prescriveteli, anzi proscriveteli! – 403

hanno ragione loro, i giornalisti prezzolati: non serve a nulla provare a ragionare fuori dagli schieramenti e su dati di fatto, poi non ti legge nessuno.

devi creare invece un’opinione semplice, che colpisca emotivamente, e poi fregartene della verita` e perfino della verosimiglianza: distorci tutto senza pudore e quanto piu` sarai fazioso, tanto piu` sarai popolare, almeno per quelli a cui piace la tua opinione per motivi soggettivi loro.

solo se ti crei una claque, l’avrai.

. . .

sulla prescrizione la folla dei contrari, per partito preso o per stipendio preso, scrive tutto e il contrario di tutto, tanto chi legge e` fazioso e gia` convinto e non sta a fargli le pulci come quel bastian contrario che e` il sottoscritto.

se la facevano entrare in vigore subito, era la bomba atomica sui processi, e sarebbero stati messi alla gogna per quello…

(non e` vero, naturalmente: una prescrizione all’italiana esiste soltanto in Grecia, guarda caso – lo dice Davigo, ma guai a dirlo sui giornali:

siamo non siamo in un’Europa di manettari, dove le leggi sono fatte per castigare i colpevoli e non per fargliela fare franca?).

se invece e` stato deciso di darsi un anno, per collegarla ad una revisione del codice che dia un taglio alla durata infinita dei processi – quello che proponeva in anticipo anche il vostro povero blogger -, questa e` semplicemente una scelta di buon senso; ma adesso dagli al voto di scambio, al Di Maio fregato (come se fosse difficile farlo), alle calende greche.

certo, e` possibile, perfino probabile; e quegli stessi che lo scrivono lavoreranno intensamente nei prossimi mesi per per far finire le cose cosi`, ma si poteva fare diversamente?

a mio modesto parere, no.

. . .

e avendo voglia di concludere in fretta su una questione in fondo ben meno grave di altre e di non farne perdere neppure a voi, ecco la mia domanda finale: non dovrebbe essere chiaro che dentro la prescrizione e nella stessa parola si mescolano ad arte due problemi completamente diversi?

cioe` due motivi totalmente diversi per prescrivere (eventualmente)…

ben chiari ad esempio nella giustizia francese, forse grazie all’eredita` delle idee chiare e distinte di Cartesio, e dell’illuminismo…

. . .

la prima prescrizione e` quella del reato: dopo quanto tempo non ha piu` senso processare una persona per un reato?

dipende evidentemente dal tipo di reato e da quanto e` punito.

per quelli puniti con una multa soltanto, potrebbero bastare anche tre mesi.

per quelli puniti fino a sei mesi, potrebbero bastare sei mesi.

ecco, il principio di fondo potrebbe essere che di un reato non ha piu` senso occuparsi dopo che e` passato un tempo corrispondente alla durata massima della condanna che puoi avere per quel reato.

e, ovviamente, quelli punibili con l’ergastolo non vanno mai in prescrizione.

definire questo tipo di prescrizione, come si vede e` abbastanza facile.

resta aperta solo la questione: da quando?

per questo tipo di prescrizione il tempo decorre dal compimento del reato, ovviamente; ma non sarebbe male adottare il principio tedesco: per i reati commessi dai politici, e solo per loro, il tempo decorre invece dall’inizio dell’azione penale, cioe` dal rinvio a giudizio.

. . .

il secondo tipo di prescrizione e` quella attuale, che viene collegata alla durata dei processi.

ma questa seconda prescrizione andrebbe tenuta ben separata dalla prima (ammesso che abbia senso mantenerla).

per un motivo molto evidente: perche` altrimenti si​ introduce una illogica disparita` di trattamento, cioe` quanto piu` tardi si scopre un reato, tanto piu` probabile diventa cavarsela grazie ai tempi del processo; e lo stesso vale anche per un altro aspetto: quanti piu` soldi hai per gli avvocati.

. . .

il mio punto di vista e` che questa seconda prescrizione non ha senso, cioe` e` uno strumento improprio rispetto allo scopo che si dovrebbe perseguire.

lo scopo, giusto, e` che il cittadino non debba essere processato per anni ed anni.

ma che senso ha perseguire questo scopo dichiarandolo, ad esempio, colpevole, ma non piu` punibile perche` il processo e` durato troppo?

che senso ha togliere alle eventuali vittime il diritto al risarcimento dei danni subiti perche` la causa e` durata troppo a lungo e anche se la colpevolezza e` accertata?

risparmio l’elenco dei fatti di cronaca recenti e meno recenti che hanno gridato l’assurdita` di questo modo di procedere.

in ogni caso, se si vuole mantenerla, a me pare evidente che quando inizia l’azione penale deve ripartire anche una prescrizione; notate bene che qui sono piu` manettaro anche dei manettari, che vogliono sospenderla alla condanna di primo grado.

