profeti (azzeccati?) di sventure: sulle orme dell’ottobre 2008 – 370

il post che ho scritto ieri pomeriggio – 3,44%: il nostro problema si chiama Trump, non spread – 369 – stamattina vi sembrera` banale e quasi ovvio, ma non e` cosi`.

ieri infatti c’e` stato un pesante crollo alla borsa di New York, meno 4% per l’indice dei titoli informatici, che ricorda da vicino l’inizio del caduta dei corsi azionari verificatasi tra settembre e ottobre di dieci anni fa, con le conseguenze dell’economia mondiale che in Italia stiamo ancora vivendo.

notizia inosservata o quasi nella stampa online italiana di oggi, ma in evidenza in quella tedesca.

ma io ieri come potevo saperlo, apprendista profeta di sventure?

220px-Michelangelo,_profeti,_Jeremiah_02

e oggi un articolo di Rampini  individua nella crisi dei rapporti tra Stati Uniti e Cina la causa scatenante di questa nuova crisi economica mondiale che si profila (che cosa vi dicevo io?).

https://www.repubblica.it/esteri/2018/10/11/news/usa_l_accusa_di_trump_dopo_il_crollo_di_wall_street_la_federal_reserve_e_impazzita_-208678761/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1

. . .

l’analisi di Rampini e` ovviamente molto piu` accurata e documentata della mia e Rampini e` sempre molto acuto, anche quando sbaglia completamente valutazioni, trascinato dal suo gusto per il pittoresco e il romanzesco, ma anche dalla necessita` di dare certe chiavi di lettura di quello che sta accadendo; quindi il fatto che si trovi a dare una valutazione simile alla mia non significa che abbiamo certamente ragione ne` io ne` lui.

tuttavia sono molto colpito da questa coincidenza: sto ripubblicando i miei post di dieci anni fa su un altro blog, come alcuni di voi sanno, e ho appena postato di nuovo un altro articolo di Rampini, di dieci anni fa, il secondo giovedi` dell’ottobre 2008, che parlava ancora dei rapporti tra Stati Uniti e Cina nella crisi di allora, e me lo ero annotato:

La Cina può salvare l’Occidente (ma non vuole) – FEDERICO RAMPINI. 9 ottobre 2008 – bortostampa 55 [s.n.] – 790

. . .

la Cina in questi ultimi anni post crisi 2007-8 e` stata il punto di riferimento sicuro per la ripresa dell’economia mondiale, lenta e tutto sommato stentata e parziale; oggi, in una strana vendetta della storia, sembra diventare il detonatore, sia pure indiretto, di una nuova crisi, ben piu` radicale e imprevedibile, che ha come orizzonte possibile anche una guerra non piu` commerciale, ma militare.

. . .

ma la Cina e` protagonista della crisi futura anche da un altro punto di vista: Rampini lo accenna appena, dato che e` un osservatore interno al sistema, e gli appare naturale, ma la Cina e` la protagonista sicura della prossima crisi globale del debito sovrano.

il debito globale dello stato cinese, messo al servizio di una crescita tumultuosa e quasi fantascientifica per chi ha potuto osservarla dal vivo, ha oggi raggiunto il 300% del PIL.

e` vero che il debito americano annuale previsto per il 2019 e` da solo pari al 120% del PIL, ed e` quasi un miliardo di dollari: in parole povere e` previsto che lo stato americano consumera` l’anno prossimo un quinto in piu` di quanto produrra`, mentre il debito globale americano e` pari a piu` di 21.000 miliardi di dollari a fine giugno.

cioe` gli Stati Uniti il prossimo anno soltanto si indebiteranno di quasi la meta` di quel che la Cina si e` indebitata in tutta la sua storia economica recente.

. . .

non so se e` chiaro a chi mi legge che cosa significa questo: ma, se fosse una famiglia, lo stato americano avrebbe una massa di debiti pari a quasi trenta volte quel che guadagna in un anno, mentre la Cina e` indebitata per tre volte il suo reddito annuale.

dunque il livello del debito americano e` tale che dice da solo una certa malafede di Rampini, che fa scandalo del 300% di debito globale cinese, quando in Italia viaggiamo attorno al 1.300% di debito globale e negli Usa superiamo il doppio della percentuale italiana.

ma naturalmente tutti potete leggere quasi ogni giorno il fior fiore degli economisti italiani che vi spiegheranno con burbanza accademica che voi, poveri scemi, non capite nulla, che lo stato non e` una famiglia – come se non dovesse restituire i debiti fatti anche lui – e che lo stato DEVE indebitarsi

(ma non lo leggerete mai scritto dagli economisti tedeschi, che dicono il contrario, che strano eh?).

