Repubblica razzista anche per conto dei tedeschi – 449

Repubblica istiga all’odio contro i profughi citando un caso di cronaca nera tedesca: ma la stampa tedesca seria sostanzialmente lo ignora.

GERMANIA. Quindicenne afghano uccide coetanea tedesca: da settimane la minacciava Il ragazzo è un profugo entrato da solo nel 2016. Il caso rischia di rinfocolare le tensioni xenofobe

questa è la notizia sparata con una certa evidenza dal quotidiano fondato da Scalfari l’oligarca.

sono andato a controllare sui tre più autorevoli quotidiani tedeschi online:

Die Welt (di centro) e Der Spiegel (di sinistra) la ignorano competamente,

la Faz, Frankfurter Allgemeine Zeitung, da ricondurre agli ambienti finanziari di Francoforte, e dunque all’incirca all’area della FDP, il Partito Liberale, se la cava con un trafiletto asciutto, non mette mel titolo la nazionalità di questo adolescente che ha ucciso e nel corpo dell’articolo osserva soltanto che si stanno studiando misure migiori per casi simili:

visto che risulta, tra l’altro, che il ragazzo era già stato convocato dala polizia per essere ammonito per e minacce che hanno preceduto l’omicidio, considerato peraltro non premeditato.

. . .

e allora? dove è il pericolo razzista tedesco?

forse in certe correnti profonde di una parte dell’opinione pubbica non sulla stampa seria.

l’unico quotidiano che dà un enorme rilievo alla notizia e a spara come primo titolo è Bild, una specie di Libero locale (ma Libero al momento si è perso la notizia, da noi, e soltanto Il Giornale ne parla):

http://www.bild.de/bild-plus/news/inland/verbrechen/maedchen-im-supermarkt-erstochen-54320780,view=conversionToLogin.bild.html

Afgano pugnala Mia (15 anni) per gelosia. Suo padre accusa: lo abbiamo accoto come un figlio.

per leggere di più bisogna abbonarsi, e mi guardo bene da farlo: in ogni caso già soltanto da questo si capisce che sui tratta di un ragazzo adottato da una famiglia tedesca, e che la sua provenienza conta nulla o quasi rispetto alla tragedia.

che non classificherò neppure sotto l’etichetta altrettanto italiana di femminicidio, ma mi pare semplicemente il dramma di una adolescenza tormentata, anzi di due.

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più facile è rispondere alla domanda dove sta, nella stampa italiana, il razzismo: sta nei quotidiani, di destra o di sinistra, che vogliono farsi passare per seri: Repubblica e Il Giornale.

e in una informazione drogata e di bassissima qualità, abituata a puntare ovunque sull’emotività del lettore, ma chiamatelo pure col suo nome: sull’isterismo collettivo.

purtroppo ai razzisti tedeschi perbene, a cui fa schifo Bild, converrà consigliare di dotarsi di un traduttore automatico e di abbonarsi a Repubbica.

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da anni vengo considerato estremista e fazioso perché, segnalo, documentando articolo per articolo (ma senza prenderli in considerazione tutti, perché non si potrebbe) che Repubblica conduce una azione sistematica di propaganda razzista, naturalmente ben dissimulata come si conviene per lavorare ai fianchi la mente dei suoi lettori così perbene e consapevoli.

il caso di ieri è da manuale e credo che possa essere considerato definitivo per chiudere i ponti con questo giornalaccio, che per il resto è oramai diventato un frenetico affastellato di notizie eterogenee e perlopiù insulse, trattate come in un cataogo di postalmarket.

. . .

boicottate Repubbica, lettori democratici; se volete restare in quest’area di lettura, a Stampa è un po’ meno peggio, è di Torino e non di Roma e vi si respira un’aria un poco più europea.

altrimenti, per restare informati sulle cose che contano, abbonatevi ad una serie di blog (non dico il mio), che forniscono una informazione di qualità decisamente migliore, almeno per chi cerca questa.


