la pacchia di Salvini è finita? – 339

solo un magliaro che gira il mondo a organizzare tangenti per il suo partito e che sbandiera il rosario dal palco per intortare i suoi elettori poteva riuscire a convincere un popolo beota che il vero delinquente è chi soccorre i quasi affogati in mare e vegetare nel consenso crescente grazie alla nutella dei selfie e al grido la pacchia (dei migranti) è finita.

ma se fosse finita, invece, la sua.

il suo potere sta per finire? non è detto ancora…

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non so perché qui sopra il mio cervello legge automaticamente LAMIAMAFIAFASCHIFO.

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la principale manifestazione del potere nelle democrazie apparenti dell’epoca post-moderna è la capacità di un leader di modellare a propria immagine quel tanto di discussione pubblica politica che i media dirigono e impiantano nella testa dei loro utenti.

per questo Salvini è stato un leader negli ultimi quindici mesi: perché ci ha imposto di parlare (chi è caduto nella trappola) della narrazione grossolana, stupida e volgare della pacchia dei migranti a cui lui poneva termine, del diritto a sparare in casa per difendersi dai ladri e di quelle delinquenti di organizzazioni no profit che aiutavano i barconi degli esseri umani in fuga dalla Libia a non affondare: sottinteso cristiano del cristianesimo da rosario di Salvini: come sarebbe stato meglio che facessero.

poteva cascarci solo un popolo afflitto da una ingordigia da truogolo ed educato da decenni di televisione berlusconiana all’abbrutimento mentale, oggi peraltro sostenuto da ben altre forze internettiane mondiali.

ma al momento Salvini ha perso la palla, il tema politico del giorno non lo detta più lui, anzi è proprio quello di cui lui non vorrebbe che si parlasse proprio, ed è il suo coinvolgimento diretto, attraverso un suo uomo, in una trattativa sordida con emissari del governo russo, per una tangente di 58 milioni su una compravendita di petrolio dell’ENI.

punto: non provate a girarci attorno: il punto è questo, non altro.

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58 milioni di tangente, per un affare da magliaro, che poi effettivamente non pare andato in porto, vanno ad aggiungersi alla truffa accertata di 49 milioni a danno dello stato, col finanziamento pubblico alla Lega come partito politico, finito nelle disponibilità personali di Bossi e nelle speculazioni in Africa sui diamanti (aiutiamoli a casa loro…).

sarebbero stati più di 100 milioni, capaci di spiegare la potenza di fuoco della propaganda leghista negli ultimi tempi, se non ci fossero spiegazioni più profonde del tipo accennato sopra, ma comunque sono milioni certamente utili, quelli effettivamente incassati, almeno, nell’oliare la macchina della propaganda e dell’informazione prezzolata.

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è infatti accertato che la cosiddetta democrazia rappresentativa post-moderna di tipo occidentale si dirige attraverso investimenti di denaro, per condizionare gli intermediari e gli elettori, tanto da non essere diversa da una tradizionale oligarchia del censo se non per i soldi che costa e per il fatto che il ceto oligarchico del censo era in passato uno strato sociale piccolo, ma diffuso, mentre oggi viene a coincidere col potere personale ed individuale di grandi magnati che si fanno la guerra fra loro (Trump, Berlusconi, il thailandese Thaksin, Soros, dicono, ma non c’entra molto con la categoria) e che spesso esercitano il potere in modo personale diretto, dopo avere costruito un proprio impero mediatico.

in altri casi (Putin, Erdogan, il brasiliano Bolsonaro, il filippino Duterte) è l’ascesa politica che si confonde con la creazione di una potenza economica capace di sostenerla; e il caso di Salvini rientra certamente in questa seconda categoria.

e qui Salvini è stato scoperto in uno dei passaggi chiave del suo modo di fare politica per fornire la Lega, il suo partito, degli strumenti finanziari per fare politica nel senso post-moderno del termine: la corruzione.

