questa fragile comunità di teste pensanti – 283

a tratti scoraggiato, a tratti ostacolato da vari problemi, oggi riprendo però il diario settimanale delle mie interazioni da blog – senza nessuna garanzia di continuità, sia chiaro.

ecco i post che mi sono piaciuti questa settimana, e quelli con i quali ho interagito (in ordine cronologico inverso e aggiornati via via nei prossimi giorni, spero fino a domenica prossima) :

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Ponte Morandi

bortocal15 16 agosto 2018 alle 16:43
bravo, Aldo! ti stupirò, ma sono d’accordo con la tua rivendicazione del valore positivo di quest’opera, ovviamente divenuta oggetto di una denigrazione tanto furiosa quanto interessata.
un po’ meno d’accordo con la proposta di ricostruirlo, a meno di non riuscire a ridurre il traffico veicolare a quello previsto da Morandi quando lo progettò, cioè ad un quarto di quello che ci passava sopra.
sarebbe altamente simbolico, forse, ricostruirlo soltanto per una circolazione di pedoni, ciclisti e auto elettriche, facendone un simbolo del futuro ed uno strumento del traffico soltanto locale, almeno al momento.

Anghessa 16 agosto 2018 alle 16:51
Si! Sono stupito per la Tua adesione – ma forse neanche tanto in fondo – per quel tanto di bastian contrario che appare dai tuoi scritti. Ben venuto nel club. … saluti

bortocal15 16 agosto 2018 alle 17:01
quel tanto, dici? e io che credevo di essere il bastrian contrario per definizione… 🙂
grazie dell’accettata iscrizione, comunque… 🙂

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Antonio Coda, che scoperta: un grande scrittore.

non accetta commenti.

ELEGIA SUL CIGLIO DEL PONTE MORANDI. A PRECIPIZIO, INSIEME A DINO CAMPANA, HART CRANE E FRANZ KAFKA (CHE CI DICE: GUARDA CHE IL PONTE SEI TU!)

http://www.pangea.news/elegia-sul-ciglio-del-ponte-morandi-a-precipizio-insieme-a-dino-campana-hart-crane-e-franz-kafk che-ci-dice-guarda-che-il-ponte-sei-tu/

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Suprasaturalanx Quel genere di fantastico

sono sicuro che quel tunnel è necessario e anche utile per la qualità della vita di quella valle che ci si oppone preferendo l’inquinamento del traffico pesante, ma ciò non toglie una virgola al vero e proprio entusiasmo per questo splendido racconto di genere fantastico, appunto!… 😉

Ma infatti io ho sottolineato molte volte (ed anche in questo post, per altro) che se appoggio la lotta NoTAV non è per motivazioni ambientaliste, ma perché la TAV si fa portatrice di un modello di sviluppo e di stato che non condivido.
Grazie dei complimenti, comunque :-).

sherazade 
Condivido questa tua chiarificazione.
Sereno Ferragosto Gaber!
shera che nn ha letto propriotuttotutto

bortocal15
anche io sono contrario a questo modello di sviluppo, e non solo in teoria, visto che lo dimostrano anche le mie scelte di vita attuali, appena ho potuto.
e tuttavia, fino a che non si passa ad un nuovo modello di sviluppo nel suo insieme (e lo faremo solo quando questo crollerà per forza propria, naturalmente), dentro questo modello di sviluppo attuale quell’opera è assolutamente necessaria, e sono proprio tragedie come quella di Genova o la precedente a dimostrarlo oppure i tassi mostruosi dell’inquinamento in Val Padana, tra i peggiori d’Europa, che provocano migliaia di morti per tumori e malattie polmonari ogni anno.
l’Italia soffre di un cronico e costosissimo eccesso di trasporto su strada dovuto al controllo FIAT delle politiche governative sui trasporti dei decenni trascorsi, che portarono allo smantellamento delle alternative su rotaia molto meno costose e meno inquinanti.
il traforo della Valdisusa è funzionale ad un dirottamento almeno parziale di questo traffico su rotaia, e se non c’è una svolta di questo tipo nella politica dei trasporti l’Italia soffocherà e subirà incidenti ripetuti come quelli in corso.
poi, quando passeremo tutti all’autoconsumo, almeno in parte, potremo lasciare queste opere da parte.
naturalmente occorre vedere caso per caso, non vorrei diventare un sostenitore delle grandi opere sempre e comunque: il ponte di Messina, ad esempio, è stupido e va combattuto: meglio un tunnel.
scusa la replica e l’invasione dello spazio, naturalmente.

gaberricci
Figurati, come dici sempre tu è questo lo scopo dei blog.
Il modello che combatto non è quello che, per contrasto con autoconsumo, potremmo chiamare di eteroconsumo, ma quello che dirotta verso grandi opere fondi che potrebbero meglio essere impiegati altrimenti, e che soprattutto dirotta dal pubblico al privato quei fondi. E che difende questo sviluppo con un’occupazione militare e praticamente combattendo le popolazioni che da quelle grandi opere avranno danno.
Sulla FIAT, impossibile non darti ragione; ma un tunnel ferroviario che connette l’Italia alla Francia esiste già (il Frejus) ed è ampiamente sottoutilizzato. Non abbiamo bisogno di nuove infrastrutture, come proprio il caso drammatico di Genova dimostra: abbiamo bisogno di tutelare quelle che abbiamo, di ridurre gli enormi rischi idrogeologici che gravano sull’Italia (proprio Genova è stata vittima in passato di una grave alluvione) e di ripensare un modello di sviluppo che pare passare unicamente dal cemento.

