UK remain, with Beppe Grillo – 314

oggi il Regno Unito sta votando – cosi` ci hanno anticipato i sondaggi -, anche se per un soffio, di restare nell’Unione Europea,

ma alle condizioni molto particolari e in un certo modo speciali che Cameron ha trattato con gli altri paesi dell’Unione.

il rapporto del Regno Unito con l’Unione Europea da domani sara` simile a quello che Hong Kong, l’ex colonia inglese, ha col resto della Cina, compresa una moneta propria.

anzi, da un certo punto di vista, il rapporto sara` molto piu` blando, anche considerando che l’Unione Europea e` un’unione politica sui generis e neppure una confederazione.

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mi sbilancio ad urne aperte, contraria a tutto quello che ho pensato sinora, perche` ho appena letto sul blog di Beppe Grillo un post dedicato al tema.

il post si conclude con queste parole:

10) Per il Movimento 5 Stelle l’Italia dovrebbe uscire dall’UE?

“Il Movimento 5 Stelle è in Europa e non ha nessuna intenzione di abbandonarla.

Se non fossimo interessati all’Unione Europea non ci saremmo mai candidati; qui, invece, abbiamo eletto la seconda delegazione italiana.

L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’UE, ma ci sono molte cose di questa Europa che non funzionano.

L’unico modo per cambiare questa “Unione” è il costante impegno istituzionale, per questo il Movimento 5 Stelle si sta battendo per trasformare l’UE dall’interno”.

Grillo ha un grande fiuto politico: non si sarebbe azzardato a scrivere un post simile, se non avesse la certezza che l’Inghilterra restera` nell’Unione.

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questo post di Grillo in teoria potrebbe rimuovere una delle principali motivazioni che mi impedisce l’adesione al suo movimento 

– ammesso che questo possa interessare a qualcun altro che a me.

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– l’altra, insuperabile, e` la struttura proprietaria e ora anche semi-dinastica del Movimento, che viene confermata da questo stesso post.

che e` un rovesciamento piuttosto brusco della tradizionale linea politica dei Cinque Stelle.

rompe perfino l’alleanza col movimento anti-Europa dell’inglese Farange, che ha portato i Cinque Stelle a costituire un unico gruppo col suo movimento al Parlamento europeo.

(ma per la verita` anche Farage, recentemente, parlava di distruggere questa Europa).

chi l’ha deciso nei Cinque Stelle?

in seguito a quale dibattito?

il blog e` uno strumento anti-democratico, di un verticismo insuperabile, per me.

e un movimento politico guidato in questo modo non puo` essere considerato democratico).

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non condivido alcune altre considerazioni sull’Europa tra i 9 punti precedenti; tuttavia si tratta di dissensi non preclusivi, su questo tema.

nessuno puo` pensare che possa esistere un movimento politico fotocopia del suo modo di pensare.

soprattutto se e` molto originale, come nel mio caso.

quindi sull’Europa potrei accontentarmi; vedremo in futuro per il resto se altri motivi di perplessita` saranno rimossi.

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questo nuovo europeismo grillino naturalmente mi fa comunque piacere in se stesso, come cambiamento degli equilibri politici italiani interni,

e perche` diminuisce la forza della propaganda insensata per l’uscita del nostro paese dall’Unione Europea.

credo che segni una svolta importante e un momento di differenziazione rispetto alla Lega puramente xenofoba ed anti-europea di Salvini.

credo anche che segni una maturazione del Movimento che diventa tanto meno anti-europeo in generale, quanto piu` crescono in Europa le forze che si oppongono ad una gestione dell’Unione Europa succube della grande finanza.

credo infine che segni un ulteriuore avvicinamento dei Cinque Stelle al governo.

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via via che si avvicinano a sostituire il penoso e improvvisato esperimento renzino, i grillini moderano i toni, approfondiscono le analisi e si presentano come affidabili.

in partenza hanno le carte in regola ben piu` di Renzi per farlo.

hanno una serie di proposte concrete che giudico interessanti.

hanno assunto senza remore la rappresentanza politica dei ceti emrginati e impoveriti.

mentre il Partito Democratico di Renzi e` oggi sociologicamente il partito della classe media.

politicamente uno strumento della elite degli iper-plutocrati.

e in particolare lo strumento operativo usato da Marchionne per dirigere la politica italiana piegandola ai propri interessi planetari.