6 risposte a "Repubblica razzista anche per conto dei tedeschi – 449"

  1. Dunque, provo a risponderti meglio come ti avevo promesso.

    Partirei da questo articolo: http://www.faz.net/aktuell/politik/inland/begehen-fluechtlinge-mehr-sexualstraftaten-15299322.html

    FAZ se non sbaglio è un quotidiano filo-governativo, cioè parteggia per la Merkel, ma nonostante nell’articolo si cerchi di minimizzare e indorare la pillola in tutti i modi possibili, non si riesce comunque a negare il dato che dimostra inequivocabilmente che i rifugiati (soprattutto Siriani, Afghani e Iracheni) hanno una propensione alla violenza sessuale (e probabilmente anche ad altri tipi di violenza fisica, tra cui l’omicidio passionale) molto più alta dei tedeschi e degli altri stranieri residenti in Germania.

    Questo è un dato al quale si possono dare le spiegazioni più disparate (tra cui quella del criminologo, che giustamente fa notare che sono ragazzi giovanissimi che sprizzano testosterone da tutti i pori, e si ritrovano soli, senza “l’elemento civilizzatore” di mogli, madri e sorelle, in un contesto culturale totalmente diverso da quello in cui sono cresciuti, le donne europee hanno una libertà per loro inconcepibile… ci sarebbe da stupirsi se si comportassero come dei perfetti gentiluomini!), per risolvere il quale si possono proporre molteplici reazioni diverse, MA NON SI PUO’ NEGARE!

    Non si può far finta che un profugo afghano abbia mediamente la stessa inclinazione a commettere violenze sessuali o omicidi “passionali” e “d’onore” (oggi definiti anche FEMMINICIDIO) di chiunque altro, soltanto per paura di rafforzare le argomentazioni di razzisti e xenofobi.

    Tanto razzisti e zenofobi rimangono indissolubilmente attaccati al loro pregiudizio a prescindere da qualsiasi dato e argomento, non esiste nulla che possa “forzatamente” fargli cambiare punto di vista, se non un cambiamento spontaneo di sensibilità che parta da esperienze personali!

    Poi, una volta preso atto di una realtà (come quella che i profughi siriani e afghani commetto più crimini violenti rispetto alla popolazione generale) NON è obbligatorio diventare leghisti/ nazisti,/militanti di pegida etc… e pensare che i rifugiati vadano tutti rimandati “a casa loro”.

    Si può anche ad esempio ritenere che il sistema di accoglienza è (o potrebbe essere) insufficiente, che forse certe cose succedono anche perché queste persone in difficoltà vengono spesso abbandonate a se stesse, non c’è abbastanza assistenza psicologica e aiuto concreto all’integrazione, e alcune differenze culturali importanti vengono prese sotto gamba!

    Insomma, nascondere o minimizzare problemi reali secondo me non serve a prevenire l’odio e il razzismo, si può fare antirazzismo anche senza censure.

    Anzi, se la stampa nasconde e minimizza troppo, c’è il rischio che la gente se ne accorga, e vada ad informarsi laddove questi problemi vengono discussi senza peli sulla lingua… magari proprio in un forum di neonazisti!

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    1. ciao, andrea: ti ringrazio davvero dell’attenzione e in particolare di avermi segnalato questo articolo della FAZ, che non conoscevo.

      diciamo che la FAZ e` una specie di Sole 24 ore tedesco, ma molto piu` di massa: e` certamente filo-sistema, ma non certo sempre filo-Merkel; la vedrei piu` vicina ai liberali o almeno in una posizione intermedia, in particolare proprio sul tema dell’immigrazione, ed e` comunque, in conclusione, un giornale di destra, abbastanza critico con la Merkel sul tema immigrazione in generale.

