è una piacevole sorpresa l’idea di un bonus facciate per il 2020: una detrazione fiscale addirittura del 90% per chi rinnova le facciate esterne degli edifici: si spera che questo serva a combattere il degrado estetico che spesso opprime le nostre città; meglio ancora sarebbe stato dotare i sindaci del potere di imporle ai proprietari indifferenti.
però occorre prendere questo provvedimento, buono in se stesso, anche come simbolo di tutto l’incompiuto delle scelte fatte: punto di equilibrio malfermo di un governo che nasce dal compromesso fra linee diverse e a volte opposte.
. . .
infatti, per il resto, la manovra economica 2020 varata, per il momento, dal governo sembra una fiera delle occasioni mancate.
non parlo soltanto della riduzione del debito, accantonata a favore di una ulteriore espansione: è diventato oramai un male universale e il collasso del debito andrà a coincidere col collasso climatico.
e non parlo neppure della palese illogicità totale di una politica che continua a pigiare per un aumento del PIL legato alla produzione di merci materiali e non allo sviluppo di servizi pubblici e di cura per l’ambiente.
ne ho parlato troppe volte e ne parlerò ancora: siamo di fronte ad una ipocrisia di massa mostruosa e letale: del resto, nel mondo ogni tentativo di limitare un poco soltanto la tendenza al suicidio programmato e l’uso degli idrocarburi, tassandoli un po’, solleva protesta di piazza violente che i governi non sanno affrontare (dopo i gilet gialli, ora in Ecuador).
parlo dell’occasione mancata di rimodulare le aliquote IVA, riducendone alcune su consumi essenziali, e aumentandone altre su consumi di lusso o ecologicamente malsani (due categorie che coincidono quasi sempre): e qui pare che dobbiamo ringraziare Renzi.
parlo dell’abbandono dell’idea di accantonare quota 100 per i lavori non usuranti: uno spreco evidente di enormi masse di denaro pubblico, che continuerà per anni, anche se la legge venisse abbandonata subito; e qui dobbiamo ringraziare gli avversari di Renzi.
e su questo Salvini ha vinto, tanto che questa legge di bilancio giustamente possiamo considerarla di fatto come sua.
. . .
ma non mi dilungo ancora nell’analisi, dato che non aspiro a fare un blog che detti chissà quale linea politica, ma soltanto ad esprimere considerazioni sparse di un cittadino pensante, che vorrebbe considerarsi normale.
dedico le ultime riflessioni al clima isterico con cui la stampa segue il dibattito per definire le necessarie mediazioni politiche tra le forze politiche diverse che reggono questo governo, fragile e spaventato.
trattative e discussioni non sono da considerarsi assolutamente normali? a che cosa serve presentare come un giudizio di Dio la ricerca di un compromesso razionale fra istanze diverse?
tutta la vita pubblica italiana è caratterizzata da questa presenza intrusiva dei media, ossessionante.
e poi, se solo ci pensiamo un attimo, questo significa soltanto che i grandi gruppi di pressione economici e finanziari che controllano l’informazione, se ne servono per condizionare a loro vantaggio le scelte dei governi,
. . .
fare la tara, staccarsi, recuperare – come possiamo – l’equilibrio di una visione razionale.
occorre un manuale di istruzioni per la corretta informazione, direi.
occorre imparare a ridere dei pettegolezzi politici, delle puerili contrapposizioni, della politica spettacolo.
la politica è carne viva, non è un teatrino dei pupi, di cui ieri sera i due Mattei bolliti, che cercano di sostenersi a vicenda, hanno dato una penosa e inconsistente recita.
. . .
ma qui in fondo, come premio a chi ha avuto la pazienza di leggermi del tutto, metto alcuni dati sul riscaldamento globale, per la parte dovuta all’effetto serra: come alternativa al chiacchiericcio frastornante che ci opprime.
è una lettura che darebbe i brividi, se la cosa non stesse diventando sempre più difficile.