. . .

la storia conosce bene l’indebitamento progressivo degli imperi e delle potenze del passato rispetto ai banchieri del loro tempo.

il problema – che la bibbia ebraica risolveva con la cancellazione periodica ogni 50 anni di tutti i debiti – veniva risolto nel mondo cristiano con cancellazioni piu` occasionali e al bisogno: i re e gli imperatori semplicemente decretavano che non dovevano piu` restituire il debito e, all’occorrenza, tagliavano anche la testa o impiccavano i banchieri.

nel medioevo europeo i principali fornitori di denaro erano gli ebrei, e bastavano i progrom periodici a liberarsi assieme di una parte di loro e dell’obbligo di restituire i loro crediti; in altri momenti, invece che ammazzarli, li si espellevano dagli stati.

ebrei a parte, erano gli italiani il centro della finanza europea nell’autunno del Medioevo, il che spiega bene anche la straordinaria ricchezza artistica in quel periodo del nostro paese, che investiva nell’arte e nel lusso gli enormi surplus finanziari realizzati.

il problema di questo saccheggio di risorse, che l’Italia operava sul resto d’Europa, venne risolto semplicemente in due modi all’inizio del Cinquecento, ponendo fine al Medioevo e costruendo le basi dell’eta` moderna:
1) con l’invasione e l’occupazione militare degli stati italiani
2) con la Riforma protestante, che sottrasse una parte importante dell’Europa, soprattutto il mondo germanico, al saccheggio finanziario operato dalla chiesa cattolica attraverso lo strumento religioso.

populismi del passato, eh…

. . .

ho citato questi precedenti storici, proponendovi un’analisi economica e storica decisamente inconsueta, ma credo abbastanza fondata, perche` sono utili a capire meglio il momento attuale.

la normale cancellazione del debito da parte degli stati, cioe` i periodici colpi di mano del potere politico contro quello finanziario per ristabilire l’equilibrio, oggi e` diventata praticamente impossibile, perche` la finanza e` molto piu` potente che in passato e controlla direttamente gli stati.

la finanza e` diventata anche, per cosi` dire democratica, dato che ha coinvolto nelle sue attivita` anche il resto della popolazione, sia pure marginalmente, che dunque oggi ha molto da perdere, in buona parte, da una cancellazione improvvisa del debito pubblico.

e la democrazia, che e` poi il peso politico di questi piccoli risparmiatori o speculatori diffusi, garantisce pienamente la finanza dal rischio, visto che dovrebbe essere decisa dai politici, che sono invece al suo servizio.

al massimo sono realistiche oggi soltanto limature parziali e concordate del debito pubblico (o anche privato), quando appaiono l’unica possibilita` della finanza di recuperare ancora qualcosa.

. . .

dunque rimane soltanto un’altra strada per la cancellazione totale, pur se selettiva, almeno di alcuni debiti: ed e` quella che praticavano i sovrani del passato quando andavano ad attaccare i loro creditori sul loro territorio.

se non hai la forza di cancellare il debito, prova a cancellare il creditore.

la guerra come strumento sicuro di una cancellazione cruenta del debito; la guerra come garanzia di una inflazione selvaggia che riduce il debito all’1 per cento o per mille del suo valore iniziale.

. . .

ma la guerra forse e` a sua volta praticamente impossibile, oggi.

e non soltanto perche` diventerebbe inevitabilmente anche guerra nucleare e dunque autodistruzione del pianeta.

ma anche perche` pure le guerre costano, e parecchio.

e dunque, anche per fare la guerra sul serio ai creditori, bisogna pagarsela.

cosi` anche la guerra oggi e` possibile soltanto a credito.

. . .

ma i creditori sanno bene che la guerra a credito e` una guerra anche al loro credito.

ed ecco che mettono le mani avanti: aumentano le loro richieste, vogliono interessi piu` alti.

stanno cercando di rendere impossibile la guerra, che avanza oscura e imponente, per forza propria, come ultima possibilita` di salvezza dell’impero morente.


