22 anni: 527 giorni in primo grado, 1 005 giorni in secondo grado e 1 469 giorni in terzo grado).
Negli ultimi cinque anni, sono state attuate alcune riforme che hanno contribuito a ridurre il numero delle cause pendenti in primo e secondo grado, ma l’arretrato si è ulteriormente accresciuto presso la Corte di Cassazione (del 4% dal 2014) (Corte di Cassazione, 2016).
(…) Tuttavia, la tendenza discendente osservata per quanto riguarda le cause pendenti si traduce solo lentamente in una diminuzione dei tempi di esaurimento anche in primo grado. Inoltre, questo sembra valere soprattutto per i procedimenti extragiudiziali in sede non contenziosa […] registrando invece un aumento del 6,8%, nello stesso periodo, per le controversie in sede contenziosa.
La durata media dei processi civili e commerciali nei tribunali di grado più elevato desta ancora preoccupazione ed è addirittura in aumento. […]
L’efficacia delle riforme per evitare gli abusi del processo deve ancora essere dimostrata.
Negli ultimi anni l’Italia ha preso provvedimenti per limitare i contenziosi ed evitare gli abusi del processo, che a quanto risulta incidono sull’efficienza della giustizia civile. […]
Tuttavia, la notevole durata media dei processi (Nota 51: Nei primi nove mesi del 2016 la durata media dei contenziosi civili e commerciali è stata di 9,13 anni, cioè 941 giorni in primo grado, 1 026 in secondo grado (oltre a una modesta percentuale di controversie in sede non contenziosa) e 1 366 in terzo grado (fonte: ministero della Giustizia).) sembra indicare che queste misure non siano state pienamente attuate, anche per quanto riguarda il rafforzamento effettivo della disciplina procedurale.
Si nutrono inoltre dubbi circa l’applicazione coerente delle nuove regole di ammissibilità in secondo grado, dato che solo l’1,9% delle nuove cause dinanzi alle corti d’appello è stato dichiarato non ammissibile.
È quindi importante che le autorità comprendano i motivi di questa situazione e monitorino l’impatto delle riforme sugli abusi del processo (Nota 53:La questione degli incentivi agli abusi di contenzioso offerti dalla legislazione italiana è stata sollevata dalla Corte di Cassazione nelle sue relazioni annuali. Cfr. ad esempio: Corte di Cassazione, 2011, pag. 86-90; Corte di Cassazione, 2015a, pagg. 132-133.).
Si ritiene che l’attuale assistenza giuridica obbligatoria in sede di mediazione non sia necessaria quando le parti non mirano a concludere un accordo che può essere applicato immediatamente senza l’approvazione di un giudice.
È attualmente all’esame del Senato una riforma globale delle norme procedurali civili, finalizzata a rendere ancora più rigorosi i criteri di ammissibilità per gli appelli, a semplificare le procedure civili a tutti i livelli e a introdurre ulteriori deterrenti ai procedimenti vessatori, che potrebbe avere un’incidenza positiva sulla disciplina procedurale e sulla durata dei processi.


12 risposte a "prescrizione? dimenticare l’Europa – 400"

  1. dichiarazione del Presidente Nazionale dell’Associazione Magistrati:
    “La sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado è una misura utile, ma insieme a questa soluzione occorre adottare una serie di interventi organici e di sistema finalizzati a snellire le procedure e accelerare i processi, altrimenti si rischia di rendere inefficace la riforma della prescrizione, di vanificare gli obiettivi ad essa sottesi e di peggiorare la situazione delle Corti d’appello già in sofferenza.
    Insieme a quella della prescrizione occorre pensare, ad esempio,
    – alla riforma del sistema delle notifiche per ridurre i tempi necessari alla comunicazione degli atti;
    – ad aumentare i tipi di reato, a partire dalla corruzione, per i quali se cambia un giudice durante il processo non si deve iniziare tutto daccapo, con anni di dibattimento sprecati e regalati alla prescrizione;
    – alla rivisitazione del divieto di aumentare la pena in appello;
    – al rafforzamento dei riti alternativi e deflattivi, che dovevano essere la rivoluzione del nuovo codice ma che hanno prodotto risultati poco virtuosi rispetto alle potenzialità che possono avere;
    – alla redistribuzione delle piante organiche dei magistrati, verificando quali sono gli uffici con maggiori sofferenze e lì andare in aiuto;
    – alla copertura dei rilevanti vuoti di organico del personale amministrativo, a partire dal reclutamento degli oltre 1.800 idonei dell’ultimo concorso, prima che la graduatoria scada.
    Intendiamo offrire il nostro contributo di proposte per una riflessione giuridica complessiva e ponderata che possa portare benefici all’intero sistema penale e che contempli anche, ma non solo, la sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado”.

    silenziata anche questa dai media, mi pare…

    nessun dubbio e` possibile sul fatto che il sistema mediatico e` scatenato a difesa della corruzione storica che e` la cultura del nostro paesi di avvocati (il triplo che in altri paesi simili al nostro).

