Ilaria Cucchi e il carabiniere: analisi di una foto – bortoblog 44

4864745_1458_ilaria_cucchi_carabiniere_baciamano

l’analisi di questa foto mi è stata suggerita da un post https://suprasaturalanx.wordpress.com/2019/11/18/baciamo-le-mani/
del mio amico gaberricci che lì mi cita per l’analisi sommaria di altre due foto che ho fatto di recente – devo indicarlo col suo nick da blogger perché non ho avuto ancora il piacere di conoscerlo personalmente, prova dalla quale deve passare ogni amicizia virtuale per entrare in quell’altra realtà che chiamiamo reale, ma dovremmo semplicemente definire fisica o materiale (anche se veramente neppure lo è, a considerarla da un punto di vista filosofico).

i rudimenti dell’analisi del linguaggio della comunicazione visiva mi vennero proposti in quarta ginnasio dalla lettura di un testo che mi risulta oggi ampiamente dimenticato, Saper vedere di Marangoni, che per la verità si limitava, coerentemente con i tempi nel quale fu scritto, ad analizzare soprattutto celebri quadri: ma non lo faceva con riferimento agli aspetti contenutistici – e questo forse era un limite -, ma esclusivamente dal punto di vista formale: era come se insegnasse a fare l’analisi logica – chiamata così – o meglio strutturale linguistica del messaggio iconico, prescindendo del tutto da quel che la frase diceva:

insomma, un complemento oggetto rimane un complemento oggetto sia se la frase dice che un carabiniere ammazza di botte un arrestato sia che bacia la mano di una donna, e quel che sta dietro la frase per ora non ci dovrebbe interessare.

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4864745_1458_ilaria_cucchi_carabiniere_baciamano

la foto ha una struttura chiara dal punto di vista sintattico:

due figure maschili sono in primo piano, ma fanno quasi da quinta teatrale: a sinistra un uomo, che non so chi sia, con una camicia bianca, colore dell’innocenza; a destra un carabiniere anzianotto col capo lievemente inclinato in un gesto di omaggio che è un baciamano alquanto vetusto e poco in uso ad una donna vestita di scuro.

in apparenza, al centro della scena sta la donna, Ilaria Cucchi, che sorride compiaciuta, probabilmente soltanto per il gesto inaspettato: la sua soddisfazione è forse un pochino eccessiva, dato che trasforma il suo sorriso in una specie di smorfia, che del resto corrisponde bene allo sguardo un poco obliquo che a sua volta sfugge al carabiniere al di sopra degli occhiali e che la visiera non riesce a nascondere del tutto; ma la presenza della visiera, dell’uniforme, delle spalline con i gradi che finiscono in primissimo piano ci dice che questo gesto peraltro è ufficiale e non meramente privato, come sarebbe, ad esempio, se il carabiniere si fosse tolto il cappello: gesto peraltro assolutamente proibito in servizio.

il rosso dei bordi della mostrina è peraltro l’unico elemento dissonante dal punto di vista di una immagine che, a parte questo, è molto omogenea nel gioco dei bianchi e dei grigi.

una linea evidente attraversa la scena e ne riassume il significato: è il braccio di Ilaria Cucchi che, partendo a destra dalla mano, trattenuta per il braccio, scende dal viso del carabiniere al suo proprio, ma, arrivato qui sotto, curva verso l’alto verso il viso del secondo protagonista maschile, che appare assorto in una pensosità evidente, che fa da contrappeso al gesto molto formale del carabiniere, di per se stesso poco espressivo.

e tuttavia sotto il braccio di Ilaria Cucchi spunta un secondo braccio, che ha perfino la manica dello stesso colore, che scende decisamente verso il basso, e impugna un microfono che indica di nuovo, con decisione, alzato com’è verso l’alto, la mano del carabiniere impegnata nel baciamano.

ma, se ci soffermiamo ancora una volta ad analizzare l’immagine, ci accorgiamo a questo punto che, anche se un poco messa in secondo piano, la sua vera struttura portante è questa grande V che la attraversa scendendo dallo sguardo pensoso dell’uomo di sinistra fino al microfono e da questo risalendo fino a una telecamera che compare all’estremo limite in alto a destra.

e su questo percorso si intromette il viso del giornalista che regge il microfono, colto, suo malgrado, in un movimento di torsione che esprime un rifiuto, come l’espressione del viso, vagamente infastidito.

tra lui e Ilaria Cucchi compare a questo punto l’obiettivo di una telecamera:

lo avete scoperto? il vero centro dell’immagine è questo.

