pericoloso vaccinare i militari, ma non i bambini – 105

con questo post ritorno sul problema dei vaccini obbligatori, dopo qualche silenzio.

il post e` formato di due parti:

nella prima documento come il parlamento italiano abbia dichiarato pericolose per la salute dei militari piu` di 4 vaccinazioni concomitanti.

nella seconda provo a fare il punto sulle disposizioni ministeriali che si sono letteralmente inventate una scadenza per i genitori al 10 marzo per la presentazione della documentazione della avvenuta vaccinazione, dopo di che scatterebbe l’esclusione dei non vaccinati da asili nido e scuole dell’infanzia.

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Parte prima: 5 vaccini assieme, pericolosi per i militari.

ho fatto fatica a credere oggi a quel che leggevo e, se ho impiegato varie ore a scrivere questo post, e` perche` ho voluto verificare che l’incredibile fosse vero. e credo di esserci riuscito.

ma se vi dico che esiste una raccomandazione ufficiale del parlamento italiano a non sottoporre i militari, ovviamente adulti, a piu` di 4 vaccinazioni e non con vaccini polivalenti, per i rischi verificati delle vaccinazioni multiple concomitanti?

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adesso vi domandate assieme a me in che mani siamo, credo, o meglio in che mani siano stati, sperando che questo parlamento comunque eletto ci liberi al piu` presto della crassa ignoranza che ci ha governato negli ultimi anni, aizzando campagne isteriche ed antiscientifiche contro ogni voce critica?

chiedo a chi e` interessato un po’ di pazienza: ho cercato di semplificare al massimo i dati, ma non si puo` ridurre il discorso a slogan e dunque qualche parola documentata occorre…

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dopo il 2000 tra i militari italiani che avevano prestato servizio nelle missioni in Bosnia e Kosovo si era verificato un improvviso aumento di casi di linfoma di Hodgkin; viste le polemiche, il Ministero della Difesa istitui` la Commissione Mandelli per far luce sul fenomeno, e in particolare sulla correlazione con l’uso di uranio impoverito che poteva di entrare nell’organismo sotto forma di aerosol con particelle micropolverizzare trasportabili dal vento anche a grande distanza, per inalazione o ingestione attraverso alimenti contaminati.

la commissione terminò i propri lavori nel 2004 senza accertare un nesso diretto ed incontrovertibile tra l’esposizione potenziale all’uranio impoverito e l’insorgenza dei linfomi, ma raccomandando un’ulteriore fase di studio.

nacque cosi` il Progetto SIGNUM, Studio di Impatto Genotossico Nelle Unità Militari, che coinvolse su base volontaria 982 militari impiegati nella missione “Antica Babilonia” in Iraq, dove le forze statunitensi avevano fatto largo uso di munizionamento contenente uranio impoverito.

lo studio pero` prendeva in considerazione anche altri fattori potenziali di rischio quali le condizioni ambientali e climatiche, gli stili di vita, la dieta, il fumo, inclusa, per la prima volta, la somministrazione dei vaccini.

il Comitato Scientifico era costituito da 14 esperti di fama provenienti dagli staff medici delle università di Pisa, Genova e Roma.

il rapporto finale giunse nel 2010 a conclusioni sorprendenti.

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nei soldati monitorati la quantità di uranio impoverito presente nel sangue e nelle urine non risultava aumentata al termine della missione, ma diminuita; erano invece aumentati i livelli di cadmio e nichel, notoriamente cancerogeni, e il danno ossidativo sul dna dei linfociti, cioè delle cellule del sistema immunitario, tra i soggetti che avevano subito 5 o più vaccinazioni.

l’uranio impoverito cessava di essere il principale responsabile delle malattie sviluppate tra tanti soldati italiani e di un numero tristemente crescente di decessi e si osservava invece una chiara correlazione tra le alterazioni ossidative del DNA ed il numero di vaccinazioni effettuate a partire dal 2003.

