reddito di s-cittadinanza – 188

Di Maio, presentando il reddito di cittadinanza, aveva parlato di 5 milioni di italiani che sarebbero stati strappati alla povertà.

ma le sue sono notoriamente parole al vento: l’ISTAT in Senato aveva ridimensionato i beneficiari in 2,7 milioni; l’INPS era stato ancora più prudente e aveva individuato una cifra di 2,4 milioni.

la legge di bilancio ha stanziato 6,1 miliardi per i nove mesi di distribuzione dell’assegno; calcolando circa 7.000 euro a testa per i 780 euro al mese (valore peraltro massimo), i fondi potevano però coprire in realtà circa 900mila persone; tanto è vero che si prevedeva addirittura una riduzione degli importi se gli aspiranti fossero stati più numerosi.

ma, calcolando un importo medio di 5.000 euro annui per assegno, i beneficiari sarebbero dovuti essere 1 milione e 200mila.

ma al momento le domande pervenute sono molto meno: circa 850mila, ma il 25% sono state respinte per mancanza di requisiti: e dunque non si raggiungono i 650.000 assegni distribuiti, circa la metà del previsto.

certo, i termini non sono ancora chiusi, e tuttavia l’arrivo delle domande sta rallentando fortemente.

. . .

rimangono da capire le motivazioni di questo stato di cose e sarebbe un campo di riflessione importante, se fatta seriamente.

ci sono sacche di povertà e quindi anche di inconsapevolezza tale che non vengono neppure raggiunte?

oppure ci sono calcoli della povertà sociale diffusa che sono completamente sbagliati, anche se vengono dalle nostre più autorevoli istituzioni competenti per queste ricerche?

di positivo resta, però, indubbiamente, che la spesa dello stato per questa iniziativa sociale doverosa, anche se così male realizzata, potrebbe essere decisamente inferiore al previsto, e questo potrebbe e dovrebbe liberare risorse per iniziative più azzeccate.

reddito-cittadinanza-650x250

. . .

ma la faziosità sta uccidendo l’Italia.

quanto a Repubblica, che fa la politica della sinistra democratica molto più dell’inesistente Zingaretti, fa la populista più pop dell’originale e alimenta la campagna dei delusi sui social:

arriva perfino a cercare di montare uno scandalo idiota perché perfino un ex brigatista rosso ha avuto il sussidio, come se, scontata la sua pena, non fosse un cittadino con gli stessi diritti degli altri.

che cosa dobbiamo dire oramai o pensare? questi presunti democratici sono perfino peggiori dei fascisti, visto che li inseguono sul loro terreno senza neppure crederci.

istigazione all’arroganza di beneficiati comunque ingordi e perfino credito dato senza verifica a finti profili e a siti fasulli: la canea creata su risposte del tutto civili a famelici senza giudizio mi lascia a bocca aperta: davvero credo di non riuscire più a capire quello che ho intorno.

lo scatenamento del senso di irresponsabilità è globale e la gara a chi le spara più grosse è veramente oramai priva di ogni senso della misura e perfino del pudore.

io non ho più parole.


9 risposte a "reddito di s-cittadinanza – 188"

  1. Repubblica è peggio dei fascisti: almeno questi ultimi li riconosci subito. Quegli altri si beano pure di essere “quelli bravi”.

    Sul reddito di cittadinanza… boh. Capisco quelli che ne avrebbero avuto bisogno e si sono visti recapitare una “mancetta” che assomiglia a quella di Renzi; capisco già un po’ meno prendersela con l’INPS, che la legge la applica soltanto; capisco meno di tutti quelli che prendono in giro i delusi dai 5 Stelle: credere alle promesse non è un crimine. Un atto di ingenuità, a volte, ma non un crimine.

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    1. sul primo punto, ci intendiamo perfettamente: da parte mia, aggiungi un po’ di acidità, dato che al tempo del Berlusconi trionfante le davo molto credito.

      sul secondo punto, hai detto molto bene. solo quelli che non hanno mai creduto in niente possono andare orgogliosi di non essere mai stati ingannati politicamente.

      se credere alle promesse politiche fosse un crimine e non semplicemente la conseguenza inevitabile dell’essere onesti e di pensare che anche altri lo siano, io dovrei essere all’ergastolo da un pezzo 🙂

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  2. Di Maio permettimi se ti contraddico disse qualcosa di molto più roboante e cioè che avrebbero abolito la povertà.

    Buona Serena Pasqua caro Mauro e che serva a cercare di rinsaldare i nostri piccoli affetti familiari visto che il mondo sta girando all’incontrario

    sherabbraccicari

    ps naturalmente ho letto ma non commento perché mi è troppo faticoso e un po’ come arrampicarsi sugli specchi impossibile

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    1. no, non mi contraddici, cara Shera, mi completi: quando Di Maio disse che avrebbe eliminato la povertà in Italia disse anche che i poveri in Italia erano 5 milioni, non stiamo dicendo cose che si negano a vicenda.

      ora i conti non tornano: o i poveri sono molti di meno, oppure alcuni sono così poveri e disperati che non si preoccupano neppure di avere un reddito.

      ma l’ipotesi più probabile, naturalmente, è che alcuni che ufficialmente sono poveri, anzi poverissimi, nella loro dichiarazione dei redditi, non lo siano affatto, ma semplicemente lavorino in nero – o comunque illegalmente – e non gli conviene venire allo scoperto per evitare i controlli.

      se fosse così, dovremmo essere contenti che un bel pezzo di domande manchi all’appello, per un verso; ma per l’altro dovremmo preoccuparci che il lavoro nero sia così diffuso.

      buone feste anche a te, naturalmente; io tono giusto in tempo per godermele a casa.