12 risposte a "profeti (azzeccati?) di sventure: sulle orme dell’ottobre 2008 – 370"

  1. grazie dell’apprezzamento, effettivamente il momento presente stuzzica un ripensamento della storia uana come storia del debito, eheh.

    quanto alla vil plebe, dopo l’ubriacatura democraticistica di mezzo secolo fa, oggi, invecchiato, mi sento un po’ piu` super partes, facilitato anche dal fatto che, almeno nel nostro mondo, i dannati della terra (Fanon), davvero meritevoli di solidarieta` attiva, sono davvero pochi; e questa piccola borghesia degradata che e` la brutta copia deforme della grande non mi suscita alcuna simpatia, e non vedo perche` dovrei o dovremmo difenderla, visto che fra l’altro aborre di essere difesa da gente come noi.

    chi si e` consegnato mani e piedi al mercato merita quel che il mercato gli fa e se il popolo sceglie di essere bue, vada pure al macello.

    scusa il cinismo esaperato, ma alla fine della vita le energie vanno risparmiate…

    sul resto, sono per un moderato autoconsumo, come sai, che supera anche il baratto; purtroppo anche questa scelta di vita non sottrae del tutto al mercato.

    pero` possiamo perfezionarci, poco a poco; e forse col tempo imparare a fare come i selvaggi, che limitavano il baratto alle cose davvero essenziali per loro (purtroppo di solito scarabattole).

    "Mi piace"

  2. Davvero interessante e nuova l’interpretazione di intere fasi storiche come mosse da ripianamenti alternativi dei debiti contratti dall’oligarchia politica.
    In ogni caso, guerra o non guerra, I costi reali li paga la vil plebe che con il lavoro ha prodotto ricchezza poi rastrellata…almeno nel passato il surplus finiva in opere di grande bellezza, oggi in altra finanza speculativa.
    Io sono per baratto !!??

    "Mi piace"

    1. grazie: respingo le avances, comunque…, ahha, anche se ieri sera al cineforum di Vestone ho visto un bel film, Crazy, sulle incertezze delle identita` sessuali, 🙂

      be’, e` un tipo di analisi, la mia, che in effetti non trovi in giro, ma solo qui. 😉

      e nasce dal mio essere culturalmente nato come sud-tirolese e ancora sentirmi tale, dunque costantemente a cavallo di due mondi, Italia e Germania: e` questo che mi da` una prospettiva abbastanza originale, ne` totalmente italiana, ne` tipicamente tedesca.

      se sia giusta o sbagliata non lo so, spero che siano giusti almeno alcuni spunti. e in ogni caso che diano da riflettere da punti di vista inediti, cosa che fa sempre bene, a mio giudizio.,

      ciao!

      "Mi piace"

    2. approfitto della luna di miele ( 😉 ) per farti una domanda a bruciapelo e che non ti fara` piacere di sicuro.

      ma perche` pubblichi un post come quello di oggi di quel coglione di Barnard? guarda che contiene una bestialita` semplicemente mostruosa: non e` la logica probabilistica quantistica che spiega lo sviluppo dell’informatica, questa e` soltanto una prospettiva recente ancora allo studio in alcuni prototipi, ma che non ha avuto applicazioni di massa; al contrario la logica informatica attuale si basa sui calcoli a base binaria, giusto l’OPPOSTO del probabilismo.

      te lo scrivo qui perche` non mi sembra carino venirlo a commentare con questi toni sul tuo blog e fare la figura del troll.

      "Mi piace"

      1. No non ho problemi a pubblicare una cosa e dopo… esattamente il contrario ! Non è coglionaggine è il principio della democrazia dell’informazione, perchè tra l’altro all’università da un prof di robotica ho sentito proprio concetti simili. Non ho la competenza di capire dove sta la cosa giusta… continuo il mio sport preferito… sollevo dubbi e pian piano ci arriveremo caro ragazzino giramondo e assoluto nei giudizi… (N gi R. – anche a me sta sul colo l’egocentrico Barnard ma spesso dice cose interessanti )

        "Mi piace"

        1. ahah, splendida risposta.

          il giudizio su Barnard (su di lui, non su di te) e` complessivo: a nessuno mai e` negato di dire cose interessanti qualche volta (e` il motivo che rende regionevole che io continui a scrivere: anche io ogni tanto ne azzecchero` qualcuna).

          capita la logica del tuo blog, sarebbe bene – a parer mio – pero`, che tu provassi ad accompagnare le ripubblicazioni con spezzoni di giudizio che aiutino il lettore a cogliere il senso; a volte a me piacerebbe intervenire, ma mi trattengo per i motivi che ho detto.

          sull’informatica quantistica, a quanto ne so, le cose stanno nei termini che ho detto nel coento sopra: siamo ai primordi ancora di una rivoluzione che dovrebbe far fare un salto addirittura inimmaginabile alle capacita` di calcolo; vedi questa voce di wikipedia, un po’ datata, mi pare: https://it.wikipedia.org/wiki/Informatica_quantistica

          qualche articolo sulle Scienze aggiornava di recente il quadro: http://www.lescienze.it/news/2018/02/17/news/internet_quantistica-3867622/

          quello che hai sentito dagli esperti probabilmente si riferisce a questi aspetti.

