resta misteriosa l’esplosione avvenuta giovedì scorso durante il test di un motore missilistico a propulsione atomica in un poligono militare marittimo nell’estremo nord della Russia.
come se non bastasse, eccone un’altra:
Neanche un mese e mezzo fa, un incendio a bordo di un piccolo quanto segretissimo sottomarino nucleare russo ha ucciso 14 militari nel Mare di Barents.
Anche in questo caso le autorità hanno fatto trapelare pochissimi dettagli, ma secondo un alto ufficiale i marinai avrebbero evitato “una catastrofe planetaria”.
La Stampa
o la notizia è una bufala, oppure siete dei dementi a metterla in un trafiletto.
e più dementi ancora gli altri giornali che non ne parlano…
. . .
ma nella sostanza non c’è niente di misterioso più di tanto: nel pianeta della catastrofe climatica globale è ripresa la corsa agli armamenti, e non da parte della Russia soltanto…
si fa presto ad evitare le catastrofi planetarie: basta non parlarne sui media.
Mi è capitato sott’occhio questo articolo sulla storia della tecnologia nucleare per la propulsione di razzi. https://hackaday.com/2019/08/20/echos-of-the-cold-war-nuclear-powered-missiles-have-been-tried-before/
Si conferma uno scenario preoccupante su quello che stanno studiando in gran segreto le superpotenze.
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concordo con te: è soltanto quando qualcosa va storto che veniamo a sapere che cosa stanno combinando.
e da noi abbiamo anche la faccia tosta di chiamarla democrazia!
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Be’, dai, stanno facendo un esperimento mondiale di filosofia: non era Berkley che diceva, su per giù, che se non lo percepisci, non esiste?
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certo, era lui, ma credo che dicesse qualcosa di più profondo ancora; quella che hai riportato tu è la versione parodistica.
Berkeley ci stava dicendo che l’esistenza è una categoria linguistica; che l’essere appartiene al linguaggio ed è una forma del pensiero umano, ma che la natura profonda la ignora. (Kant non ne volle sapere, e si inventò il noumeno, per rimediare).
la realtà non esiste affatto, come ci piace pensare: è soltanto probabilistica; diventa reale se qualcuno la osserva, cioè la pensa; e osservandola la modifica facendo concentrare l’onda probabilistica in un punto specifico, che noi chiamiamo realtà: ma questo avviene soltanto per l’osservatore; l’onda rimane invariata ed altri osservatori possono farla concentrare in modi e da punti di osservazione diversi.
questi sembrano identici per tutti solamente perché la nostra percezione è grossolana e non si colgono le differenze sottilissime per noi delle osservazioni, cioè delle realtà, di ciascuno.
qui mi pare che Berkeley e fisica quantistica vengano a incontrarsi, in effetti.
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Però non farmi le pulci anche su una battuta:-).
In realtà, credo che ci sia una divergenza di fondo: la fisica quantistica non nega la realtà, mette in questione semplicemente la nostra capacità di osservarla a certe scale perché, facendolo, la modifichiamo.
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ho capito bene che era una battuta, ma non intendevo certo farti le pulci. 🙂
ho soltanto colto lo spunto per una discussione che mi interessa; la fisica quantistica non nega affatto la realtà, e neppure io del resto: la fisica quantistica ci aiuta a capire meglio che cos’è e come si forma la realtà: ed esattamente come dici tu: attraverso l’osservazione, che la modifica.
senza osservazione, la realtà è un brodo quasi indistinto di possibilità.
l’osservazione la modifica soltanto a certe scale, dici tu; ma questo non è sicuro; è sicuro invece che, aumentando la scala dell’osservazione, diventa meno probabile osservare comportamenti che sfuggono all’apparenza del determinismo.
questo è qualcosa che ci avvicina alla possibilità di interpretare i miracoli ed altre stranezze obiettive (quando seriamente verificate come tali): come semplici, ma rarissimi, effetti probabilistici ad una scala molto alta.
sempre per continuare la discussione, ovviamente…; ma non è detto né che io sia chiaro né che alla fine l’argomento interessi.
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L’argomento mi interessa molto, ma non volevo andare fuori tema.
Non è affascinante che dall’unione di miliardi di eventi probabilistici a livello microscopico, si producano effetti deterministici a livello macroscopico?
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sì, ma potrebbe essere un semplice effetto ottico, o qualcosa di simile.
in altre parole il determinismo potrebbe nascere unicamente dalla nostra incapacità strutturale di gestire miliardi e miliardi di dati probabilistici contemporaneamente: è soltanto dentro di noi, di fuori la realtà continua ad essere probabilistica anche a livelli ben superiori a quelli delle particelle interne all’atomo: solo che i numeri delle improbabilità diventano altissimi…, e dunque noi semplifichiamo mentalmente dichiarando determinata la realtà.
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Be’, direi che siamo d’accordo:-). Diciamo che a grandi scale il determinismo funziona.
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quasi sempre e a meno che il numero dei fattori che concorrono a determinarlo non sia troppo alto.
è un’ottima approssimazione: come la fisica galileiana rispetto a quella relativistica, e come quella relativistica rispetto a quella quantistica.
rimangono tuttavia aperti enigmi come l’entanglement, che smentiscono platealmente le prime due.
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Da quanto ne so, però, l’entanglement è un fenomeno che riguarda le particelle.
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pare (ma verifica meglio, se ti interessa) che recentemente si sia verificato che l’entanglement può riguardare anche realtà un poco più complesse.
ad esempio è stato realizzato l’entaglement di dieci particelle collegate fra loro:
http://www.lescienze.it/news/2016/11/17/news/nuovo_record_per_l_entanglement_quantistico-3316069/
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Vorrei fare notare che, sebbene sia citato dalla stampa come qualcosa di conosciuto, un “missile a propulsione nucleare” sarebbe qualcosa mai visto sulla terra, un’invenzione epocale.
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precisazione quanto mai opportuna; forse li citano come conosciuto perché sono da decenni al centro di diversi esperimenti, anche se poi mai ne è stato effettivamente realizzato alcuno.
la cosa epocale comunque a me pare che, in concomitanza con le prime manifestazioni conclamate del riscalda mento globale, sia ripresa alla grande la corsa irresponsabile agli armamenti, e anche con armi piuttosto pericolose per fino per ìchi le costruisce e le progetta; non dico per chi dovesse lanciarle e misurarsi poi con possibili incidenti ed esplosioni in loco.
quanto accaduto mi pare un avvertimento, per non dire una specie di metaforico ultimatum con l’invito a piantarla.
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Forse mi aspetto troppo dalla stampa, ma il mio sospetto è che chi riporta le news non distingua un razzo da una mongolfiera. Nucleare è come quantistico: quasi nessuno ne conosce a sufficienza il significato e li usa a sproposito e con leggerezza Non conosco la genesi della notizia in oggetto ma mi sarei aspettato almeno espressioni come “nuovissimo e sperimentale propulsore nucleare”.
Sulla corsa agli armamenti e alla ricerca militare sono pronto a scommettere che non si sia mai fermata su ogni versante. Capirai che non sono notizie che vengono rese pubbliche molto facilmente. C’è stata una moratoria dei test nucleari, facilmente verificabili da tutte le superpotenze, ma la ricerca in se e test non rilevabili dalla comunita internazionale vanno sempre avanti. Se non fosse sstato per questo incidente noi non avremmo saputo nulla.
Ai militari, del riscaldamento globale, non importa assolutamente nulla.
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