bortocal15  

incoraggiato, replico per la seconda e ultima volta.
ovviamente a decidere che avranno danno non possono essere che le popolazioni stesse, nella loro libera opinione, ma comunque il proiblema supera la sfera delle competenze locali e resto tuttavia convinto per i moitivi chen ho già detto sopra che oggettivamente le popolazioni locali nonne avranno danno, ma vantaggi.
purtroppo conosco bene questo tipo di resistenze psicologiche: qui i commercianti di Vestone si oppongono alla costruzione della superstrada che toglierebbe dal centro del loro paese il traffico anche pesante tra Brescia e il Trentino per paura di perdere i clienti.
purtroppo vengono ascoltati dalle autorità politiche locali, col risultato che è praticamente impossibile in questa estate andare in Trentino da qui per le code di ore in quelle strettoie e di un paio di decine di km, che immagino li renda felicissimi: una prospettiva che durerà decenni.
l’incidente immane di Genova che spezza in due per almeno un decennio l’Italia tirrenica e le rende difficilissimi i collegamenti con l’Europa occidentale, per non parlare delle decine di vittime innocenti, dimostra che la variante di gronda era indispensabile e il ponte, irrecuperabile, andava abbattuto, come dicevano gli esperti.
altro che manutenzione delle vie comunali e delle mulattiere, e scusa se sono drastico; il dramma del nostro paese è che la giusta opposizione al modello di sviluppo attuale si traduce in posizioni assolute, astratte, ideologiche e mai commisirate alla realtà, tanto indifendibili quanto difese anche con la violenza di chi non accetta il volere della maggioranza del paese.

Non sono d’accordo col tuo ultimo assunto, ed in realtà neppure con gli altri. Ma visto che hai “interrotto le comunicazioni”, mi fermo anche io :-).

scusa l’equivoco: non voleva essere una forma di rifiuto del dialogo, ma solo l’espressione di un invincibile e forse stupido imbarazzo a collocare lunghi commenti in dissenso su blog dove sono ospite; mi sembra la pretesa di avere l’ultima parola.
se replicherai, ne sarò contento.
entrando in Germania da una via secondaria e con ben poco traffico per Stuttgart da Schaffhausen, subito dopo passata la Svizzera, si incontra un paesino di poche case con un enorme striscione, quasi più grande del paesino, che dice più o meno: siamo stufi di respirare i gas di scarico, vogliamo la tangenziale.
a Stuttgart si è sviluppato forse una decina di anni fa un fortissimo movimento di protesta contro la TAV che condurrà a Muenchen in 40 minuti: per un paio d’anni circa 40.000 persone sono scese in piazza TUTTI I VENERDI’ in modo colorato e creativo per protestare; alla fine il governo ha indetto un referendum nel Land e hanno vinto i sì: il verdetto è stato accettato, le manifestazioni sono finite, la protesta continua con uno stand permanente davanti alla stazione, che diffonde materiale di controinformazione estremamente documentato.
occorre essere tedeschi almeno un poco, in quanto educati in Sued Tirol, come me, per sognare che anche l’Italia diventi un paese simile?

gaberricci   
No. Ma non mi pare né che si sia mai indetto un referendum, né che il movimento NoTAV abbia mai assunto posizioni strettamente “ideologiche”: sul loro sito, ad esempio, ci sono moltissimi documenti che spiegano il rifiuto dell’opera (o almeno, c’erano la prima volta che ci andai :-).

bortocal15
hai ragione su entrambi i punti: facendo quel confronto intendevo sottolineare anche questa differenza, e cioè che in Italia nessuno ha pensato di consultare la popolazione, anche se la nostra TAV ha un interesse strategico di tipo nazionale e noi non siamo uno stato federale, e dunque una consultazione dovrebbe riguardare il paese intero, magari abbinandola a qualche altra consultazione di questa dimensione (europee?) per evitare le spese, e tuttavia, tenendo conto degli orientamenti delle forze politiche sul punto l’esistenza di una maggioranza favorevole è già abbastanza chiara di massima (PD, Lega, Forza Italia pro; 5Stelle e LeU contro).
indubbia anche l’esistenza di una ricchissima documentazione di argomenti contrari negli avversari della TAV, ma ideologico non è non avere argomenti, ma considerare soltanto quelli favorevoli alla propria tesi e non equilibrarli con quelli opposti in un quadro complessivo e articolato che soltanto in questo modo diventa concreto e credibile.

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https://parolelibere.blog  Ma il “piano B” non puo’ funzionare

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Briciolanellatte Weblog Svolte

12 agosto 2018: in qualche modo profetico


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