perso a Ta Prohm – 259 – Cambogia 2009 13

come descrivere quello che mi è successo mentre mi inoltravo (era dieci anni fa) nello sconvolto paesaggio di Ta Prohm, dove la giungla ha cannibalizzato di nuovo le antiche rovine khmer, inghiottite da alberi giganteschi, da radici flessuose come liane e poderose come catene di nave, dove tutto delira e pare di essere giunti in un altro universo, dove gli umani si sono già estinti, se si fa eccezione per i turisti che continuano a fotografare senza accorgersi di non esistere più?

mi sono attaccato alla fotocamera e ho continuato a cliccare, disordinatamente, senza quasi concentrazione, continuando a insistere nel documentare quello che è un incubo diventato reale, un’allucinazione che respira.

solo qua e là, casualmente, è uscita qualche foto degna di questo nome, il resto è semplice manifestazione d’ansia.

P1040709a

(devo aggiungere una nota tragicomica: dopo che la precedente fotocamera si era definitivamente rovinata a metà del precedente viaggio in Nepal del 2007 per l’umidità, avevo comperato un foto molto ben garantita da questo rischio, visto che era pensata per le foto subacquee; giuro: e questo può spiegare la cattiva qualità anche tecnica di queste foto).

. . .

e nonostante tutto questo io consiglio di dare un’occhiata al video almeno a tutti coloro che non ci sono stati; quanto a quelli che ci sono stati, forse vi ritroveranno qualcosa.

io ci ho ritrovato il sapore, che ritorna alla mente, di un passeggiare indolente che non voleva sapere di smettere, di passi per corridoi vegetali abbandonati, di un cuore simbolicamente rimasto inciso su uno di quei muri sgretolati dalle radici del tempo: il mio.


2 risposte a "perso a Ta Prohm – 259 – Cambogia 2009 13"

  1. Visto che probabilmente i vegetali sopravviveranno più a lungo degli animali nella fase di “decadenza” della terra, è probabile che queste immagini siano semplicemente una anticipazione di ciò che un giorno accadrà ovunque sul pianeta terra, prima che anche esso sparisca, forse fra 5 miliardi di anni, assorbito dalla gigante rossa solare.

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    1. questo è un suggerimento molto originale e quasi una nuova chiave di lettura del post e delle immagini, che spiega bene il senso oscuro di quasi angoscia che prende in questo luogo.

      vorrei però sottolineare che non occorrerà attendere che il Sole diventi una gigante rossa fra miliardi di anni per assistere alla fine della vita sulla Terra, certo, prima di quella animale, ma poi anche di quella vegetale.

      siamo molto ma molto più vicini a questo scenario, per non dire che forse è già in corso, se accettiamo che il riscaldamento globale, di origine certamente antropica, sia a sua volta l’effetto di un riscaldamento globale del sistema solare, del quale risultano anche altri indizi su altri pianeti.

      se sono corretti gli ultimi calcoli che dicono che siamo giunti quasi al bordo estremo, esattamente all’1%, della fascia entro la quale la temperatura dell’acqua sul pianeta Terra non raggiunge la temperatura di ebollizione, abbiamo davanti l’inezia geologica di circa un milione di anni ancora al massimo, in cui il pianeta potrà restare vagamente abitabile.

      ma probabilmente la vita sulla Terra durerà molto meno e ci attende a breve un futuro venusiano.

      scusa se mi cito, ma qui ho grossolanamente riassunto questo mio post: https://corpus15.wordpress.com/2019/04/09/verso-la-zona-in-abitabile-astronomicamente-parlando-169/

      mi dispiace molto, ovviamente, dire queste cose e soprattutto pensarle; mi piacerebbe moltissimo che fosse diversamente.

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