Ma chi decide cosa è un partito e cosa è una fondazione.
Il fatto che Open sia stata trasformata da qualcuno in un partito politico è una cosa enorme.
I due giudici fiorentini dicono che Open era un partito (!).
Chi decide come si fonda un partito?
La politica o la magistratura?
Colpisce il silenzio di commentatori sul punto, decisivo per la democrazia di un Paese.
Tutti zitti?
Matteo Renzi
allora parlo io, anzi faccio parlare la legge, visto che Renzi non si preoccupa di conoscerla neppure per poterla violare meglio e palesemente parla a vanvera:
LEGGE 9 gennaio 2019, n. 3
Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonche’ in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.
art. 20
Sono equiparate ai partiti e movimenti politici le fondazioni, le associazioni e i comitati la composizione dei cui organi direttivi sia determinata in tutto o in parte da deliberazioni di partiti o movimenti politici
ovvero i cui organi direttivi siano composti in tutto o in parte da membri di organi di partiti o movimenti politici
ovvero da persone che siano o siano state, nei dieci anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali
ovvero che ricoprano o abbiano ricoperto, nei dieci anni precedenti, incarichi di governo al livello nazionale, regionale o locale
ovvero incarichi istituzionali per esservi state elette o nominate in virtù della loro appartenenza a partiti o movimenti politici,
nonché le fondazioni e le associazioni che eroghino somme a titolo di liberalità o contribuiscano in misura pari o superiore a euro 5.000 l’anno al finanziamento di iniziative o servizi a titolo gratuito in favore di partiti, movimenti politici o loro articolazioni interne, di membri di organi di partiti o movimenti politici o di persone che ricoprono incarichi istituzionali.
questa legge, che spiega in quali casi le fondazioni devono essere trattate come un partito politico, perché fanno da foglia di fico per operazioni sporche, è stata approvata in via definitiva alla fine dello scorso anno ed è entrata in vigore dall’inizio di questo.
sembra che il senatore Renzi, quando l’hanno votata in Senato, dormiva.
. . .
è la stessa legge che prevede la riforma della prescrizione dall’1 gennaio 2020, e in particolare:
1) sospende il corso della prescrizione dalla data di pronuncia della sentenza di primo grado (sia di condanna che di assoluzione) o dal decreto di condanna, fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o alla data di irrevocabilità del citato decreto.
2) individua nel giorno di cessazione della continuazione il termine di decorrenza della prescrizione in caso di reato continuato (si ritorna alla situazione di prima della berlusconiana legge Cirielli del 2005).
l’entrata in vigore della riforma della prescrizione è fissata al 1° gennaio 2020, ed è contestata da tutte le forze politiche salvo i 5Stelle.
. . .
però, se avessimo una stampa in Italia, queste cose me le leggerei la mattina facendo colazione, invece di dovermele scrivere io.
Parole sante!
Confesso di essere rimasto un po’ perplesso sulla tempistica, ma la tattica di buttarla in caciara funziona sempre, Renzi figurarsi se poteva tirarsi indietro…
i giornalisti non spiegano, non fanno domande, a che servono?
Viene voglia di dar ragione a chi vuole abolire la Rai (tengono come foglia di fico Report, ma per il resto…)
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abolire la RAI è una delle poche cose che possiamo fare anche in proprio, e io l’ho abolita da un paio di decenni, almeno a casa mia.
alcuni mi dicono che non sanno che cosa mi perdo, indicandomi le oche cose buone che ci sono, ma io rispondo che la loro funzione è appunto quella di mantenere un minimo di credibilità all’istituzione tutta intera e dunque farci accettare di riempire di tossine mediatiche, per cui il danno di ci se la guarda è sempre maggiore del vantaggio.
– sulla tempistica: siccome la politica riempie tutti i tempi, i tempi non mancano mai…, nel senso che è sempre la volta buona.
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