Predictive Policing: stai per compiere un delitto, ti arresto – 37

Predictive Policing: ecco uno squarcio illuminante sul futuro di una societa` totalmente controllata informaticamente e con l’ausilio di una intelligenza artificale di mostruosa potenza.

non e` piu` soltanto la fantascienza cinematografica a dirci che presto la polizia potrebbe essere in grado di individuare omicidi imminenti, prima ancora che gli assassini abbiano deciso di compierli.

e la presunzione di innocenza fino a prova contraria? residuo di un’epoca razionale in via di dissolvimento…

come potrebbe crescere alla richiesta di massa di maggiore sicurezza, anche a danno della tutela del singolo?

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la polizia tedesca ha gia` cominciato ad accumulare masse quasi inconcepibili di dati, grazie ad unita` speciali.

si inseriscono nei computer i dati dei delitti gia` commessi; si pensa che i criminali (tedeschi!) seguano schemi prevedibili: luogo e tempo, natura dell’esecuzione, percorsi di arrivo e partenza.

le variabili di un crimine commesso professionalmente sono solo apparentemente infinite: usando gli algoritmi, la polizia vuole pronosticare quando i crimini succederanno e dove. 

si aggiungono ed integrano i dati sociodemografici e il computer lancia l’allarme sui luoghi che hanno la piu` alta probabilita` di vedere un nuovo delitto: e a questo punto qui la polizia intensifica la vigilanza.

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l’idea del criminale come trasgressore abituale non è nuova: la base di questa pratica di previsione della polizia è soprattutto la cosiddetta teoria della quasi ripetizione.

il software al momento si occupa dei ladri soprattutto: si assume, ad esempio, che tendano a colpire di nuovo nella stessa zona e abbiano  il cosiddetto approccio di scelta razionale, eseguendo un calcolo costi-benefici prima del loro atto: quanta polizia sta viaggiando in una determinata area? qual è il rischio di essere catturato? quale potrebbe essere il mio profitto?

ma e` previsto un rapido allargamento anche a furti d’auto, violenze sessuali, e perfino ai graffitari.

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per ora i dati raccolti sono impersonali e si pensa di poter arrivare presto a una sorta di previsioni meteo dei comportamenti sociali.

del resto e` quello che stanno gia` facendo le grandi aziende social, solo che il loro scopo e` il profitto attraverso l’uso di questi dati; qui sarebbe, invece, la sicurezza.

ma quanto a riuscira` a reggere l’argine del diritto personale alla privacy?

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eppure il metodo, gia` sperimentato a Stuttgart e Karlsruhe, non sta dando risultati apprezzabili quanto alla riduzione dei delitti:

in effetti i criminali non sono stupidi, e se la polizia rafforza la sua presenza in una zona, in previsione di nuovi reati, loro si spostano semplicemente altrove (per quanto tedeschi ed abitudinari…).

ma che importa? l’entusiasmo per questo nuovo metodo di lotta al crimine cresce soprattutto nei gradi piu` alti della polizia tedesca.

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be’, non e` difficile accorgersi che l’umanita` tende spontaneamente a dividersi fra coloro che amano tenere gli altri sotto controllo e coloro che invece sognano di sfuggire ad ogni controllo.


4 risposte a "Predictive Policing: stai per compiere un delitto, ti arresto – 37"

  1. pk Dick. niente di strano. mi chiedo come mai abbiamo dovuto avere un algoritmo. lo stato, quando vuole, può arrestare chiunque in qualsiasi momento . ed uccidere. o inscenare “un malore attivo”.

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    1. bella l’occasione per me di informarmi su P.K.Dick: grazie!

      certo che, con i servizi segreti, lo stato ha sempre la possibilita` di violare l’habeas corpus, che a parole, almeno in Occidente, viene definito il fondamento della democrazia.

      pero` si trattava sinora, in fondo, di casi eccezionali, riservati a persone particolari; quello che mi pare ci sia di straordinario in questa evoluzione e` che l’abuso si prepara a diventare ordinario e quotidiano, grazie all’Intelligenza Artificiale.

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        1. certo, hai ragione.

          e tuttavia tutto era incredibilmente artigianale rispetto ad oggi.

          ho attraversato gli anni Settanta come uno dei contestatori in vista nella mia citta` e ho riletto proprio in queste ore una mia descrizione autobiografica dei controlli di quegli anni della polizia sul mio telefono, che scrivevo sul mio blog di dieci anni fa: https://corpus0blog.wordpress.com/2018/01/28/basta-con-le-intercettazioni-telefoniche-27-gennaio-2008-berluscocal-3-107/

          insomma, a quel tipo di controlli si poteva sfuggire senza neppure troppe difficolta`.

          ovviamente i casi tragici che ricordi avevano ben altra portata, ma non erano sentiti come troppo lontani: ero tra i dieci che Dario Fo faceva arrestare nella citta` dove lavoravo durante il suo spettacolo sul Cile da una polizia che irrompeva in sala… (ovviamente fatta di attori, ma non era facile capirlo, al momento).

          quello che mi pare drammatico oggi e` che questo cosi` controllo iperpervasivo e` fatto a macchina.

          arriveremo presto anche alle guerre non solo fatte, ma anche decise a macchina?

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