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  2. intanto che ti ho risposto in un lungo commento, mi pare che su quello che accenni qui ci ritroviamo d’accordo e ho detto qualcosa di simile anche io.

    Foucault scriveva in Francia, in Italia a me fa molto piu` paura il potere delle mafie, cioe` dell’antistato.

    una soluzione possibile, fermi restando i tempi differenziati della prescrizione a seconda della gravita` dei reati, potrebbe essere quella che la durata della prescrizione si rinnova ad ogni passaggio giudiziario, se richiesto dall’imputato.

    cosi`, ad esempio, per un reato punibile al massimo con 4 anni di carcere, la prescrizione del reato dura quattro anni: se entro quella data non sei incriminato, non puoi piu` essere processato; e cosi` via a seconda delle pene per i diversi reati.

    ma poi se sei rinviato a giudizio, la prescrizione di quattro anni ricomincia da capo; e lo stesso, se sei tu a fare ricorso; se invece fa ricorso l’accusa la durata complessiva della prescrizione non si allunga; ma se tu fai ricorso in Cassazione, dopo, contro la sentenza di appello, la prescrizione riparte di nuovo…

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  3. sulla procedura penale non ti seguo. l’esempio anglosassone è deleterio/negativo.
    il discorso è davvero lungo e complesso. in un commento ora non riesco ad esaurirlo. posso dire però che alla base c’è una questione di garanzia del cittadino. e se il bimbo fa i suoi bisogni non lo butti insieme al pannolino. pensa a Carlotto.

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    1. eccoci in dissenso per una volta, ma non tanto per l’esempio anglosassone, che non credo applicabile in Italia e che ho tirato in ballo soltanto per dare un quadro piu` articolato delle diverse soluzioni possibili, e realizzate anche altrove.

      e tuttavia per alcuni tipi di reati piu` gravi la vedo bene anche da noi: la moglie di un mio amico quasi impazzi` anni fa quando il fidanzato di sua figlia, che l’aveva strangolata, recitando poi la parte del bravo ragazzo che partecipava alle ricerche, ma le prove erano schiaccianti, fu scarcerato dopo un anno perche` il processo non era ancora iniziato.

      d’altra parte, scusa, se gia` la legge attuale prevede per i reati piu` gravi la possibilita` di carcerazione preventiva, non vedo proprio dove sta il problema se questa carcerazione continua anche dopo la condanna di primo grado.

      oggi invece abbiamo questo paradosso: che una persona puo` essere arrestata e tenuta in carcere con l’accusa di avere copiuto un delitto con condanna superiore ai tre anni, che si arriva al processo di primo grado e l’imputato viene condannato, ma viene anche scarcerato in attesa del giudizio di secondo e terzo grado…: follia, mi pare.

      la mia idea chiave e` invece che la legge deve porre limiti temporali precisi ai magistrati per l’emissione del giudizio; mi sembra aberrante l’idea che una carenza della magistratura debba risolversi in un vantaggio per il condannato, che pero` viene prescritto, e in una lesione del diritto alla giustizia dei cittadini colpiti: i parenti delle vittime non hanno neppure accesso al risarcimento dopo una prescrizione.

      la prescrizione poi e` graduata da noi nei tempi a seconda della gravita` del delitto, ma decorre da quando e` stato commesso il delitto, mentre altrove decorrre da quando avviene il rinvio a giudizio, e mi sembra molto piu` logico, se deve evitare processi troppo lunghi: ecco, questo potrebbe essere l’uovo di colombo.

      detto questo, la proposta di sospensione della prescrizione alla condanna di primo grado e` fatta a livello europeo da una commissione di lotta alla corruzione, e mi ci ritrovo per questo tipo di reati almeno.