      ma, proprio per questo, la sua posizione sul tema della propensione alla violenza dei PROFUGHI (non sta parlando di immigrati in generale) e` molto piu` interessante e fa riflettere, in particolare se la mettiamo a confronto con le posizioni demagogiche e uterine della destra italiana.

      su molte considerazioni che fai mi trovo quasi completamente d’accordo e potrei limitarmi a dire questo e chiuderla qui, ma permettimi di ritornare al punto centrale di questa nostra civile discussione:

      tu accusavi la stampa tedesca di ignorare il problema (io al contrario accuso la stampa italiana di enfatizzarlo emotivamente).

      ora non ti pare che ti stai smentendo da solo?

      articoli di questo tenore sono ben presenti sulla stampa tedesca: ma discutere del problema in modo documentato e razionale, oserei dire cercando di renderlo scientifico o almeno obiettivo, significa forse censurarlo, come dici tu?

      e` ovvio che non debba esserci censura sul tema dei profughi, ed e` abbastanza ovvio che in Germania non c’e` censura ne` autocensura sul tema.

      ma come mai una discussione senza isterismi ne` sbavature emotive, secondo una persona intelligente e documentata come te, e` una forma di censura o di auto-censura?

      perdonami se te lo dico, ma a me pare che giudichi a partire da un pregiudizio al quale non vuoi rinunciare.

      la tua difficolta` ad accettare questo piano del discorso, risulta evidente dal modo, a mio parere ben poco obiettivo, col quale riassumi questo articolo.

      tu dici che “nell’articolo si cercai di minimizzare e indorare la pillola in tutti i modi possibili”: strano, direi, in un giornale che e` critico verso la politica migratoria della Merkel!!!

      in realta`, scusami, sei tu che affronti il problema con un pregiudizio ideologico, o diciamo meglio emotivo, e ti irriti perche` non lo trovi confermato,

      e adesso riassumo la linea di pensiero di questo articolo, almeno come e` parsa a me:

      1. il titolo: I profughi compiono piu` delitti sessuali? – c’e` il punto interrogativo! per l’autrice o per la redazione la questione rimane aperta…

      sposto all’inizio un punto che l’autrice affronta nel corso dell’articolo:

      2. il numero delle denunce contro profughi e` comunque iper-proporzionale: un 15% di denunce contro un 2% di presenza nella popolazione.

      3. ma la maggior parte delle violenze sessuali avviene in ambito privato, e dunque sfugge alle statistiche: questo rende tutto il discorso sulla propensione alla violenza sessuale dei profughi molto scivoloso.

      potrei aggiungere io che se le violenze sessuali maschili degli abitanti originari (anche di origine migratoria) restano nascoste in famiglia, i profughi non hanno famiglia e dunque tutte le loro azioni di questo tipo sono immediatamente “pubbliche”, nel senso di extra-familiari, e dunque diventano subito molto piu` visibili socialmente: ma questo non basta affatto a dimostrare che il profugo sia sessualmente piu` violento.

      4. finora il discorso e` stato condotto sui dati raccolti dalla polizia, ma questi sono poco attendibili perche` la polizia lavora soltanto sulle denunce che le arrivano

      5. la propensione a denunciare la violenza sessuale che una donna subisce da un immigrato e` molto maggiore rispetto a quella a denunciare vioenze subite in famiglia o in una cerchia di conoscenti – notare bene questo punto, perche` e` centrale!

      6. comunque, anche stando a questi dati, i casi di violenza sessuale denunciati in Germania sono CALATI dai 2.459 del 1999 ai 1.132 di oggi.

      7. nel 2016 il numero delle vioenze sessuali di gruppo denunciate si e` raddoppiato, ma e` stato soltanto l’effetto della cosiddetta notte di san Silvestro di Colonia – un caso di isterismo di massa, aggiungo io, se andiamo ad esaminare le assoluzioni dei denunciati decise a decine nei tribunali.

