10 risposte a "i crochi. haiku – 420"

  1. Occhio !!!
    Non sono crocus, sono i velenosissimi colchici.
    Giustamente fioriscono in autunno e non in primavera (subito dopo lo sciogliersi della neve). Sono molto più grandi e solo rosa violetto, detti anche falso zafferano.

    Il fornaio di Piazza Tebaldo, scambiandoli, ne ha mangiato i bulbi e ci ha lasciato le penne.
    Provare per credere…

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    1. ecco i vantaggi di avere un esperto vicino, amico di blog e nella vita!: un commento azzeccato che distruggerebbe il post, se non fosse poetico.

      io lascio crochi lo stesso: certo, potrei mettere colchici, nel titolo e nel verso; ma poi come salverei l’ultimo verso, e in sostanza l’haiku stesso?

      dopotutto anche Leopardi, si parva licet…, si inventò il mazzolin di rose e viole, assolutamente impossibile dal punto di vista botanico.

      che fossero velenosi, comunque lo sapevo già; e me lo confermano asini e mucche, che con plurimillenaria sapienza si guardano bene dal brucarli; mi stupisce il fornaio, comunque: non immaginavo potessero essere addirittura mortali.

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        1. pharmacon, veleno…
          incredibile il tutto, mi sto facendo una cultura; non è molto che ho imparato a riconoscere anche la cicuta nei prati…
          chi lo direbbe che passeggiamo ignari tra l’arsenico dei prati, come chiamano il colchico, e il veleno che uccise Socrate…

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            1. giusto: la natura è bastarda, nel senso originario del termine; è il frutto di un adulterio fra la bellezza e la crudeltà, ed è sinonimo di insensatezza.
              (temo mi sia uscito di tastiera un borforisma, cavolo!)

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