storie dal mio pollaio – bortoblog 35

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è domenica mattina e i miei nipotini stanno per arrivare, quindi mi preparo a dirgli la triste notizia: vicino alla rete del pollaio si sono trovate diverse piume sparse e tre giorni fa mancavano all’appello i tre pulcinotti dell’ultimo giro fruttifero di incubatrice di tre mesi fa (gli altri due successivi sono risultati sterili).

dunque, un’estate di lavoro per incrementare il pollaio e quattro carichi di uova nell’incubatrice si chiuderanno con questo deprimente bilancio? quattro pulcini nati al primo giro, e due annegati nell’abbeveratoio; i due superstiti però oramai quasi polli; tre pulcini al secondo giro: missed, scomparsi; e niente negli altri due tentativi; una gallina è stata trovata morta nel pollaio, intanto, e dunque chiudo la stagione con un solo pollo in più.

Ettore e Martin ci resteranno malissimo, penso: loro che con alcune assi gli avevano costruito un riparo e che si divertivano a prenderli in braccio, visto l’imprinting della nascita artificiale che li ha resi particolarmente domestici: quando li prendi in mano non fuggono, anche se non possono evitare uno stridio di spavento, che appartiene alla programmazione profonda; ma poi restano in braccio tranquilli, senza dibattersi.

mi rimane ignoto se a farli fuori sia stata la malconcia faina che aveva fatto la sua tana proprio nella vecchia stalla attorno alla quale io ho costruito il pollaio, ma è scomparsa da almeno tre mesi, dopo che l’avevo scoperta, a tu per tu, al suo interno a mangiarsi le uova, oppure la volpe, che in pieno giorno ha rubato tre galline dal pollaio dei vicini, duecento metri più su verso il bosco.

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passo comunque dal mio pollaio, mentre aspetto che la famiglia di mio figlio arrivi in macchina da Brescia, e mi ritrovo fuori la solita anitra femmina che non ho ancora capito come fa a superare le rete del recinto alta due metri; riportarla dentro è piuttosto laborioso, visto che viene da una covata naturale: apro la porta del pollaio e devo fare finte e manovre per convincerla a trovare come unica via di fuga l’entrata nel medesimo.

ma non faccio a tempo a rinchiuderla che alle spalle mi appaiono, dopo tre giorni di latitanza, i tre adolescenti piumati: dove saranno stati tutto questo tempo? e come hanno fatto a sopravvivere le loro due notti di latitanza tra volpi, cinghiali che calano nottetempo a saccheggiare la vigna del vicino e tassi che devastano la coltivazione del mais di Silvano?

sono ammirato dalla loro capacità di cavarsela e comunque di ritrovare anche la via di casa; anche se, adesso, i tre scavezzacollo resistono più del solito all’idea di farsi rinchiudere.

e quando arrivano i nipoti ed io racconto la storia nella nuova imprevista versione, Ettore, che ha nove anni, mi dice che quelle piume è da un pezzo che sono lì; e nessuno ha mai capito chi ce le ha portate e di chi sono.

e con questo chiudo questa malinconica testimonianza, alla quale devo pure trovare un senso: potrebbe essere che sia quello delle stranezze poco prevedibili della vita.

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non so perché, mi viene da accostare questa storia all’incontro di ieri con alcuni compagni di classe del ginnasio, una conoscenza iniziata 52 anni fa.

rimane oscuro come si sia selezionato questo gruppetto di dieci ultrasettantenni dai 32 studentelli, alcuni brufolosi e coi pantaloni corti da cui sbucavano gambe già pelose, che iniziarono quell’avventura, che meno di due anni dopo solo la metà avrebbe concluso; incomprensibile la logica che portava allora a selezionare così selvaggiamente gli studenti, in tutta evidenza non secondo le effettive capacità, a giudicare dai risultati esistenziali poi raggiunti dai promossi e dai bocciati, ma in base a qualche altro fattore altrettanto sconosciuto di quello che determina il destino delle mie galline; ma alla fine a me pare che fosse soprattutto quello della presunzione soggettiva.