. . .
trovo un grafico sulla Sueddeutsche Zeitung, ed è utile per valutare come si produce l’effetto serra effettivamente.
proviamo a rovesciare il solito rapporto e vediamo quanta anidride carbonica si produce facendo che cosa.
producendo una tonnellata di CO2 un aereo indicativamente percorre 3.500 km.
producendo una tonnellata di CO2 un’auto indicativamente ne percorre 4.350.
un treno però percorre più di 220.000 km prima di produrre la stessa quantità di CO2.
quindi, se su aereo stanno 100 persone, sempre indicativamente, in un volo in Oriente di 10.000 km ciascuna di loro fa produrre 30 kg di CO2.
e se su un’auto stanno 4 persone ciascuna di loro produce circa 100 kg di anidride carbonica per un viaggio di 500 km; se soltanto due, il doppio.
ma noi naturalmente criminalizziamo chi viaggia in aereo, mentre ci guardiamo bene dal criticare chi viaggia in auto.
non parliamo poi di chi fa un viaggio da Milano a Roma su un treno sul quale viaggiano 200 persone: produce soltanto pochi grammi di CO2.
nb. in un commento qui sotto, l’amico Roberto Berardi contesta questi numeri, citando altri calcoli dell’Agenzia Europea per l’Ambiente; aldilà dei valori esatti in gioco, rimane l’indicazione essenziale dei costi in termini di CO2 dello spostamento con mezzi meccanici.
. . .
ma una centrale a carbone tipo produce una tonnellata di CO2 ogni 1,3 secondi!
e comunque ciascun essere umano che vive in Europa produce mediamente 10 tonnellate di CO2 l’anno, nel resto del mondo la metà.
dal 1870 l’umanità ha immesso nell’atmosfera 2.300 miliardi di tonnellate di CO2.
ne abbiamo a disposizione ancora la metà soltanto se vogliamo evitare una catastrofe climatica globale irreversibile.
. . .
e intano anche solo 7 miliardi e mezzo di esseri umani che vivono secondo il modello della società tecnologica avanzata producono 75 miliardi l’anno di tonnellate di CO2.
questo significa che, soltanto vivendo alla nostra maniera, supereranno, anzi supereremo, il limite che ci è dato prima del prossimo ventennio.
qualcuno vede la possibilità di cavarsela?
va be’, parliamo della manovra del governo, che è meglio…
. . .
su un punto di questo post, i dati sulla produzione di CO2 da parte dei diversi mezzi di trasporto, si è sviluppata una discussione così importante che è bene riportarla anche qui.
tra l’altro credo che Roberto abbia molte ragioni nelle sue critiche, e tuttavia, se si va alla conclusione, si vede che la questione resta ancora alquanto controversa:
Roberto Berardi 16 ottobre 2019 alle 11:38
Mi spiace, ma i dati che fornisci sulla Co2 generata non hanno nessun senso, non so dove li hai presi o erroneamente interpretati. Questi dati invece, di fonte Agenzia Europea dell’Ambiente 2014, sono decisamente più credibili.
Grammi di CO2 per Persona per Km:
Treno: 14
Auto: 42
Auto grande: 55
Motorino; 72
Aereo: 285
Dal punto di vista ingegneristico questo è semplicemente ovvio, l’aereo devi anche tenerlo su, con grave dispendio di energia.
Un abbraccio e correggi il blog.
Roberto
bortocal15 16 ottobre 2019 alle 12:18
ciao, grazie dell’attenzione.
la mia fonte, sommariamente indicata anche nel post, è questo studio della Sueddeutsche Zeitung, che è un giornale tedesco piuttosto serio: https://projekte.sueddeutsche.de/artikel/politik/was-die-klimakrise-wirklich-bedeutet-e946076/
ho fatto l’impossibile per riportare anche l’immagine che sintetizza il discorso, ma non si lasciava ricopiare.
il testo dice:
Beim Fliegen oder beim Autofahren zum Beispiel ist eine Tonne CO2 relativ schnell freigesetzt.
Per esempio, volando o andando in auto, una tonnellata di CO2 è liberata in modo piuttosto rapido.
Auch beim Zugfahren entsteht Kohlendioxid, aber dort kommt man mit derselben Menge CO2 sehr viel weiter.