. . .

ma piuttosto si fissi una durata insuperabile al processo di primo grado, un termine entro il quale bisogna comunque andare a sentenza, magari di nuovo collegato alla durata della pena massima possibile; e la si tenga valida nel suo insieme per tutti i ricorsi presentati dall’accusa.

ma come non vedere che e` perfettamente logico che la prescrizione oggi collegata alla durata del processo venga meno se e` l’imputato che ricorre contro la condanna in primo grado? 

in questo caso, la durata massima del processo si dovrebbe riproporre per i due successivi gradi di giudizio.

ma non puo` essere consentito che l’imputato facoltoso, che puo` pagarsi gli avvocati, alla fine possa farla franca solo perche` l’ha tirata in lunga.

e vanno anche fissate forme di penalizzazione per l’imputato che viene nuovamente condannato nelle fasi successive di ricorso, per scoraggiare i ricorsi soltanto strumentali.

. . .

insomma, la lotta contro il sistema della prescrizione attuale e` sacrosanta e sara` un grande merito obiettivo di questo governo se dovesse riuscire a portarla a buon fine.

cosa che comunque mi auguro nell’interesse di tutti, intanto che aspetto che si plachi la caciara delle dichiarazioni contraddittorie dei due vice-dioscuri.

(lo dico anche se il governo nella sua politica d’insieme non mi piace e chiedo scusa a tutti quelli che condividono la mia antipatia, se non la trasformo in un dogma cieco).

. . .

ma intanto qualcuno va prescritto, anzi proscritto, subito:

i giornalisti ignoranti e faziosi come i politici che ci governano…

In questi giorni però abbiamo assistito a uno spettacolo a tratti ripugnante, a una gara senza memoria e senza decenza tra politica, informazione, lobby degli avvocati, che include difensori-legislatori per meriti acquisiti presso i loro potenti clienti politici che gli hanno garantito uno scranno parlamentare, a cui hanno preso parte anche noti e autorevoli esponenti del potere giudiziario allergici alla prescrizione all’italiana, quando a beneficiarne grazie alle leggi vergogna, rimaste pacificamente in vigore, era l’otto volte prescritto Berlusconi S., e sconosciuta nelle democrazie liberali dove “la giustizia funziona”.

Daniela Gaudenzi
. . .

proscriveteli.

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2 risposte a "prescriveteli, anzi proscriveteli! – 403"

  1. Sono d’accordo con tutto, non per dare ragione a Di Maio (non sono di quella parte anche se a volte mi verrebbe voglia) ma perché gli attacchi sono così sgangherati e interessati che fanno davvero pena. La Bernini che viene a dire che con l’eliminazione della prescrizione ci andrebbero a rimettere anche (o soprattutto) le vittime. In che senso? Certo, se come intendono e hanno sempre fatto loro, tolta la prescrizione si permette che i processi vadano alle calende greche… ma lo spirito dell’entrata in vigore dal 2020 sarebbe proprio quello di evitare questo… mah, comunque vedremo. Invece come al solito non ho capito ne perché il PD è contrario, ne perché una volta approvato non gli sta bene che non inizi subito. Ma ormai del PD non capisco più niente, quindi mi stupisco solo fino ad un certo punto.
    p.s. anche in questo caso, non vorrei sembrare uno di quelli che dicono: “e allora il PD?” E’ che non digerisco proprio, tra i misfatti del renzismo, quello di aver regalato i 5S a Salvini senza nemmeno provare a far politica…

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    1. partendo dal fondo, che e` il tema piu` importante: mi sono chiesto a lungo da che cosa nasce la mossa scellerata di Renzi nell’opporsi a un governo PD – Cinque Stelle che ci avrebbe regalato un’Italia diversa almeno in qualche tono, e sono arrivato alla conclusione, lasciando da parte la pochezza strategica e il narcisismo patologico dell’homunculus, che tutto deriva dalla famosa e incomprensibile vocazione maggioritaria di veltroniana memoria: il PD nasce come ultimo erede dei partiti delle democrazie popolari e con l’aspirazione di farsi lui da solo stato; quindi errore speculare a quello compiuto dai 5Stelle nel 2013 nel rifiutare il dialogo con Bersani che pero` gia` allora si limitava a chiedere loro un appoggio e non proponeva una partecipazione paritaria; poi, la politica come la guerra e` l’arte dell’occasione, e quindi prendiamo atto che si sono voluti regalare i 5Stelle alla destra, con tutto quel che ne deriva.

      condivido tutto il resto: un PD che fa battaglia contro una riforma della prescrizione ha rinunciato perfino all’antico slogan veltroniano del paese normale…

      l’Europa ci chiede una riforma del nostro sistema giudiziario fin dalla lettera del 2011 che porto` alla caduta di Berlusconi, ma le uniche cose VAGAMENTE europee in questo campo, le ha fatte Monti, poi la spinta riformatrice si e` arenata li`; eppure uno dei motivi per i quali si investe poco in Italia e` proprio la farraginosita` del diritto e delle cause.

      ma ci libereremo mai di un sistema politico e dell’informazione che chiama giustizialismo la semplice giustizia?

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