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parallelamente stiamo palesemente assistendo ad un cambio veloce di cavallo dei poteri forti in loro favore.

e tuttavia la parola d’ordine onesta` e` suggestiva, anche se non basta a definire una linea politica.

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sperare un poco nei grillini e` ingenuo?

si`, puo` essere molto ingenuo.

ma non sperare in loro, per principio preso, puo` essere ancora piu` ingenuo.

ma allora che cosa consigli di fare, bortocal?

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io non consiglio niente a nessuno, per principio.

per principio io dico solamente quel che penso,

e forse lo dico piu` per me stesso, per fissare i miei pensieri, che per gli altri.

non ho piu` la pretesa che qualcuno mi legga e trovi sensato quello che scrivo,

sono diventato un po’ piu` saggio finalmente.

io intendo semplicemente osservare quello che il Movimento Cinque Stelle fara` con la mia totale liberta` di giudizio…

pronto a criticare le scelte concrete che mi sembreranno sbagliate.

ma pronto a riconoscere i loro meriti, dove mi sembrera` di trovarne.

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insomma, in questo momento i Cinque Stelle sono nella politica italiana l’unica forza nella quale mi sento di mettere un barlume di speranza molto attenta e condizionata.

un barlume, ho detto: non mi sento di chiudere del tutto la porta alla speranza.

. . .

ma staro` molto attento a che la speranza non si trasformi in fede.

come sapete (forse), sono un ateo che una volta si definiva ateo cristiano,

ma non sono molto cattolico,

e trovo l’accoppiamento tra fede e speranza molto pericolso.

preferisco la solidarieta` laica, che non si nutre di cattive compagnie…


26 risposte a "UK remain, with Beppe Grillo – 314"

    1. Rispondo qui al tuo commento sul test di Openpolis perchè al posto giusto c’è uno spazio troppo stretto.
      A no eh… la cucinaaaa toscanaaaaa meglio di quella piemonteseeee??? Ma li conosci i centomila antipasti, i brasati al barolo, i fritti misti con dentro anche il semolino e gli amaretti? Vai al ristorante Il Muletto, in corso Casale , e se ancora possibile mangia “ad assaggini” e sono certa che cambierai opinione 🙂 🙂

      Seriamente, sul quesito dei fast foof nei centri storici bisogna stare in mezzo, no divieti, ma controlli delle licenze, e sempre proseguire nel mantenimento delle facciate. Il MacDonald di Piazza Castello si presenta con la stessa entrata ottocentesca dell’esercizio precedente.

      Sul quesito 2 in teoria sono favorevole, ma conoscendo l’onestà della classe politica temo bustarelle per avere mano libera. Mi astengo

      Sul terzo quesito sono nettamente con i lettori. La risposta della Appendino è in politichese. Certo che ci vogliono i percorsi formativi…ANCHE, perchè sappiamo bene che poi dopo il percorso formativo forse resti lo stesso disoccupato. E poi formativi in cosa? Prima si dovrebbe fare uno studio sulle professioni carenti, ma ci sono? Insomma, campa cavallo
      Tuttavia, la dichiarazione di Appendino che avevo ascoltato spiegava che il salario sociale è di competenza governativa…
      se è vero, deve solo spingere i M5S perchè spingano a loro volta sul governo.
      Se non è vero, e può esistere un salario sociale locale, io credo debba essere regionale, perché molti dei disoccupati di TO probabilmente risiedono in altri comuni. Quindi se la deve vedere col Chiampa, che da presidente della regione Piemonte sembra in sintonia … politichese.
      —– Ho fatto una ricerca, e ti passo questo articolo. a me fa venire i nervi, è il gioco della prima repubblica, facciamo commissioni, studi, analisi indagini, intanto il tempo passa
      Su questo son tutti uguali con parole diverse
      http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/03/08/lsos-di-chiamparino-centomila-disoccupati-unemergenza-socialeTorino12.html.