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la foto è chiaramente spontanea e per nulla studiata, ma per questo è ancora più impressionante quello che ha la capacità di dirci senza che ne siamo coscienti – salvo analisi come queste: è l’immagine casuale, ma per questo più espressiva, di una messainscena mediatica, anche se i protagonisti non ne sono affatto consapevoli e la vivono come autentica.

e qui mi fermo: sono stato eccessivo; ma se gaberricci – e anche amminicolidipensiero – si sono sentiti infastiditi da questa foto, sappiano che c’è un perché anche iconicol e che non è un caso.

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ma come al solito in questi post di una ideale rubrica settimanale bortoblog, l’inizio è soltanto un pretesto per passare alla segnalazione nei prossimi giorni, qui di sotto, dei miei commenti su altri blog e dei post che mi saranno piaciuti, ma anche fortemente dispiaciuti, nella settimana che viene.

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si inizia, ovviamente da quel mio commento che serve quasi da introduzione alla chiacchierata di lì sopra:

https://suprasaturalanx.wordpress.com/2019/11/18/baciamo-le-mani/

bortocal15 November 18, 2019 at 7:18 am
attirato come l’ape golosa dal nettare della citazione, che cosa dovrei fare se non passare ad una nuova analisi puramente linguistica della foto di cui tu hai commentato tanto bene i diversi significati?
ma prima due precisazioni, che servono a riassestare il contesto:
1) i quattro medici che con le loro omissioni deontologiche contribuirono in modo determinante alla morte di Cucchi sono stati dichiarati colpevoli dalla sentenza, anche se di un reato diverso dall’omicidio preterintenzionale che ha portato in cella i due carabinieri, ma anche prescritto: questo significa che quel reato è stato effettivamente commesso, ma che lo stato non è più in grado di punirlo; naturalmente questo, in un paese civile, dovrebbe significare che il Ministro della Sanità – da cui i due dipendono – dovrebbe avviare un procedimento disciplinare per allontanarli dalla professione, come avvenuto per i due carabinieri direttamente nella sentenza; ma non succederà; lo dico con tutto lo sdegno residuo di uno che come preside rischiò la stessa fine per un reato totalmente inventato, come sancì la Cassazione alla fine di un calvario processuale di sette anni, ma per il reato vero di non avere soddisfatto le ambizioni professionali della moglie poco capace del Procuratore capo della Repubblica che insegnava nella sua scuola.
2) la sentenza è soltanto di primo grado, ci sono voluti dieci anni per arrivarci, e potrà essere rivista e corretta nei prossimi due gradi di giudizio e per tutti gli anni che saranno necessari per arrivare in Cassazione.
intanto, a proposito di carabinieri prosegue alacremente l’insabbiamento del caso di quello ammazzato a Roma quest’estate, che ha mostrato quanto profonda sia la contiguità ambigua dell’unità operativa coinvolta con il traffico di droga che devasta Roma e altre città della capitale.
tutto finirà insabbiato, come insabbiato fu a Brescia il processo ai quattro finanzieri in borghese che inseguirono e uccisero a colpi di pistola un piccolo spacciatore ventenne tunisino, inventandosi di essere stati aggrediti con un coltello rivelatosi inesistente: ma era stato soltanto un regolamento di conti.
ahi, ecco che sono dilagato ancora una volta, oltre i limiti della decenza; e a questo punto sposto la prosecuzione sul mio blog; del resto è giusto che io qui abbia commentato te e da me prosegua commentando la foto dal punto di vista del linguaggio visivo.
ma mi scosterò dalla lezione di Marangoni, dato che mescolerò elementi di analisi per così dire linguistica dell’immagine con i rimandi ai suoi contenuti.