Anche andando in treno si produce anidride carbonica, ma in questo caso con la stessa quantità di CO2 si fa molta più strada.
di fianco le cifre che ho ricopiato nel post, semplicemente arrotondandole (questi tedeschi!):
aereo: 3.498 km; auto: 4.350 km; treno: 227.790 km
poi continua:
Eine Tonne, das ist genauso viel wie etwa das Kohlekraftwerk Jänschwalde in die Luft abgibt – in 1,3 Sekunden.
Una tonnellata, che è esattamente quello che la centrale a carbone di Jänschwalde scarica nell’aria in 1,3 secondi.
Etwa zehnmal so viel, 9,6 Tonnen CO2, verursacht ein typischer Deutscher pro Jahr – das ist ungefähr doppelt so viel wie alle Menschen weltweit im Schnitt.
Circa 10 volte altrettanto, 9,6 tonnellate di CO2, è quanta ne che produce un tedesco in media all’anno – ed è circa il doppio di quella che producono in media tutti gli uomini nel mondo.
dove ho sbagliato a interpretare? oppure ha sbagliato il giornalista tedesco? forse intendeva parlare di consumo pro capite?
alla luce della mentalità tedesca e del loro uso maniacalmente preciso del linguaggio tendo ad escluderlo…
ha sbagliato allora il giornalista?
lui qui comunque dice chiaramente, anche in questa seconda eventuale interpretazione, che un km in auto costa in CO2 più di un km in aereo.
e occorre tenere conto che in Germania il governo ha appena introdotto tasse supplementari per scoraggiare l’uso dell’aereo; quindi è molto strano un errore simile, su un tema che è stato al centro del dibattito politico di quel paese.
anche io sono rimasto meravigliato, leggendo; e ho riportato i dati proprio per questo.
certo, non c’è nessun dubbio, come dici tu, che un aereo, nel suo insieme, consumi più di un’automobile per fare lo stesso percorso; però il punto è quanto di più, dato che il consumo di un’auto va diviso per un fattore da 1 a 5 al massimo, e quello di un aereo per un numero molto più alto, e poi, oltretutto, una volta salito, l’aereo deve fare i conti soltanto con l’attrito dell’aria, mentre l’auto deve subire anche quello delle ruote sul terreno.
tuttavia, non essendo un ingegnere, non ho un’opinione a riguardo; ma certamente se i dati che citi sono dell’Agenzia Europea dell’Ambiente vanno considerati attendibili: ma sei sicuro che questi dati siano per persona?
per il momento correggo, o meglio integro, con prudenza… 😉
ricambio l’abbraccio, Roberto, e grazie di cuore!
bortocal15 16 ottobre 2019 alle 12:36
mi è venuto in mente che, quando viaggiavo tra Germania e Italia in auto, fornendo passaggi con blablacar, il sito calcolava e mi comunicava quanta CO2 producevo durante il viaggio: non ricordo le cifre esatte naturalmente, ma il loro ordine di grandezza, e anche allora rimasi meravigliato di saperle: adesso ho provato a calcolare il consumo globale dell’auto secondo la Sueddeutesche e secondo l’Agenzia Europea.
nel primo calcolo (articolo), per fare quei circa 600 km, avrei prodotto circa 140 kg di CO2, cioè 35 kg a testa per i 4 passeggeri.
nel secondo caso (Agenzia) si arriva a calcolare un consumo di 25 kg a testa, e anche questa lieve differenza scompare quasi del tutto se si presume che i passeggeri dell’auto siano 5.
quindi, almeno per quanto riguarda l’auto, le cifre sono abbastanza omogenee nei due studi, ed anche col consumo che mi indicava blablacar.
rimangono le differenze per gli altri tipi di consumo, e soprattutto per il treno, ma qui forse si devono cercare altre spiegazioni.
R: Anche i giornali tedeschi sbagliano…
adesso ti trovo anche altre fonti.
M: bello, grazie
R:
Adesso devo andare a mangiare, se vuoi nel pomeriggio te ne mando altri
M: anche io, la discussione continua!
