non è House of cards: le vere cause della crisi del governo Conte, anzi, in verità, Salvini – 377

la politica non è uno spettacolo; hanno anche inventato House of cards per convincerci.

la politica è ANCHE spettacolo, certamente; e tuttavia coloro che la guardano soltanto da questo punto di vista sono già dei sudditi che hanno scelto il ruolo di spettatori.

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proviamo a recuperare un punto di vista da cittadino elettore consapevole?

le vere cause della crisi del governo Conte sono internazionali, non interne (va be’, l’ho già scritto un paio di settimane fa, ma quanti se me ricordano?), e possono essere riassunte in un dilemma semplice: dalla parte di Trump e dell’America, o dalla parte dell’Europa?

Salvini si è schierato per la prima opzione, i 5Stelle per la seconda, al momento in cui hanno votato la van der Leyen come Presidente della Commissione Europea, e il loro voto è risultato addirittura decisivo.

e la crisi del governo di nome Conte, di fatto Salvini, è iniziata nel momento in cui Salvini ha abbandonato all’ultimo momento, in un impulso cieco, la posizione concordata di votare van der Leyen anche lui.

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è del tutto evidente che non può esistere un governo che non condivide la politica estera: la chiusura provinciale sul proprio ombelico fatto di quota 100 e flat tax potrà sembrare convincente per i politici alla Salvini, ma non funziona.

quindi è del tutto naturale, per non dire obbligata, la convergenza attorno al tentativo di governare assieme di forze che comunque decidono di avere il loro baricentro nell’Unione Europea, sia pure per cambiarne alcune regole, e il passaggio all’opposizione di chi invece intende combatterla affiancandosi a Trump.

oppure viceversa, dopo le elezioni che cambino i rapporti di forza in parlamento, però.

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ma qui risulta evidente la debolezza della proposta politica della Lega, e non bastano a creare una forza, per ora, i sondaggi politici o i voti alle europee (comunque minoritari e pari a poco più un terzo soltanto dei votanti), del resto andati totalmente sprecati, quanto a risultati.

questa debolezza si può riassumere in pochi punti evidenti:

1) rispetto all’alleato americano la Lega stessa è poco credibile per i suoi rapporti con i russi: vero che rapporti di questo tipo li ha avuti anche Trump, ma il Segretario di Stato, che fa la politica estera vera, è Pompeo (negli USA la divisione delle competenze è ancora rispettata, e lui rappresenta molto meglio di Trump l’America profonda e il complesso industriale-militare ce realmente la governa) e la recente visita di Salvini a Pompeo è stata un fiasco allarmante: gli USA non possono apprezzare un sedicente alleato che tuttavia non riesce a impedire accordi dell’Italia con la Cina ed è sbilanciato a favore della Russia; le intercettazioni drammaticamente imbarazzanti sulla avviata corruzione internazionale con la Russia sono uscite al momento giusto per dare un segnale di sfratto imminente e potrebbero seriamente portare Salvini in galera.

2) su questa posizione filorussa Salvini può avere l’appoggio soltanto della Le Pen, ma tutto il blocco orientale conservatore e sovranista dell’Unione Europea è ferocemente anti-russo, per motivi storici e geopolitici; e quindi Salvini è praticamente isolato in Europa, nonostante le apparenze, sia in politica estera sia nella politica sull’immigrazione, dato che chiede una redistribuzione osteggiata prima di tutti dai suoi alleati dichiarati.

3) in ogni caso, dato per scontato il quasi totale isolamento europeo e contando su un improbabile appoggio americano, via Trump, rimane aperto il problema della totale inaffidabilità politica di quest’ultimo personaggio; imprevedibile, estemporaneo, umorale, discontinuo, divisivo (come Salvini o Johnson nel Regno Unito; ma lasciate a quest’ultimo il piacere di sperimentarlo dal vivo); la sua disdetta odierna del viaggio a Copenhagen, dopo il rifiuto danese della proposta, assolutamente idiota, di vendergli la Groenlandia, è solo l’ultimo dei sintomi di una azione internazionale disastrosa, che sta collezionando insuccessi su ogni teatro possibile; non solo, Trump è un presidente anatra zoppa, dopo le elezioni di medio termine, non dispone più della maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, e dunque ogni sua azione è faticosa e contrastata; peggio ancora, la sua rielezione l’anno prossimo è molto incerta al momento, a meno che non si inventi qualcosa come una guerra condivisa e popolare per risalire nei sondaggi che oggi lo danno come perdente contro qualunque candidato democratico; quindi legarsi a Trump potrebbe dire scegliersi il cavallo sbagliato, che correrà in pista ancora per un anno o poco più.

