la peggiore estinzione di massa della storia del pianeta. 26 ottobre 2007 – 390

ripubblico anche qui, oltre che nel blog apposito  https://corpus0blog.wordpress.com, un mio post dell’ottobre 2007, che qui integro con qualche affermazione ulteriore fatta nei commenti.

era solo dieci anni fa che il riscaldamento globale sembrava ancora una specie di teoria discutibile; e per molti lo e` tuttora, pare, anche se a crederci – a credere ai propri occhi – non e` piu` una sparuta e perfino un poco incerta minoranza.

il fatto di avere acquistato credibilita` e risonanza non cambia comunque la sostanza delle cose: l’autodistruzione continua implacabile e perfino la decisione di Trump di rilanciare la produzione di carbone negli USA e` soltanto una variazione poco significativa del processo.

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poi dicono che sono un pessimista ad oltranza.

l’altroieri ho letto un articolo su Le Scienze on-line: L’estinzione di massa prossima ventura. Le previsioni della Royal Society.

questi hanno esaminato la successione delle estinzioni di massa nella storia della vita sulla terra negli ultimi 520 milioni di anni, come risultano dai fossili.

Le cinque estinzioni di massa:
Ordoviciano-Siluriano (439 milioni di anni fa). – Si estinse il 25 per cento delle famiglie marine e il 60 per cento dei generi marini.
Tardo Devoniano (364 milioni di anni fa). – Si estinse il 22 per cento delle famiglie marine e il 52 per cento dei generi marini. Non si sanno gli effetti sulle specie terrestri.
Fine Permiano (251 milioni di anni fa). – Si estinse il 53 per cento delle famiglie marine e l’84 per cento dei generi marini e il 70 per cento circa di tutte le specie terrestri.
Fine Triassico (214-200 milioni di anni fa). – Interessò soprattutto gli organismi marini. Si estinse il 22 per cento delle famiglie marine e il 52 per cento dei generi marini.
Cretacico-Terziario (65 milioni di anni fa). – Si estinse: il 18 per cento delle famiglie marine, il 47 per cento dei generi marini e il 18 per cento delle famiglie di vertebrati terrestri”.

secondo questi ricercatori risulta “una stretta correlazione fra tipo di clima ed estinzioni di massa”.

l’estinzione di massa del permiano, calcolata al 95% delle specie viventi fu determinata da una temperatura di 6 gradi superiore ad oggi.

alcuni studiosi cominciano a fare l’ipotesi di temperature a fine secolo superiori di 8 gradi alle attuali.

“L’aumento di temperature globali previsto per il prossimo secolo potrebbe innescare un evento di estinzione di massa, nel quale più del 50 per cento delle specie animali e vegetali oggi esistenti scomparirebbe”.

insomma, per essere ottimisti, forse la peggiore estinzione di massa della storia del pianeta.

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e basta! mi sono detto: tra l’altro, l’ultima volta, almeno, non era stato un meteorite?

la solita università di provincia in cerca di notorietà (e di finanziamenti), i soliti giornali che se riescono a farci credere che siamo di fronte all’inizio della fine del mondo se il governo italiano si vede bocciato un emendamento in Parlamento, figuratevi se non danno fiato alle trombe per una catastrofe del genere!

(una catastrofe del genere: battuta molto fredda basata su un gioco di parole)

e invece no: notizia minore questa, è più importante Di Pietro.

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proseguo comunque l’articolo.

“L’evento di estinzione di massa più imponente in assoluto – quello alla fine del Permiano – si verificò nel corso di uno dei periodi climaticamente più caldi, e portò all’estinzione del 95 per cento delle specie animali e vegetali”.

e qui i conti non tornano più: il 53 per cento delle famiglie marine e l’84 per cento dei generi marini e il 70 per cento circa di tutte le specie terrestri come fa a fare il 95 per cento delle specie animali e vegetali?

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è inutile che il gionalista aggiunga che “il clima globale può determinare sostanziali variazioni nella testimonianza fossile”, che “la biodiversità globale sembra essere relativamente bassa nel corso delle fasi calde”, che “anche per il riscaldamento in atto – ci si può aspettare che le estinzioni aumenteranno”, che “la sua entità è confrontabile con quella delle fluttuazioni del clima terrestre su grande scala”, che “le prove sono stringenti”.

io ho già archiviato mentalmente con un sogghigno; eccola, adesso, la nuova moda!

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eppure ci sarebbe stata una parolina che avrebbe dovuto farmi sobbalzare: “in atto”.

la peggiore estinzione di massa della storia del pianeta non è una ipotesi, è in atto.

e se sarà peggiore di quella che fece estinguere il 95% delle specie viventi c’è una buona possibilità che faccia sparire dalla terra anche la specie umana.

o meglio l’intero genere scimpanzè (in latino Pan) di cui noi siamo l’undicesima variante.

come sostiene Morris, non dovrebbe essere usato un distinto genere Homo in biologia per comprendervi la nostra specie, ma un genere Pan che comprenda anche gli scimpanzè, che ci sono tanto simili.

io questa idea l’ho approvata subito: cominciassimo da subito a chiamarci Pan sapiens sapiens, questo aiuterebbe la nostra autocoscienza.

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poi, ieri sera in una notizia rapidamente scomparsa dalla faccia del Corriere, ho letto che la stessa prospettiva è al centro del Quarto Rapporto della Commissione sul Clima delle Nazioni Unite.

toh, mi sono detto, queta allora è una notizia seria, bortocal.

macchè, tranquilli tutti: stamattina, già stamattina, la notizia non riesco a trovarla più da nessuna parte

e in compenso sulla pagina Scienze del Corrire trovo quest’altra: «Nel XXII secolo ci sarà l’uomo sintetico».

come è possibile che si sia l’uomo sintetico nel XXII secolo se l’uomo probabilmente sparirà nel corso del XXI?

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l’unica speranza sta nella parallela osservazione dell’oscuramento globale, di cui ho parlato qualche post fa, che si sviluppa in parallelo all’effetto serra.

per cui, mentre l’aria si riscalda, la terra e il mare, a parte gli strati superficiali a contatto con l’aria, hanno iniziato un processo di raffreddamento profondo.

sulla lunga distanza credo che prevarra` questo, e credo quindi di avere intuito il possibile nesso fra le ere globali e il riscaldamento estremo che precede l’avvio di una era glaciale, che dipendono entrambi dai gas serra.

il riscaldamento globale produce una estinzione di massa, questa abbatte i tassi di anidride carbonica nell’aria, e a questo punto si afferma, senza ostacoli, il raffreddamento profondo provocato dagli stessi gas serra.

le ere glaciali sono i periodi ottimali dal punto di vista biologico – contrariamente alle idee correnti e prescindendo dall’ottica particolare dell’Europa: tutto sta solo ad arrivarci, quindi!

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in ogni caso una cosa è certa: che io probabilmente mi sono sognato l’articolo e che almeno almeno è cominciata l’estinzione di massa delle notizie serie! 609-8

– in ogni caso vi comunico che sarà nel corso del XXI secolo che avverrà certamente una estinzione di massa di proporzioni mai viste: quella dei miei post! 609-7

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Bortocal nel XXII secolo


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