la chemioterapia e` un obbligo? – 440

sono indignato, per questo scrivo.

ci sono stati episodi di cronaca in questi giorni che sono serviti ai media per indicare come delittuoso il rifiuto di sottoporsi alla chemioterapia.

chiunque, malato di cancro, non fa la chemioterapia viene additato al pubblico ludibrio come uno sprovveduto preda dei ciarlatani.

ma quanti studenti malati ho visto morire di leucemia o altre forme di cancro negli anni da preside, nonostante le cure tradizionali e la chemio?

almeno 5 o 6, direi…

. . .

sarebbe quindi il caso di ristabilire delle semplici verita`.

  1. purtroppo si muore di cancro anche facendo la chemioterapia.
  2. se una ragazza muore di leucemia, la colpa e` (anche) di Cernobyl e della corsa al riarmo nucleare degli anni Sessanta, con le atomiche fatte esplodere in atmosfera, non della terapia che si segue, se fallisce.
  3. il modo in cui curarsi, o anche non curarsi, e` una libera scelta personale nella quale nessuno e` autorizzato a mettere becco.
  4. attaccare i parenti dell’ammalato che muore e` da sciacalli; ma la stampa e i media italiani sono prettamente sciacalleschi, del resto.

. . .

rivendico con forza queste verita` alla luce di una straziante esperienza personale.

vecchia di quarant’anni fa, quando la chemio era agli inizi, ancora devastante,

e non di rado poteva portare anche alla morte del paziente,

in cambio di vantaggi incerti e di un maldefinito allungamento della sopravvivenza.

la paziente in questo caso era mia madre:

carcinoma al seno e successive metastasi ossee, secondo la diagnosi.

nessuna possibilita` di guarigione.

ogni seduta di chemioterapia le provocava dei collassi per un paio di giorni:

anche 5 o 6 al giorno, con svenimenti,

e una volta una frattura, a seguito della caduta.

oltre a nausee e ad altri fastidi la cui portata sapeva solo lei.

a un certo punto decise di smettere, a qualunque costo, chiari`.

preferisco morire che curarmi cosi`.

del resto pareva che fossimo proprio alla fine.

una sera ce la rimandarono a casa dall’ospedale dicendo che non avrebbe passato la notte.

invece la notte passo`, e anche le successive.

di chemioterapia non si parlo` piu` e ogni altra vera terapia venne sospesa.

solo iniezioni di acqua distillata contando sull’effetto placebo.

mia madre si riprese lentamente e visse ancora quattro anni, quasi sempre abbastanza dignitosamente.

soprattutto libera dall’incubo della chemioterapia che aborriva con tutte le sue forze.

e mori` per l’artrite reumatoide, che aveva anche prima, non per il cancro.

Digiunare-chemioterapia

. . .

sono stato un figlio irresponsabile ad assecondarla?

io credo di no.

e` stato criminoso non imporle una chemio che non voleva?

io credo di no.

. . .

con questo non voglio consigliare a nessuno di non fare la chemioterapia consigliata dai medici, sia chiaro.

la medicina e` enormemente progredita dagli anni Settanta

e la chemio oggi e` molto meglio calibrata ad personam e piu` tollerabile.

e del resto ogni caso e ogni malattia e` diversa da ogni altra.

ma di fronte alla malattia e alla morte mettiamoci davanti alla nostra coscienza soltanto

e interroghiamoci in modo del tutto libero.

. . .

non dobbiamo avere paura di morire, perche` questa e` l’unica cosa certa della nostra vita.

la prima liberta` e` quella dalla paura.

ed e` la paura della morte la prima base di ogni potere oppressivo.

liberta` e` anche decidere di non curarsi o di curarsi come si vuole, senza dover finire in pasto a giornali e tv per questo.

. . .

ma ogni forma di anticonformismo va tormentata dai servi della societa` omologata e omologante…

e noi dobbiamo solo riconoscere i nostri nemici.