sopravviveva, cioè, chi aveva più fede in se stesso, e temo che questa avesse qualcosa a che fare con la oscura consapevolezza biologica di sé; infatti siamo ancora quasi tutti qui, e i primi ad andarsene sono quelli che ebbero le maggiori difficoltà in quella lotta per la vita.

non ce ne sono stati altri che hanno avuto tre figli e ora hanno cinque nipoti come me; solo Roberto, al quale contendevo il posto di primo della classe, mi pare di avere capito che condivide con me il numero dei discendenti di seconda generazione; alcune di quelle compagne di classe che sono qui oggi non si sono sposate; quasi tutti i matrimoni sono finiti male, ma la vita ha continuato lo stesso e dei figli sono nati qua e là.

anche qui c’è qualcuno che torna a casa dopo avere fatto le sue sortite nel mondo al di fuori di molte regole; ma alla fine è scampato alle volpi.

non certo alla malinconia, che stringe mentre penso a qualcuna a qualcosa, nel pomeriggio che il tramonto comincia ad indorare e tra poco è già sera.

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al solito, questa è soltanto una introduzione (abbastanza inappropriata, oppure no? si vedrà cammin facendo) a qualche dialogo dei prossimi giorni su post altrui di questa piattaforma, che riporterò qui in ordine cronologico inverso, ad eccezione del primo, col mio amico di blog gaber.

https://suprasaturalanx.wordpress.com/2019/09/14/il-diritto-e-il-rovescio/

bortocal15 September 14, 2019 at 7:05 am
il tuo post è brillante e trascinante, traboccante di argomentazioni e di pathos, bellissimo.

bortocal15 September 14, 2019 at 7:08 am
vedo adesso che hai citato il mio sullo stesso tema sotto la scritta HANNO SAPUTO DIRLO MEGLIO DI ME.
ovviamente ti ringrazio, ma credo che sia una collocazione molto inappropriata e abusiva… 😉

gaberricci September 14, 2019 at 7:30 am
Non per smontarti, ma tutti gli articoli a cui metto mi piace finiscono lì.
🙂

bortocal15 September 14, 2019 at 8:21 am
appunto! è quello che volevo sottolineare…
ahah (troppo impegnativo come titolo)

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un mio vecchio montaggio video di dieci anni fa, dedicato alla ferrovia che dall’Asmara scende verso Massaua (7.763 contatti ad oggi, 28 like e un dislike), ha ricevuto un commento inatteso:

Cecilia Ciaschi 1 giorno fa
Molto molto interessante….. 

bortocal
grazie, ma forse perfino più interessanti sono i successivi tre e in particolare l’ultimo.

Cecilia Ciaschi 1 giorno fa
prendo visione con molto piacere!

bortocal 1 secondo fa
grazie a te, Cecilia.
Mauro

 

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https://mammiferobipede.wordpress.com/2019/09/20/il-peccato-originale-e-le-sue-conseguenze/

bortocal15 in 21 settembre 2019 alle 07:47
scusa l’intervento: non è affatto vero che la Bibbia ebraica è uno dei più antichi libri della storia dell’umanità; dice di esserlo, ma è falso; il Pentateuco, la sua parte iniziale, non risale più in là del V secolo a.C., anche se incorpora materiali più antichi, ma non di troppi secoli, come qualche altro libro successivo.
la bibbia ebraica, e poi cristiana, come la conosciamo, si costituisce, attraverso l’opera di Esdra, in sostanza nel periodo in cui in Grecia si combatterono le guerre persiane, si scrivevano le grandi tragedie classiche e si sviluppava la filosofia dei sofisti; il paragone tra i contenuti di questa civiltà e i valori propugnati dalla Bibbia ebraica (per chi l’ha letta) è impressionante: in questa regnano fanatismo, razzismo, maschilismo, nazionalismo giustificato religiosamente col monoteismo e spirito di vendetta.

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https://maricri48.wordpress.com/2019/08/10/addio-definitivo-allimmunoterapia/

bortocal15 20/09/2019 alle 13:24
ti sono vicino ancora, vivendo, come sto, ai bordi di una situazione simile, ma purtroppo molto peggiore della tua, che guardo da lontano, impotente.

