una farsa chiamata Brexit – 412

dopo quasi due anni di trattative e a pochi giorni dalla data limite per poterlo rendere operativo si profila l’accordo tra Unione Europea e Regno Unito sull’uscita del medesimo dall’Unione Europea.

un documento di quasi 500 pagine, non ancora reso noto, su cui decide in queste ore il governo inglese.

se ne conoscono per ora generiche anticipazioni via stampa e diro` quel che se ne sa sul punto fondamentale che bloccava le trattative, e cioe` su come consentire all’Irlanda del Nord di restare nel mercato comune dell’Unione Europea, visto che questo era elemento centrale dell’accordo degli anni Novanta che aveva posto fine alla guerriglia indipendentista in quella parte del Regno Unito.

forse varrebbe la pena di aspettare, visto che e` talmente grottesco che si fa fatica a credere che possa essere vero.

in poche parole, per permettere all’Ulster di restare nel mercato comune dell’Unione Europea, ssenza spaccare il Regno Unito, si prevede che ci resti l’intero Regno Unito! 

ma la brexit, allora?

. . .

la brexit ci sara`, nel senso che il Regno Unito non fara piu` parte dell’Unione, non potra` partecipare alle sue decisioni, versera` comunque per anni ancora la quota di contributi ai quali si era impegnato, ma senza ricevere piu` niente in cambio, le sue merci, per circolare nell’Unione Europa liberamente, dovranno seguire le regole fissate dalla medesima…

insomma, sara` in tutto e per tutto come se ne facesse ancora parte, almeno per l’aspetto economico, ma tutto questo avverra` soltanto in via provvisoria, cioe` fino a quando non avra` trovato una soluzione per l’Irlanda del Nord una commissione paritetica, che continuera` a riunirsi non si sa fino a quando.

alla fine l’unico modo ragionevole per realizzare la brexit sembra che sia di non farla dicendo che la si sta facendo, anzi che la si sta per fare…

che una trovata simile possa essere approvata dal parlamento inglese a me pare una boutade, e adesso se ne vedranno delle belle, credo.

quindi ci si avvia verso una brexit senza accordo?

. . .

pronto a correggermi domattina se queste considerazioni risulteranno sbagliate.

ma intanto ne traggo una piccola morale universale.

neppure riusciamo a immaginare i disastri che puo` provocare il sistema politico che ci ostiniamo a chiamare democrazia, potere del popolo.

senza dire bene prima che cosa e` il popolo.

senza distinguerlo dal popolino o dalla plebaglia.

sfido Churchill l’inglese, che defini` la democrazia come il peggiore sistema politico salvo tutti gli altri, a togliere l’inciso finale.

se occorreva una prova di come, guidata dal popolo bue, la democrazia parlamentare funziona benissimo per selezionare come gruppo dirigente degli idioti, guardate Londra, ma non soltanto li`.

images

sarebbe ora di pensare seriamente a qualche modo diverso per far governare il popolo nel suo aspetto di comunita` consapevole, ma forse e` troppo tardi.

. . .

POSTILLA

al secondo post nel quale mi viene imposto il nuovo editore di wordpress, ne approfitto per dire che e` una vera follia, mi pare che ci abbia privato di funzioni fondamentali (ad esempio l’allineamento sui due margini) e sto pensando seriamente di cambiare piattaforma, per sottrarre Me e i lettori a questo strazio.

be’, almeno adesso ho trovato il modo di tornare all’editor classico.


10 risposte a "una farsa chiamata Brexit – 412"

  1. Quante prove ancora servono per smettere di definire democrazia il sistema di governo rappresentativo ?

    Chiamatelo come volete ma non democratico, tale definizione è una truffa lessicale,

    finché non ci sarà parità sociale democrazia non può esistere.

    Troppe le condizioni disattese perché lo sia a partire dalla conoscenza dei fatti che è sempre manipolata, mistificata, sottaciuta in quanto ovunque emanazione diretta del potere economico.

    Come negare la necessità di sperimentare nuove strade?

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    1. dai un’occhiata alla ia risposta a gaberricci qui sotto…

      rimane comunque il fatto che qualunque forma di potere ha dentro di se` le sue storture e che una forma di potere perfetta e` semplicemente un ossimoro.

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  2. So che la democrazia ha dei limiti, ma temo di essere d’accordo con Churchill. Il problema, semmai, è di educazione.