R: guideline_for_measuring_and_managing_co2
Questo è un serio studio che riguarda il trasporto di merci, non di persone. Ma in fondo ciascuna persona è mediamente 70 Kg di merce… Guarda tavola 10, dove il trasporto aereo emette per ogni tons/km 10 volte
di più di quello su strada e 30 volte di più di quello su treno. Convinto o continuo?
R: Dai un’occhiata anche qui
https://e-csr.net/plane-cars-means-transportation-pollution-27537/
Comunque l’articolo tedesco è senza senso anche nei rapporti treno / auto.
Tutte le fonti danno un rapporto circa 3 volte (la CO2 per persona km di un’auto vs. un treno), secondo questo articolo un treno (UN TRENO INTERO!!!) consumerebbe 50 volte meno di un’auto.
La sola locomotiva di un treno pesa sulle 100 tonnellate, come è pensabile muovere un intero treno consumando meno energia di un’auto?
Veramente una spiegazione ci sarebbe: se il treno elettrico usa solo energia nucleare, questa non emette quasi CO2, ma te la raccomando…
M: credo che la spiegazione sia proprio l’ultima, anche se la Germania sta abbandonando il nucleare per le rinnovabili, soprattutto eolico.
R: Questo è un giochino che ha cercato di fare la Francia, con l’idea d favorire la produzione interna facendo mettere su ogni prodotto il Carbon Footprint, ovviamente più favorevole per i prodotti francesi, fatti col nucleare.
Ma è stata bloccata a livello Europeo.
Comunque io eliminerei del tutto quella parte del post, perchè dà l’idea fuorviante che l’aereo possa essere ecologicamente sostenibile, cosa che NON è. Anche quando faranno aerei elettrici, consumeranno sempre molta più elettricità di treni e di auto.
Magari se ne può riparlare quando tutta l’energia sarà di origine solare.
M: è un peccato che tutta questa discussione si sia svolta qui, privatamente. avrebbe avuto un certo interesse anche per qualcuno dei miei pochi lettori.
R: Beh, l’ho fatto per non infierire troppo in pubblico… comunque puoi pubblicare tutto, se credi.
M: io comunque non credo che esista alcuna forma di produzione massiccia di energia che sia ecologicamente perfetta.
R: Appunto, quindi gli aerei sono un lusso che l’umanità non può permettersi, meglio le teleconferences …
M: Totalmente d’accordo. dopotutto anche Gozzano andò in India in nave.
Non ho problemi di fare brutte figure.
Il fatto è che il trasferimento mi pare laboriosissimo. ci proverò.
R: non so se i commenti al blog possono ospitare immagini e pdf.
Se così è, posso fare tutto io.
M: no, ma pensavo di mettere la discussione in appendice al post stesso.
se tu riesci a mandarmi un commento unico con tutta la discussione io poi la trasferisco nel post e ci aggiungo le immagini.
. . .
M: però, Roberto, hai letto il link che tu stesso mi hai mandato sul rapporto tra auto e aereo?
https://e-csr.net/plane-cars-means-transportation-pollution-27537/
R: L’ho letto. Ma non mi sembra corretto paragonare un aereo pieno all’85% (usando i dati della sola Delta) con un’auto con un passeggero e mezzo, magari ferma al semaforo e magari una bella auto Americana, di quelle che consumano molto, tanto la benzina costa circa mezzo Euro al litro. D’altra parte i viaggi considerati per le auto nello studio UMTRI sono di 14 Km in media. Insomma… piccoli spostamenti in città… per forza i consumi sono alti.
E comunque le conclusioni dell’articolo sono che è molto meglio andare in Treno o in Bus che in aereo.
Il mio scopo non era tanto difendere le auto, che, vivendo in centro città, tocco circa ogni 15 giorni, ma mostrare che gli aerei sono i mezzi di trasporto collettivo di gran lunga più inquinante.