gaberricci November 18, 2019 at 9:00 am
1) Anche noi siamo una casta, d’altronde. Mi vergogno dei miei colleghi;
2) Non è la sentenza di appello bis?
(È questo che mi piace dei blog).

bortocal15 November 18, 2019 at 11:17 am
aspetta aspetta, ho letto che è una sentenza di primo grado e mi sono chiesto anche io come è possibile.
riassumendo:
1. 2013. processo di primo grado che assolse tutti, medici, infermieri e agenti penitenziari (inizialmente accusati del pestaggio)
2. 2014, processo d’appello, che assolve di nuovo tutti.
3. 2015, la Cassazione annulla l’assoluzione dei medici e riconosce invece come valida quella degli agenti penitenziari.
4. 2016, nuovo processo di appello, che assolve i medici di nuovo
5. 2017, la Cassazione annulla DI NUOVO l’assoluzione dei medici
6. il giorno dopo il reato dei medici cade in prescrizione
7. 2019. una dottoressa viene assolta e gli altri medici risultano prescritti.
vengono condannati i carabinieri, per la prima volta.
quindi per loro il processo è in primo grado, anche se per i medici era in secondo grado.
altro che casta siete! processo tirato in lungo fino a che la colpevolezza accertata non ha avuto nessun effetto penale; e di quello disciplinare che sarebbe necessario a questo punto chi se ne frega…

gaberricci November 18, 2019 at 12:57 pm
Ah capperi è vero, ho confuso i due filoni! (Per altro mi sa che ci era stata un’altra inchiesta con un’altra imputazione).
Lo riconosco. Spesso e volentieri facciamo schifo.

bortocal15 November 18, 2019 at 2:43 pm
stai parlando di quei medici lì: ma lo schifo, come la responsabilità penale, è strettamente individuale, e a te non spetta certo come medico.

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e adesso ecco gli altri:

https://rbolletta.com/2019/11/23/aria-fresca-ossigeno/

bortocal15, 23 novembre 2019 at 12:44 pm
bellissimo, raimondo, e non soltanto per i contenuti, che condivido da coetaneo e compartecipe di tante esperienze, anche professionali, ma per il modo in cui hai saputo dirli.

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https://nonsonoipocondriaco.wordpress.com/2019/11/22/film-porno-quarta-edizione/

bortocal15 22 novembre 2019 alle 11:32
😉 😉 😉
mai pensato a fare del cabaret, tu?

Kikkakonekka 22 novembre 2019 alle 11:44
Troppo timido.
🙂

bortocal15 22 novembre 2019 alle 14:43
ma questo è proprio il primo requisito che deve avere un autore di cabaret! 😉

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https://nonsonoipocondriaco.wordpress.com/2019/11/21/la-cancellazione-dei-ricordi/

bortocal 21 novembre 2019 alle 08:47
c’è qualcosa che non mi torna.
Freud parlava di rimozione dei ricordi sgradevoli, e alcune ricerche recenti confermano; certo fanno eccezione ricordi dolorosi che hanno profondamente inciso nella nostra mente e l’hanno cambiata; e sembra che sia soprattutto durante il sonno che il cervello rielabora la memoria.
il piccolo grigiore delle frustrazioni quotidiane sparisce dalla mente, almeno di solito, e ci rimane l’idea di una vita positiva: se no, come faremmo ad andare avanti?
per te è il contrario? sicuro?
ma già che non sei ipocondriaco… 🙂

Kikkakonekka 21 novembre 2019 alle 08:55
Haha, “non sono ipocondriaco” è la classica frase dei veri ipocondriaci, che non ammettono di esserlo.
Neppure a loro stessi.
I brutti ricordi lontani nel tempo non mi pesano più di tanto, quelli recenti – molto dolorosi – sono molto vivi e pesanti da sostenere. Cerco di vederli come in “terza persona”, per alleggerirmi un po’.

bortocal15 21 novembre 2019 alle 10:15
sì, lo so: sono un poco ipocondriaco anche io, a detta degli altri naturalmente; un ipocondriaco strano, però, che pensa di essere malato, ma poi trascura la malattia e finge di ignorarla.
– alla fine sono anche i ricordi brutti e pesanti che fanno la nostra storia, cioè quel che siamo; il dramma è per chi li dimentica, non riuscendo a sopportarli: a quel punto gli sfugge la sua storia, cioè quel che è, ed è come se avesse messo un velo fra se stesso e la sua coscienza di sé.