32 risposte a "la chemioterapia e` un obbligo? – 440"

  1. ci avevo azzeccato.

    le notizie scandalistiche sulla morte di due donne malate di cancro che avevano rifiutato la chemioterapia fanno parte di una campagna organizzata.

    vedi qui:

    http://www.repubblica.it/oncologia/news/2016/09/08/news/piu_informazione_e_piu_tempo_con_i_pazienti_contro_le_false_promesse_delle_cure_alternative-147371942/?ref=HREC1-31

    sottolineo in questo articolo intervista questo passaggio, buttato li` con disinvoltura:

    Eppure, di tanto in tanto, qualche dato che sembra mettere sotto accusa la chemioterapia spunta fuori, come lo studio apparso di recente sulla rivista Lancet Oncology….
    “Sì, quello studio ha lanciato l’allarme sulla nocività della chemioterapia che in alcuni ospedali inglesi avrebbe provocato la morte anche del 50% dei pazienti dopo 30 giorni. In realtà, ciò che emerge con chiarezza dallo studio non è tanto il rischio di mortalità legato alla chemioterapia quanto piuttosto la pessima qualità dell’assistenza sanitaria inglese. Ma in Italia, per fortuna, siamo in una situazione molto diversa.

    – in effetti: esistono studi simili in Italia?

    e in Inghilterra i medici consigliano ancora la chemioterapia in un sistema sanitario cosi` disastrato?

    io posso testimoniare che quarant’anni fa la chemioterapia stava uccidendo mia madre e che lei si salvo`, morendo poi anni dopo per l’artrite reumatoide solo perche` la rifiuto`, e noi parenti la assecondammo, ritenendo che non ci fosse piu` nulla da perdere.

    oggi la situazione e` indubbiamente diversa e non conosco casi simili.

    tuttavia prendo atto che se un paziente fa la chemioterapia e muore, si tratta di qualcosa di fatale.

    se il paziente non fa la chemioterapia e muore, invece e` colpa sua, perche` se l’avesse fatta si sarebbe CERTAMENTE salvato.

    ma chi l’ha detto?

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  2. Mia cognata è stata anestesista al Regina Elena centro tumori 40 anni fa ha conosciuto un ragazzo di venti amputato quasi all inguine non gli si dava un anno… era mio fratello oggi nonno.
    Dipende da noi e solo da noi il come chiudere la nostra vita e nn x tutti è uguale la percezione del dolore.
    Io ho una paura fottuta di soffrire e di morire degradando.

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    1. che storia! quindi si sono conosciuti proprio per via della malattia!

      sarebbe un ottimo soggetto per un film.

      io non credo di avere paura di morire, o almeno cosi` me la racconto – nonostante gli orrendi casi dei miei genitori:

      dev’essere perche` ho sfiorato la morte almeno 4 volte (annegamento, incidente in autostrada, setticemia fulminante e arresto cardiaco o sincope) e ogni volta sarebbe stata rapida ed indolore, nell’ultimo caso addirittura inconsapevole.

      quindi ci conto, anche grazie al rifiuto del pacemaker 🙂

      ho poi una discreta tolleranza del dolore fisico almeno fino a un livello medio.

      e soprattutto mi ci alleno mentalmente da anni.

      comunque, alla fine si vedra`.

      certo, la prima ricetta contro la paura di morire e` essere soddisfatti della vita che si e` fatta e sentirsi realizzati.

      non e` un dramma andarsene dopo anni di esperienze intense e quasi sazi di emozioni.

      un abbraccio, sherachenonavevapauradel sultano

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        1. A noi resta il monumento dei blog. Ti sembra poco?

          È vero che ci avevano assicurato che erano eterni e poi le piattaforme invece chiudono e cancellano tutto.

          Ma a pensarci bene e come sanno perfettamente i romani, neppure gli altri monumenti sono eterni.

          – sono in Germania e ovviamente ho dimenticato quasi tutte le password, oltre ad avere perso gli occhiali come di solito…

          Meglio, così non posso postare fino a che non torno…

          (Dove sono sparite le faccine?)

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                    1. questa volta e` stato soltanto un mordi e fuggi, e sono gia` tornato a casa.

                      ho ripreso il controllo di questo blog per questo…, come vedi 😉

                      peccato perche` il tempo in Germania era bellissimo, e non aggiungo altro.