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      1. ti sembra il caso di introdurre il tuo commento in questo modo a ora di cena a uno che per pranzo ha mangiato una piadina al bar della scuola??? sadica! 🙂

        non so perche` nell’immaginario comune la gastronomia piemontese e` legata piuttosto alla ciccolata – e basterebbe questo a farmela preferire a quella toscana che se la cava con i bistecconi alla fiorentina… 🙂

        secondo me se qualche autorita` pubblica arginasse anche le porcherie dei fastfood dietro le facciate apparentemente rispettose non sarebbe male: quelli spacciano veleni grastronomici!

        ma forse sto finendo fuori tema.

        so che a Livorno il comune ha introdtto in forma molto limitata forme di salario di cittadinanza.

        ecco, userei queta definizione per stabilire il principio che non aiuto i nulla facenti per vocazione, ma chiedo qualcosa in cambio: formazione o piccole attivita` sociali.

        senza questo sono contrario al salario di cittadinanza (userei d’ora in poi questa definizione, per rendere meglio il concetto: salario!)

        il resto forse e` un poco troppo specialistico per me, prima di cena…. 🙂 🙂 🙂

        visto il link che mi hai mandato, mi trovo abbastanza d’accordo con Chiamparino e trovo incomprensibile l’assenza dei Cinquestelle all’incontro.

        temo la logica sia del peggior politichese: fare ostruzionismo su scelte costruttive degli altri, per riservarsi l’egemonia sulla parola d’ordine da spendere nelle elezioni.

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        1. prima le cose veramente importanti: il cioccolato. Ti consiglio il “bunet”. Trattasi di un dolce al cucchiaio, un budino in pratica al cioccolato con dentro degli amaretti spezzettati , che cuocendo ovviamente diventano morbidosi …. una delizia per il palato. Buneet significa berretto, ma non so per quale motivo si chiami così, a meno che sia perchè, come il berretto è l’ultimo a essere indossato, è l’ultimo ad essere mangiato…C’è un’altra specialità che dovrai provare a Torino, ma te ne parlerò ad un’altra happy hour, per centellinare l’espressione del mio sadismo 🙂

          Interessante Livorno, ma se è legato ai corsi … ha un’altra filosofia. Ho da poco visto il curriculum di un extracomunitario, al suo paese laureato in letteratura inglese, qui lavoratore dell’edilizia…. che ha fatto almeno 6 corsi di formazione, anche in informatica, della regione Lombardia-Ue , ma da nessuno è venuto fuori un impiego.
          A mio modo di vedere, il reddito di cittadinanza dovrebbe essere la base, con l’obbligo di partecipazione a corsi di formazione PER coloro che siano in possesso di una professionalità che richiede aggiornamento o specializzazione di cui esiste reale esigenza di mercato.

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          1. sono talmente preso dalla parte sulle ghiottonerie torinesi che mi scuso se saro` approssimativo sul resto.

            a Livorno per quanto ricordo (ma potrei sbagliare e non sono andato a controllare) L’INTRODUZIONE SPERIMENTALE DEL REDDITO (REDDITO!) DI CITTADINANZA non e` collegato alla frequenza di corsi.

            sono tuttavia contrrio al modello assistenziale tedesco, verificato piu` o meno direttamente, dove lo stato paga l’affitto ed eroga un reddito che permette di vivere, ma abbandona l’assisitito a se stesso, mettendogli soltanto un obbligo di trovarsi unlavoro entro due anni.

            credo oltretutto che possa funzionare in un modello di econimia abbastanza dinamico, dove il lavoro lo si trova, e non da noi.

            io penso che ci debba essere un SALARIO di cittadinanza, che collega l’assistenza statale a prestaxzioni comunque date dal cittadino: i corsi di formazione, con le caratteristiche che dici tu e in vista di precisi inserimenti lavorativi, dovrebbero essre solo una delle forme possibili.

            altrimenti va a finire che usiamo l’assistenza per beneficiare piu` gli assistenti che gli assistendi…. 😉