      8. vi e` oggi una maggiore propensione delle donne a denunciare le violenze subite, ma occorre stare attenti a non confondere il numero delle denunce col numero delle violenze effettive: altrimenti dovremmo arrivare al paradosso che il paese piu` perisoloso sessualmente per le donne e` la Svezia! solo perche` qui le donne denunciano di piu` le violenze che subiscono.

      9. i profughi sono composti prevalentemente da giovani maschi e questo dato altera evidentemente le statistiche:

      notare bene, Andrea, che qui siamo di fronte ad un concetto matematico e non ad una giustificazione psicologica: se io metto a confronto la propensione a compiere atti di violenza sessuale di un gruppo, come quello dei tedeschi originari, ampiamente anziani e a prevalenza femminile, dove i giovani maschi rappresentano il 20% della popolazione, per dire, con un gruppo dove i giovani maschi sono il 90%, va da se` che poi le statistiche, a parita` di incidenza reale dei reati tra i giovani maschi, ci diranno che “i profughi tendono a delinquere sessualmente 4,5 volte di piu`”! ma siamo evidentemente compiendo una operazione matematicamente scorretta, usando insiemi di dati non paragonabili fra loro, per calcolare l’incidenza statistica.

      e penso che l’effetto combinato di questo dato matematico con la maggiore propensione alla denuncia vista sopra spieghi quasi completamente quella discrepanza tra un 2% di popolazione di profughi e un 15% di denunce per reati sessuali a carico di profughi: la diversa composizione del gruppo dovrebbe portare ad un 9% di denunce; la maggior propensione alle denunce spiega abbastanza bene quell’ulteriore 6% in piu`; aggiungici l’incidenza della mancanza di una vita familiare dove “nascondere” le proprie propensioni eventuali alla violenza.

      questo non e` “indorare la pillola”! questo e` riflettere senza presumere in anticipo che i profughi DEBBANO necessariamente e comunque delinquere di piu`.

      risltera` poi alla fine comunque una propensione alla violenza maggiore in alcuni gruppi etnici che in altri? bene, ma parliamone con calma, e soprattutto su numeri reali e non su appelli isterici al progrom.

      10. infine l’ultima parte dell’articolo mette in relazione molto bene la propensione eventuale del profugo a delinquere, sessualmente (ma non solo) con l’efficacia delle politiche di integrazione: la propensione a delinquere aumenta ovviamente con la frustrazione di una integrazione che non c’e` e con la mancanza di prospettive.

      non e` proprio questa, mi verrebbe da dire, la situazione dell’Italia?

      ma qui voglio aggiungere, alla luce dell’esperienza diretta, una nota positiva a favore del nostro paese: da noi e` carente la politica di integrazione statale, ma l’atteggiamento psicologico diffuso e` di maggiore empatia, e questo e` un elemento di forza non trascurabile della situazione italiana.

      politiche efficienti condotte dagli organi statali altrove non riescono a colmare un deficit evidente di empatia e la freddezza delle relazioni umane: in Italia l’atteggiamento aperto e accogliente di larga parte della popolazione e` una risorsa straordinaria ed aiuta forse anche a spiegare come mai noi siamo stati sostanzialmente risparmiati dalle azioni terroristiche che hanno devastato altri paesi.

      stiamo bene attenti a non distruggere anche questo patrimonio importante: chi lavora per farlo e` un irresponsabile, oltre a peggiorare visibilmente il clima sociale in cui viviamo!