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      1. Ps
        Seriamente la soggettività delle scelte e la capacità di ognuno di noi a reagire alla malattia alla fine sono determinanti e spesso divergenti!
        Mio fratello amputato all’inguine a vent’anni ho scelto di vivere e la sua vita guidata dalla forza della volontà certamente è stata completa è ricca di soddisfazioni sopra la media!
        Chi ci dice che per quel momento di paure di sconforto quella signora non avrebbe superato l’impatto ed avrebbe avuto una vita altrettanto piena o comunque sarebbe valsa la pena di viverla?
        Non saprei proprio !

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  3. sì, la chemioterapia è un obbligo se ci sono 90% possibilità di guarigione e la paziente è minorenne.

    Per il resto chiunque è libero di curarsi come meglio crede. L’unica cosa obbligatoria è capire quali sono i rischi nel fare una scelta. I casi pubblicati di recente in Italia sono pazienti che “volevano vivere” e che erano stati erroneamente portati a pensare che un trattamento alternativo avrebbe dato loro migliori possibilità.

    Rispetto a tanti anni fa poi si conoscono più cose sul cancro anche dal solo punto di vista della statistica. E’ possibile che per tua madre non sia stata fatta una stadiazione giusta. E’ probabile che il suo tumore fosse meno aggressivo e magari la scelta di sospendere la chemio disponibile che non funzionava forse fu anche la migliore.

    Il cancro però resta una malattia terribilmente complicata anche per i medici.

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    1. ciao fla_

      ti rispondo su un punto solo, per non essere troppo prolisso.

      i casi di cui stiamo parlando sono due: il primo e` quello di una giovane madre con due figli che ha rifiutato la chemio ed e` morta.

      e qui non c’e` dibattito, mi pare; possiamo discutere e anche disapprovare la sua scelta (tanto non siamo nei suoi panni), ma e` indiscutibile che la vita e` sua e ne fa quello che ritiene piu` giusto.

      il secondo caso e` un pochino piu` complesso, perche` la ragazza malata era minore, attorno ai 15 anni, quando e` stata scoperta la malattia, ed e` morta dopo essere diventata maggiorenne e avere confermato la scelta che avevano fatto i suoi genitori, o meglio la sua scelta, alla quale i suoi genitori non si erano opposti.

      ecco, questo e` il punto, e qui ti parlo da esperto nel campo (un poco): quando il ragazzo entra nell’adolescenza, dai 14 anni in poi come eta` di riferimento, entra anche in una fase della vita in cui e` ancora minorenne, le sue scelte vanno controfirmate dai genitori che se ne assumono la responsabilita`, ma e` gia` considerato legalmente in grado di decidere su alcuni aspetti della sua vita.

      ad esempio, e` lui che si iscrive alla scuola superiore, quella che ha scelto, il genitore convalida; e` lui che sceglie se seguire le lezioni di Religione Cattolica oppure no, e di nuovo il genitore convalida soltanto.

      a maggior ragione in scelte ancora piu` importanti: il genitore ha un potere di persuasione (se ci riesce), ma non di imposizione: una privazione del diritto di decidere di questo minore sulla soglia della maggiore eta` sarebbe violenza.

      ricorderai che abbastanza di recente in Belgio i giudici hanno accolto la richiesta di porre termine ai suoi giorni di una ragazza minore affetta da una depressione devastante ed incurabile.

      del resto, se non fosse cosi`, la legge consentirebbe di intervenire e di togliere la patria potesta`.

      quindi, eccoci di nuovo in un campo nel quale gioca soltanto il diritto individuale di scelta.

      non stiamo parlando di un bambino di 5 anni; e neppure di situazioni assolutamente certe.

      ad esempio, di fronte ad un rifiuto di vaccinare un bambino piccolo, il Tribunale farebbe bene ad intervenire, secondo me.

      ma in quest’altro caso non e` intervenuto, perche` non poteva e la legge neppure glielo consente.

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      1. la ragazza ha fatto la sua scelta illusa dalle possibilità di risolvere con pratiche alternative il suo problema persino con esiti migliori. Cosa assolutamente non vera. Quindi qui non si trattava necessariamente di obbligarla quanto piuttosto spiegarle che l’alternativa era la morte quasi certa per non dire certa. E questo vale anche per gli altri casi. In quanto minore però e soprattutto quando le possibilità di riuscita sono altissime penso sia meglio togliere un po’ di potere decisionale ed avere una ragazza ancora viva.

