la prescrizione all’italiana, che ridere.
solo in Grecia la prescrizione funziona come in Italia, e non a caso; negli altri paesi del mondo i reati non si prescrivono come da noi.
e dovrebbe bastare questo, per chiudere il discorso.
qui non si tratta di essere filo-grillini oppure no: si tratta di usare la testa (se se ne ha una che funziona) oppure no.
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chissà come mai nessuno ricorda, nell’Italia diventata oramai tutta berlusconiana senza saperlo, che la prescrizione che abbiamo è il frutto esatto ultimo dei ritocchi anche ad personam venuti da Arcore…
e non a caso l’ultimo dei mohicani, il difensore disperato e odioso della trincea di una classe dirigente di impunti per definizione, è il carissimo Renzi, che a sua volta gioca anche per se stesso, o forse per babbo e mamma: dove il babbo non è solo quello anagrafico sotto processo, ma anche quello politico, il Berlusconi rimasto oramai senza i suoi storici denti da pescecane, che ha passato il testimone a lui.
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la riforma Bonafede è modestissima e neppure porta l’Italia nel contesto delle nazioni civili, ma ha scatenato la canea garantista, cioè impunitaria, di tutti i servi del vero potere italiano che è la mafia, intesa come corruzione abituale ed abitudine all’illegalismo di massa.
la prescrizione noi la calcoliamo – e continueremo a calcolare, anche con la riforma Bonafede – dal momento in cui viene commesso il delitto, e non dal momento in cui viene scoperto, giusto per garantire meglio chi è così scafato da non farsi scoprire subito.
la prescrizione in altri paesi è sospesa dal momento del rinvio a giudizio o addirittura dall’apertura formale delle indagini a carico di qualcuno, o per qualunque atto giudiziario, ma da noi perdura negli anni e prospera anche grazie alla mostruosità dei tre gradi di giudizio (non previsti dalla Costituzione).
la prescrizione, in se stessa, non ha niente a che fare con la durata dei processi, che non deve essere eccessiva per Costituzione e mille buone ragioni, ma questo nostro problema storico si risolve per altre vie e non può diventare un alibi per mandare impuniti i colpevoli.
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ecco, è questa l’evidente fallacia logica del dibattito sulla prescrizione che impedisce di andare oltre e di diventare un paese civile, dove la giustizia funziona e la pena non si prescrive per chi sa tirarla per le lunghe: tra i diritti umani sociali fondamentali vi è anche quello all’ottenere giustizia.
chi dice che, se i processi durano troppo, allora l’imputato deve andare assolto, ha evidentemente tutto l’interesse a farli durare, se è un mascalzone che sa di avere violato la legge.
la sospensione della prescrizione invece sarà un modo per abbreviarli, dato che farà venir meno l’interesse del colpevole a tirarla per le lunghe sperando di farla franca in questo modo.
fra l’altro, non si abbreviano i processi anche prevedendo sanzioni pesanti per chi ricorre pretestuosamente? non sarebbe bella una aggravante automatica di pena per chi perde l’appello?
l’appello stesso non potrebbe essere condizionato a precisi motivi di ricorso?
in altri termini, il modo migliore di sveltire i processi non sarebbe quello di evitare i tre gradi di giudizi, come ha proposto il giudice Caselli, limitandoli a due, almeno al di sotto di una certa soglia di gravità?
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insomma, grande è la confusione sotto il cielo del malaffare italiano, dove perfino uno storico capo del governo come Andreotti poté essere riconosciuto colpevole di collusione organica con la mafia, ma prescritto?
e non si potrebbe stabilire che per i reati politici, ad esempio, i termini della prescrizione sono doppi di quelli normali, come in Germania?
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non mi piace molto l’idea di sospendere la prescrizione soltanto per chi viene condannato in primo grado, facendogliela recuperare se poi assolto in appello, in vista della Cassazione, per i motivi impliciti in quanto ho appena detto.
ma perché questa idea dovrebbe essere considerata incostituzionale, poi?
la Costituzione dice all’art. 27 che L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
ma in che senso, se ti sospendo la prescrizione, allora ti considero colpevole? anzi, te la sospendo proprio per poterti giudicare, ed eventualmente assolvere: nel merito, però, e non semplicemente per decorrenza dei termini.
ma forse qualche insigne costituzionalista che afferma l’incostituzionalità di quella soluzione – scusate il bisticcio di parole – sta parlando della Costituzione materiale pratica, l’impunità dei poteri forti – piuttosto che di quella scritta.
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quel mostro politico che si chiama Renzi ha forse finito di accordarsi per partecipare alle prossime elezioni con la destra e adesso si prepara a far cadere il governo che ha messo in piedi soltanto sei mesi fa?
da quel serpente velenoso mi aspetto di tutto, compresa una battaglia ingloriosa in difesa del malaffare.
ma la Lega, che ha votato qualche mese fa la legge Bonafede, oramai in vigore, voterà adesso per abolirla?
e con quale faccia verso i suoi elettori giustizialisti?
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no, non credo che cadrà il governo per questo; però sono sicuro che questo è un paese dove comandano i malfattori e che una giustizia celere e giusta non la vogliono.
A volte penso che invece di pasticciare decenni sugli stessi temi, con leggi su leggi, sarebbe meglio buttare via tutto e metterci in mano a qualcuno di uno stato dove le cose funzionano meglio, dato che sembra che non siamo nemmeno capaci di copiare. È sacrosanto quello che dici, che quello di avere giustizia è uno dei diritti fondamentali, dovrebbero sanzionarci per questo, mica per lo scostamento del 3%…
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approvo entusiasticamente il tuo commento.
ma… sanzionarci? il fatto è che siamo in troppo buona compagnia: Polonia e paesi balcanici, ai quali del resto assomigliamo sempre di più.
l’allargamento dell’Europa è avvenuto guardando solo al tornaconto economico (come tutta la globalizzazione, del resto…), e quindi eccoci divisi tra democrazia e divisione dei poteri e modelli di stato autoritario, tra i quali rientriamo benissimo, a parte la variante mafiosa…
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