    P.S.: ma non eri tu che dicevi che la democrazia va bene per i paesi protestanti, e che “il problema” è solo di quelli cattolici?;-)

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    1. provo a salvarmi in calcio d’angolo dalla stoccata finale: in Inghilterra sono anglicani, non sono protestanti veri, mezzi cattolici…, eheh.

      su Churchill invece credo proprio che avesse torto, o che abbiano torto quelli che lo citano sommariamente, cioe` somaramente…

      a questo punto forse dovremmo considerare meglio il modello di democrazia cinese, col suo sistema complesso di elezione dei 3.000 membri dell’Assemblea nazionale del popolo, unica camera legislativa: le assemblee popolari localiI eleggono le assemblee popolari distrettuali, che eleggono le assemblee popolari provinciali, che eleggono i deputati nazionali.

      francamente mi pare un sistema molto migliore del nostro, e lo si vede anche dai risultati.

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        1. non darmi compiti troppo impegnativi, :-), non aspiro a diventare un nuovo guru, mi piace solo ragionare un po’ in compagnia, che e` poi il modo migliore di farlo.

          non propongo alternative alla deocrazia, ma un ripensamento della democrazia.

          strana la tua domanda, perche` nelle ultime righe del commento precedente ho proprio indicato la traccia di una riflessione possibile: assemblee che eleggono delegati che a loro volta selezionano i dirigenti politici.

          e` quella che si chiamava la democrazia dei soviet, una volta: non che abbia fatto una grande prova, lo ammetto, pero` mi pare evidente che la democrazia parlamentare non funziona piu`, da quando si sono formati reti di informazione e condizionamento mentale capillare, che esaltano al massimo e alimentano la stupidita` umana, che resta il migliore strumento di governo.

          mi rendo conto, del resto, che la Cina ha ben altra tradizione culturale millenaria di subordinazione del singolo al gruppo, e probabilmente da noi quel sistema non funzionerebbe.

          tuttavia ne stiamo applicando gia` uno simile, ad esempio alle province, che hanno rappresentanti che oggi vengono eletti dai sindaci; non sarebbe male che anche le amministrazioni regionali venissero scelte in questo modo e si potrebbe pensare ad una Camera (forse anche unica) eletta in tutto o per meta` in questo modo.

          con un sistema simile a quello americano del Senato, di rinnovi elettorali parziali e sfasati, in modo che la composizione del parlamento segua abbastanza da vicino i cambiamenti di orientamento degli elettori.

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            1. solo in apparenza, in realta` l’ispirazione e gli obiettivi sono esattamente antitetici: chi potrebbe credere che la deforma-Costituzione di Renzi si ispirasse ai soviet?

              e` dura spiegarla in breve e non posso certo chiederti di guardare qui anche soltanto le parti che riguardano il Senato renzino: https://corpus15.files.wordpress.com/2016/10/ge-renzi-3.pdf

              in estrema sintesi, Renzi affidava (probabilmente in modo incostituzionale) una parte fondamentale del potere legislativo a dei rappresentanti del ceto politico regionale, a loro volta eletti col metodo rappresentativo classico; ed eliminava irrimediabilmente l’anello intermedio rappresentato nei poteri locali dalle province.

              considerando che molte regioni italiani hanno le dimensioni e la consistenza di un medio stato europeo, si dava una picconata tremenda al principio costituzionale basilare del potere espresso dal popolo, per creare un sistema politico largamente autoreferenziale. (maggiori dettagli, purtroppo, in quel testo).

              in questa ipotesi qui abbozzata, invece, e` la forma di base di espressione del potere popolare che cambia natura: dal voto individuale al voto legato a un’assemblea; dal voto del singolo alla scelta da parte di una comunita`.

              non dico che sia un sistema privo di difetti (diversi, comunque, da quelli attuali), ma e` di sicuro completamente diverso e dovrebbe essere adottato, eventualmente, come sistema base anche per la Camera principale (o unica) e non per il Senato soltanto.

              qui mi fermo, forzatamente, sperando pero` di essere stato un poco chiaro.

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  3. c’è solo un dubbio. Per leggere 500 pagine ed essere sicuro che quello che si vota coincide con quello che si pensa di votare ci vuole un bel po’ di tempo. Quanto tempo è stato dato ai parlamentari inglesi e soprattutto quale tecnica hanno scelto di usare, quella della bilancia nel senso che lo pesano direttamente? Sciocchezze si vota sulla fiducia come al solito…

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