      In Francia e Germania la prescrizione si interrompe con qualsiasi atto giudiziario, tipo l’avviso di fine indagini. In Germania per i reati commessi dai parlamentari la prescrizione viene conteggiata non dal momento in cui è avvenuto il reato ma da quando inizia il processo, sono cioe` svantaggiati rispetto ai comuni cittadini.

      non credo che siano paesi giuridicamente barbari: siamo noi, invece, vittime della propaganda dei politici e dell’illegalismo italico, a mio parere.

      il caso Carlotto lo avevo totalente dimenticato e sono andato a riguardarmelo, ma con la prescrizione non c’entra molto; la prescrizione vigente ai suoi tempi non gli ha impedito quel calvario giudiziario ne` nessuna altra norma sulla prescrizione di questo tipo avrebbe mai potuto impedirglielo.

      no, carissimo, sono proprio assolutamente convinto di quello che ho scritto.

      ciao

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      1. aggiungo solo di vedere i dati: cause pendenti, tipologie di reati, personale in servizio per tipologia (pm, gip, istruttori, cancellieri, forze dell’ordine…).
        e tenere sempre a mente che lo stato è padrone (almeno io la penso così, da foucalt in poi)… 🙂

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  4. Bé, non parlavo certo di te, conosco le tue posizioni, ma di coloro che, pur non essendone in qualche modo beneficiati continuano a volerlo considerare, per tradizione e rigidità un partito di sinistra quando la pratica è sfacciatamente antipopolare.

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    1. be’, io la critica me la piglio lo stesso, non fa mai male una critica, perche` induce a riflettere; e me la piglio perche` dieci anni fa a quel progetto ho creduto anche io, e ci sono stato iscritto (in Germania!) per un anno, e questo anche se ho criticato le scelte di Veltroni fin dal primo momento.

      ma mi pareva importante e utile riunificare la sinistra, anche dando per scontata una dialettica interna: non avevo capito subito era che l’operazione era organicamente piu` di centro-destra che di centro-sinistra, e perfino anti-prodiana, e che li` dentro di spazi di sinistra non ce n’era nessuno.

      credevo fossero errori del momento e non il fondamento stesso su cui nasceva quel partito.

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  5. Stupisco che ci si possa stupire del PD… non una posizione è mai stata limpida e condivisibile.
    Un altro partito antipopolare imbellettato da una storia non più sua.
    Non riesco ed esimermi dal parlarne male, troppo ha truffato la parte ingenua (o, volendo, cogliona) dei suoi storici, anziani e ciechi elettori.

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    1. be’, il PD e` nato con Veltroni e dunque il tuo giudizio e` motivato; ma viene da una storia piu` che rispettabile: pensare che il partito di Berlinguer abbia fatto questa fine e` sconcertante e ricordarlo dovrebbe servire a scuotere la mente di chi lo vota, ammesso che ce ne siano che leggono il mio blog.

      ma che dire dei 5Stelle che hanno fatto questo percorso non in alcuni decenni ma in pochissimi mesi? e senza neppure un passato granche` rispettabile alle spalle…

      e che dire della Lega? non vorrei ti fosse sfuggita la foto del loro manifesto che sta in testa a questo post, purtroppo era piccola in rete: attacca la prescrizione, che oggi invece difendono.

      questo dato generale della politica italiana dove l’elettore e` costantemente TRUFFATO da tutti e`, di nuovo, sconcertante: posso dirlo, o mi consideri di nuovo troppo ingenuo? 😉

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      1. Mi rendo perfettamente conto che in un sistema strutturato per l’economia capitalista, tutti i partiti che non lo rigettano in quanto tale, hanno spazi di manovra pressoché inesistenti ed in ogni caso marginali. Esiste in ogni caso il peggio e quello lo si evita per quanto si può…

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        1. non sono piu` cosi` sicuro che sia cosi` facile rifiutare l’economia capitalistica nel suo insieme con una qualche rivoluzione, e i basterebbe oggi riuscire a controllare gli eccessi del potere della finanza secondo un modello grosso modo “cinese” di controllo pubblico dello sviluppo capitalistico (per quanto anche li`…).

          non si puo` predicare per anni la decrescita felice e poi aumentare il debito illudendosi che questo faccia screscere il PIL distruttivo.

          pero` questo non ha proprio niente a che fare con la truffa della Lega che raccoglie i voti protestando contro la prescrizione e poi la difende, o con la truffa di Di Maio che approva un condono per Ischia come mai neppure Berlusconi aveva osato fare.

          i partiti che non sanno uscire dall’economia capitalistica non illudano gli elettori promettenfogli di farlo, e quelli che vogliono difendere la prescrizione, anche per pararsi il culo dai processi che hanno in corso, non freghino gli elettori facendogli credere il contrario…

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