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  2. In Germania vige una sorta di censura per quanto riguarda la cronaca nera in generale (da questo punto di vista i media tedeschi sono agli antipodi rispetto ai giornali e programmi TV italiani. In Italia si straparla di alcuni delitti di sangue, c’è un’informazione ridondante di dettagli ed elucubrazioni spesso sgangherate. Mentre in Germania all’opposto vige di regola una certa renitenza nel fornire dettagli, la cronaca nera viene comunicata in maniera molto succinta!), e soprattutto per quanto riguarda l’identità, la razza, l’etnia, la nazionalità, la fede religiosa dei (presunti) criminali!
    Insomma i media tedeschi seguono la dottrina del politicamente corretto, ma non è omettendo la nazionalità dei criminali e nascondendo la realtà sotto il tappeto, che si combattono i pregiudizi e la discriminazione.
    Che gli immigrati appartenenti ad alcune nazionalità e ad alcuni gruppi etnici hanno una propensionsione a delinquere molto superiore alla media è un triste dato di fatto, non è con la censura che si risolvono i problemi!

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    1. ieri finalmente anche lo Spiegel ha pubblicato la notizia di cui ci stiamo occupando.

      titolo: “La nazionalita` e` una categoria politica. non rende nessuno un criminale”.

      occhiello: Ragazza uccisa a Kandel.

      il resto dell’articolo propone una riflessione attenta sul tema del rapporto fra immigrazione e criminalita`, con considerazioni abbastanza vicine a quelle che anche io Le faro` fra poco.

      Lei dice che questa e` censura?

      sono sconfortato.

      questione di punti di vista, ovviamente; personalmente trovo fastidiosa l’ossessione per la cronaca nera della stampa italiana, mi pare il segnale di una opinione pubblica rozza e degradata.

      secondo me la funzione della stampa e` informare, cioe` far riflettere e aiutare il lettore a formarsi una visione del mondo.

      ma se a Lei invece piace questo urlio continuo e scomposto, non ci resta che prendere atto che abbiamo gusti diversi.

      e vengo al secondo punto del Suo commento e forse il piu` importante: “gli immigrati appartenenti ad alcune nazionalità e ad alcuni gruppi etnici hanno una propensionsione a delinquere molto superiore alla media”.

      quali nazionalita`? quali gruppi etnici? qui occorre fare dei nomi, direi: altrimenti finisce che vengono considerati criminali potenziali anche quelli appartenenti a gruppi etnici che invece avrebbero una propensione a delinquere considerata inferiore.

      Lei tra questi metterebbe i filippini, immagino, vero?

      qualche anno fa un filippino entro` in una chiesa a Stoccarda, dove vivevo, e uccise a colpi di machete quattro persone.

      la stampa tedesca, amante della censura, firebbe Lei, non diede nessun rilievo particolare alla sua nazionalita`: considero` che l’impazzire improvvisamente e` un fatto possibile con ogni colore della pelle ed ogni origine etnica.

      decisamente portati a nascondere la realta`, questi tedeschi, vero?

      tra i gruppi piu` portati a delinquere Lei metterebbe i romeni immagino, vero?

      qualche anno fa un operaio romeno fu bruciato vivo dal suo datore di lavoro italiano perche` reclamava il salario non pagato.

      in questo caso la nostra stampa divenne straordinariamente tedesca, diede pochissimo rilievo alla notizia di cronaca nera e stranamente neppure alle nazionalita` della vittima o dell’assassino; si guardo` bene dal suggerire che gli italiani sono un gruppo di avidi assassini potenziali e che i romeni sono delle povere vittime innocenti di padroncini sanguinari.

      e una stampa drogata dall’ossessione della cronaca nera fatta passare per informazione tiene accuratamente nascosto che da anni il numero dei reati e` IN CALO nel nostro paese: le stanno togliendo l’aria che respira!

      nel 2014, ad esempio, i furti in abitazione sono diminuiti del 12% rispetto all’anno precedente, le rapine del 9%, quelle in uffici postali del 20% e in banca del 37%.
      https://www.fanpage.it/criminalita-ed-immigrazione-cosa-dicono-davvero-i-dati/

      indubbiamente nelle nostre carceri la percentuale degli immigrati presenti e` superiore a quella esterna:

      circa un terzo dei nostri carcerati e` formato da immigrati.