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      1. Il mio direttore di banca è andato in pensione a dicembre. Ebbene la banca gli ha proposto di restare e siccome certamente il lavoro di un seppur anziano direttore di banca non è certamente usurante lui ha accettato: la banca non paga contributi ha una persona a tempo pieno e lui pensione e stipendio (e potrei farti altri esempi). Altro che navigators. Si naviga a vista.
        Poi c’è il lavoro nero altissimo.
        Non credo che sia solo una questione di lavoro nero, ma di lacci e lacciuoli che rendono difficile l’accesso al reddito che comunque per me è una assurdità. Serve il lavoro è una rete di servizi efficienti.
        Vedo anche nella realtà di Roma delle Borgate che ho conosciuto che i poveri poveri davvero ci siano eccome ma che siano in parte completamente ignoranti in parte talmente bastonati dalla vita da non aspettarsi più nulla., e questo lo hai detto anche tu.
        Buonanotte oggi ho avuto una giornata un po’ faticosa.

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        1. ti scriverò domani da casa per sapere di più su come stanno andando i tuoi problemi familiari.

          forse i navigator, prima ancora che cercare di coordinare le offerte di lavoro che mancano, farebbero bene a cercare chi sono i disperati che hanno davvero bisogno di essere aiutati, ma che non sanno neppure che questa possibilità c’è e come fare per ottenerla.

          senza un’azione sociale del genere perfino il reddito di cittadinanza rischia di diventare una nuova forma di discriminazione.

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  3. Sgomento sono del metodo.
    È risaputo essere il lavoro il problema dell Italia, ben fatto e meglio retribuito di ora. Dunque è dall incremento di lavoro e occupazione che si deve partire; comporta accordo strategico con le imprese? Comporta riduzione costo oneri sociali? Comporta riduzioni irpef? Comporta più servizi a lavoratori e lavoratrici? Si trovi l accordo e si faccia!
    Un integrativo a chi non ha o non può avere lavoro per mille motivi, tra cui l egoismo dei ns imprenditori, può essere considerato giusto…ma deve integrare o liquidare un monte non inferiore a 1500euro mese se vogliamo far riprendere i consumi … che sono la ruota dell economia!! I mille vincoli posti ad decreto non trovo adeguati; se non hai reddito, puoi forse pagare mutuo o utenze o cibo o altro ancora? Se hai auto e casa … ma non reddito, sei messo peggio di chi nulla ha, ma che nessun costo ha salvo sopravvivere a se stesso! Insomma l Italia potrebbe essere un paradiso ma non vedo leader che lo vogliano realizzare, non sento idee adeguate, non sento proposte di riforme adeguate. Reddito si ma prima che sia dal proprio lavoro, magari meno e meglio pagato; dobbiamo essere il paese del progresso o sempre solo la ruota del carrozzone del mondo??

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    1. non concordo su alcuni punti, ma cerco di darti una risposta globale:

      1. forme di sostegno a chi è senza lavoro sono indispensabili, presenti in quasi tutta Europa e richieste varie volte all’Italia dall’Unione Europea; il suicidio politico del Partito Democratico sta nell’avere lasciato ad altri la richiesta, coerente con la sua tradizione sociale tradita e gli ha fatto definitivamente assumere l’identità di partito dei benestanti chiusi ed egoisti; Renzi e con lui tutto il partito hanno preferito caricare l’Italia di 10 miliardi annui per sostenere i redditi di chi ha già un lavoro piuttosto che usarli per sottrarre alla miseria chi non ce l’ha

      2. questo sostegno può assumere la forma del REDDITO di cittadinanza oppure del SALARIO di cittadinanza, erogato in cambio di qualche piccola prestazione lavorativa in campo sociale: bonifiche ambientali, cura del territorio, impiego per l’apertura di punti di riferimento culturali, servizi sociali, ecc. – sono favorevole a questa seconda scelta.

      3. il reddito minimo assicurato NON DEVE essere elevato (in Germania è molto più basso dei 780 euro nostri), altrimenti si pone in alternativa al lavoro: nessuno o quasi lavorerebbe se avesse la possibilità di guadagnare lo stesso o perfino di più non facendo niente.

      4. lo scopo di tale intervento infatti non è per niente il rilancio dei consumi, ma è un intervento di solidarietà sociale per garantire umanità e anche sicurezza.

      5. l’dea che si esce dalla crisi italiana rilanciando continuamente dei consumi a debito a me pare demenziale: un paese che è in crisi demografica, che ha quasi 200.000 giovani qualificati che emigrano l’anno e che per giunta si chiude all’immigrazione NON PUO’ sviluppare strategicamente i consumi. se poi manda anche qualche altro centinaio di migliaio di persone in pensione anticipata e con reddito ridotto, sperando che siano sostituiti (ma poi blocca il turn over nella pubblica amministrazione…) il cerchio si chiude perfettamente.

      6. forse è il caso di pensare che in società avanzate e mature, come il Giappone oppure noi, si entra in una nuova economia dove lo sviluppo del PIL diventa artificioso; queste società possono essere stabili e benestanti anche senza continuare a crescere, per fortuna (anche dal punto di vista ecologico), e gli unici che ne risentono sono gli speculatori della crescita infinita.

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