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https://giomag59.wordpress.com/2019/09/19/il-dubbione/

bortocal15 19 SETTEMBRE 2019 ALLE 18:51
😉 🙂
ecco, meglio leggersi le tue spassose descrizioni che avere la tv…, non c’è dubbio.

alemarcotti 19 SETTEMBRE 2019 ALLE 19:10
Lo credo anche io

giomag59 19 SETTEMBRE 2019 ALLE 21:07
Ah, ah, se vuoi apro una nuova rubrica e te le racconto tutte! 😁

bortocal15 19 SETTEMBRE 2019 ALLE 21:25
potrebbe essere un modo per riavvicinarmi a dare un’occhiata al VERO mondo reale… 😉 😉 😉

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https://aldoanghessa.org/2019/09/19/reagan-vs-gheddafi/
[…] Chi ha “avvertito Gheddafi – nel 1986 – è stato Bettino Craxi!
Da allora è stato inserito in una lista nera, nerissima degli usa.
Chissà che “avvenimenti“ politico giudiziari non possano essere riletti da una diversa angolazione!!

corpus05 19 settembre 2019 alle 07:34
fu Craxi a sostenere la tesi che i giudici di Mani Pulite fossero stati spinti anche da settori del governo degli Stati Uniti, che volevano un “cambio di regime politico” dopo la crisi di Sigonella, poiché Craxi era considerato troppo “indipendente”. Craxi ipotizzò anche un intervento della CIA, volto a guidare l’azione del pool di Milano.
è credibile questa accusa, oppure è soltanto un modo di Craxi di difendersi richiamando il momento della sua massima popolarità nazionale?
dopotutto Craxi fu al governo direttamente come primo ministro dal 1983 al 1987, e quindi la crisi di Sigonella del 1985 gli era già stata fatta pagare allora.
la crisi di Mani Pulite iniziò nel febbraio 1992 a Milano con l’arresto del socialista Mario Chiesa mentre ritirava una tangente; quindi a 7 anni da Sigonella e a 6 dal salvataggio di Gheddafi: tanti, obiettivamente; d’altra parte i viaggi di Di Pietro negli USA ci furono: quattro, e in uno fu invitato dall’USIS, United States Information Service (Servizio informazione degli Stati Uniti), esistito dal 1953 al 1999, una agenzia che aveva lo scopo di “comprendere, informare e influenzare istituzione pubbliche straniere per promuovere l’interessa nazionale (ovviamente americano) e sviluppare il dialogo tra gli americani e gli USA e le loro controparti straniere”; siamo nell’ultimo anno della presidenza di Bush senior, l’erede politico di Reagan, sotto il quale erano avvenuti quei due episodi; ma il 1991-92 fu anche il periodo della guerra del Golfo, ed è possibile che questo abbia reso di nuovo attuale il bisogno americano di avere un’Italia più succube delle sue scelte di politica internazionale, anche se l’Italia partecipò a quella guerra, sia pure in tono minore, e questo abbia reso più evidente il bisogno di liberarsi di Craxi.
in un report dell’ottobre 1992, ora desecretato, l’ambasciatore americano in Italia Secchia, si lamenta che Di Pietro abbia reso noti i suoi rapporti con l’ISIS, alimentando il sospetto, e dice che lo ha fatto “nonostante il nostro consiglio contrario”; quindi conferma proprio che Di Pietro si muoveva in stretto rapporto con gli USA.
la nuova amministrazione Clinton, peraltro, interruppe nel 1994 ogni rapporto con Di Pietro.
in conclusione, pensare che effettivamente dietro Mani pulite ci siano stati gli americani con una operazione di destabilizzazione del governo di allora, da destra, non è fuori luogo, e riferirsi a questa azione riconducendola a Sigonella, ma più ancora al salvataggio di Gheddafi di qualche anno prima, che tu giustamente ricordi, può essere un modo sintetico di rendere quello che è successo.
e l’ho recentemente usato anche io.

Anghessa19 settembre 2019 alle 08:17
È una delle “suggestioni“ del mio breve post.