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            1. Indichi proprio la mia paura, quella dei corsi che finiscono per essere parcheggi temporanei. Sarebbe diverso, concordo, in un periodo di dinamismo produttivo… ma forse in quel caso non ci sarebbero tanti senza reddito, chi perde un buon lavoro ne trova almeno uno per campare.
              Devo riconoscere che anche solo sfiorando le complessità, mi rendo conto di quanto sia difficile il ruolo dei politici ed egli amministratori, e come sarebbe un ruolo bello e gratificante se ricoperto da gente con senso dello stato. Finisco sempre allo stesso punto: ci manca proprio il materiale umano da mettere in politica. Il M5S è un portone aperto, è stata una novità, ma non so se ci sono molti personaggi di quelli che mi auguravo venissero fuori nei posti di responsabilità. Forse, ma non sono abbastanza sicura, il Pizzarotti è uno di questi, uno che almeno ci prova a fare seriamente il bene della città e non di un partito.

              Infine ti porto una news che ti farà mettere un ” +” vicino al nome della Raggi :
              vuole tirar su 400 milioni di tasse non pagate e di elargizioni al Vaticano 🙂

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              1. partendo dal fondo, allora potrebbe anche starmi bene chye la Raggi, diplomaticamente, vada dal papa, pur di far pagare le tasse al Vaticano.

                sarebbe una rivoluzione tale in Italia e a Roma.

                sull’osservazione iniziale non penso affatto che in Italia manchino le persone che potrebbero fare la politica onesta; sono sicuro che ce ne sono molte e che vengono attivamente scoraggiate, perseguitate e distolte in tutti i modi.

                lo dico anche per varia esperienza personale.

                vi e` una specie di lega dei mascalzoni che domina e controlla la politica nel nostro paese e non consente che gli onesti vi abbiano spazio: vedi a Roma il caso Marino.

                lo diceva anche Leopardi – in questo passo, che lessi e mi turbo` e commentai scrivendo per me stesso, a 15 anni: mi scuso per la lunga citazione; ma devi solo intendere all’inizio che Leopardi parla dell’Italia dove dice “il mondo”

                Dico che il mondo è una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi. Quando due o più birbanti si trovano insieme la prima volta, facilmente e come per segni si conoscono tra loro per quello che sono; e subito si accordano; o se i loro interessi non patiscono questo, certamente provano inclinazione l’uno per l’altro, e si hanno gran rispetto. Se un birbante ha contrattazioni e negozi con altri birbanti, spessissimo accade che si porta con lealtà e che non gl’inganna, se con genti onorate, è impossibile che non manchi loro di fede, e dovunque gli torna comodo, non cerchi di rovinarle; ancorché sieno persone animose, e capaci di vendicarsi, perché ha speranza, come quasi sempre gli riesce, di vincere colle sue frodi la loro bravura. Io ho veduto più volte uomini paurosissimi, trovandosi fra un birbante più pauroso di loro, e una persona da bene piena di coraggio, abbracciare per paura le parti del birbante: anzi questa cosa accade sempre che le genti ordinarie si trovano in occasioni simili: perché le vie dell’uomo coraggioso e da bene sono conosciute e semplici, quelle del ribaldo sono occulte e infinitamente varie. Ora, come ognuno sa, le cose ignoto fanno più paura che le conosciute; e facilmente uno si guarda dalle vendette del generosi, dalle quali la stessa viltà e la paura ti salvano; ma nessuna paura e nessuna viltà è bastante a scamparti dalle persecuzioni segrete, dalle insidie, né dai colpi anche palesi che ti vengono dai nemici vili. Generalmente nella vita quotidiana il vero coraggio è temuto pochissimo; anche perché, essendo scompagnato da ogni impostura, è privo di quell’apparato che rende le cose spaventevoli; e spesso non gli e creduto; e i birbanti sono temuti anche come coraggiosi perché, per virtù d’impostura, molte volte sono tenuti tali.
                Rari sono i birbanti poveri.