Kikkakonekka 21 novembre 2019 alle 10:30
Bel concetto.
In effetti “a parole” diciamo tutti “vorrei dimenticare….”.
Ma poi, la nostra vita, non è forse composta da mille pezzettini di memoria accumulata nel tempo?
Dimenticare, anche solo una porzione del nostro passato, ci depaupera.
Non posso che essere d’accordo con quanto hai scritto.

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https://aldoanghessa.org/2019/11/19/leonardo-sciascia/

bortocal 19 novembre 2019 alle 11:31
casualmente, proprio ieri sera ho letto La scomparsa di Majorana: Siascia effettivamente è stato sottovalutato: troppo lucido, libero e indipendente.

Anghessa 19 novembre 2019 alle 15:29
E disincantato.
… come soltanto un siciliano può essere.
… saluti

bortocal15 21 novembre 2019 alle 08:50
non metto mai i saluti, e mi fai sentire cafone. lo faccio subito, per non dimenticarmi.
quanto al disincanto siculo, si estende dall’isola dove gli onesti lo sono davvero, all’Italia, come l’atteggiamento più adatto a resistere allo spettacolo: forse perché anche la mafia ha invaso tutto il paese.

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https://veronicaiovino.com/cosa-vedere-in-sri-lanka-alba-adams-peak/

corpus05 19/11/2019 at 07:19
purtroppo nessuna delle due volte che sono stato in Sri Lanka ci sono potuto salire, per i maledetti limiti di tempo delle mie ferie; oggi che sono pensionato potrei, ma bisogna vedere il corpo come reagirebbe.
certo che mi hai fatto venire una voglia di provarci!
– Veronica, il tuo post compare nel reader del blog, ma non mi è stato notificato; per qualche motivo temo che tutti i tuoi follower debbano iscriversi di nuovo, o forse lo hanno già fatto.
un abbraccio e buona giornata.

Veronica 19/11/2019 at 11:09
Caro Mauro sappi che mentre scrivevo l’articolo mi eri venuto in mente anche tu ma spulciando sul tuo blog ho trovato soltanto articoli sull’India e ho creduto di ricordare male… e invece no a quanto leggo 😍😍😍
Ci andiamo insieme a febbraio-marzo allora che dici????
Quando al blog purtroppo era quello il disastro… cambiando hosting wordpress mi ha cancellato tutti i followers e ora…mi tocca rifare tutta la scalata… due anni di lavoro AZZERATO… ma non mi perdo l’animo alla fine noi non ci siamo persi… e scalare non mi spaventa

Ti abbraccio forte e se ti fa piacere mi condividi qui il link al tuo articolo sono curiosa di leggere la tua esperienza

corpus15 19/11/2019 at 12:00
eh, cara Veronica, è scomparso anche il tasto reply sul tuo commento; spero che wordpress provveda a mettere la mia risposta al posto giusto…, altrimenti significa che devi allungare la coda dei commenti.
ti devo deludere: i miei due viaggi in Sri Lanka dell’estate 2004 e dell’estate 2005 sono precedenti all’inizio del blog e quindi non ho pubblicato niente; veramente tenni un diario anche allora, che non pubblicai in nessun modo, ma temo che sia andato disperso; nel 2011, però feci una serie di video sul mio canale You Tube, sul primo viaggio; si possono trovare ancora, ma You Tube permette di arrivarci soltanto in modo disordinato. il link è questo:
https://www.youtube.com/user/bortocal/search?query=Sri+Lanka
il primo, in ordine, invece, è questo:

fu il mio primo viaggio in Asia, e pochi mesi prima dello tsunami; stavo per tornarci appunto a Natale 2004, ma venni bloccato in aeroporto per lo tsunami, e ci tornai l’estate dopo, scoprendo che i poveri pescatori tra i quali avevo girato questo video erano stati spazzati via dall’oceano.
potrei, con calma, cercare quel diario e ripubblicarlo da qualche parte, assieme ai filmati e a qualche foto; se ci riesco, te lo farò sapere.
sto appunto pensando di andare in India a febbraio-marzo, ma fra molte incognite, alcune anche finanziarie, e altre legate ai tempi di una visita a mia figlia ad Abu Dhabi, che non è decisa ancora: se tutto quadra, però, perché non ricominciare il viaggio in India appunto dallo Sri Lanka, come feci 14 anni fa?
sì, ci sto, sarebbe una bella idea; ma tu sei sicura che il vecchietto non ti sarà di impiccio nelle tue camminate? 🙂 lo dico sul serio, non sono fishing for compliments, ahaha.
e ora clicco invio e spero che i due link non mi facciano finire nello spam…

corpus15 19/11/2019 at 12:00
come pensavo: il mio commento deve essere finito nello spam.
ma le precedenti fregature mi hanno reso prudente e l’ho salvato prima di inviarlo; se non lo trovi, lo potrai leggere sul mio blog nell’ultimo post bortoblog.

Veronica 19/11/2019 at 13:22
Ricominciala nostra maledizione😂😂😂😂
mannaggia…
vado a cercarlo e ti dico
😜

Veronica 19/11/2019 at 13:29
Allora provo a rispondere sperando sia pubblicato 😅
Prima di tutto magari per febbraio- marzo mi farebbe davvero piacere!!!
Poi la scalata la potremo fare insieme passo dopo passo e sono certa che insieme ce la potremo fare con tante pause ma altrettanta determinazione sarebbe una grandissima esperienza…
e poi non preoccuparti per le mie lunghissime camminate che quando viaggio uso tantissimi mezzi locali: pullman, tuk tuk, treni quindi la sfacchinata più grande sarebbe soltanto questa dell’Adam’s Peak
😉
mi piacerebbe regalarmelo per i miei 37 anni anche se in anticipo… ad aprile rischierei di trovarmi in mezzo a 10.000 fedeli 😅
Ora vado a spulciare sul tuo toutube 😜

maurobort48 19/11/2019 at 20:40
bene, festeggeremo allora in febbraio sia il tuo compleanno del 20 aprile, sia il mio 72esimo del 24 aprile: splendido! ho appena controllato i voli da Abu Dhabi a Colombo, ce ne sono tre al giorno e a prezzi decisamente abbordabili; io poi con un volo altrettanto cheap andrò a Chennai, come da programma originario, per i miei due mesi in India; però non potrò darti conferma prima della fine di dicembre quando scade il periodo di prova di mia figlia ad Abu Dhabi e per scaramanzia non ci impegniamo prima visto che dovrò poi concordare i tempi con lei, dato che penso di passare un weekend da lei, dal giovedì alla domenica almeno.
intanto posso anche dirti che, a sorpresa, ho ritrovato su un HD esterno i miei resoconti dei due viaggi in Sri Lanka: sono contenuti dentro un testo molto diverso che avevo intitolato Lettere dall’esilio (ahahah) e comprende quello che scrivevo a vari interlocutori, in giro per il mondo, prima del blog, nei primi mesi del mio trasferimento in Germania.
sono molto molto modesti, contrariamente a quello che pensavo: il meglio sta nei video; ma certamente combinando questi brevi testi con i video dovrei riuscire a recuperare abbastanza bene quelle esperienze di viaggio.
sto pensando come pubblicarli adesso. la cosa migliore mi è sembrato dedicargli una pagina sul mio vecchio blog bortoround, che poi richiamerò anche sul mio attuale; ti mando il link, con la prima puntata…
https://maurobort48.wordpress.com/sri-lanka-2004-2005/
ciao!