M. concordo che è molto meglio andare in treno o in bus che in aereo ogni volta che l’opzione concretamente proponibile è questa; aggiungo, nello stesso spirito, che è molto meglio andare in bus e col filobus o col metrò, oppure, meglio ancora se possibile, in bicicletta o a piedi, anziché in auto.
ma più ancora che ai trasporti individuali, si dovrebbe pensare al trasporto di merci, in uno spirito analogo; ma purtroppo non esistono allo stato attuale forme di incentivo dei comportamenti più virtuosi ecologicamente.
del carattere inquinante del volo aereo sono convinto anche io; è stata una sorpresa per me scoprire però che vi sono studi (forse anche interessati, chissà) secondo i quali l’inquinamento in CO2 prodotto viaggiando in aereo diventa del tutto paragonabile a quello prodotto da un uso estremo dell’auto, con modelli altamente inquinanti, quando la si usa da soli e nel traffico urbano.
questo, non per incentivare o difendere l’uso dell’aereo, ma per rendere più consapevoli dei danni dell’uso dell’auto; d’altra parte, in base a queste considerazioni, forse gli stati dovrebbero prendere coraggio e semplicemente vietare i voli su tratte molto brevi dove l’uso del treno richiede tempi paragonabili: è assurdo ecologicamente costruire linee ad alta velocità – che richiedono a loro volta alti consumi di CO2 per essere messe in opera, e poi non sfruttarne fino in fondo i successivi vantaggi ecologici; non basta un semplice e modesto incremento dei costi del volo aereo, oltretutto generalizzato, per ottenere questo risultato.
ma lo stesso si dovrebbe poi fare per il trasporto di merci su strada.
. . .
a questo punto, incuriosito, mi sono rivolto ad afo, il blogger laureato in ingegneria aeronautica, ed ho effettivamente ottenuto alcune risposte:
ciao,
spero tutto bene, e sono qui per chiederti, se vuoi, di intervenire nella discussione aperta sull’ultima parte del mio ultimo post, in particolare sulla produzione di CO2 da parte degli aerei.
credo che un tuo intervento sarebbe chiarificatore.
grazie, se puoi, e intanto un caro saluto!
Ciao Mauro,
Grazie per la richiesta. Nel weekend cerco qualche dato più preciso. Spero di essere d’aiuto.
Quanto consuma un aereo dipende da molti fattori. Per esempio se la tipologia di aereo è adatta per la tratta dove viene usato, se il tasso di riempimento è soddisfatto, se l’aereo vola alla quota e velocità ottimali.
Da quello che ho visto il consumo per posto in aereo va dai 2 ai 7 litri per 100km. In macchina sei dai 5 ai 10 per 100km però hai 4 o 5 posti. Credo però che andrebbe considerato anche il costo di produzione e manutenzione dei vari sistemi di trasporto e le loro infrastrutture. Per l’aereo sono gli aeroporti e per le auto le strade.
Poi però c’è un problema nella valutazione della CO2. Forse non è chiaro ma si sta parlando di CO2 equivalente. Questo significa che le sostanze vengono equiparate alla capacità di effetto serra della CO2 ma non sono CO2.
È qui che un aereo potrebbe subire il colpo più duro. Le macchina hanno la marmitta che blocca alcuni NOx (1 g pari a decine di volte CO2 equivalente) mentre l’aereo non ha nulla.
Il motore di un aereo turbofan (più comuni) prende aria, la comprime, la mescola con cherosene, la accende facendola espandere per ottenere l’energia necessaria a comprimere altra aria e contemporaneamente la spinta. Capisci che lo scarico nell’aria è diretto. In termini di CO2 equivalente l’aereo potrebbe perdere in maniera netta.
Il problema principale è però un’altro. Lo stesso dei cibi light. È inutile essere ecologici solo per consumare poi il doppio vanificando o pegiorando il vantaggio.
Per essere ecologici non bisogna decidere tra macchina, aereo o treno ma stare a casa.
Una buona serata!
Appena trovo dei dati più precisi ritorno
credo che la distinzione fatta da afo tra CO2 e CO2 equivalenti sia decisiva per capire il fortissimo divario dei dati tra fonti diverse nella valutazione dell’inquinamento da traffico aereo.
grazie, sei stato chiarissimo! e hai districato bene la disputa.
ti chiedo l’autorizzazione a pubblicare il cuore della tua mail sul blog come parte finale del post.