742 soggetti avevano ricevuto un massimo di quattro vaccinazioni e un altro centinaio ne avevano praticato un numero superiore, fino ad otto, somministrate talvolta anche in rapida successione: la differenza fra loro era eclatante, con un numero di alterazioni ossidative significativamente più elevato nel secondo gruppo; in particolare risultava sotto accusa il vaccino trivalente vivo attenuato Mrp (morbillo parotite rosolia) suscettibile di compromettere le cellule del nostro sistema immunitario incaricate di aggredire ed eliminare gli agenti patogeni esterni.

vaccini_permilitari_malati_repubblica_22_11_2012

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con delibera del Senato del 16 marzo 2010 venne dunque istituita una nuova Commissione Parlamentare di Inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che avevano colpito il personale italiano impiegato all’estero.

qui il professor Franco Nobile, oncologo direttore del Centro prevenzione della Lega contro i tumori di Siena, rese noti gli esiti di uno studio condotto su 600 militari del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore” reduci da missioni internazionali, che confermava quanto emerso dal Progetto Signum, cioe` un nesso sempre più evidente tra vaccinazioni ravvicinate e abbassamento delle difese immunitarie; sotto accusa anche la presenza di metalli pesanti quali alluminio e mercurio, senz’altro cancerogeni, utilizzati in alcuni tipi di vaccini come eccipienti e conservanti per migliorarne l’effetto.

nel mese di luglio scorso e` stata pubblicata la relazione finale della IV Commissione Parlamentare d’Inchiesta sull’uranio impoverito, che raccomanda che un numero di quattro vaccinazioni divenga il limite massimo nella somministrazione di vaccini per i militari.

la Commissione parlamentare ha chiesto anche una serie di esami pre-vaccinali specifici per individuare i soggetti particolarmente esposti a patologie gravi e per i quali è assolutamente sconsigliabile la vaccinazione, estendendo tali test in futuro anche alle reclute.

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«Ormai è chiaro che c’è un rapporto tra l’abbassamento delle difese dovuto ai vaccini e le malattie riscontrate tra i militari.
I problemi? Nei protocolli e negli eccipienti al mercurio e alluminio.
Da alcuni anni si è aperto un nuovo capitolo della scienza, che ha osservato, in determinate condizioni, questa causalità.
Prima si dava per scontato che i vaccini fossero una panacea.
Poi si è iniziato a riscontrare che, come tutte le cose, hanno limiti e controindicazioni e che vanno utilizzati adeguatamente.
Nel caso dei militari, sono state cercate tutte le possibili cause di tumori e malattie autoimunizzanti analizzando il loro stato di salute e le sollecitazioni cui sono stati sottoposti.
L’abbassamento di immunità post vaccino si riscontra regolarmente e ed è incontestabile.
Bisogna anche considerare il contenuto degli eccipienti contenuti nei vaccini, specialmente mercurio e alluminio.
Checché se ne dica, i multidose che vengono iniettati ai militari contengono quantità da cavallo di metalli.
Giulio Tarro, Presidente della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera UNESCO

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ora credo che sia normale chiedersi assieme a me:

e` lo stesso parlamento quello che ha approvato nella sua commissione le conclusioni viste sopra e quello che ha approvato, in nome della scienza e contro gli ignoranti che erano gli altri, 10 vaccinazioni  obbligatorie e 4 facoltative, anche con farmaci polivalenti, per i bambini in eta` scolare?

si`.

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parte seconda: l'obbligo inventato per i genitori
di documentare le vaccinazioni entro il 10 marzo

e` lo stesso parlamento che peraltro ha introdotto questo obbligo non soltanto con multe ai genitori inadempienti (discutibili, ma legittime), ma con l’esclusione dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia dei bambini non vaccinati, con la motivazione che, siccome la loro frequenza non e` obbligatoria, allora non ricadono neppure nel diritto costituzionale all’istruzione.

alcune di queste disposizioni insensate non stanno reggendo al vaglio della magistratura, anche se la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso della Regione Veneto che vedeva lesi i suoi diritti a legiferare sulla questione.

e` di questi giorni la decisione del TAR di Brescia di riammettere alla scuola dell’infanzia una bambina esclusa perche` ai genitori era stato richiesto di presentare i documenti dell’avvenuta vaccinazione, dopo che avevano presentato la richiesta del colloquio sulla vaccinazione all’ASL.

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ma vediamo meglio perche` questa presunta scadenza del 10 marzo e` illegale.

