chi o che cosa devo ringraziare per avvicinarmi ai settant’anni e cominciare a percepire gli effetti di una diminuita produzione dei miei ormoni?
nuova esperienza di vita.
effetti che non consistono nella diminuzione del desiderio (per il momento, almeno), ma del suo modo di esprimersi.
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nel maschio giovane, o almeno in alcuni maschi giovani (dato che non credo siamo tutti eguali), la spinta ormonale era tale da rendere spesso del tutto visibile, per esperienza in corpore vili, il carattere del tutto pretestuoso della teoria del libero arbitrio.
intendiamoci: credo che alcuni maschi, per non dire molti, non la facciano, questa esperienza di un desiderio sessuale che si presenta in forma quasi incontrollabile.
altrimenti dovremmo dire che i filosofi che si sono affaccendati per secoli sul tema della liberta` di scelta e dunque anche del peccato fossero tutti in malafede…
ma ovviamente, basta l’esistenza di alcuni casi anche rari a rimettere in discussione l’idea universale che tutti siamo sempre razionalmente responsabili di tutto quel che facciamo.
a meno di non voler dire che ci sono esseri umani meno umani degli altri, perche` meno liberi.
del resto, come non vedere che questo e` appunto il modo nel quale l’istinto riproduttivo si manifesta negli animali a noi prossimi?
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puo` darsi anche che la dipendenza sessuale di alcuni maschi (e di rarissime femmine) non sia neppure problema tanto di ormoni, quanto di altre caratteristiche personali.
pero` certamente oggi che il mio corpo produce meno ormoni di un tempo ho finalmente acquistato la capacita`, e se volete la liberta`, di fare sesso quando e con chi voglio io, e non quando vuole “lui”, come avrebbe detto Moravia.
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bello, questo nuovo modo della mia eta` matura di vivere il sesso, come decisione consapevole, perche` finalmente sono in grado di gestirlo cosi`!
a volte mi chiedo se non sia in qualche modo un avvicinamento alla condizione femminile.
forse sbaglio, ma a me pare che le donne non abbiano bisogno di invecchiare per acquistare il controllo dei propri desideri e poterli vivere per scelta e in maniera consapevole.
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naturalmente mi manca l’esperienza dal di dentro per potere confermare o smentire questa ipotesi.
pero` le donne che ho conosciuto mi hanno dato questa impressione, almeno per il momento della decisione iniziale.
loro potevano dirmi di no; io non avrei potuto; solo oggi posso.
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immaginiamo per un momento che queste non siano farneticazioni semi-senili, ma che davvero per diversi maschi nel pieno della maturita` sessuale il sesso si ponga come bisogno in questo modo violento, capace di coartare la loro liberta` cosciente di scelta,
e che nelle donne invece l’impulso sessuale prodotto dalla loro vita orminale sia meno stringente e lasci via libera alla decisione consapevole.
questa ipotesi non e` forse in grado meglio di molte altre la dialettica uomo donna?
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immaginiamo adesso che la donna consideri i comportamenti sessuali del maschio in base alla propria esperienza:
ecco allora che colpevolizzera` come scelta la forza stessa del desiderio sessuale maschile, confondendola come espressione di una libera scelta, come sarebbe per lei.
la dimensione di un sesso capace di portare fuori di testa e di impadronirsi della stessa capacita` decisionale del soggetto le resta incomprensibile e quasi neppure immaginabile.
e immaginiamo invece che sia il maschio a considerare il desiderio femminile, per come gli appare, misurandolo a partire dal proprio modo di vivere il bisogno sessuale.
non gli capitera` di sentirsi non amato, o meglio non desiderato abbastanza?
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uomini e donne, cosi` diversi fra loro, giusto perche` la comprensione reciproca sia un esercizio di interpretazione anche troppo complesso.
Il nucleo di ordine generale del post mi pare sia nella negazione del libero arbitrio…che condivido in pieno:
ARBITRIO LIBERO
Sentirsi vivi è inevitabilmente bello
Però non ricordo
Di averlo mai deciso.
Nei pericoli ho paura
Di perder la vita
Ma senza aver pensato alcun pensiero.
Qui sorge un terribile sospetto…
C’è qualcuno che decide al posto mio !
Questo
Non lo posso
Accettare.
Sarebbe negare il mio libero arbitrio !
Se non c’è libero arbitrio
Non c’è colpa
Senza colpa
Non c’è il bene
Non c’è il male.
Ma allora crolla tutto
Religione, morale
Filosofia e giurisprudenza pure.
Maledetto DNA !
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effettivamente, come hai colto, il tema centrale del post e` il cosiddetto libero arbitrio, una invenzione filosofica volta a cercare di fare in modo che ogni persona diventi il poliziotto di se stesso.
pero`, siccome in vari post passati me ne sono occupato in maniera piu` rigorosa, dando spazio alle ricerche scientifiche di Kornhuber e di Libet che DIMOSTRANO in maniera indiscutibile che il libero arbitrio non esiste, dato che ogni azione comincia con azioni preparatorie a livello cerebrale prima che ne diventiamo coscienti, qui ho voluto occuparmi del problema in una maniera piu` leggera e direi perfino semi-scherzosa.
il tratto originale di questo post, quello che mi ha motivato a scriverlo, e` l’esperienza diretta che ciascuno di noi puo` fare, se vive abbastanza a lungo, del passaggio attraverso fasi della vita nelle quali il cosiddetto libero arbitrio ha un peso differente.
credo peraltro che la leggenda popolare della maggiore saggezza della vecchiaia – alzheimer permettendo – sia un’altra variante espositiva di questa stessa vicenda esistenziale. 🙂
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misteriosamente wordpress da un paio di giorni ha cominciato a cancellarmi i commenti al momento dell’invio, e – come e` noto a chiunque – riscrivere un commento un poco complesso ha tutta l’aria di una fatica di Sisifo troppo sgradevole.
ora sintetizzo.
si`, il tema vero di questo post – titolo paraculo a parte – e` il presunto libero arbitrio, come hai capito benissimo: una invenzione filosofica che ha come scopo che l’uomo diventi il poliziotto di se stesso.
ma qui il tema e` trattato in modo semischerzoso.
sono quasi cinquant’anni che le ricerche di Kornhuber e Libet hanno smentito il libero arbitrio sul piano scientifico, visto che le operazioni che danno l’avvio ad un’azione iniziano nel cervello PRIMA che il soggetto DECIDA di compierla.
la chiamiamo volonta`, ma e` poi un meccanismo di registrazione mnemonica; la coscienza interviene, semmai, soltanto a bloccare un’azione che e` gia` partita (se riesce a fermarla), ma non a determinarla.
ora memorizzo con cura questo testo e clicco invio, pronto a riprovarci se dovesse essere cancellato la seconda volta.
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