Puoi farlo. Mi spiace però non averti potuto dare dei numeri concreti. Forse in futuro farò una ricerca più approfondita anche per semplice curiosità.
Ciao Mauro
ciao,
non preoccuparti, per quelle che erano le mie esigenze di comprensione, già così il tuo intervento è stato utilissimo.
mi è rimasta soltanto una specie di domanda sciocca da farti: naturalmente pensare di filtrare i gas di scarico degli aerei come si fa con le auto è assolutamente assurdo, vero?
Stai facendo una similitudine con il motore delle auto che non c’è.
Nelle auto bruciare il combustibile ti serve solo per produrre energia meccanica da trasmettere poi alle ruote.
Nei motori aeronautici (turbogetto, turbofan) bruciare il combustibile ti serve per generare un flusso d’aria ad alta pressione che espandendosi ti spinge l’aereo nella direzione opposta. L’elemento principale dove si genera la spinta è l’ugello (tratto finale) dove tu vorresti mettere un filtro. Soluzione impossibile.
Ci sono dei motori aeronautici a pistoni ma sono antiquati, usati soprattutto su vecchi aerei.
Filtrare o ridurre il consumo di carburante in ambito aeronautico è sempre critico per la sicurezza. Boeing insegna qualcosa. Puntavano ad un -17% per battere l’Airbus Neo -13% di carburante. Hanno ottenuto un disastro.
ecco, era come immaginavo vagamente, ma senza sapere bene perché.
ho comunque detto una stupidaggine, ma è stato bene perché adesso non la ripeterò più.
grazie di tutto, e a presto!
Mi spiace, ma i dati che fornisci sulla Co2 generata non hanno nessun senso, non so dove li hai presi o erroneamente interpretati. Questi dati invece, di fonte Agenzia Europea dell’Ambiente 2014, sono decisamente più credibili.
Grammi di CO2 per Persona per Km:
Treno: 14
Auto: 42
Auto grande: 55
Motorino; 72
Aereo: 285
Dal punto di vista ingegneristico questo è semplicemente ovvio, l’aereo devi anche tenerlo su, con grave dispendio di energia.
Un abbraccio e correggi il blog.
Roberto
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ciao, grazie dell’attenzione.
la mia fonte, sommariamente indicata anche nel post, è questo studio della Sueddeutsche Zeitung, che è un giornale tedesco piuttosto serio: https://projekte.sueddeutsche.de/artikel/politik/was-die-klimakrise-wirklich-bedeutet-e946076/
ho fatto l’impossibile per riportare anche l’immagine che sintetizza il discorso, ma non si lasciava ricopiare.
il testo dice:
Beim Fliegen oder beim Autofahren zum Beispiel ist eine Tonne CO2 relativ schnell freigesetzt.
Per esempio, volando o andando in auto, una tonnellata di CO2 è liberata in modo piuttosto rapido.
Auch beim Zugfahren entsteht Kohlendioxid, aber dort kommt man mit derselben Menge CO2 sehr viel weiter.
Anche andando in treno si produce anidride carbonica, ma in questo caso con la stessa quantità di CO2 si fa molta più strada.
di fianco le cifre che ho ricopiato nel post, semplicemente arrotondandole (questi tedeschi!):
aereo: 3.498 km; auto: 4.350 km; treno: 227.790 km
poi continua:
Eine Tonne, das ist genauso viel wie etwa das Kohlekraftwerk Jänschwalde in die Luft abgibt – in 1,3 Sekunden.
Una tonnellata, che è esattamente quello che la centrale a carbone di Jänschwalde scarica nell’aria in 1,3 secondi.
Etwa zehnmal so viel, 9,6 Tonnen CO2, verursacht ein typischer Deutscher pro Jahr – das ist ungefähr doppelt so viel wie alle Menschen weltweit im Schnitt.