      Fai clic per accedere a PALAZZO_2016c.pdf

      consiglio la lettura di questo articolo, molto, troppo, tedesco, immagino, perche` lo trovo illuminante,

      credo che concorrano due fatti: il primo e` che altissimo e` il numero di carcerati per spaccio, e notoriamente gli spacciatori vengono reclutati preferibilmente fra gli immigrati senza lavoro; secondo, un immigrato ha minore capacita` di pagarsi un avvocato per difendersi e non sa usare gli infiniti cavilli che la legge italiana offre ai delinquenti per cavarsela.

      detto questo, e limitando l’osservazione ai delitti violenti, mi piacerebbe davvero sapere se ci sono delle statistiche che dimostrano che qualche gruppo etnico ha una propensione all’omicidio o al furto maggiore della media.

      non nego a priori che questo possa essere, pero` mi piacerebe che la stampa mi desse piuttosto delle informazioni obiettive e scientifiche sulla portata del fenomeno.

      e qui lo studio che ho citato sopra e` illuminante, se si ha la pazienza di leggere studi di questo tipo e di informarsi sul serio.

      documenta che la propensione a delinquere tra gli immigrati regolari e` assolutamnete identica a quella che si registra fra gli italiani (peraltro in crescita relativa rispetto agli immigrati negli ultimi anni) e che i tassi di delinquenza indubbiamente maggiore fra gli immigrati si concentrano unicamente ma fortemente, e per reati minori, fra gli immigrati irregolari, che fanno alzare fortemente le statistiche della criminalita` attribuibile agli stranieri.

      e` facile la conclusione che dunque la propensione a delinquere non dipende tanto da caratteristiche culturali o etniche, quanto dall’aspetto sociale della mancata integrazione sociale – come del resto, mi scusi, e` a priori abbastanza ovvio per ogni persona di buon senso, non frastornata dalla propaganda razzista dei nostri media.

      domanda finale: se i dati “complessivi” sulla criminalità sono in diminuzione, allora non risentono dell’aumento del numero degli sbarchi in territorio italiano. (altro dato peraltro ampiamente immaginario, almeno per l’ultimo anno)

      non trova?

      continua su: https://www.fanpage.it/criminalita-ed-immigrazione-cosa-dicono-davvero-i-dati/
      http://www.fanpage.it/

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      1. Per rispondere per bene, in maniera approfondita, a tutte le questioni che mi hai posto mi serve un po’ di tempo per fare qualche ricerca, probabilmente non riuscirò prima del 2018!

        Intanto ti dico che col mio commento precedente non volevo elogiare la stampa italiana, e tanto meno difendere l’ossessione tutta italiana di sproloquiare sui fatti di cronaca nera(specialmente quando si sospettano pruriginosi e torbidi moventi passionali, o quando sono coinvolti stranieri), che anche io considero deleteria.
        Volevo piuttosto criticare anche la tendenza all’autocensura su alcuni fatti che cozzano con il pensiero “politicamente corretto”, tipica del giornalismo tedesco, che secondo me può essere altrettanto nociva quanto l’opposta consuetudine di molti giornali italiani!
        Se giornali e TV, per il timore di fomentare odio e razzismo, si auto-censurano per quanto riguarda i crimini commessi dai rifugiati e dagli immigrati, la gente non smette di discutere e formarsi una propria opinione sul problema. L’unico effetto che si ottiene è che invece di informarsi sui giornali(che ovviamente non sono più credibili quando minimizzano i problemi causati dall’eccessiva accoglienza del governo Merkel), le persone vanno a discutere e informarsi altrove, tramite altri mezzi, tra cui gruppi davvero estremisti e xenofobi come Pegida!

        Questa censura è davvero utile a prevenire l’odio contro gli immigrati?O serve solo a nascondere la polvere sotto il tappeto per salvare le apparenze?

        Buona fine del 2017!