Decreto-legge 7 giugno 2017, convertito con legge 31 luglio 2017, n. 119
Art. 3 c. 3. Per i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ivi incluse quelle private non paritarie, la presentazione della documentazione di cui al comma 1 costituisce requisito di accesso.

e il c. 1 dice soltanto:

Art. 3 c. 1. I dirigenti scolastici (…) sono tenuti, all’atto dell’iscrizione del minore di eta’ compresa tra zero e sedici anni e del minore straniero non accompagnato, a richiedere ai genitori esercenti la responsabilita’ genitoriale, ai tutori o ai soggetti affidatari la presentazione di idonea documentazione comprovante (…) la presentazione della formale richiesta di vaccinazione all’azienda sanitaria locale territorialmente competente, che eseguira’ le vaccinazioni obbligatorie secondo la schedula vaccinale prevista in relazione all’eta’, entro la fine dell’anno scolastico.

la legge originaria dunque non richiede ai genitori di presentare la documentazione dell’avvenuta vaccinazione entro il 10 marzo: 

ma qui naturalmente si entra nel delirio di una burocrazia che oramai si rivela incapace persino di scrivere le leggi in un italiano che abbia senso comune.

infatti la legge sui vaccini obbligatori approvata in via definitiva il 31 luglio 2017 ha avuto subito bisogno di un ritocchino, introdotto all’art. 18-ter con un decreto legge del 16 ottobre, che si occupava di tutt’altro, approvato in via definitiva dalla legge di conversione del 12 dicembre.

la lettura di questi testi e` del tutto sconfortante, ma in sostanza questa modifica dice che le disposizioni previste a regime per l’anno scolastico 2019-20 possono essere anticipate all’anno scolastico 2018-19 nelle regioni che abbiano l’anagrafe vaccinale (c. 1) e, udite udite!, addirittura all’anno scolastico in corso nelle stesse regioni (c. 2), “a condizione che il controllo sul rispetto degli adempimenti vaccinali si concluda entro il 10 marzo 2018”.

controllo da parte delle ASL, ovviamente, che gestiscono l’anagrafe vaccinale!

e che cosa e` previsto a regime e puo` essere anticipato?

3. Nei dieci giorni successivi all’acquisizione degli elenchi di cui al comma 2, i dirigenti (… scolastici) invitano i genitori (…) a depositare, entro il 10 luglio, la documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni o la presentazione della formale richiesta di vaccinazione all’azienda sanitaria locale territorialmente competente.

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la babele delle lingue e` perfino indescrivibile, ma questo presunto obbligo del 10 marzo per i genitori e` stato “introdotto” con una semplice “Nota” di un Dirigente del Ministero dell’Istruzione del 27 febbraio scorso.

secondo tale Nota ministeriale questo significa addirittura che i genitori devono presentare entro il 10 marzo la documentazione dell’avvenuta vaccinazione!

insomma, la legge la scriverebbe daccapo e per la terza volta un dirigente ministeriale qualunque, a scavalco del parlamento, sia pure illegittimo, con la scusa di dare delle Indicazioni operative per attuarla, che pero` in realta` la stravolgono.

siamo allo stravolgimento di ogni regole e al regno dell’arbitrio.


3 risposte a "pericoloso vaccinare i militari, ma non i bambini – 105"

  1. Riusciremo a venirne fuori da questa follia ?
    Come sempre ci hanno divisi a metà : nemici e divisi ci controllano meglio!
    Grazie per il post , Luisa

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    1. grazie per il commento, Luisa.

      perche` hai proprio centrato il punto, secondo te: ci conducono a fare il tifo sportivo.

      perche` sarebbe troppo sensato dire che i vaccini in linea generale funzionano e fanno bene, ma questo non significa che fa bene farne un numero eccessivo e a tutti indiscriminatamente.

      perche` sarebbe troppo facile da capire che un bicchiere di vino a pasto fa bene, ma questo non significa che faccia altrettanto bene berne 5 litri in un colpo solo e che comunque a qualcuno il vino fa comunque male e non deve berne.

      sono la sensatezza, i giudizi equilibrati, il dubbio critico, la documentazione che devono uscire di scena per lasciare lo spazio alle urla scomposte di chi si definisce uno scienziato e pretende di cancellare il dubbio che e` l’essenza stessa della scienza.

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