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https://suprasaturalanx.wordpress.com/2019/09/19/non-insegnate-ai-bambini/

bortocal15 September 19, 2019 at 7:04 am
più di una decina di anni fa mi occupai, in una serie di post, dei presunti abusi di Rignano Flaminio: non era facile nel clima di isteria che si sviluppò anche allora dirsi totalmente innocentisti, e del resto le indagini hanno successivamente dimostrato l’assoluta inconsistenza di accuse cervellotiche che rovinarono la vita a parecchie persone.
fatti simili era avvenuti anche a Brescia, la città dove ero vissuto prima di trasferirmi in Germania, e ne avevo saputo poco e male.
ho scoperto allora che esiste un vero e proprio disturbo psicologico di massa, la sindrome della maestra pedofila, che semina disastri da anni nei paesi che si auto-definiscono avanzati e che è soltanto la versione moderna della caccia alle streghe della storia, come giustamente accenni anche tu.
confesso la mia debolezza: la ripugnanza accumulata allora per queste storie mi ha fatto totalmente rifiutare di essere perfino informato della vicenda di Bibbiano: rimestai nella merda che si nasconde nella mente umana allora e mi è passata la voglia di farlo per sempre.
ho una reazione di rigetto: a chi urla Bibbiano mi viene semplicemente da rispondere Rignano Flaminio, e non voglio sapere altro.
grazie, al solito, di questo post, sia chiaro: operazione mentale lucidamente dissacrante di un tabù semplicemente isterico, e dunque impermeabile ad ogni critica.

gaberricci September 19, 2019 at 8:36 am
Penso che la sindrome della maestra pedofila sia una versione specifica delle psicosi di massa che, per altro, spiegano probabilmente anche i “miracoli” fatti da Paolo di Tarso ad Atene.
Io credo che derivi anche dall’idea, assai diffusa tra i genitori (me ne rendo conto quando visito un bambino), che solo loro vogliono fare il suo bene.

bortocal15 September 19, 2019 at 5:26 pm
a me pare che l’isterismo di massa che si scatena usando i bambini come pretesto sia quello che naturalmente abbiamo dentro tutti, ma che le convenzioni sociali ci costringono a tenere un poco sotto controllo (e poi ci riusciamo, individualmente, più o meno bene, a seconda dei casi).
ma quando sono in gioco i bambini, entra sulla scena una specie di nobile motivazione che permette finalmente di scatenare gli istinti.
è lo stesso meccanismo che genera il fanatismo: una giustificazione nobile al servizio di una natura interiore rimasta ferina.
ma sono cose che hai già spiegato bene sul tuo blog, mi pare.

Murasaki Shikibu September 22, 2019 at 9:22 am
Non sono stata in Groenlandia quest’estate, purtroppo, ma lo stesso ho coraggiosamente combattuto, e quasi vinto, per restare nella completa ignoranza sulle vicende di Bibbiano.
Quando infine mi sono arresa e ho acconsentito a leggere qualche riga sull’argomento mi sono resa conto che per collegare la vicenda col PD ci voleva una buona dose di malafede e ho riflettuto sul triste fatto che quest’estate non solo non sono stata in Groenlandia, ma nessun nero ha avuto la compiacenza di violentare una donna bianca – o almeno, nessun nero è stato ufficialmente denunciato per questo, neppure in piena crisi di governo, mentre in compenso abbiamo avuto, come spesso succede nel colmo dell’estate, un gruppetto di femminicidi da manuale ad opera di bianchi a danno di bianche.
Insomma, talune persone addette alla propaganda politica si son dovuti adattare a quel che avevano, e direi che hanno saputo lavorarci bene perché, per chi come me ha evitato di informarsi, l’impressione era che un gruppo di assessori PD fossero stati denunciati per pedofilia.
Bellissimi i due commenti di Bortocal15

bortocal15 September 23, 2019 at 2:38 pm
grazie! ci siamo ritrovati in una reazione psicologica simile, vedo…

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gli altri post che mi sono piaciuti questa settimana:

Qualche novità!

