la vecchiaia vera, quella psicologica, inizia quando cominci a vederti per quel che sei: irrilevante.
coincide con la saggezza, dunque, e questa con la preparazione psicologica alla morte, cioè alla trasformazione nell’immagine sfuocata dell’antenato.
Irrilevante no, dai. Pensa a tutte le persone che sono state influenzate dal tuo passaggio su questa terra. Film : la vita è una cosa meravigliosa ( o era un po’ diverso il titolo? Un vecchissimo film di Frank Capra)
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mi piacerebbe pensare che tutte le persone influenzate dal mio passaggio sulla Terra lo siano state in senso positivo, ma so con certezza che non è così: poi, per fortuna, ho imparato ad accettare l’idea che questo limite è inevitabile, se non altro per la necessaria diversità dei tipi umani che siamo.
occorre aggiungere che questa forma di consolazione che dici funziona, per fortuna, ma solo un poco: implica una restrizione consapevole del campo e un dimenticarsi del fatto che anche gli altri sono esistenzialmente irrilevanti di fronte al tempo e alla morte: il vero segreto è riuscire a vedere questa irrilevanza come risorsa: insomma, anche quello che abbiamo fatto di male nella nostra vita, visto da lontano diventa irrilevante…
– in questo occorre essere anti-cristiani e un poco buddisti, visto che il cristianesimo nega l’irrilevanza della nostra vita e anzi pretende di renderla eterna col concetto di anima immortale.
grazie del commento, naturalmente, e delle sue implicazioni positive. 😉
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