Circa 10 volte altrettanto, 9,6 tonnellate di CO2, è quanta ne che produce un tedesco in media all’anno – ed è circa il doppio di quella che producono in media tutti gli uomini nel mondo.
dove ho sbagliato a interpretare? oppure ha sbagliato il giornalista tedesco? forse intendeva parlare di consumo pro capite?
alla luce della mentalità tedesca e del loro uso maniacalmente preciso del linguaggio tendo ad escluderlo…
ha sbagliato allora il giornalista?
lui qui comunque dice chiaramente, anche in questa seconda eventuale interpretazione, che un km in auto costa in CO2 più di un km in aereo.
e occorre tenere conto che in Germania il governo ha appena introdotto tasse supplementari per scoraggiare l’uso dell’aereo; quindi è molto strano un errore simile, su un tema che è stato al centro del dibattito politico di quel paese.
anche io sono rimasto meravigliato, leggendo; e ho riportato i dati proprio per questo.
certo, non c’è nessun dubbio, come dici tu, che un aereo, nel suo insieme, consumi più di un’automobile per fare lo stesso percorso; però il punto è quanto di più, dato che il consumo di un’auto va diviso per un fattore da 1 a 5 al massimo, e quello di un aereo per un numero molto più alto, e poi, oltretutto, una volta salito, l’aereo deve fare i conti soltanto con l’attrito dell’aria, mentre l’auto deve subire anche quello delle ruote sul terreno.
tuttavia, non essendo un ingegnere, non ho un’opinione a riguardo; ma certamente se i dati che citi sono dell’Agenzia Europea dell’Ambiente vanno considerati attendibili: ma sei sicuro che questi dati siano per persona?
per il momento correggo, o meglio integro, con prudenza… 😉
ricambio l’abbraccio, Roberto, e grazie di cuore!
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il resto della discussione, sviluppatasi poi via whatsapp è ora riportata sul blog.
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mi è venuto in mente che, quando viaggiavo tra Germania e Italia in auto, fornendo passaggi con blablacar, il sito calcolava e mi comunicava quanta CO2 producevo durante il viaggio: non ricordo le cifre esatte naturalmente, ma il loro ordine di grandezza, e anche allora rimasi meravigliato di saperle: adesso ho provato a calcolare il consumo globale dell’auto secondo la Sueddeutesche e secondo l’Agenzia Europea.
nel primo caso, per fare quei circa 600 km, avrei prodotto circa 140 kg di CO2, cioè 35 kg a testa per i 4 passeggeri.
nel secondo caso si arriva a calcolare un consumo di 25 kg a testa, e anche questa lieve differenza scompare quasi del tutto se si presume che i passeggeri dell’auto siano 5.
quindi, almeno per quanto riguarda l’auto, le cifre sono abbastanza omogenee nei due studi, ed anche col consumo che mi indicava blablacar.
rimangono le differenze per gli altri tipi di consumo, e soprattutto per il treno, ma qui forse si devono cercare altre spiegazioni.
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La Qtá di CO2 dovuta a respirazione umana, se non sbaglio, è di 200 /300 kg/anno
Le 10 ton pro capite sono dovute ai consumi medi di oggetti acquistati e di energie utilizzate…
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certo, sembra anche a me che l’ordine di grandezza della pura respirazione umana sia questo, anche senza andare a controllare e che il resto della produzione di anidride carbonica sia dovuta agli altri costumi e agli stili di vita, altrimenti non si capirebbe come mai un essere umano del mondo occidentale ne produce il doppio di chi vive in altre parti del mondo e con altri stili di vita…
usando la parola respirando volevo fare dell’ironia, ma oggettivamente rischio di creare confusione.
correggo con un’espressione più chiara.
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L’umano emette 33mg di co2 ogni respiro, circa 500g/giorno, 185kg/anno. L’ho letto sul penultimo nr. delle scienze.
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oh, ecco un dato davvero prezioso, ma come mai mi è sfuggito? sono abbonato alle Scienze anche io…
e l’avevo cercato per mari e per monti… 🙂
200 kg di CO2 scarsi per più di 7 miliardi di esseri umani… – sempre nell’ambito delle cognizioni vaghe e probabili…
possiamo calcolare finalmente il dato più censurato da tutte le discussioni sull’effetto serra: il costo in CO2 della pura e semplice bomba demografica: attorno a 1 miliardo e 400 milioni di tonnellate di CO2 l’anno.
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