4) last, but not least; puntare su Trump significa anche scontrarsi con il Vaticano, e hai voglia a baciare crocifissi e rosari per annullare l’effetto; è vero che la Chiesa italiana non è compatta dietro Bergoglio e che Trump sta conducendo una dura campagna per indurlo alle dimissioni, ma senza il successo che ha avuto Obama nel far dimettere Ratzinger, e Bergoglio è un osso molto più duro; la chiesa ufficiale è nettamente anti-trumpista e per tenersela buona non basta avere seppellito nel silenzio la sentenza della Corte Europea che ci impone il recupero di 5 miliardi di IVA non pagata dagli enti commerciali cattolici o lasciare languire la legge sul fine vita, non dando seguito alla sentenza della Corte Costituzionale: la politica sull’immigrazione, grazie alla quale Salvini ha costruito quel tanto di consenso del quale gode da parte dell’Italia peggiore, non è solo contraria ai trattati e alle convenzioni internazionali che abbiamo sottoscritto, alla Costituzione e ai valori fondanti del cristianesimo, ma anche ai concreti interessi del Vaticano; e dunque ecco una nuova debolezza politica; e tra Salvini che bacia il crocifisso, Di Maio che bacia l’ampolla del sangue di san Gennaro e Conte che, da buon pugliese, si dichiara devoto di san Padre Pio, il Vaticano ha libera scelta, e può tranquillamente fare la guerra a Salvini, che tanto i sostituti non mancano.

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posso sbagliare, naturalmente, ma questi, secondo me, sono gli elementi centrali della crisi politica di quello che è stato il governo Salvini, sotto la foglia di fico di Conte.

aggiungete la palese inadeguatezza personale al ruolo, ma direi perfino i disturbi evidenti di personalità narcisa (e il narcisismo nasconde sempre insicurezza) e la pochezza intellettuale, che diventa persino incapacità elementare di capire le conseguenze immediate delle proprie mosse.

lui ha preso atto della crisi, come poteva, data la caratura del personaggio, e in un delirio di onnipotenza ha decretato per primo la fine del SUO governo di fatto, credendo fosse facile sostituirlo con uno suo anche di diritto.

calcoli sbagliati, perché mancava una analisi convincente alternativa dei punti visti sopra da 1 a 4.

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ora sta abbarbicato alla sua posizione di ministro dell’Interno di cui ha abusato persino ieri per fare un comizio in diretta Facebook dal suo ufficio al Viminale, che del resto usa quasi soltanto per questo.

ma basterà che si arrivi al 9 settembre per vedere discussa in Parlamento la mozione di sfiducia personale per rimuoverlo anche da lì.

non credo ce ne sarà bisogno del resto.

intanto gli uffici del Viminale se lo godano, adesso che sono finiti i bagni di folla e di mojito in spiaggia e cala un veloce e, per troppi, imprevisto autunno.


9 risposte a "non è House of cards: le vere cause della crisi del governo Conte, anzi, in verità, Salvini – 377"

  1. Quella di Obama che ha fatto dimettere Ratzinger mi mancava… ma dove le trovi?
    Per il resto, tutto può essere, non mi quadra molto la tua ipotesi di retroscena col fatto che il governo l’ha fatto cadere Salvini, se erano gli Usa a non volerlo forse avrebbero dovuto mollarlo prima i 5S, argomenti non ne sarebbero mancati.
    Certo non siamo un’isola (solo una penisola) e risentiamo di influenze-interessi e subiamo pressioni, minacce e ricatti: e’ la realtà del mondo, su questo non si discute, e per quanto si possa essere sovranisti col mondo bisogna fare i conti.
    Mi e’ piaciuto il discorso sui rapporti di Salvini con la Russia che i “sovranisti” dell’Est invece odiano, in effetti una contraddizione forte (su questo punto io sto con Salvini, comunque…).
    Sui migranti la replica di ieri di Conte la condivido: accogliere tutti vuol dire non accogliere, e la situazione di prima non era più sostenibile.
    Certo le onlus legate al Vaticano (ma un po’ a tutti direi: Mafia Capitale insegna) non sono d’accordo…

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    1. sul primo punto; lo scandalo pedofilia che ha travolto Ratzinger da dove è venuto? dagli USA – facilitato dal fatto che nella cultura protestante tradizionale il diavolo e il papa cattolico sono quasi sinonimi, ovviamente.

      che dietro tutto questo ci fossero i democratici americani mi pare lampante, così come oggi dietro gli attacchi sempre americani contro Bergoglio c’è certamente Trump per interposto Bannon, e non si vede perché Obama avrebbe dovuto agire diversamente.