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però è presto per dire che Salvini ha perso la partita, sostenuto come è da un elettorato totalmente indifferente al tema della corruzione, anzi è perfino probabile che questo disvelamento della natura del suo modo di fare politica gli porti perfino qualche voto in più da alcuni settori apertamente mafiosi della nostra vita pubblica, anche se indubbiamente gliene farà perdere altri, spero più numerosi.

il ministro dell’Interno che va in Russia, a che titolo, a far trattare da uno dei suoi le creste su una compravendita di petrolio per finanziarsi la campagna elettorale delle europee (andata comunque benissimo)?

quello che si vanta spesso di fare la lotta alla mafia?

quella tangente non è mafia?

ma allora la sua presunta lotta cos’è? una battaglia contro la concorrenza?

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ma il vero dato spietato che questo brusco cambio di sceneggiatura politica mette in evidenza è la pochezza del personaggio, impegnato in una puerile negazione dell’evidenza e in una ridicola ripetizione del Savoini? non lo conosco…, era lì per caso, non l’avevo invitato io, smentita dall’evidenza dei fatti.

la pochezza del personaggio è accertata da sempre e sarebbe un problema soltanto se la pochezza dell’elettorato italiano non fosse molto maggiore; e anche l’avvicinarsi di una batosta sotto forma di crisi politica era prevedibile e prevista (anche dal vostro blogger, tra i tanti).

comunque tutto questo non basta a dare Salvini per morto: siamo al suo giugno 1924 e al suo moderno delitto Matteotti, ma Salvini potrebbe benissimo restare in sella e perfino rafforzarsi irresistibilmente nel tempo, come avvenne a Mussolini un secolo fa.

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quello che può farlo sperare in bene, per lui, è la inadeguatezza perfino sospetta delle opposizioni.

e non parlo del suo cadreghino populista a 5Sedie che ha già dato fondo a tutta la miseria della sua concezione politica e nella sua direzione giggesca si è rivelato capace di qualunque infamia pur di restare al potere.

parlo proprio di quell’altro fantasma di opposizione che ci resta, quella demokrat, con al vertice al momento la controfigura zingarettiana del commissario Montalbano; che fa rimpiangere che a capo della segreteria non ci sia un Montalbano vero.

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questi non stanno concentrando il fuoco – a questo punto amico? – sulla corruzione che agisce attorno a Salvini, perché non possono parlare di corda in casa dell’impiccato, cioè a casa loro, e non sia mai che abbiano i loro scheletri nell’armadio anche loro, non soltanto come ceto politico corrotto e corruttibile diffuso, ma anche come partito etero-finanziato.

ma no? questo tema, che è il vero punto scoperto di Salvini viene accuratamente evitato, e invece si concentra la critica sul suo essere filo-russo.

è evidente che lo scopo di questa presa di posizione è molto di più quello di accreditarsi come filo-americani con Trump che di togliere consenso a Salvini in Italia.

nessuna battaglia vera a quel centro-sinistra-destra che è il Pd, contro Salvini: e del resto, come potrebbe farla un partito che ha dentro di sé ancora Renzi e Minniti?

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ora, il problema non è affatto che Salvini sia filo-russo.

che scandalo ci sarebbe in questo?

perché i russi sarebbero per definizione i nostri nemici, anche adesso che non sono più il comunismo e l’impero del male?

ha comportamenti molto più da nemico contro di noi, al momento, Trump che sta facendo la guerra commerciale all’Unione Europea con i dazi, mettendo in ginocchio l’industria automobilistica tedesca (che del resto ha le sue colpe gravi) e attaccando anche noi e l’intera Europa con la crisi che avanza in Germania.

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accusare Salvini di aiutare i nostri nemici russi è stupido, perché nemici dell’Europa e ben determinati a frantumare l’Unione Europea sono tutti, non solo la Russia e gli USA, ma in maniera più discreta e sottotraccia anche la Cina, che per la sua via della Seta tratta con i singoli stati europei cercando di mettere gli uni contro gli altri.

e a proposito: qualcuno è andato a guardare se non ci sono tangenti, piuttosto, nella frettolosa adesione dell’Italia a questo disegno?

