anche le deportazioni dei migranti clandestini costano; ma i nuovi tetti di spesa pubblica che verranno approvati dal parlamento americano nei prossimi giorni consentiranno a Trump di realizzare senza problemi la sua politica di espulsioni?
fino ad ora negli USA erano previste “deportazioni veloci” per i clandestini fermati entro 100 miglia dal confine tra gli Stati Uniti e il Messico e che erano stati nel paese per meno di due settimane.
Trump intende invece attuare, “immediatamente” e senza passaggi in tribunale, la deportazione di tutti i migranti illegali entrati negli Stati Uniti entro gli ultimi 2 anni.
sono milioni di persone.
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Sono lieto di annunciare che è stato raggiunto un accordo [… tra repubblicani e democratici in parlamento] con un budget di due anni e un tetto massimo, senza pillole di veleno ….
Questo è stato un vero compromesso per dare un’altra grande vittoria ai nostri grandi militari e agli anziani!
Donald J. Trump
– il traduttore automatico scrive ai veterinari: proprio così…, ma sbaglia. –
due tweet di ieri: annunciano l’accordo bipartisan al parlamento USA, che sospende il tetto del debito per due anni e aumenta i livelli di spesa per il governo.
senza questo accordo fra due mesi si profilava il default del bilancio statale degli USA, in quanto la spesa pubblica avrebbe superato il tetto fissato dalle leggi vigenti sinora e approvate nel 2011, sempre in modo bipartisan.
queste stabilivano un aumento del tetto della spesa federale, tra i 1.100 e i 1.500 miliardi, a condizione di nuovi tagli equivalenti di spese, che avrebbero dovuto essere definiti da una commissione paritetica tra democratici e repubblicani: e, se questa non fosse arrivata a un accordo in tempo utile – quel che appunto è successo -, sarebbero scattati tagli automatici per il 50% sulle spese di difesa e per il 50% sulle spese sociali, incluso il Medicare (assistenza sanitaria agli anziani).
– ecco dunque che vets deve essere inteso come anziani, e non come veterinari -.
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al tempo di Obama la destra repubblicana negli USA era favorevole ad una politica di relativo contenimento del debito – come in effetti anche in Europa -, ma oggi al tempo del populista Trump al governo anche le destre non sono più così ostili all’aumento del debito; e del resto lo stesso succede anche in Europa dove in alcuni paesi, come l’Italia, la destra è addirittura la più sfegatata nel sostenere l’ampliamento del debito.
da un punto di vista ecologista, questo fa il paio col disinteresse per il surriscaldamento globale, venato di negazionismo interessato.
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a me preme sottolineare come riusciamo a trovare una interpretazione convincente del successo dei populismi nel mondo proprio alla luce della catastrofe climatica in corso.
mi rifaccio alla vecchia metafora delle rane nella pentola che si scalda sul fornello acceso: siamo arrivati al punto in cui alcune rane si sono messe a gracidare che sta facendo troppo caldo e che bisogna fare qualcosa; che cosa non lo sanno bene neppure loro; ma la parte prevalente delle rane risponde chi se ne frega, anzi al calduccio si sta bene.
siccome chi nega il riscaldamento pericoloso gracida più forte, per il momento ha successo.
è perfino possibile che fra poco la colpa del caldo eccessivo venga data proprio alle rane che gracidavano, portando male, e che parta l’ordine di sterminarle.
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in ogni caso nel mondo le destre dei privilegiati hanno deciso che non vale la pena di perdere il potere per fare qualcosa per un clima sostenibile: sarebbe troppo impopolare.
e del resto neppure le sinistre del ceto medio vogliono fare qualcosa di simile, anche se vorrebbero parere più attente al problema, visto che si rivolgono ad elettori un pochino meglio informati e meno inconsapevoli.
ma non così consapevoli da capire davvero che cosa significherebbe abbandonare sul serio questo modello suicida di sviluppo.
del resto, non esiste alcun esempio nella storia di un arresto consapevole di un modello socio-economico autodistruttivo, dove catastrofi climatiche simili sono già avvenute su scala locale: Rapa Nui, Petra, impero khmer in Cambogia…
neppure lo sterminio delle altre specie ha mai saputo fermarsi in tempo per impedire la rapida sparizione dal pianeta di animali di ogni tipo, una volta entrati in contatto con gli umani in ambienti prima incontaminati dall’uomo.
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ma torniamo all’economia dei nostri giorni: in questo caso, negli USA sono previste spese in più per 320 miliardi di dollari in due anni e i democratici ne volevano per 350 miliardi, a fronte di risparmi per 75 miliardi di dollari, mentre Trump ne chiedeva per 150 miliardi.
questo significa che nei prossimi due anni il debito pubblico americano crescerà, oltre il già previsto, di altri 245 miliardi di dollari, anziché di 170 miliardi: in poche parole, saranno più di 1.000 miliardi di dollari di deficit in più per ciascun anno.
la corsa all’indebitamento progressivo continua in misura tale che si comincia a dubitare che il debitore pensi davvero di restituire il debito, prima o poi.
sono cifre, ma direi anche fatti, talmente enormi che mi lasciano a bocca aperta e giustificano il titolo di questo post.
Una bella risposta, devo prendermi un po’ di tempo però torno, e’ interessante.
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ottimo, grazie.
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Prima o poi la pacchia finirà anche per loro… peccato che come al solito tutto si ritorcerà contro i poveracci, come in Grecia… e naturalmente proprio a loro si dirà che gli sta bene, come se fosse stata colpa loro.
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certamente non è colpa dei poveracci, perché non sono loro che comandano, però, caro gio, neppure i poveracci sono del tutto innocenti di questo stato di cose, in quanto complici rassegnati che non si oppongono, paghi delle bricioline che vengono loro elargite – fino a che si può – per tenerli buoni.
direi anche, per sputare il rospo, visto che mi ricordo benissimo come si viveva soltanto negli anni Cinquanta, che questa tiritera della macelleria sociale è veramente insopportabile nella bocca di chi si lamenta di più, cioè del cosiddetto ceto medio; e chi sta male davvero, chi è davvero emarginato davvero e vive in condizioni di miseria e difficoltà intollerabili di solito si lamenta poco.
come spesso succede, è il livello medio mentale il punto di riferimento di questi mugugni sociali, e oggi ci si lamenta per vivere in condizioni di vita che cinquant’anni fa sarebbero state considerate una pacchia – ma semplicemente perché si è succubi del modello dei consumi esasperati prodotto dalla pubblicità, e quando questo non è pienamente realizzato, partono i lamenti.
sto forse dicendo che i lamenti stessi sulla povertà sono un prodotto della propaganda che ci spinge verso consumi esagerati?
sì: non vale per tutti, certamente, ma per moltissimi, sì.
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