l’amico Silvano è un poeta e un fotografo, e stamattina mi manda – vi spiegherò dopo perché – due poesie che ha scritto sui tassi, quelle simpatiche bestiole paffute che ricordano vagamente un panda di formato molto ridotto e fanno molto simpatia.
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la prima poesia di Silvano sui tassi, mi racconta, è ispirata ad un incontro, qualche anno fa, con due tassi che giocavano.
717 DUE TASSI
Esistenze ignorate,
Mai viste,
Che vivono nascoste,
Spuntano sorprendenti.
Due tassi piccoli e grassi
Fuggono e non fuggono,
Ballonzolano affiancati
A lato della strada.
Abitudini notturne,
Pelo ispido,
Carne agra,
Denti forti.
Natura li ha colmati di fortuna.
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la seconda poesia invece nasce da un incontro ben diverso:
524 BESTEMMIE
Il piccolo di tasso ho visto morto.
Nell’incontro con la morte
Ogni mia corazza è acqua.
Ribellione e pena si fanno pensiero,
Fa paura tanta inconsistenza.
Bestemmie grosse al fato cielo.
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Silvano non scriverà una terza poesia sui tassi, dopo quello che è successo, ma proverò a scrivergliela io.
da primavera Silvano ha un pezzo di orto da me; ci sale di rado, ma, tra le altre cose colpite dalle troppe grandinate di quest’anno, c’era anche una piccola piantagione di mais, diciamo circa 30 metri quadrati, che dovevano garantire qualche polentina sfiziosa e biologica.
nessun trattamento; un fungo comparso alla base di una pianta non ha danneggiato che un paio di pannocchie; e tutte le piante crescono rigogliose, stranamente indenni dai danni che in tutto il resto del mio podere hanno drasticamente ridotto la produzione annuale di verdura e frutta.
solo che qualche giorno fa, quando mi chiede notizie e gli mando le foto via whatsapp, ecco che alcune piante sul bordo orientale, risultano abbattute e le pannocchie mangiate.
lui sale ieri, un paio di giorni dopo, ma troviamo che la devastazione è andata avanti e oramai quasi un terzo delle piante è massacrato.
io intanto avevo chiesto ai vicini una spiegazione e mi hanno suggerito l’azione di un tasso, che del resto era comparso a saccheggiare gli orti anche tre anni fa.
Silvano non accoglie la notizia volentieri: preferirebbe altre spiegazioni: ma la rete conferma: il tasso si nutre anche di mais.
decidiamo di salvare il salvabile, di raccogliere le pannocchie ancora immature, che si possono mangiare anche così, crude o bollite, con i chicchi ancora teneri e dolci; è il modo più naturale di mangiarle, del resto, fa Silvano, in vena di consolazioni.
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invisibile amico notturno
è una gioia incontrarti,
se nel giorno disperdi
la tua gioia di vivere.
ma le tue gesta nascoste,
se devasti il mio mais,
lasciando nell’erba
i tutoli rosicchiati…
non si separa il dolce dall’amaro:
solo nei chicchi ancora non maturi
del granoturco, che tolgo alla rapina
dei tuoi denti innocenti, tasso.
così appare la vita: un contraddetto,
sempre, e il nostro cuore oscilla,
tra l’entusiasmo per la gioia della luce
e l’amarezza del dolore notturno.
Non si separa il dolce dall’amaro…
Shera
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