77

È finita

https://pensierodioggi.wordpress.com/2019/09/17/due-diversi-pd-saranno-meglio-di-uno-solo/

https://sherazade2011.wordpress.com/2019/09/18/w-litalia-viva/

https://menteminima.wordpress.com/2019/09/19/garibaldi/

https://laulilla.wordpress.com/2019/09/19/vox-lux/

Say my name

http://stanlec.blogspot.com/2019/09/i-migranti-economici-di-cui-litalia-ha_19.html

Sciopero globale per il clima: si chiedono azioni concrete per contrastare l’emergenza climatica

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to be continued


17 risposte a "storie dal mio pollaio – bortoblog 35"

    1. troppo buona, sono storielle che mettono semplicemente insieme il vissuto.

      brava, invece, che ti leggi anche i commenti: insisto sempre che, secondo me, sono i commenti la vera sostanza di un blog e che in fondo, qui, i post sono dei semplici pretesti per suscitare i commenti.

      sono molto contento quindi quando risulta che qualcuno condivide questa mia idea e si diverte a leggere i commenti, che sono spesso più intriganti dello spunto che li ha generati.

      a presto, cristina.

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    1. eh già, mi dicono che devo tagliargli le penne della punta delle ali, ma mi ripugna.

      intanto stamattina ho trovato morto il tacchino maschio, ancora piccoletto, che ieri avevo trasferito nel pollaio; non aveva segni di violenza addosso, ma certo le faraone razziste lo attaccavano parecchio, come immigrato di un’altra razza.

      ma! ci sono restato abbastanza male e non ho capito dove ho sbagliato…

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  1. Ah, non per correggerti, ma visto che siamo sui 72 e ci siamo conosciuti che avevamo 14 anni … direi che la conoscenza è iniziata 68 anni fa…
    Comunque il primo della classe eri tu, io ero solo un challenger…

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      1. direi che un errore è un errore e una correzione è una correzione, non c’è niente di male a correggere un errore, e il mio 52 è indubitabilmente sbagliato, chissà come è saltato fuori.

        ma è altrettanto sbagliato anche 68, nonostante la suggestione del numero, e questo è chiaramente soltanto un lapsus di battitura.

        per finire in questa gara sui puntini sulle i, io ero l’unico lì dentro che è sui 71 e non sui 72, visto che facevo la scuola con un anno di anticipo…

        certo che esiste un modo per cancellare o correggere i post e i commenti errati, ma soltanto il proprietario del blog ha questo potere quasi sovrumano di correggere il passato – come faceva le romanzo di Orwell il Ministero della Verità; e ti pare che io voglia cancellare questo gustosissimo seguito al mio apologo, che dimostra come agli esseri umani è concesso di correggere gli errori, ma a prezzo di altri errori soltanto?

        puoi sempre apprezzare, comunque, che io abbia concentrato la mia risposta in un unico commento finale rispetto ai tuoi; se avessi risposto separatamente al secondo, l’eventuale lettore avrebbe ricavato l’impressione sbagliata che tu ti correggessi soltanto dopo il mio intervento.

        in questo modo molto artigianale funziona, in effetti, la comunicazione umana, ahah, e mi scusa di averla buttata un po’ troppo sul filosofico.

        resterebbe da dire sul presunto titolo di primo della classe (nonché nella vita? certamente no), ma l’unico dato obiettivo è che di quella brigata nei 5 anni anni di cementificante vita comune (per chi resistette alle angherie da caserma intellettuale) io fui semplicemente l’unico che non andò mai a settembre in nessuna materia, nonostante i ricorrenti 5 in Educazione Fisica dei primi trimestri, ed evitai il rinvio a settembre quasi canonico in Scienze, che colpì del tutto ingiustamente anche te, con uno stratagemma; la prossima volta che ci vediamo racconterò a tutti quale fu, se qualcuno non lo sa ancora o lo ha dimenticato.

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  2. Ogni tanto fa piacere un lieto fine.
    Sabato i pulcini erano dati per irrimediabilmente persi e spiaceva davvero a tutti i condiscepoli, ma invece … a faine e volpi un po’ di dieta non fa male!
    Bello l’apologo, grazie!

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    1. grazie dell’apprezzamento.

      c’è soltanto quel “condiscepoli” che è certamente ineccepibile, perché tali siamo stati e dunque restiamo, però lo trovo vagamente inquietante, perché suggerisce che possa esserci stato un Cristo da qualche parte.

      non a caso, quando devo citare testi cristiani delle origini, nella traduzione lo sostituisco con seguaci; qui non sarebbe stato male un semplice compagni di scuola, col facoltativo vecchi in testa. 😉

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