      per la cronaca, mi è capitato di prevedere, proprio alla luce di queste considerazioni, le dimissioni di Ratzinger con tre anni di anticipo: https://bortocal.wordpress.com/2010/03/13/75-verso-le-dimissioni-di-ratzinger/

      poi, ecco le prove del ruolo dei democratici americani nelle dimissioni di Ratzinger:
      https://bortocal.wordpress.com/2013/02/19/80-ce-anche-obama-dietro-le-dimissioni-di-ratzinger/

      ma vedi anche: https://bortocal.wordpress.com/2013/02/11/70-ratzinger-e-stato-dimesso-come-preannunciato/

      e infine anche la mia previsione azzeccata che il successore di Ratzinger sarebbe stato un papa proveniente dall’America, proprio pensando a come era caduto lui: https://bortocal.wordpress.com/2013/03/08/120-il-conclave-nelleta-di-internet/

      non pretendo certo che tu legga tutti questi post, ma ho voluto darti la possibilità almeno teorica di andare a controllare.

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      1. Grazie degli spunti, e sono contento di darti modo di riordinare i tuoi post… 😁
        Io la leggo in un altro modo, lasciando stare Obama che faccio fatica a immaginare come un deus ex machina interessato a trame contro il Papa…
        Senza negare la pedofilia (il Cardinale e’ stato condannato finalmente proprio ieri) la lotta mi e’ sembrata tutta interna alla Chiesa Cattolica, dove gli americani hanno visto come un attacco proprio le condanne di Papa Ratzinger, e l’unione di questi e l’interesse ovviamente dei protestanti (vogliamo parlare delle loro perniciose sette?) si sono saldate.
        Per non parlare poi degli interessi economici: ogni volta che Bergoglio stigmatizza il mercato come creatore di ingiustizie e disuguaglianze, parte qualche campagna contro la pedofilia…
        Ratzinger e’ stato un severo conservatore, forse ha coperto qualche episodio, ma ha avuto il grande pregio di riconoscersi vecchio e inadeguato ai tempi (per tornare all’altro tuo post) e si è fatto da parte (coraggiosamente o meno dipende dai punti di vista: certo avrebbe anche potuto farsi servire un caffè”corretto” e tutto sarebbe rientrato nella norma ops mi scuso: Il suicidio e’ il più grosso peccato verso Dio, il caffè avrebbero dovuto servirglielo a sua insaputa)…

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        1. mi pare piuttosto ingenuo non ammettere che il Vaticano è una potenza politica, e dunque entra nel gioco delle grandi potenze – come è normale e come è sempre stato nella storia; impossibile che il Segretario di Stato (che era la Clinton, abbastanza feroce e pronta a tutto) non se ne sia occupato, esattamente come oggi qualcun altro si sta occupando di papa Bergoglio per conto di Trump.
          certo questo non significa aderire a una visione puerile di Obama che si diletta a giocare a Risiko spedendo i giornalisti di persona alla caccia di Ratzinger: il potere ha altri tempi e altre forme per raggiungere comunque gli stessi risultati.
          ovviamente, per condurre queste lotte bisogna che essa coinvolga la chiesa cattolica americana, notoriamente peraltro molto molto di destra…

          nella pedofilia Ratzinger era coinvolto di striscio, per il ruolo del fratello maggiore come direttore del coro della Cattedrale di Ratisbona, i “Regensburger Domspatzen”, i Passerotti del Duomo di Ratisbona, noto centro – per testimonianza personale diretta di Alberto Arbasino – di traffici di pedofili altolocati di tutta Europa, di cui lui non si accorse mai.
          ma nel suo ufficio vero e proprio Ratzinger fu soltanto un troppo fedele esecutore dell direttive di Wojtyla, al quale della pedofilia importava poco o niente, purché i pedofili fossero anticomunisti.
          vittima quasi innocente, dunque: e comunque le sue dimissioni furono un atto di viltà, mi richiamo a Dante: colui che fece per viltà il gran rifiuto, disse probabilmente di Celestino V, l’ultimo papa che si dimise, senza essere dimesso, prima di Benedetto XVI; del resto il personaggio, fragile, debole, anafettivo, topo di biblioteca, era totalmente inadatto al ruolo.

          opinioni personali, ovviamente, spero ben documentate e fondate su sana ragione.