Veronica 19/11/2019 at 20:52
Felicissima di questo tuo ritrovamento che mi permetterà di viaggiare con la fantasia prima di farlo nella realtà 😍
Dopo vado subito a leggere la prima puntata…
Quanto a noi… praticamente festeggiamo il compleanno a pochissimi giorni di distanza e questo è un SEGNO del destino caro Mauro: io e te vedremo quell’alba insieme su quella cima
😜
Aspettiamo i primi di dicembre cosi mi aggiorni sulla tua situazione e organizziamo
😍😍😍
Un abbraccio forte forte 

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post che mi sono piaciuti questa settimana:

https://suprasaturalanx.wordpress.com/2019/11/24/quando-ero-bambino-questo-blog-era-scritto-meglio/

https://massimobotturi.wordpress.com/2019/11/24/corpo-e-ragione/

Sardine umbre

https://testiappuntinotedablogs.wordpress.com/2019/11/21/perche-ti-amo-per-le-luci-accese/
quando si legge una poesia riuscita di patrizia, si rischia sempre di sentirla rivolta a se stessi

Il vero dramma

Rojava: il confederalismo democratico tra sogno e realtà

https://ilbandolodelmatassa.wordpress.com/2019/11/20/una-storia/

https://nonsonoipocondriaco.wordpress.com/2019/11/19/quando-mi-misi-in-mostra/

https://rossatinta3puntozero.wordpress.com/2019/11/18/mr-arnold-e-mr-chiari/

Avete anche voi l’impressione che il mondo stia andando a rotoli?

Hong Kong

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post comunque utili e interessanti:

Con l’automobile finisce in panne anche l’economia globale

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ed ecco un assaggio dei post che proprio NON mi sono piaciuti questa settimana, anzi, peggio: mi hanno infastidito:

https://nichilismomonamour.wordpress.com/2019/11/18/spin-in-corso-la-commissione-segre-e-i-200-insulti-al-giorno-che-non-sono-misurabili/

il post presenta considerazioni anche pregevoli sul tema specifico, ma poi non vuole o non è in grado di distinguere in alcun modo tra l’antisemitismo e la critica delle scelte dello stato di Israele.

perché, vero?, non è che – siccome Hitler ha mandato nei forni gli ebrei, oltre agli zingari, ai comunisti, agli omosessuali e ai Testimoni di Geova -, allora agli ebrei, che hanno fondato un loro stato in Palestina rubando la terra agli abitanti del posto è tutto concesso per omnia saecula saeculorum.

e poi gli ebrei sono stati perseguitati in Europa, non nel mondo islamico, e non si capisce la logica di fare scontare la pena del genocidio agli arabi che non lo hanno compiuto.

ma l’autore non ci sente, oppure fa finta di non sentire…

 


7 risposte a "Ilaria Cucchi e il carabiniere: analisi di una foto – bortoblog 44"

  1. Dopo anni di sputtanamento da parte dei Cucchi i carabinieri, obtorto collo, hanno ceduto… ma davvero qualcuno pensa che in alto (in altissimo) non sapessero quanto avvenuto? Non è possibile che nonostante il can can suscitato non si fossero informati con indagini interne…. finché hanno potuto hanno coperto, poi hanno dovuto cedere per salvare il salvabile. A me sembra la solita storia…
    Il sorridere, o meglio il ridere pieno, di Ilaria riflette perfettamente la soddisfazione della faticosissima vittoria.

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    1. quello di Ilaria Cucchi è per metà un sorriso di soddisfazione e per metà una smorfia ancora di disgusto.
      giustificata da quello che dici e che condivido.

      insisto che – a parte altri gravi e simili episodi – non bisognerebbe lasciare mandare nel dimenticatoio il verminaio romano di contiguità con gli spacciatori rivelato dall’omicidio di un carabiniere a Roma quest’estate – e, per evitare fraintendimenti, non intendo certo parlare di lui personalmente, ma sembra che sia usuale nei comandi intendere in un certo modo il controllo del territorio: così stretto che viene a confinare con la complicità.
      e, se mettiamo assieme i due episodi, scopriamo che l’arma se la prende più facilmente col piccolo spacciatore che è anche un consumatore, e molto meno con lo spaccio organizzato.

      anche a Brescia ci sono stati alcuni episodi gravi negli anni, messi a tacere per coprire rapporti strani tra agenti dell’ordine e spaccio di droga.

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  2. Mah…sarà una cosa mia ma il carabiniere che bacia la mano non ha minimamente fatto un piccolo cenno di inchino…ma ha avvicinato la mano della Ilaria alla sua altezza.
    “Mi spezzo ma non mi piego”

    Questo è il messaggio che mi invia la foto.

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