per chi devo votare alle europee? che percorso difficile – 227

per la mia scelta di voto fra dieci giorni ho già messo dei paletti, e mi pareva che potessero rendermela facile.

escludo naturalmente le destre, nelle loro varie forme, per motivi che sintetizzo: sono razzisti, sovranisti, demagoghi, come potrei mai votarli?

sintetizzo i paletti: devo votare in Italia, c’è voto proporzionale e sbarramento al 4%, e voglio che il mio voto, per quanto oggettivamente insignificante, sia utile; se votassi ancora in Germania, non avrei dubbi, sceglierei i Verdi; ma in Italia questi sono una barzelletta, come ha dimostrato anche l’ultima vicenda di Civati che si è tirato fuori dalla lista dicendo di non votarla perché ha scoperto che ci sono dentro anche due candidate di estrema destra: che sia poi vero oppure no, si discute ancora…

allo stesso modo ci sono troppe liste di sinistra in gara, e non sono stati neppure capaci di accordarsi fra loro: del resto cinque anni fa mandarono, per un soffio, qualche deputato al Parlamento, ma nel giro di qualche settimana si dissolsero, qualcuno passando anche altrove.

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rimane dunque una sola scelta possibile, che è quella dei Democratici e Socialisti, la cui componente italiana è il Partito Democratico, che critico da tempo e per il quale non voterei mai in Italia.

ma le elezioni europee sono appunto elezioni in Europa, non una specie di sondaggio nazionale in Italia, anche se è questo che i media vogliono farci credere e che forse perfino pensano davvero, nella loro visione miope:

io questo devo ripetermelo sempre; si vota Timmermans, non l’anonimo Zingaretti, se no, capite, non ho la forza di andare avanti.

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figuratevi se posso votare un partito che ha aggravato in maniera permanente il debito pubblico italiano con la mancia degli 80 euro di Renzi e che oggi con Zingaretti promette di proseguire sulla stessa strada: diminuire le tasse sul lavoro (giusto, ma allora devi dire dove le aumenti, se vuoi essere un partito serio), dare un mese di stipendio in più, e via cianciando.

lo spread aumenta subito, ma la stampa democratica non dice che questa è colpa anche delle dichiarazioni di Zingaretti, che si mette a fare la concorrenza a Salvini e Di Maio su chi è più irresponsabile…

però, mi dico e mi ripeto, questo è il Partito Democratico, non sono i Socialisti e Democratici europei.

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il mio problema è che però anche i Socialisti e Democratici europei hanno nel loro programma elettorale il rifiuto della politica economica europea di questi anni e l’aumento del debito.

a questo punto mi sono chiesto davvero se potevo votarli.

devo forse votare +Europa per far capire che non sono favorevole all’ulteriore aumento del debito?

(è vero che loro parlano di debito di livello europeo, non di livello italiano, che rimane del tutto fuori dai parametri e dunque non coinvolto direttamente dalla loro proposta).

e poi, come si può fare una vero politica ecologista e contro l’effetto serra se si vogliono aumentare i consumi e dunque il consumo dell’ambiente?

insomma gli ecologisti alla Greta, che vogliono meno inquinamento, ma consumare di più, non fanno per me.

ma neppure +Europa è in grado, chiaramente, di raggiungere il quorum, e poi mi divide nettamente da questa lista il suo programma filo-padronale e l’insensibilità sociale.

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e dunque? devo prendere atto di essere un uomo fuori del tempo che vuole un contenimento dei consumi, ma in un quadro di giustizia sociale che riduca soprattutto i consumi dei più benestanti, una conseguente riduzione del debito attraverso una tassazione che colpisca gli alti redditi, una politica democratica di accoglienza ed integrazione di una quota di immigrati di cui abbiamo bisogno…

insomma, ho in testa un programma politico trasversale, che non ha nessuna rappresentanza politica: devo forse astenermi?

no, queste elezioni sono troppo importanti per il destino dell’Europa e questo non me lo posso permettere…

e quindi?

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quindi voterò, con tutti i limiti e l’insoddisfazione, per i Democratici e Socialisti.

lo ritengo il male minore, e ho pur detto il male

però vedo profilarsi una remota possibilità, dopo che Orban ha dichiarato che non voterà per Weber, il candidato alla presidenza della Commissione Europea del Partito Popolare Europeo.

se questo viene ulteriormente ridimensionato e se la frana dei Democratici e Socialisti dovesse fermarsi, potremmo trovarci di fronte alla possibilità che la presidenza passi a questo partito e ad uno schieramento europeista che comprenda anche i Verdi.