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    2. che la lotta contro la visione politica di Mosca non si fa con le sanzioni né sostenendo i filonazisti ucraini pare un’idea di buon senso che comincia a farsi largo in Europa, anche grazie al fatto che la Clinton guerrafondaia ha perso le elezioni.

      sul resto, forse ti stupirò, ma anche io sono d’accordo col principio che l’accoglienza dei migranti non può essere indiscriminata.
      ma dove Salvini sbaglia, per radicale mancanza di cultura politica elementare, è nel non distinguere i rifugiati da guerra e persecuzioni politiche dai migranti economici: i primi sono tutelati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dalla Costituzione, e se non bastasse da precisi accordi internazionali da rispettare oltre che da leggi comuni di umanità che chi sbandiera il rosario dovrebbe conoscere.

      il vero dissenso nasce dal fatto che solo un burino come lui può pensare che il contrasto all’immigrazione clandestina si fa chiudendo i porti; non mi dilungo sulla efficace e legale strategia da adottare perché ne ho già parlato troppe altre volte.

      rimane il fatto che Minniti ha fatto poco di diverso da lui e che l’esimio presidente Mattarella ha firmato questo e altri decreti palesemente incostituzionali, mettendosi a posto la coscienza qui con una letterina acqua fresca – che peraltro dovrebbe impedirgli di sciogliere le Camere, almeno fino a quando non correggeranno le storture giuridiche da lui indicate.

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      1. No, non mi stupisci, da quel poco che ti conosco rifuggì le posizioni ideologiche, e l’accoglienza indiscriminata lo e’…
        Salvini e’ Salvini ed è inutile discuterne: ha cavalcato l’onda e la sfrutta fino in fondo. Argomento brandito in tutto il mondo, tra l’altro, evitando di discutere delle cause e anzi negandole, come quella ambientale.
        Butto la però una provocazione: nella beceritudine di Salvini non ci sarà un po’ di ragione?
        Bloccando gli sbarchi, disincentivando le partenze, ha obiettivamente diminuito i morti in mare. Meno gente parte, meno gente muore…

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        1. l’ultimo argomento è inconsistente: meno gente muore nel Mediterraneo, vorrai dire; più gente muore nelle carceri libiche o a casa sua.
          ma proprio questa è l’essenza del salvinismo mondiale (a voler battezzare il fenomeno col nome di questo nostro mediocrissimo ex-ministro): che muoiano a casa loro, lontani dagli occhi e, se vene fosse uno, anche dal cuore.

          l’unica ragione di Salvini è di cavalcare, da Bestia qual è, la bestialità umana.
          i profughi non si respingono, e se vuoi regolare l’immigrazione economica, di cui l’Italia ha un bisogno vitale, crei dei centri di accoglienza e selezione nei principali paesi d’origine, sfruttando la rete delle ambasciate e – dove ci sono – dei consolati.
          la bestialità non porta lontano.
          e in ogni caso, prima di cercare di fermare l’immigrazione in modo becero e dilettantesco, da burino qual è, cerca di fermare l’emigrazione dei cervelli: siamo tra i primi dieci paesi di emigrazione del mondo.
          quindi aspettiamoci che i Salvini esteri fra un poco dicano fuori gli italiani, come hanno già fatto in Inghilterra con la brexit.

          non sono diversi dai torinesi che negli anni Cinquanta mettevano i cartelli; NON SI AFFITTA A MERIDIONALI.

          e dico queste cose proprio perché non sono ideologico e mi dispiace che il principio giusto di una regolamentazione dell’immigrazione economica venga stravolto e reso inaccettabile nella realizzazione pratica.

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  2. vedere salvini49000000 che baciava il crocefisso durante il discorso di Conte mi ha dato l’idea del ragazzino scemo, magari mezzo ubriaco, che non capisce, senza più speranza.

    meno male che è finita, ma temo farà qualche altra castroneria “sovranista” prima del 9 settembre

    anche il sole sa che c’è il tramonto, per lui sole solo un giorno, per altri per sempre

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    1. sì, avere fatto l’insegnante e il preside per 45 anni mi ha dato forse un occhio clinico per riconoscere i tipi umani, e nella mia mente non riesco a distinguere Salvini da un mio lontano studente, che oggi dovrebbe avere all’incirca la sua stessa età, un certo Bosc…, che faceva l’attivista della Lega di Bossi, aveva lo stesso sguardo torpido e non capiva assolutamente niente; strano che non abbia avuto successo, sarebbe stato un altro Salvini perfetto.

      siamo all’evidente patologia, naturale o artificiale, ma rimane da spiegare il mistero della psicosi di massa che ha contagiato quel terzo di elettori italiani, quindi circa un italiano ogni quinto, e che delirano per uno che ha probelmi mentali evidenti.

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