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        1. intanto buon inizio del 2018, direi!

          come noto o abbastanza noto, sotto il fascismo in Italia esisteva una effettiva censura sulle notizie di cronaca nera, che era proibito alla stampa pubblicare con rilievo, o semplicemente pubblicare: sul rispetto delle indicazioni del Partito vigilava il MINistero della CULtura POPolare.

          chiaramente la situazione della stampa tedesca non e` di questo tipo: niente impedisce al quotidiano piu` letto in assoluto, Bild, di pubblicare col massimo rilievo e con toni isterici, per un pubblico popolare, le notizie di cronaca nera, esattamente come fa TUTTA la stampa italiana, senza distinzione tra Libero o Repubblica, sostanzialmente.

          non auspico una regolamentazione di regime, mi pare perfino ridicolo doverlo precisare, anche se vi sono eccessi che la legge dovrebbe punire, a mio parere: l’assoluzione recente (in primo grado) di Feltri per il titolo Bastardi islamici e` emblematica di una condizione di degrado e incivilta` diffusa, che non dovrebbe essere accettata.

          io dico semplicemente che con l’enfasi mediatica nostra morbosa e oramai generalizzata sul delitto dell’immigrato si crea l’effetto di una mostruosa fake new di massa, e cioe` la presunzione di un pericolo rappresentato dagli immigrati in genere, che non corrisponde affatto alla realta` delle cose.

          tipica la campagna che dura da mesi su quel russo assassino, finalmente arrestato in Spagna: caso eretto a simbolo di una situazione generalizzata che non c’e`.

          io non auspico che la stampa non parli di questi fatti, vorrei che ne parlasse con equilibrio, dando loro un rilievo proporzionato all’effettiva consistenza, e soprattutto cercando di aiutare a interpretarlo, come hanno fatto, ad esempio, i due articoli che ho linkato nel commento precedente, e come nel mio piccolo, quando posso, cerco di fare anche io, per quanto inutile possa essere, viso che non ho quasi lettori.

          indubbiamente questo sforzo di analisi seria significa perdere lettori in quantita`, perche` anche tra i media vale la legge economica generale che nel libero mercato la moneta cativa sconfigge quella buona.

          pero` sono prezzi da pagare in nome dell’etica, direi.

          e` evidente anche a me che vi sono correnti profonde nell’opinione pubblica tedesca che poi portano al successo elettorale (molto relativo) della AfD, comunque lontanissima dal razzismo esplicito che domina in Italia tra Lega, Fratelli d’Italia e parte dei Cinque Stelle, su percentuali che non si limitano al 14%, ma sfiorano la maggioranza assoluta.

          e tuttavia, per quel tanto che riesco a passarci ancora qualche giorno ogni tanto, il clima culturale e politico tedesco e` agli antipodi di quello italiano.

          e del resto ecco una frase tipica come risultato di queste campagne di disinformazione isterica condotte dai media italiani: “i problemi causati dall’eccessiva accoglienza del governo Merkel”…

          quali problemi? non che non ce ne siano, ma non legati a chissa` quale aumento della criminalita`: la famosa notte di san Silvestro di Colonia si e` rivelata sul piano giudiziario una gigantesca bufala mediatica: finora c’e` stata solo UNA condanna in tribunale e per semplice borseggio.

          isterismo di massa, che giustamente la stampa tedesca non seria non ha alimentato, evidenziando fin dall’inizio le incongruenze di dichiarazioni accusatorie abbastanza avventate e perlopiu` tardive, cioe` autoalimentate.

          naturalmente intanto la Germania sta attivamente integrando decine di migliaia di ingegneri, medici, professionisti e tecnici qualificati siriani e di altri paesi, mentre l’Italia si candida sempre di piu` ad accogliere la manovalanza della piccola criminalita`.

          ma e` quello che ci meritiamo, anche grazie a campagne di questo tipo e alla ignoranza e disinformazione diffuse a piene mani dai media che dovrebbero fare invece l’opposto.

          ripeto, buon illuminato 2018!

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