un decennale dimenticato o forse da dimenticare – 30

sono dieci anni esatti, in queste ore, che e` caduto il secondo governo Prodi, ma state sicuri che nessuno ne parlera`.

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io stesso me ne ricordo soltanto perche` sto ripubblicando in un mio altro blog i miei post di allora:

e che rilettura istruttiva.

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Prodi cadeva questa volta vittima del Vaticano ratzingeriano e della Conferenza Episcopale Italiana che aveva nei giorni prima deliberatamente costruito il caso dell’invito del papa a inaugurare l’anno accademico all’Universita` La Sapienza di Roma, e poi del suo ritiro, per le polemiche inevitabilmente suscitate.

la caduta del governo Prodi fu anche un modo per bloccare la discussione parlamentare sui DICO, “Diritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi”, poi ridefinita CUS, Contratto di Unione Solidale, a cui la Chiesa era istericamente contraria.

la legge era peraltro molto meglio strutturata di quella approvata nella legislatura che se ne va: ad esempio, non distingueva affatto le convivenze di fatto fra omosessuali ed eterosessuali, come la legge attuale.

– ma si puo` approfondire questo aspetto qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/DICO_(disegno_di_legge)

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ma l’occasione immediata fu fornita dall’incriminazione per tentata concussione di Mastella, allora ministro della Giustizia, con la moglie, presidente del Consiglio Regionale della Campania, messa agli arresti domiciliari.

accuse dalle quali i Mastella vennero assolti in primo grado nel 2017, secondo i tempi normali della cosiddetta giustizia italiana.

ma che indussero Mastella a ritirare il suo appoggio al governo, che cadde il giorno 24 al Senato, per un voto di fiducia finito con 156 si`, 161 no e un astenuto.

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comunque altri esponenti dello schieramento di centro-sinistra, che aveva vinto con un margine piccolissimo le elezioni politiche del 2006, avevano preannunciato l’intenzione di far cadere il governo Prodi, giudicato troppo di sinistra;

e in effetti era il primo governo dal 1947 che in Italia vedeva al potere tutti i partiti di sinistra assieme a quelli di centro che poi lo fecero cadere e molti centri di potere, anche Confindustria, oltre alla Chiesa, manifestavano la loro insoddisfazione.

ma tra i 7 senatori dell’Ulivo che il 24 gennaio 2008 votarono contro il governo non manco` neppure il leader di Sinistra Critica.

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Prodi aveva rifiutato nei giorni precedenti, dopo la dichiarazione di Mastella di ritirare l’appoggio al governo, le forti pressioni del Presidente della Repubblica Napolitano perche` si dimettesse senza voto parlamentare.

queste pressioni avevano un chiaro obiettivo politico: il disegno di Veltroni, che era da poco diventato segretario del Partito Democratico, appena nato tanto infelicemente, era stato nelle settimane precedenti di liberarsi di Prodi (come gia` avvenuto nel 2008), per poi avviare una forma di collaborazione, con o senza elezioni, con Berlusconi.

la campagna elettorale avrebbe dovuto consegnare un parlamento ingovernabile, che potesse giustificare l’alleanza innaturale, fatta passare come governo del Presidente.

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ma le successive elezioni bocciarono questo disegno, nonostante un risultato di Veltroni decisamente notevole: il 37,6% alla Camera e il 38% al Senato, e diedero invece una chiara maggioranza a Berlusconi: 46,8% alla Camera e 47,3% al Senato.

ma la gia` verificata incapacita` di governare del cattivo soggetto porto` via via nei tre anni successivi allo sfaldamento della sua netta maggioranza.

si aggiunse la grande crisi economica, gia` in atto dalla fine del 2007, ma di cui gli esperti economici ufficiali non si rendevano ancora conto.

ed eccoci alle dimissioni anche di Berlusconi date alla fine del 2011, il 12 novembre, senza voto parlamentare esplicito di sfiducia, con la nascita, finalmente, di quel governo del Presidente, appoggiato da Partito Democratico e Berlusconi e in questo caso guidato da Monti, appena nominato senatore a vita, che era sempre stato nei progetti della nostra povera oligarchia e del Presidente della Repubblica Napolitano.

633029 La folla fuori il Quirinale in attesa delle dimissioni del premier Berlusconi

12 novembre 2011: folla in festa per la caduta di Berlusconi

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come si vede, qualche ripasso della memoria e` molto utile ad interpretare i tempi presenti, che, dieci anni dopo, vedono l’oligarchia italiana ancora abbarbicata allo stesso progetto.

ma la storia si ripetera`, riconsegnando il potere per la quarta volta ad un Berlusconi ultraottuagenario che ricicla le sue strabilianti offerte politiche, sempre le stesse, da 25 anni, ad un popolo oramai ampiamente rintronato – non si puo` dire altrimenti, purtroppo.

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bene, e allora festeggiamo, finalmente, il decennale della fine delle nostre illusioni politiche.

e del suicidio del Partito Democratico, appena nato e gia` stanco di vivere.

e` da quegli stessi giorni appunto, o quasi (Vaffaculo-Day dell’8 settembre 2007; e ne parlai appunto anche io nei miei blog di allora) che un attore comico non troppo divertente ha deciso di sequestrare la protesta contro il sistema politico italiano portandola in un binario morto, per quanto stava in lui.

ma e` da allora anche che l’unica protesta abbastanza forte da farsi sentire e` diventata quella del movimento che ha costruito lui, assieme a Casaleggio.

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ma qui lascio la parola, finalmente, al me stesso di dieci anni fa, perche` devo solo rimproverarmi di essermi dimenticato, a volte, per puro istinto di sopravvivenza, delle crude verita` che allora scrivevo nel post i miei rifiuti:

Montag, 21. Jan, 2008 – 22:11:49

bene, la situazione del paese è chiara, finalmente anche ai ciechi.
finalmente è chiaro quello che prima non lo era.
che l’Italia è un paese a solida, indistruttibile maggioranza camorristico-mafiosa.
era ora che finisse questa finzione di essere un paese per bene.
il governo Prodi esce […]

via i miei rifiuti. 21 gennaio 2008 – cor-pus 21 – 74 — cor-pus-zero


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