                – rari sono stati i momenti della storia italiana dove il potere occulto di questa lega dei birbanti non hanno guidato completamente le cose: mettici la Resistenza, mettici anche molto in parte il Sessantotto e Mani Pulite, dove tuttavia le forze di opposizione non sono riuscite ad andare al potere.

                non erano forze del tutto vergini neppure queste e avevano forti ambiguita` che il tempo ha poi svelato.

                ancora piu` in piccolo mettici oggi, cone meno luci e piu` difetti, anche il Movimento Cinque Stelle, che tuttavia ha il pregio, almeno, di essere riuscito a metter sotto controllo qualche ambito politico su scala locale.

                il Movimento Cinquestelle e` ancora non omologato al sistema, in quanto nuovo.

                ma sara` battaglia aperta per uniformarlo e riportarlo sotto controllo.

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                1. Prima di tutto ringrazio per il brano di Leopardi! “Io ho veduto più volte uomini paurosissimi, trovandosi fra un birbante più pauroso di loro, e una persona da bene piena di coraggio, abbracciare per paura le parti del birbante ” … anche andando contro i propri interessi possiamo aggiungere.
                  Sul M5S, c’è una ambivalenza: non essendo un partito strutturato permette l’uscita di personalità nuove, non avendo il filtro (dicasi: buon filtro) di un partito lascia anche emergere botti vuote che una volta elette cambiano casacca o programma. Si è fatto notare grazie a un comico di vasta notorietà, ma un comico fa ricorso a slogan facili che colpiscono la pancia, prima che la mente.
                  In fondo il M5S rappresenta benissimo la realtà italiana, dove ci sono certamente, hai ragione, delle eccellenze, ma è arduo per loro farsi udire in mezzo al fragore delle banalità apparentemente rivoltose.

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                  1. condivido, tranne che su due punti minori:

                    1. tu dici buon filtro di un partito.

                    io dico che i partiti in Italia sono da decenni dei selezionatori al contrario; e lo dico a ragion veduta e per esperienza diretta.

                    siccome i partiti sono delle strutture oligarchiche di potere temono l’emergere di personalita` forti e potenzialmente autonome.

                    perche` mai un deputato dovrebbe favorire un giovane brillante che potrebbe portargli via il posto?

                    da questo punto di vista Grullo, o forse meglio Casaleggio, ha fatto l’unica scelta strtturalmente giusta, limitando a due i mandati.

                    e sarebe stato il caso di introdurre questo vincolo anche in Costituzione.

                    argine fragile, dato che molti politici si riciclano da un posto all’altro per tutta la vita (vedi Fassino) continuando comunque a esercitare potere in diverse forme.

                    nella Firenze del Trecento non poteva accedere alle cariche pubbliche chi non svolgeva un lavoro.

                    e comunque la democrazia greca prevedeva l’estrazione a sorte per certe cariche…

                    2. il trasformismo degli eletti e` tutt’altro che esclusivo dei Cinquestelle, anzi, semmai e` il contrario.

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  1. Franchising M5S, dietro al logo ogni sindaco, — questo conta al momento – fa cosa vuole, ispirato dai padrini.
    A Torino il “cambiamento” è il ritorno in grande della Confindustria e di chi sta dietro alla Juventus, grazie al gol della ex-calciatrice Appendino, figlia di un dirigente d’industria legato al presidente Confindustria Piemonte.
    “un pedigree rassicurante per quegli ambienti ed elettori che sulla decrescita felice non punterebbero un penny; lei stessa auspica per Torino «una nuova industrializzazione», mica solo turismo e loisir.”
    scriveva l’Espresso.
    Che ancora non sapeva che la squadra M5S sarebbe piombata negli uffici , sui cassetti e le poltrone, a poche ore dal voto, e che il “nuovo” assessore al bilancio del comune sarebbe stato un vecchio camaleonte che già ricoprì il ruolo in regione con Cota e la Bresso.

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    1. va benissimo il tuo intervento.

      solo evitiamo, per favore il vizio italico di criticare le persone per quello che sono, e critichiamole per quello che fanno (quando faranno qualcosa).

      una nuova industrializzazione per Torino va benissimo, a parer mio: si trattera` di vedere come: l’industria non e` affatto il diavolo in se stessa.

      a me i primi interventi della Appendino sono piaciuti ben di piu` di quelli della Raggi, e la ragazza mi pare fatta di un’alktra stoffa…

      cosa vuoi che ti dica: sara` il pedigree, buon sangue non mente… 😉

      se poi attravero i grillini l’Italia diventasse semplicemente un paese un po’ piu` normale, il risultato mi sembrerebbe gia` straordinario…

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      1. Togli allora quel “figlia” che è l’unico riferimento al suo essere, e metti “moglie” di un imprenditore, visto che sposarsi è agire. E sempre in ambito Confindustria restiamo.