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ovviamente so bene che quando scelgo una soluzione politica, c’è una buona probabilità che questa sia irrealistica, forse proprio perché l’ho scelta io.

e spero anche addirittura che sovranisti, nazionalisti e razzisti vari abbiano un risultato che aiuti o addirittura costringa ad imbarcare i Verdi nella futura maggioranza europea.

mi ricordo ancora uno slogan del Sessantotto: siate realisti, chiedete l’impossibile.

e in questo modo mi rimetto in pace con me stesso: voterò per un partito di centro-sinistra europeo che non mi piace del tutto, i Democratici e Socialisti, attraverso un partito di centro confuso italiano, il Partito Democratico, che non mi piace per niente, sperando che questo aiuti a portare al governo europeo i Verdi europei, che qui non posso votare…

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più contorno di così non riesco a immaginarlo; l’ho scritto solo per mettere in ordine le mie idee e non voglio convincere nessuno;

del resto se qualcuno mi legger, immagino che le critiche fioccheranno: siete ancora in tempo a farmi cambiare idea con solidi argomenti contrari, che di sicuro non mancheranno.

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(certo, sarebbe bello se ogni cittadino europeo avesse la possibilità di votare anche per liste estere, molti patemi d’animo ci sarebbero risparmiati)


10 risposte a "per chi devo votare alle europee? che percorso difficile – 227"

  1. insomma, il turiamoci il naso di montanelliana memoria è sempre d’attualità… che tristezza però, non ricordo il tempo di avere espresso un voto convinto! anzi confesso che negli ultimi anni alle politiche ho votato scheda bianca solo per esercitare il mio diritto, anche se ben consapevole che questo è una specie di suicidio… il voto europeo dovrebbe essere quello che mette in moto la nostra componente più idealistica, ma lo scenario italiano tarpa le ali a chiunque!
    Io comunque non ho ancora deciso se seguire il consiglio di Indro ancora una volta o …. boh???

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    1. be’, io sono in una posizione più favorevole alla scelta di andare a votare, considerando che nelle ultime tre politiche ho sempre annullato la scheda scrivendoci su: Non voto in elezioni incostituzionali, e dunque ogni tanto fa bene esercitare il voto,

      a me infatti pare che votare in elezioni truccate in partenza nel metodo non sia esercitare un diritto, ma ribadire una servitù.

      alle europee, per fortuna, almeno il problema di una legge elettorale incostituzionale non si pone…

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  2. Voterò (se voterò) con in testa il vecchio detto: Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Se avessi potuto avrei votato anch’io per i verdi tedeschi… comunque gli unici dibattiti seri che si sentono sono su Rai News, con le interviste ai candidati europei, i nostri sono desolanti. A parte che Salvini e Di Maio hanno occupato militarmente ogni spazio informativo e gli altri riescono solo a dire cacca Salvini schifo Di Maio, ma quello che vorrebbero fare proprio non si capisce… anche perché quando è toccato a loro non è che abbiano dato queste grandi prove. I verdi da noi fanno ridere, la sinistra l’avrei votata sulla fiducia se non fossi già stato scottato da l’Altra Europa per Tsipras, che si sono messi a litigare tra di loro già prima di arrivare a Bruxelles… se domenica c’è il sole sarà dura andare al seggio…

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  3. Sai qual è il problema del debito? Che nessuno dice perché vuole aumentarlo o diminuirlo. Se mi dicessero che vogliono aumentare il debito per gestire al meglio, che so, il flusso migratorio e dare una casa a chi giunge sulle nostre coste spinto dalla fame (e dal riscaldamento climatico) lo accetterei. Se vogliono dare una mancia per farci spendere, molto meno…

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    1. hai centrato il punto secondo me, quello che tutto lo stucchevole dibattito al riguardo continua a nascondere e che pure è così vicino alla nostra esperienza immediata: il problema non è quanto debito fai (anche se, ovviamente, oltre un certo limite, anche la misura conta), ma lo scopo per il quale lo fai.

      se ti indebiti per giocare al lotto, il debito è dissennato comunque, perfino se sei in grado di restituirlo un domani che ti sei liberato della tua ludodipendeza, ma se ti indebiti per poter sviluppare una attività che ti rende il debito è ragionevole e a volte addirittura indispensabile per poter continuare l’attività.

      se ti indebiti per aumentare i consumi non produttivi, questa è una follia.

      ma se chiediamo a chi interessa cercare di potenziare il debito in se stesso, di qualunque natura sia, non facciamo fatica a capirlo: a tutti coloro che guadaganano dall’aumento del debito, comunque finalizzato: cioè, in primo piano, alle banche.

      ecco a chi risale tutta la pseudo-economia secondo la quale l’aumento del debito aumenta il PIL: cosa vera peraltro, come è ovvio, visto che il PIL misura sempre quanto denaro circola (sempre nell’interesse esclusivo soprattutto delle banche), e chi si indebita, ovviamente ne fa circolare parecchio,

      concordo, quindi, anche se, come vedi, ho poi spostato il discorso su un piano più pratico e concreto.

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