prostituti di massa infettati dall’AIDS – 35

non so voi, ma ha colpito molto me la notizia del sieropositivo di 55 della provincia di Brescia che ha infettato almeno 30 ragazzi, in parte minorenni, con rapporti omosessuali a pagamento non protetti.

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qui non voglio parlare del torbido protagonista: dovrei fare del moralismo a buon mercato, e non è nelle mie corde, e mi scoprirei facilmente talebano.

se aggiungiamo che il tipo era già stato denunciato un paio d’anni fa quando un 13enne raccontò di essere stato avvicinato con l’esibizione di immagini pornografiche….

ma siamo sempre nel campo del’impunità garantita in Italia di regola, salvo che in qualche caso di cronaca nera agitato davanti all’opinione pubblica per distrarla da questa realtà.

piuttosto mi interesserebbe sapere, semmai, attraverso quali contorti meccanismi una mente umana, sapendo che il corpo che la sostiene è stato infettato per una sua colpevole negligenza nelle precauzioni, ritiene invece di doversi vendicare di un presunto torto subito infettando consapevolmente degli innocenti altrettanto imprudenti.

la cronaca ci ha del resto informato di recente di un comportamento analogo in un sieropositivo eterosessuale che infettava volutamente le sue partner, arrivando al punto di mostrare  ad alcune risultati falsificati delle analisi mediche, pur di arrivare al rapporto non protetto.

sieropositivo che diventa untore consapevole: quanto spesso?

naturalmente nell’uno e nell’altro caso la rete rigurgita di invocazioni alla morte degne del Califfato, e chissà che presto gli autori non vengano accontentati, purché si lascino circoncidere…

l’esecuzione degli untori sulla pubblica piazza lascerebbe tuttavia aperto il problema di come si diventa untori e perché: forse un modo per non sentirsi colpevoli delle proprie scelte di vita poco responsabili?

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come che sia, il caso del sieropositivo che si trasforma in consapevole untore, cioè in assassino di massa, seriale, mi colpisce meno dei casi di coloro che si ritrovano, invece, ad essere vittime…

una trentina di ragazzi, almeno, in una piccola realtà di provincia, contattati attraverso chat o chissà come altro, disposti ad avere rapporti omosessuali a pagamento per cifre abbastanza irrisorie, da 20 a 50 euro, con un omosessuale stagionato e probabilmente perfino ben poco attraente anche per chi avesse avuto tendenze omosessuali…

be’, così poco vale per un adolescente di oggi, o meglio per alcuni adolescenti di oggi, ma neppure così rari, la propria integrità sessuale e l’autonomia delle proprie scelte?

a me pare che un caso simile sia la spia di un cambiamento profondo in corso dell’immagine stessa della sessualità nelle giovani generazioni; ma anche della loro stessa idea di libertà personale.

mi pare evidente che chi è disposto a vendersi per 20 euro non può avere il minimo interesse ad altri aspetti della libertà più sofisticati, come la libertà politica, quella di parola, quella di pensiero poi…

ma poi, per non moraleggiare troppo: non è questa, su un atro piano, la posizione classica del lavoratore salariato, secondo Marx?

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ma siamo nell’epoca della gestione chimica delle sensazioni e delle emozioni.

oggi sappiamo che l’orgasmo è provocato nel cervello dal rilascio di sostanze prodotte naturalmente dall’organismo, che hanno però la stessa natura di quelle che si possono acquistare sul mercato, prodotte artificialmente e concentrate, con effetti anche più potenti.

niente di strano che il sesso possa apparire a qualcuno che vi ci si avvicina per la prima volta come una droga artigianale e fatta in casa.

e se si ha la fortuna di incontrare un cultore dell’orgasmo biologico, perché non vendergliene un poco per comperarsi quello artificiale, prodotto tecnologicamente e di apparente qualità superiore – almeno in termini di mercato del piacere fisico?

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ma con un vecchio maschio già un poco cadente, anche se si è etero? direte voi…

be’, altre indagini ci dicono che in questa fascia di età si è oramai diffusa un’idea della sessualità ben diversa da quella tradizionale e che una parte molto importante degli adolescenti di oggi non si sente più né etero né omosessuale e neppure bisessuale, semmai, in senso classico, col suo doppio scomparto di piaceri.

il nuovo modello della sessualità giovanile è quello pansessuale, nel quale il piacere può assumere qualunque forma, in una specie di prosecuzione anche nell’età successiva alla pubertà di quella sessualità polimorfa che induceva il vecchio Freud a considerare il bambino piccolo un perverso aperto all’esplorazione di ogni forma di piacere erotico.

dunque anche gli adolescenti, che oggi esplorano il mondo del piacere adulto, come hanno sempre fatto da che mondo è mondo, ma con una consapevolezza nuova – si direbbe -: quella di poter trovare narcisisticamente il piacere ovunque.

eh già, e scusatemi se torno su cose che qua e là ho già detto: ma se sei un narciso, allora non importa molto chi è disposto ad adorarti e a cercare di farti raggiungere il piacere.

la società narcisista è necessariamente anche una società dalla sessualità polimorfa.

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e i giovani prostituti di Brescia, che rischiano di risvegliarsi amaramente ritrovandosi addosso una malattia che non li abbandonerà fino alla fine dei loro giorni, e che potrebbero a loro volta averla attaccata anche ad altri, ma senza saperlo, oppure disinteressandosi di saperlo, sono anche il segnale di una trasformazione profonda dell’essere umano interiore, che lascia perplesso chi appartiene alla mia generazione.

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