        Certo che l’industria non è il demonio, ci mancherebbe, ma bisogna ricordare il territorio dove è ubicata Torino; è già un successo che il Piemonte sia la quarta regione ad attrarre imprenditori per nuove imprese, Lombardia e Emilia hanno altro respiro territoriale. Sarebbe un disastro se ora si mettesse in secondo piano la riqualificazione come centro culturale e turistico, una mossa che ha salvato la città-

        Chiara fa l’effetto che mi fece Renzi quando esordì come il nuovo, forte della sua gioventù e comunicazione, in questo caso è l’essere donna e astuta comunicatrice.
        La Raggi è più …. candida, ma in entrambi i casi non vedo una vittoria, bensì la sconfitta del PD, meritatissima a Roma, un pò meno a Torino;. Spero che la Appendino , passato il tempo delle prime dichiarazioni, decida di attrarre quelli che nell’amministrazione precedente hanno contribuito a salvare Torino dalla fuga della Fiat e il crollo dell’indotto.

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        1. a me pareva che Fassino non avesse governato male Torino, che e` forse la citta` italiana piu` aperta e vivibile a mio modo di vedere e per giudizio personale formato in quei pochi giorni che ci sono stato mentre mia figlia lavorava li`.

          ma l’esito delle elezioni mi ha fatto capire che il mio era pur sempre il giudizio di un borghese colto e che la cultura pare non sfami le periferie…

          nel caso di Renzi, prima del suo pompato successo, analizzai il suo programma in 100 punti, vedendo subito che era una boiata pazzesca, un ammucchio di frasi ad effetto acchiappacitrulli.

          nel caso della Appendino ho visto invece delle dichiarazioni che incidono nel vivo dei privilegi, e per ora le auguro buon successo.

          sara` molto facile che io sia smentito presto, ma non mi piace la critica pregiudiziale: voglio prima vedere che cosa fara` davvero.

          quanto alla Raggi ho appena letto questo: https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2016/06/24/salottardi-alla-riscossa/

          non condivido tutto, ma mi piace.

          la prima mossa della Raggi e` di andare in visita dal papa.

          bene: ho cominciato a criticarla per questo.

          condivido comunque il giudizio di fondo: la gente vota Cinquestelle per disperazione, e cercando in un politico la prima delle qualita` necessarie: l’onesta` e la coerenza…

          questa e` la base delle scelta, che supera e prescinde dall’alternativa destra – sinistra, come premessa.

          cosi`, anche io, per esempio, se soltanto la destra dovesse presentare politici onesti, non potrei mai votare una sinistra disonesta.

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          1. Su Fassino. Come molti (gli Agnelli per esempio) ha avuto un merito, scegliersi collaboratori validi affinchè lui potesse fare altro. Nel suo caso la Presidenza dell’ANCI, che lo teneva spesso a Roma. (E qui il pensiero va ai senatori come li vorrebbe Renzi… ) .
            Non avrebbe perso se non fosse un piddino arrogante – forse un timido che strafà – che non tiene contatti con la gente. Non ho visto il dibattito con la Appendino, ma suppongo che sia stato antipatico, mentre una giovane donna entusiasta non può che ispirare speranza.
            Mi fa sorridere la tua reazione alla prima uscita da sindaco della Raggi che è andata dal Papa, perchè penso a quanto ti piacerà ancora di più la Appendino , se non sai che ha bigiato la processione della Consolata (a cui sempre partecipa il sindaco) ma è andata a un qualche festeggiamento della comunità gay 🙂
            Da “sciureta” , direbbero i milanesi, ha chiesto a Fassino il permesso di indossare nell’occasione, non avendone ancora diritto, la fascia tricolore. E’ questo che fa ridere me, come inconsapevole rivelazione di aver più fiducia nei simboli che nella sua vittoria personale.
            Vedremo. Puoi ben immaginare quanto desidero che la mia città prosegua quel cammino di rinnovamento intrapreso che tutti le hanno riconosciuto.

