l’impazzimento dei funghi – 410

oggi ho raccolto dei funghi, e vi chiederete che cosa ci sia di cosi` strano da meritare un post.

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la prima mazza di tamburo l’ho vista sul bordo della strada dall’auto, mentre risalivo verso casa per una scorciatoia quasi campestre su per una valle secondaria quasi solitaria, pecore a parte; il fungo era aperto ad ombrello, nella posizione che gli da` un’aria quasi regale, e quando sono sceso ne ho trovato un’altra vicina, ancora non dischiusa, e dunque davvero con la forma di una piccola mazza per battere il ritmo.

piu` avanti, a fianco di uno degli abeti sradicati dal mezzo uragano di due settimane fa, c’erano dei coprini comati, lasciatemi declinare il nome latino anche se so che non si dovrebbe: ovviamente candidissimi e increspati nella loro forma affusolata; e solo pochi avevano cominciato ad annerirsi d’inchiostro nella parte bassa del cappello chiuso attorno al gambo.

piu` avanti dal prato sporgevano dei chiodini dal cappello straordinariamente grande, ma gia` un poco passati; allora, con un giro in macchina mirato, sono salito a vedere se ne trovavo degli altri nel solito posto attorno alla staccionata nella parte alta del comune, ma anche li` solo un paio di funghi e nelle stesse condizioni; un coetaneo che passava (ma faccio fatica a riconoscerlo come tale, per me era pur sempre un vecchio) mi ha pero` detto di averne raccolti molti la settimana scorsa, mentre io stavo a casa raffreddato; in compenso, ecco altri due grandi chiodini, per la prima volta, nel mio campo, poco sotto l’orto di mio figlio, quando rientro a casa e faccio il mio solito giro attorno al tramonto qui in fronte….: novita` da festeggiare, direi.

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e infine una specie strana, che non conosco, di funghi grigi, che crescono sempre nel mio prato, in parte al melo, allineati come una carovana in fuga; un vicino, Mario, dice che loro li mangiano, anche se non sono troppo buoni; ricerco in internet ed effettivamente sono commestibili nonostante il sapore forte, ma wikipedia li sconsiglia perche` contengono sostanze capaci di danneggiare il fegato se non eliminate con ripetute cotture buttando via l’acqua e non respirando neppure i vapori, ma lasciando le finestre aperte: lascio perdere, nonostante la ricchezza potenziale del raccolto.

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ma eccoci al punto: le mazze di tamburo sono un fungo tipico della fine dell’estate; i chiodini, d’accordo, crescono in autunno, ma di solito un po’ prima; ma che dire dei coprini comati che sono un tipico fungo di inizio estate?

sembra che i funghi impazziti si siano dimenticati le stagioni, o forse sono le stagioni che si stanno dimenticando che esistono i funghi.

dicono che siamo nell’estate di san Martino, ma l’autunno non si era ancora visto davvero, se non vogliamo considerare autunno quella specie di ciclone tropicale che ha fatto tanti danni su tutte le alpi centro-orientali e un poco anche qui, da me scapitozzando in modo quasi mirato tutti e soltanto i ciliegi.

con chiunque parlo, scuote la testa per il caldo esagerato.

. . .

io oggi ho detto basta: ho raccolto gli ultimi peperoni, melanzane e pomodori, e poi ho sradicato le piante, non perche` fossero sfiorite, ma perche` volevo che lo fossero: non sopportavo piu` il loro trascinarsi in un’estate immaginaria.

nel pollaio dove le ho rinhiuso dopo che hanno devastato il radicchio del vicino, altrettanto verde, le mie galline hanno cominciato a mangiare le loro stesse uova: le bucano a beccate e i fanno trovare i gusci vuoti…; come se non volessero piu` covare ne` riprodursi.

tutto si va facendo inquieto; io per tre giorni sono rimasto sconvolto per una cosa che mi ero messo in testa e che ad una verifica piu` accurata si e` rivelata falsa.

ma era come se il terrore oscuro, che sta aleggiando attorno a me e che e` entrato anche dentro di me, avesse avuto bisogno di un pretesto per cavalcare le mie notti angosciate.

. . .

siamo una cosa sola col mondo che chiamiamo natura: se la natura soffre, quella sofferenza e` anche la nostra, perfino quando non sappiamo piu` riconoscerla.


4 risposte a "l’impazzimento dei funghi – 410"

    1. ciao, carissima: grazie per l’articolo, utilissimo.

      in effetti i conti tornano, anche se la spiegazione razionale toglie fascino all’interpretazione fantastica, come spesso succede: infatti le mie galline hanno cominciato a mangiare le uova da quando ho dovuto rinchiuderle nel pollaio perche`, libere come le lasciavo, andavano a devastare il radicchio del vicino: pensavo pero` che 40 mq di pollaio fossero sufficienti per nove polli e non le stressassero troppo; resto pero` restio a fargli un recinto, sono troppo anticonformista…

      bello un abbraccio di riconciliazione da te dopo tanto tempo e qualche tempesta…

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  1. L’impazzimento è generale..ho raccolto anch’io mazze aperte e chiuse, chiodini e tricoloma nudum ( fungo violetto ed ottimo).
    Devo dire però che l’avevo previsto, troppo alta la temperatura

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    UNA VITA SOLA

    Sotto
    L’enorme abete rosso,
    Faccia a corteccia,
    Guardo in alto.

    Non ha fine
    L’intreccio buio
    Degli infiniti rami,
    Degli infiniti anni.

    Con le mani alla rugosa scorza
    L’abbraccio,
    Ne leggo la vita, la ventura, la fatica,
    Vivo ogni suo tempo.

    Da dentro lo percorro
    Fino all’ultimo ago,
    Oscillo lento con le sue fronde,
    Ne suggo la linfa aspra di resina.

    Ho sempre saputo che siamo una vita sola.

    UNICUM

    Linfa nelle mie vene
    Sangue nei vasi dell’albero.

    Vento nei miei polmoni
    Fiato nella brezza di mare.

    Urla dalle mie corde
    Voci nel brontolio del tuono.

    Pioggia dalla mia fronte
    Sudore sui prati all’alba.

    Pietre nella mia bocca
    Denti le cime del crinale.

    Lampi nei miei neuroni
    Elettroni scagliati nella saetta.

    Foglie sulla mia testa
    Capelli sulle chiome degli alberi.

    Nulla mi separa dal mondo

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