è la terza volta che vi auguro buon anno quest’anno, dopo il regolare capodanno cristiano e quello cinese, ma il primo marzo, il capodanno pagano di Roma, fra tutti è quello che preferisco.
marzo era indubbiamente il primo mese del calendario romano, tanto è vero che il giorno in più degli anni bisestili si aggiungeva a fine febbraio, cioè in coda all’anno che finiva.
marzo era il primo, lo aveva deciso il re Numa Pompilio, in quanto era dedicato a Marte che era considerato il dio padre di Roma, visto che aveva generato Remo e Romolo, il suo predecessore; ma veramente qualcuno dice che l’anno vero e proprio iniziava dalle Idi di marzo, il 15 del mese, quando entravano in carica i consoli, che davano il loro nome all’anno.
e lo conferma del resto il nome dei mesi: perché mai ottobre, novembre e dicembre dovrebbero chiamarsi così, se non fossero stati l’ottavo, il nono e il decimo mese? e dunque gennaio era l’undicesimo e febbraio il dodicesimo mese.
ma nel 153 a.C. un console, eletto – come tutti e sempre – a dicembre, chiese di entrare in carica al primo gennaio, per affrontare subito una guerra in corso in Spagna, e così l’inizio dell’anno fu spostato a quella data, anche se nella mente dei romani antichi marzo restò mentalmente il primo mese dell’anno.
e a Venezia il capodanno rimase fissato al primo marzo fino al 1797.
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marzo, il mese della rinascita e della primavera.
del resto Mars, Marte, era derivato da Mavor, il dio della vegetazione, che era nato da Jauna, la Grande Madre, che lo aveva partorito vergine: Mavor moriva al solstizio d’inverno e rinasceva all’equinozio di primavera.
come in primavera risorge il Gesù dei cristiani.
Jauna spiega tante cose, a ben vedere, della verginità di Maria, che ne ha preso il posto, reintroducendo nel culto cristiano la dea pagana della fertilità e della maternità.
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del resto il paganesimo era politeista, cioè tollerante:
“Guardiamo le medesime stelle, comune a tutti gli uomini è il cielo,
un medesimo universo ci racchiude tutti:
che importa con quale dottrina ciascuno ricerca la verità?
Non si può giungere a un segreto così alto per una sola strada.”
lo diceva Simmaco, l’ultima grande voce della cultura classica, nel quarto secolo, quando qualcuno aveva già messo in bocca al presunto fondatore del cristianesimo una frase ben dissonante: IO sono la via, la verità, la vita.
e Simmaco fu sconfitto nella disputa con Ambrogio, che sosteneva che solo il Dio dei cristiani fosse quello vero: ipse enim solus verus est deus; ogni altra religione andava dunque proibita, diceva Ambrogio.
fu ascoltato dall’imperatore Teodosio (la capitale dell’impero romano era in quegli anni a Milano), che nel 380 fece del cristianesimo la religione di stato e iniziò la persecuzione contro i culti pagani con i decreti del 391-92, seguiti da tumulti popolari: i sacrifici pagani divennero un delitto punibile con la condanna a morte.
anche i giochi olimpici vennero chiusi nel 393, in quanto festa pagana, sempre per consiglio di Ambrogio; Simmaco fu costretto a ritirarsi a vita privata (e gli andò ancora bene, a ben guardare).
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ma perché mai pensare al passato e alla storia?
ci sono già le primule nei prati, e che importa che se Jauna si chiama ora Maria e a risorgere a breve sarà Gesù anziché Mavor?
viva il capodanno pagano e veneziano del primo marzo per noi che siamo atei, pagani e tolleranti – anche del cristianesimo intollerante.
Mi dice molte cose che non sapevo questo post, molto interessante. (spesso lo sono..)
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il bello è che alcune non le sapevo neppure io prima di scriverlo: si parte da uno spunto, lo si verifica, poi lo si approfondisce un poco e così si arriva a informazioni nuove, oppure a connessioni nuove alle quali non si aveva mai pensato.
in questo senso scrivere un blog mi pare uno strumento prezioso: una specie di palestra quotidiana della mente e del pensiero critico; se poi pochi leggono e commentano, pazienza: in fondo non si va in palestra per farsi guardare, almeno credo…
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Io veramente sono un po’ intollerante verso il cristianesimo, in particolare il cattolico.
Le altre religioni verso cui potrei essere altrettanto intollerante, in verità mi, sono troppo lontane e poco conosciute.
1486
FANTASIE
L’agognato approdo
nella eterna gioia
della gran luce
si invera
in una buia dispersione di ceneri
in rarefatte nubi
di polvere cosmica.
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be’, dai, la tua poesia è abbastanza innocua verso il cattolicesimo; ho scritto cose molto più dirette, oppure indirette, ma più dure, come – tra le righe – il borforisma di dieci anni fa ripubblicato oggi, sulla verità.
quanto alle religioni, sono tutte un mix inseparabile di cose buone e di bassezze: l’islam, rispetto al cristianesimo, ha meno deliri dogmatici e una mitologia fondativa meno miracolistica, ma sconta il tutto con una mancanza evidente di slancio emotivo ed una riduzione della morale ad arido precetto formalistico: il buddismo è in realtà una filosofia trasformata in religione, e dunque è la religione più accettabile in termini di contenuti, ma paga uno scotto terribile e insopportabile alla divinizzazione del corpo dei monaci; fra tutte personalmente apprezzo di più l’induismo, perché è polimorfo, sfuggente e inafferrabile, e tuttavia l’integralismo germoglia pure lì.
resterebbe da parlare della più moderna e originale delle religioni, l’ateismo, ma non si parli di corda in casa dell’impiccato, cioè a casa mia… 🙂
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