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            1. condivido completamente le tue considerazioni, adesso.

              e grazie per le dritte ulteriosi sulla Appendino, che mi confermano una mia percezione di pelle (al momento, poi si vedra`).

              stiamo in campana, ma evitiamo un pregiudizio negativo che ci fa classificare come mugugnatori di professione…

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                  1. utile anche!
                    Lo Russo è assessore da tre anni, quindi non può essere suo il progetto, i cui lavori sono cominciati nel 2008 e l’ultimo piano terminato nel 2013. Se fosse stato contrario avrebbe dovuto chiedere l’abbattimento ahh ahha , avrebbero abbattuto lui.
                    Ho fatto ricerche e scopro che in questa intervista spiega di non essere contrario ai grattacieli e le ragioni.
                    http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/01/06/news/stefano_lo_russo_bisogna_concentrare_salendo_in_altezza_per_creare_altri_parchi_-130731345/
                    A me piace TO con la distesa dei coppi a cinque piani di altezza, però, lo dicevo già in altro commento, so bene che Torino è stretta fra colline montagne e la parte piana ha il Po e due fiumi che lo incontrano…. E’ la solita lotta fra il bello e il necessario, ci vuole misura. Secondo me quel grattacielo è spropositato e ce ne sarà un altro, che con qualsiasi assessore verrà fatto, in dubbio solo come verrà difesa la città.
                    http://www.lastampa.it/2015/08/11/cronaca/gli-americani-scommettono-sulla-terza-torre-JPle5WDD3m4xNydMFeDL6I/premium.html

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                    1. grazie della ricerca e dei dati: mi pare un buon modo di lavorare assieme ad approfondire.

                      sono andato a controllare: nel 2008 sindaco era Chiamparino (2001-2011): siamo dunque nella stessa area di centro-sinistra.

                      sugli architetti cosiddetti di sinistra, sul loro amore per i grattacieli e sui disastri urbanistici connessi ho ben presente il catastrofico caso Benevolo a Brescia.

                      ha costruito alcune torri alla periferia sud-est, che non hanno inciso sulla skyline della citta` come a Torino, ma sono state una tale catastrofe, prima di tutto sociale, che oggi si parla di abbatterle (dopo quarant’anni!).

                      gli argomenti che usava Benevolo allora sono assolutamente IDENTICI a quelli che usa Lo Russo oggi, a quel che vedo.

                      (almeno nel titolo che viene dato all’articolo, nel testo il discorso e` un po’ piu` condivisibile).

                      allora sembrava obbligatorio per uno di sinistra stare dalla sua parte; eppure era chiaro che Benevolo stava semplicmente continuando l’urbanistica fascista bresciana, con l’espulsione degli strati popolari dal centro, da riqualificare per la borghesia bene…

                      e i suoi esaltati quartieri pieni di presunti servizi sociali, in realta` sono diventati dormitori pericolosi e centri di spaccio.

                      non posso giudicare Torino, che non conosco abbastanza, ma a occhio colgo delle somiglianze.

                      quanto all’urbanistica a Cinque Stelle, a quel che vedo punta sulla riqualificazione dell’esistente piu` che su nuove costruzioni.

                      non vedo come non si possa essere d’accordo, e mi pare perfino un punto sufficiente per votarli senza riserve, se del caso…

                      in ogni caso gli immobiliaristi di cui al secondo link che hai messo spero che abbiano fatto la scommessa sbagliata.

                      la distruzione dell’ambiente naturale in Italia in questi decenni e` stata selvaggia e ha stravolto, per i guadagni di pochi, territori immensi.

                      e` bello che vada a governare le citta` chi dice basta: io sono senza riserve dalla sua parte. 🙂