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        1. che la ragazza fosse illusa di poter guarire in altro modo e` la versione che sparano i media.

          sono scettico: a volte le situazioni sono molto piu` complesse: fare la chemioterapia significa ad esempio accettare la devastazione del proprio aspetto fisico e forse per una ragazza di 16 anni questo e` difficile…

          ma poi, che dirti, fla? hai mai avuto a che fare con casi di anoressia? sono quasi sempre ancora minorenni quando questa sindrome si manifesta, e qui ci sono ragazzine che arrivano alla morte per fame pur di mantenere l’aspetto fisico che hanno in testa.

          insomma, se il problema fosse soltanto che la ragazzina e` illusa da qualcuno, non sarebbe difficile convincerla del contrario.

          ma il fatto che questi malati persistano nella scelta anche quando la morte si fa palesemente imminente mi fa pensare che quella che leggiamo sui giornali sia una grossolana deformazione e semplificazione dei fatti a scopi propagandistici.

          aggiungo che la coincidenza dei casi finiti sulla stampa mi pare decisamente sospetta, dato che casi del genere sono abbastanza numerosi e passano normalmente sotto silenzio, e insomma ci leggo una campagna propagandistica pagata dalle grandi imprese farmaceutiche, per dirla chiara.

          quanto alla ragazzina leucemica la terapia che ha seguito, se non sbaglio, era in una clinica svizzera; quindi non credo che si possa parlare tanto facilmente di ciarlatani; pero` correggimi se sbaglio.

          in nessun caso, comunque e assolutamente, puo` essere imposta a nessuno una terapia che non vuole: e` un diritto umano fondamentale anche il rifiuto estremo di essere curati e la scelta di lasciarsi morire.

          ma questo diritto fa molta fatica ad essere riconosciuto in Italia.

          ricordi il caso Englaro?

          questo presunto diritto alla vita, di fatto poi invece trasformato in un obbligo alla vita, anche in condizioni disumane, e` una delle bandiere delle ideologie reazionarie e sa molto di stato etico.

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          1. non credo a una campagna pubblicitaria. Piuttosto sono i media che hanno bisogno di scandali per vivere. Sui farmaci poi se ne potrebbe parlare per giorni.

            Ho cambiato idea. Hai ragione tu. Ognuno è libero di scegliere entro i limiti della propria conoscenza e della propria percezione della realtà.

            Sbagliavo a insistere. Peccato solo che altri nel mondo non si permettono quei trattamenti e vengono privati della loro scelta.

            Ma il mondo non è fatto per essere giusto 🙂

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            1. caro fla_, mi capita cosi` raramente di convincere qualcuno che resto un poco sconcertato e mi chiedo se ho sbagliato qualcosa, rispetto al solito… 😉

              sono strano, eh?

              grazie, comunque.

              io ho lasciato scritto nel testamento di sospendere comunque le cure se dovessi entrare in coma (ovviamente intendo un coma non provvisorio o non facilmente reversibile); chissa` se verra` rispettato questo desiderio, oppure se ci sara` qualcuno che decidera` al mio posto che sara` meglio cercare di farmi vivere il coma un po’ piu` a lungo…

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                1. Cioè?

                  Hai visto che anche Veronesi si è mosso?

                  Continuo a dubitare che non sia un caso…

                  Passami la battuta: il populismo anche contro la chemio?

                  Su questo tablet non riesco a fare le faccine lol

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                  1. non sapevo nulla sulle mosse di Veronesi. Penso non sia giusto demonizzare i farmaci antitumorali. Hanno costi alti in parte per la difficoltà della ricerca in parte per il modello economico attualmente in uso. La stessa cosa di una bottiglietta d’acqua venduta in mezzo a un deserto che stai attraversando a piedi.

                    In più non è assolutamente vero che non servano. Che è in genere quello che pensano tutti. Ma è chiaro che se hai da fare con malattie che ti danno 40% di sopravvivenza qualche volta non va tutto bene. E poi stesso tumore in pazienti diversi reagisce diversamente ai trattamenti. Questa malattie è purtroppo estremamente complessa, chi fa ricerca in questo ambito è alla ricerca del Santo Graal. La cosa importante è che non scarichino sui pazienti 🙂

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