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ma non ha senso accusare Salvini di essere filo-russo più di quanto non abbia senso accusarlo di essere filo-americano.

fallite l’anno scorso le tangenti con la Russia, Salvini si è precipitato quest’anno alla corte di Trump a fare il filo-americano, mentre Conte faceva il filo-cinese.

Lega e 5Sedie non hanno principi, come non hanno politica estera; hanno soltanto smania di potere.

se vuoi governare a tutti i costi, ma non sai perché, come si chiama?

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ma il potere di Salvini è tangentaro, come quello del PD, quello dei 5Sedie no.

per questo mi pare molto probabile che Salvini possa anche sopravvivere e i 5Sedie no.

e per questo il vero interesse bottegaio del PD è che Salvini resista, per costruire il bipolarismo bi-tangenziale attorno a lui ed emarginare piuttosto i patetici 5Sedie.

così finalmente la lotta sarebbe fra tangentari di destra e di sinistra e la democrazia consisterebbe nella scelta.

 


13 risposte a "la pacchia di Salvini è finita? – 339"

    1. D’Amici di Meranda é un bel perfezionamento di cui mi approprio. 🙂
      tu sei troppo giovane per ricordarlo, ma amici di merenda defini’ i suoi presunti complici un sospettato assassino seriale in Toscana anni fa. e c’entravano tutti probabilmente appunto come i cavoli a merenda. loro.

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      1. comunque vada lui tirerà dritto… chissà se i suoi amici faranno altrettanto. Prima o poi un Giuda ci sarà a tradirlo. Però ora viene il dubbio… gli vogliono più bene i russi o gli americani?

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    1. prima gli americani per gli americani, prima i russi per i russi, e vai col vento…

      come dice Manzoni descrivendo i tumulti di san Martino: si alzavano tutti in punta di piedi per vedere, ma vedevano tutti esattamente come prima; però si alzavano lo stesso.

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      1. talmente bene che probabilmente salirà persino nei sondaggi. Chissà quanto lo pagano per pubblicizzare tutti gli altri prodotti che degusta in diretta…

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          1. togli una O e metti una L e sei passato dall’uno all’altro. Però almeno il prestanome sceglilo che non abbia un nome che ricordi così tanto il tuo. È un genio..
            non si può far nulla…

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            1. il genio è l’autore dei nomi…

              non solo questo Savoini, che pare sia un po’ filo-nazista, ha un nome che ricorda non so se i Savoia o i savoiardi.

              ma lo sai come si chiama l’avvocato della Lega?

              La Rubba, giuro.

              e gli antichi dicevano che con nomi così il tuo destino è segnato… ahaha

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  1. In effetti le dichiarazioni di qualche piddino fanno cascare le braccia (ci allontana dall’Europa, mette in discussione l’Alleanza – mancava dicesse la Santa Alleanza – ).
    Al netto delle tangenti (se ci sono state) una politica più equilibrata con la Russia che quella delle stupide e masochistiche sanzioni non è un’eresia: lo scandalo e’ che lo si faccia sostenere a Salvini…

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    1. siamo troppo d’accordo (come quasi sempre).

      però continuo sul punto centrale: è quasi sicuro che poi alla fine questa tangente non ci sia stata (non sappiamo nulla di altre), ma per il reato di corruzione internazionale non occorre che la tangente ci sia, basta che sia chiesta da qualcuno che riveste una funzione pubblica.

      per questo mandano avanti Savoini che è un privato cittadino, in apparenza, anche se parla ovviamente per conto di Salvini.

      ma il terzo italiano chi era? sarebbe una bomba se fosse D’Amato, che invece aveva un incarico ufficiale al Ministero dell’Interno come consulente di Salvini; io ci conto.

      del resto, a quale titolo il Ministro dell’Interno era a Mosca? era lì, piuttosto, come capo della Lega? e allora ha usato forse un volo di stato? in questo caso saremmo comunque di fronte allo stesso tipo di reati di cui si macchiava Bossi: uso privato di fondi pubblici.

      e dai che ora la pacchia comincia per noi…

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