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                    2. Ci occupiamo poco dell’urbanistica, un pò per i suoi tempi lenti, ma sono inesorabili nel cambiare la faccia della città, e già questo conta, ma peggio quando ne cambia il cuore.
                      Non vivendo più a TO non posso dire con certezza, ma due anni fa sono tornata nel quartiere nuovo dove la mia famiglia si era spostata dal centro, sotto la Mole. L’ho trovato…. svizzero, perchè hanno valorizzato il verde del lungo Po con camminamenti panchine e piste ciclabili. Una invidia… 🙂

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              1. Non credermi fissata sulla Chiara Appendino, è solo che mi è arrivato questo dalla newsletter di Openpolis, e ha un certo interesse, senza essere un vero sondaggio, perchè i tre argomenti non sono specifici di Torino, nè del suo sindaco . Te lo passo
                http://blog.openpolis.it/2016/06/24/appendino-divisa-utenti-voisietequi/9018?utm_source=Newsletter&utm_medium=email&utm_term=MailUp&utm_content=MailUp&utm_campaign=Newsletter

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                1. che strano, posso risponderti a questo commento, nella stessa coda, ma potere rispondere a quewllo piu` sopra ho dovuto rilanciare il mio in testa ai commenti.

                  sono assolutamente soddisfatto di questo dibattito, anzi, averne di dibatitti cosi`!

                  ho guardato il link, che si sofferma sui soli tre casi su 20 nei quali si registra qualche una prevalenza (peraltro molto lieve) di valutazioni negative su posizioni della Appendino.

                  1) sulla prima (consentire aperture in centro storico solo ad esercizi commerciali nella ristorazione che offrano orodotti locali (non so se soltantro piemontesi o anche italiani) ho dovuto pensarci un attimo; la domanda mi pare formulata male, proprio perche` la cucina regionale piemontese e` meno attraente di quella toscani; tuttavia porre limite a fast food, kebab e mc donald potrebbe vederni d’accordo.

                  tuttavia non prenderla come una posizione ufficiale, ho dovuto rifletterciun poco e non sono sicuro che sia proprio la posizione giusta: in linea di principio penserei che fosse meglio che fossero gli tenti a scegliere;poi e` chiaro che se in una strada trovo solo fastfood, questo condiziona comunque la mia liberta` di scelta.

                  da approfondire invece l’eventuale carattere discriminatorio anti-immigrati.

                  2) qui sono in disaccordo con la Appendino: una collaborazione pubblico-privato sul modello del “Colosseo quadrato” di Roma ci puo` stare.

                  3) sul terzo punto ho fatto un sobbalzo nel leggere il quesito proposto; come puo` essere contraria la Appendino ad un punto centrale della strategia cinquestelle, cioe` al salario di cittadinanza?

                  oltretutto richiestoci ripetutamente anche dall’Europa, ma su questo c’e` una bella congiura del silenzio dei media servi che ci ritroviamo.

                  poi ho visto che, di nuovo, la domanda e` formulata male: la Appendino collega il salario sociale alla frequenza di percorsi di formazione e inserimento al lavoro.

                  ai quali sono assolutamente favorevole: anzi, io allargherei il concetto anche allo svolgimento di lavori socialemte utili.

                  ma la domanda non pone questa possibilita` e quindi sottolinea una divergenza che in realta`, secondo me, non esiste.

                  ciao!

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  2. A stomaco vuoto e riesco ancor meno a riempire la materia grigia e farla funzionare.
    Un punto soltanto ma insormontabile mi impedisce e mi impedirà di votare i cinque stelle ben oltre l’arroganza di quei quattro ragazzetti primi della classe.
    Che cos’è in un paese semianalfabeta tecnologico la democrazia della rete che proprio recentemente avrebbe portato come sindaco una donna che avrebbe preso dalla folta rete non più di 30 40 voti.
    Ma ancor più grave una domanda che viene da un’affermazione e cioè che gli eletti rispondono al loro elettorato e non allo Stato.
    Vabbe adesso ho una bella donna a sindaco di Roma la faccina furbetta…
    Sheraruotalibera

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    1. che per prima cosa va a trovare il papa…, aggiungo.

      bel segnale dopo il defenestramento di Marino.

      e condivido le altre tue critiche.

      i difetti dunque non mancano, ma il resto e` peggio…

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