          "Mi piace"

          1. Mi mancano basi e per questo sono solo al secondo anno dell’università con figura patetica di nonno tontolone, però ci provo… ma a proposito chi parte dal principio del rispetto personale può scrivere quello che vuole sul mio blog e sarebbe già un passaggio epico, ragazzo, dato che molti amici lo sono ancora nominalmente ma mai dicono una parola dato che ho lasciato la chiesa del M5S e quindi in funzione di eretico, mentre io cerco per come posso di argomentare intorno c’è silenzio o insulto. Sono forme dovute al relativo sradicamento sociale che deriva ogni volta che fai scelte. Per mia fortuna ho un carattere aperto ma forte e nelle varie scelte di vita applico questa ottica, inoltre sono assetato letteralmente di cultura e cose belle. L’ho fatto nelle scelte di vita personale, nelle arrampicate per tanti anni in montagna, nella politica, ecc . Colpisci pure se ha senso… A parte una chiosa ancora sull’articolo di Barnard, mentre ne rilevo la corposità come importanza non so proprio cosa farmene, sarò ancora spettatore ad aspettare altri che elucubrino…

            "Mi piace"

            1. ahaha, ora ti inquadro meglio: pensa che avevo capito che all’universita` in qualche modo ci lavoravi…

              complimenti massimi allora per il coraggio che dimostri.

              spero che il mio “coglione” riferito alle tesi di Barnard resti rigorosamente delimitato ad una valutazione di quel che dice; come dico sempre, fino a che la comunicazione rimane in rete e virtuale non si possono mai esprimere giudizi personali e chi lo fa o lascia pensare di farlo (se sono io), e` lui, davvero, un coglione.

              e forse dobbiamo tutti imparare a non identificarci troppo con quel che pensiamo, in modo da poter accettare anche critiche dure alle nostre dichiarazioni, senza sentirci toccati personalmente: ma e` dura, lo ammetto, e per me per primo.

              cio` non toglie che per certi personaggi pubblici (Barnard, Bagnai, Borghi, Renzi, Di Maio, Salvini, Grillo, ecc. ecc.) il giudizio sul pensiero o sulle azioni politiche, diventa anche inevitabilente un giudizio sul personaggio pubblico.

              qui la distinzione diventa quasi impossibile, eppure va tenuta ferma: l’essere umano concreto, a volte, non e` neppure il personaggio pubblico che recita: a volte e` migliore, ma spesso, e direi perfino piu` spesso, e` perfino peggiore.

              con tutto questo, ho imparato (molto lentamente) a non battagliare a vuoto contro chi non apprezzo, ma a girargli semplicemente al largo: il che spiega bene un mio certo isolamento, non molto diverso dal tuo, ma che non e` soltanto subito, molto spesso e` attivamente cercato da me, in base al vecchio detto che propongo anche alla tua rilessione: meglio soli che male accompagnati.

              Piace a 1 persona

              1. Lo sradicamento sociale di persone che dicono ciò che pensano e fanno quello che pensano è garantito dal peso che ognuno si porta come bagaglio in questa società individualista e spezzettata , vuoi mica cambiare adesso che …non c’è più tempo ?

                "Mi piace"

                1. tempo, in teoria, ce ne sarebbe ancora un poco, sempre che non mi salti fuori il cancretto quasi obbligatorio visti i precedenti familiari, ma figurati se dopo le prove durissime che ho dovuto affrontare per questo mio modo di essere in decine d’anni di vita passata, vado a cambiare idea proprio adesso che mi sono scelto la vita beata del Cincinnato di montagna: oltretutto sono sempre piu` convinto che questa mia beata semi-solitudine abbia posto un giusto fossato con la grande massa di persone sgradevoli che purtroppo forma in prevalenza la nostra umanita`.

                  "Mi piace"

Scrivi una risposta a bortocal15 Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.