devi saper leggere.
devi capire quello che leggi (non esageriamo: almeno il 90%).
devi avere tempo per leggere.
devi avere anche voglia di leggere, e il post come se fosse carta stampata: lentamente, se occorre (e non fare il contrario; leggere un libro come se fosse un post).
anzi, esageriamo: leggere ti deve piacere proprio, hai dei tempi nella tua giornata dedicati alla lettura, tempi a parte, tempi apparentemente morti.
devi avere anche il tempo e la voglia di pensare, se il post ha toccato qualche tua corda; non devi credere che, se ti fermi a riflettere, questo è tempo perduto: è guadagno e nutrimento della mente, invece, e tu lo sai.
se sei in disaccordo – e, tanto o poco, dovrebbe capitarti molto spesso – dovresti avere voglia di chiederti se concentrarti sulla critica.
e se a questo punto commenti anche, sei il mio blogger ideale; benvenuto, lecteur, mon semblable, mon frère!
(vero che Baudelaire aggiungeva all’inizio Hypocrite, ma l’ipocrita era lui, qui regnano schiettezza e sincerità: è uno spazio magico, a pensarci bene).
. . .
dall’altra parte della barricata, oppure, se preferite, sull’altro lato della medaglia – che deve essere data a Cesare, perché è di Cesare:
è il blog che salva la vita nelle tempeste della medesima: fisso come un’abitudine, inamovibile come un lavoro da dipendente, inevitabile come il becchime quotidiano da dare al pollaio, altrimenti soffre.
lui esige il suo sacrificio giornaliero come la dimenticata preghiera del mattino, ti svuota la mente dai mali del presente, esige la sua dose di scrittura e non ammette deroghe.
“È il blog che salva la vita nelle tempeste della medesima: fisso come un’abitudine, inamovibile come un lavoro da dipendente, inevitabile come il becchime quotidiano da dare al pollaio, altrimenti soffre”.
Sante parole. E scusa se sono d’accordo.
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🙂 🙂 🙂
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totalmente d’accordo!
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